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Autore: MaryFangirl    22/09/2017    3 recensioni
Cosa succede dopo il matrimonio fallito? Akane decide che potrebbe aver bisogno di apportare alcuni cambiamenti e Ranma finalmente inizia a prendere una posizione.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Era passata più di una settimana dal rapimento e dalla partenza delle due amazzoni. Le cose erano cambiate sottilmente per i residenti di Nerima. Ranma non aveva ancora detto alla sua fidanzata della conversazione con Cologne e Shan Pu. Anzi, lei non aveva idea che se ne fossero andate permanentemente. Per quanto ne sapeva, erano andate in vacanza e avevano lasciato Mousse a gestire il ristorante. Dal canto suo, Mousse non aveva menzionato a nessuno del loro esodo. Gli andava bene appoggiare la storia della vacanza. In parte perché non voleva la pietà che sapeva sarebbe giunta e in parte perché parlarne avrebbe significato pensarci. Era ancora troppo ferito per gestire le ripercussioni dell'essere stato completamento mollato dal suo amore. Una piccola parte di lui sperava ancora nel ritorno di Shan Pu ma era un vano sogno. Era contento che finalmente fosse stata costretta ad arrendersi con Saotome e sapeva che semmai fosse tornata, ciò sarebbe successo per il ragazzo col codino e non per lui. Mousse non aveva deciso se sarebbe rimasto in Giappone per sempre, ma non se ne sarebbe andato prima di aver pagato il debito col dottor Iguchi. Trascorreva le sue mattine ad aiutare il dottore nello studio e apriva il ristorante solo per cena. Incapace di mandare avanti l'attività da solo, aveva assunto degli aiutanti in più. Ranma si era ripreso il suo vecchio lavoro di cameriera, sentendosi in colpa perché a causa delle sue azioni Mousse era stato abbandonato. Anche Sayuri lavorava con loro, mentre Mousse cucinava e Ranma stava in sala, lei si occupava delle consegne. Anche se non era veloce come Shan Pu sulla sua bicicletta, aveva dimostrato di essere affidabile e di svolgere un buon lavoro. La vita per Ranma era cambiata discretamente. Fin dalla sua piccola confessione, Akane era stata più...amichevole con lui. La notava mentre gli sorrideva prima di vederla arrossire per essere stata beccata e di distogliere lo sguardo. Era davvero adorabile.
Ora, Ranma e Akane erano seduti in palestra a scuola in attesa dell'inizio dell'assemblea. Lui guardò con la coda dell'occhio la fidanzata e sorrise appena per gli altri cambiamenti che c'erano stati tra di loro. C'erano piccoli momenti carichi di elettricità che portavano il ragazzo col codino a diventare matto. Proprio la notte precedente, mentre stavano studiando in camera di Akane, seduti vicini, Ranma aveva posto una domanda su un problema, sollevando lo sguardo appena in tempo per vedere il viso di Akane vicinissimo al proprio mentre si abbassava per guardare il libro che stavano condividendo. L'aveva fissata, assorbendo tutto di lei. Il modo con cui le sopracciglia erano leggermente aggrottate nel tentativo di concentrarsi su ciò che stava leggendo. Il modo con cui le sue lunghe ciglia sembravano svolazzare contro le guance quando batteva le palpebre. Il modo con cui si spostava i capelli dietro l'orecchio, con aria assente. Aveva avuto la soverchiante urgenza di attirarla a sé e di baciarla. Proprio allora lei aveva alzato gli occhi, incatenandoli ai suoi. Lo aveva fissato così intensamente che si era ritrovato a cedere all'esigenza e a farsi avanti lentamente. Si era ritrovato a un centimetro di distanza quando improvvisamente aveva perso il coraggio, ritraendosi. Imbarazzato, si era schiarito la gola tornando ai compiti.
Non riusciva a spiegare perché non l'avesse fatto. Gli era parso che lei lo volesse tanto quanto lui, ma era ancora così insicuro sui sentimenti di lei. Sì, lei aveva ammesso che le piaceva averlo intorno, ma era molto diverso dal dire che le piaceva e basta. Sapeva di essere un codardo ma voleva soltanto essere sicuro dei suoi sentimenti. Non pensava che avrebbe sopportato essere rifiutato. Non si era dimenticato dell'avvertimento di Mousse e aveva cercato di dimostrarle che ci teneva; solo che non sapeva come fare. Anche se era un totale dongiovanni – e, davvero, chi poteva biasimare le ragazze che erano tanto attratte da lui – non aveva mai seriamente dovuto fare nulla per attirare l'attenzione femminile. Quindi non aveva idea di cosa fare. Ma ci stava provando. A cena, la sera precedente, Kasumi aveva preparato i ravioli preferiti di Akane. Suo padre aveva trangugiato tutto il piatto nel tempo che lei aveva impiegato per mangiare un boccone. Ranma aveva aveva spostato abilmente l'ultimo pezzo dal piatto prima che Genma potesse afferrarlo, mettendolo nel piatto di Akane. Aveva voluto muoversi discretamente ma il fragoroso grido di Genma di indignazione aveva attirato l'attenzione sul suo gesto. Ranma aveva cercato di ignorare completamente suo padre, concentrandosi solo sul cibo di fronte a sé, la faccia che diventava rossa mentre sentiva tutti gli occhi su di sé, aveva capito che tutti avevano notato ciò che stava facendo. Cinque minuti più tardi, si era guardato intorno e tutti erano tornati a mangiare. Anche se aveva notato un deciso luccichio negli occhi di sua madre quando gli aveva rivolto un cenno di approvazione. Quando finalmente aveva guardato Akane, aveva notato che il raviolo era ancora nel suo piatto. Le aveva rivolto un'occhiata interrogativa, e lei gli aveva regalato un piccolo – ma bellissimo – sorriso. Lui sapeva che si era trattato di un piccolo gesto ma se dare a qualcuno l'ultimo boccone del proprio piatto non era un segno d'affetto, non avrebbe saputo come altro definirlo. Poi era rimasto affascinato dal modo con cui lei aveva avvolto il raviolo con le sue labbra piene, mordendo appena. Aveva masticato delicatamente chiudendo gli occhi, emettendo un leggero gemito di apprezzamento. Il suono era stato così eccitante che lui aveva avvertito i pantaloni farsi stretti. Era stato grato che fosse seduto così nessuno avrebbe potuto vedere l'effetto che lei aveva avuto su di lui. Aveva voltato il capo fino a guardare il padre e la visione di Genma che masticava con la bocca aperta gli aveva garantito di non essere imbarazzato nell'alzarsi in piedi.
Proprio allora il preside Kuno entrò sul palco e un gemito all'unisono giunse dal pubblico, e Ranma rivolse in avanti la sua attenzione con riluttanza.
"Aloha, keikis*! Ho un importante annuncio oggi! Alla fine della prossima settimana, terremo un ballo studentesco!"
Un mormorio collettivo di entusiasmo rimbombò fra gli studenti. I balli erano rari in Giappone e la maggior parte non aveva mai sentito il termine 'ballo studentesco' ma ciò non impedì ad alcune ragazze di ripassare mentalmente i loro guardaroba, alla ricerca di bei vestiti, mentre altre avevano iniziato a pianificare sedute di shopping con le amiche. Alcuni ragazzi iniziarono ad adocchiare le loro prede...ehm...potenziali accompagnatrici con malcelata libidine mentre altri si lamentavano all'idea di invitare una ragazza. Tuttavia, un certo ragazzo col codino e una certa ragazza che stavano seduti vicini reagirono con occhi assottigliati e sospetto. I sensi del pericolo di entrambi iniziarono ad essere stuzzicati non appena venne fatto l'annuncio. Era senza precedenti che il preside facesse qualcosa per rendere davvero felici gli studenti. Ascoltarono con attenzione mentre proseguiva.
"Incoroneremo un re e una regina del ballo. Quindi nominerete quattro wahine e quattro kane** entro la fine della settimana. Annuncerò i candidati venerdì mattina"
Ora i mormorii che si erano aggirati tra gli studenti diventarono un basso gorgoglio e tutti si entusiasmarono. Un re e una regina? Che razza di ballo eleggeva un re e una regina? Il preside Kuno continuò a spiegare che era un tipo di ballo americano di cui era venuto a conoscenza mentre era alle Hawaii e voleva condividere quella tradizione con gli studenti. Disse al pubblico che i quattro studenti di ciascun genere con le maggiori candidature avrebbero fatto parte della Corte del ballo. Tra gli otto studenti, un re e una regina sarebbero stati selezionati e incoronati durante il ballo. Quando il preside terminò, gli studenti tornarono nelle loro classi. Un senso di eccitazione riempiva la scuola.

 

A pranzo, Akane, Sayuri e Yuka erano sedute ai piedi del loro albero preferito, parlottando del ballo.
"Sono così entusiasta! Non abbiamo mai avuto un ballo scolastico!" esclamò Sayuri.
"Lo so, dobbiamo andare a fare shopping. Non penso di avere qualcosa che sia adatto per un ballo" disse Yuka.
"Sembra davvero divertente ma non so, sento che sta succedendo qualcosa. Non mi fido di quel pazzo del preside Kuno" aggiunse Akane.
"Probabilmente ha qualche folle piano ma almeno potremo vestirci eleganti" rispose Yuka con un sorriso allegro.
"Non mi dispiacerebbe vestirmi elegante. E tu, Akane? Pensi che andrai al ballo?"
Akane ci rifletté. Anche se stare con le sue amiche sembrava divertente, non pensava che quello fosse il genere di cosa che Ranma avrebbe fatto e non aveva davvero voglia di andarci senza di lui. Non appena il pensiero le passò per la testa, lo spinse via. Non sarebbe diventata una di quelle ragazze che basava le sue decisioni solamente su un ragazzo.
"Sarebbe divertente vestirsi tutte per bene, no? Penso di avere il posto perfetto per lo shopping! Potremo passarci un giorno intero" disse la ragazza, pensando al negozio dei Chihari.
"Grandioso, ora non dobbiamo fare altro che trovare degli accompagnatori" disse Sayuri roteando gli occhi. "Beh, tranne Akane, sappiamo tutte con chi ci andrà"
Akane arrossì e abbassò lo sguardo sul proprio pranzo. Sperava che Ranma le avrebbe chiesto di andare al ballo visto che c'era stato un discreto cambiamento nella loro relazione, ma non era una garanzia. Inoltre, in primo luogo non sapeva nemmeno se lui avrebbe voluto andare al ballo.
"Nessuno in realtà...cioè, sarebbe bello se...ma probabilmente no...lui non ha nemmeno..." balbettò fiaccamente iniziando a stuzzicare l'orlo della gonna. In un ovvio tentativo di cambiare argomento, aggiunse, "E voi due? Con chi ci volete andare?"
Toccò a Yuka diventare di un'accesa tinta rosa, e sembrò trovare il suolo improvvisamente affascinante. Sayuri ghignò e disse, "Quindi, è Hiroshi? Non posso credere che hai una cotta per lui da così tanto tempo senza aver ancora fatto una mossa"
Akane osservò il volto di Yuka diventare decisamente rosso. Si sentì in colpa per la sua timida amica e decise di toglierle la pressione di dosso. Chiese, "E tu, Sayuri?"
La graziosa artista marziale fu sorpresa quando Yuka sollevò lo sguardo con un sorriso in faccia e una scintilla negli occhi.
"Sì, Sayuri, con chi ci vuoi andare?" la ragazza normalmente tranquilla pose la domanda con tono che implicava che già conosceva la risposta.
"Nessuno!" sibilò Sayuri, lanciando a Yuka un'occhiataccia. Akane guardò le amiche, leggermente confusa. Da quando Sayuri aveva rotto con il suo ragazzo, non aveva dimostrato interesse verso alcun ragazzo in particolare ma era ovvio che fosse rimasta indietro con i pettegolezzi.
"Dai, Sayuri, devi dirmelo" disse Akane con tono persuasivo. "Mi sento tagliata fuori"
L'erede della Scuola di Arti Indiscriminate mise su un broncio esagerato e guardò l'amica con i suoi grandi occhi da cucciolo di cane. Ciò fece ridacchiare le altre due e Akane non ci mise molto a unirsi.
"Dovresti dirglielo!"
Roteando gli occhi, Sayuri finalmente cedette e disse, "Va bene. Più o meno, cioè, forse...Mousse, okay?"
Akane sollevò un sopracciglio. Sapeva che la sua amica aveva sempre trovato l'amazzone attraente ma sembrava esserci qualcosa di più. Forse qualcosa si era sviluppato ora che lavoravano insieme, senza la minaccia di Shan Pu nei paraggi. Anche se Shan Pu aveva mostrato molto poco interesse per Mousse, Akane si domandava sempre come avrebbe reagito se l'attenzione di Mousse si fosse improvvisamente distolta da lei e sapeva di non essere l'unica a celare quei pensieri. Era un po' preoccupata per la sicurezza della sua amica quando Shan Pu fosse finalmente tornata, ma tenne quell'opinione per se stessa. Sayuri sarebbe stata al sicuro visto che i suoi turni erano sempre insieme a quelli di Ranma e lui non avrebbe permesso che le accadesse nulla.
Improvvisamente le venne un'idea e fece un sorrisetto. "Allora, intendi chiedergli di venire al ballo?" chiese Akane con malcelata ilarità. Era raro che avesse l'opportunità di provocare l'amica e non l'avrebbe sprecata. Yuka ghignò e aggiunse, "Sì, sarebbe così romantico, ti inginocchi e tutto il resto" anche lei non era disposta a lasciare perdere quella rara occasione. Sayuri si limitò ad alzare gli occhi. Non prese nessuna provocazione sul personale visto che era quasi sempre lei dall'altra parte delle prese in giro. "No. Non ha idea della mia esistenza, sono solo la ragazza delle consegne e mi sta bene. Inoltre, penso di dover lavorare quella sera"
Akane si accigliò al pensiero, non aveva preso in considerazione che forse Ranma doveva lavorare, perciò si stringevano le opportunità della sua partecipazione al ballo. Il buon umore delle ragazze sembrò sgonfiarsi mentre ognuna sembrava perdersi nei propri pensieri. Sorprendentemente, fu Yuka a giungere a una soluzione. "E se andassimo al ballo in gruppo? Akane può chiedere a Mousse, speriamo che dica di sì così tu puoi avere la sera libera. E Ranma non si sentirebbe sotto pressione a chiederlo a te" disse indicando Akane.
"Sai, è una fantastica idea. Sono sicura che Ranma può convincere Hiroshi e Daisuke a venire con noi. Eviteremo la pressione sui ragazzi e potremo comunque stare con loro tutta la sera. Cosa ne pensi, Akane?"
Lei avrebbe preferito andare al ballo come partner di Ranma ma non pensava che sarebbe successo. Erano ancora in imbarazzo l'uno con l'altra quando si trattava di sentimenti e se non poteva partecipare all'evento come desiderava, poteva allegramente accontentarsi di essere nel suo stesso gruppo.
"Certo. Sembra divertente. Ma chi ne parlerà con i ragazzi?"
"Non io" dissero Sayuri e Yuka all'unisono. Akane gemette e accettò il suo destino.

 

All'insaputa delle ragazze, una conversazione simile stava avvenendo dall'altra parte del cortile.
"Allora, Dai, pensi di chiedere a Yuka di venire al ballo?" chiese Hiroshi. Sapeva che il suo migliore amico aveva una cotta da anni per la graziosa ma timida ragazza. Non aveva mai avuto il fegato di fare nulla al riguardo. "Ah...amico. Non so. Ogni volta che le sto vicino giuro che il mio cervello si ghiaccia e mi comporto come un idiota. Come diamine posso chiederle di venire al ballo se non riesco a parlarci? E tu? Lo chiederai a Sayuri?" rispose Daisuke. Era un segreto risaputo tra amici che Hiroshi la riteneva molto attraente e sarebbe balzato sull'opportunità di uscire con lei. "Non lo so. Cioè, è davvero carina e tutto ma non sono mai riuscito sul serio a parlare con lei. Aveva sempre quel fidanzato intorno e quando finalmente ha rotto con lui, mi è sembrata del tutto disinteressata" rispose con un sospiro. Con un cenno, chiese, "E tu, Ranma?"
"Io a un ballo? Non penso proprio" rispose scuotendo la testa. Entrambi i suoi amici sembrarono sorpresi perché apparentemente Ranma li stava davvero ascoltando. Di solito parlavano e Ranma stava lì ma in qualche modo un po' in disparte. Tuttavia non se ne preoccupavano, era divertente stare col ragazzo col codino, la sua vita era così piena di avventure. Inoltre era circondato da donne bellissime. Avevano posto la domanda unicamente per cortesia, pensando che stesse di nuovo fantasticando ad occhi aperti.
"Non si sa mai, potrebbe essere divertente e potresti, sai, chiedere ad Akane se vuole venire con te" aggiunse Daisuke. Portare Akane a un ballo? Il pensiero gli era già balenato in testa. Beh, soprattutto l'immagine di loro due che ballavano insieme lentamente si era piantata nella sua mente, portando Ranma a estraniarsi in classe. Non che qualcuno l'avesse notato, distrarsi era la norma per lui. Sarebbe stato così bello stringerla mentre ballavano. Avere la scusa di tenerla fra le braccia per più di un istante. E in pubblico, per di più! In realtà, tentò di non pensare troppo all'ultimo punto. Lo rendeva un po' nervoso. Era ancora molto a disagio con le dimostrazioni pubbliche di affetto ma non c'era dubbio che volesse avere Akane fra le braccia.
"Ranma?"
Il ragazzo scosse appena il capo, leggermente imbarazzato di essere stato beccato a fantasticare.
"Scusa, cos'hai detto?"
I due rotearono gli occhi guardandosi e Hiroshi ripeté la domanda. "Di sicuro Akane andrà al ballo, a te starà bene se ballerà con qualcun altro?" chiese con aria un po' troppo impaziente per i gusti di Ranma. L'immagine di Akane che ballava un lento con un altro ragazzo fece in modo che Ranma serrasse inconsciamente i pugni. "Sai" rispose finalmente, "forse andare al ballo non sarebbe un'idea così terribile"
Gli amici tentarono di trattenere le risatine, poi tutti e tre si zittirono, ognuno pensava al ballo e a come risolvere i propri problemi. Finalmente Hiroshi sollevò lo sguardo, un ghigno sul volto, "Sapete, loro sono in tre e noi siamo in tre"
"Sappiamo contare, idiota" borbottò Daisuke alzando gli occhi al cielo.
"No, idiota, intendo che forse possiamo andarci tutti insieme, in gruppo. Senza pressione su ogni coppia" spiegò Hiroshi e poi fece il gesto delle virgolette con le mani, "ma avremo comunque una partner"
"Grandioso, come glielo chiediamo?" chiese Daisuke.
"Ehi, non posso pensare a tutto, no?" ribatté Hiroshi. I ragazzi tornarono in classe quando sentirono la campanella.

 

Dopo scuola, Ranma, Hiroshi e Daisuke erano tutti davanti al cancello principale, ancora pensando a un modo per trascinare le ragazze nel piano. Guardando verso l'entrata, Ranma disse, "Ehi ragazzi, stanno arrivando. Avete pensato a qualcosa?"
Gli altri lo guardarono con aria assente e alzarono le spalle.
"Grandioso" mormorò.
"Ehi, ragazzi!" li salutò Akane avvicinandosi al gruppo con le amiche al seguito. Quando erano uscite da scuola e li aveva visti tutti e tre insieme, aveva pensato che fosse un buon momento per suggerire l'uscita di gruppo. "Allora, è stata strana l'assemblea di stamattina, vero? Ancora non capisco tutta la faccenda del ballo ma sembra divertente!" aggiunse con aria luminosa.
"Sì, ma non posso credere che dovremo vestirci tutti eleganti!" replicò Hiroshi.
"Oh, è la parte migliore! Beh, forse non per voi ragazzi ma noi stiamo già programmando di fare shopping questo fine settimana!" aggiunse Sayuri. Le altre ragazze annuirono, praticamente saltellando per l'entusiasmo. "Quindi, pensate di andarci. Avete già degli accompagnatori?" chiese Daisuke, sfregandosi dietro il collo nervosamente con una mano mentre osservava Yuka con la coda dell'occhio.
"No, ma siamo eccitate all'idea di andarci, anche senza partner" replicò Akane, evitando di proposito lo sguardo di Ranma. Sapeva che sarebbe parsa troppo speranzosa se l'avesse guardato e non voleva risultare patetica né rimanere ferita. "Abbiamo già deciso di prepararci a casa mia e poi di andare insieme" rivolse ai ragazzi un grande sorriso, cercando di comportarsi come se avesse appena escogitato quell'idea, poi aggiunse, "Perché non ci andiamo tutti insieme, in gruppo? Sarebbe divertente! Potete venire tutti a casa mia, così poi partiamo insieme"
Hiroshi e Daisuke erano sconvolti per la loro buona sorte, non potevano credere che Akane avesse le risposte a tutti i loro problemi. Ranma, tuttavia, notò l'astuta occhiata che Sayuri e Yuka si scambiarono quando Akane aveva menzionato del gruppo. Aveva pensato che ci fosse sotto qualcosa quando Akane si era avvicinato con tanto entusiasmo, di norma era una persona allegra ma non così spumeggiante. "Sapete, non sembra una brutta idea. Che dite, ragazzi?" chiese Ranma, interiormente sollevato di poter andare al ballo con Akane senza doverglielo chiedere direttamente.
"Sembra un bel programma", "Dovrebbe essere divertente" furono le repliche simultanee.
-Un momento. Ranma vuole andare al ballo? Pensavo con certezza che avrebbe detto di no- pensò Akane cominciando ad entusiasmarsi. Il ragazzo col codino si limitò a fissare la fidanzata. Era così carina con gli occhi brillanti e lui non poté fare a meno di rimanerne folgorato. Il resto dei loro amici concordarono col programma, ognuno pensando che era ora che i due ammettessero i loro sentimenti. Il momento si prolungò finché Daisuke non si schiarì rumorosamente la gola. Akane abbassò lo sguardo, arrossendo. Ranma si mise le mani in tasca e sollevò gli occhi, trovando improvvisamente il cielo interessante. Yuka salvò le sue amiche da ulteriori imbarazzi e disse, "Possiamo decidere i dettagli più in là. Devo tornare a casa, ciao!" agitò la mano verso gli amici e sparì. Daisuke e Hiroshi furono i successivi, entrambi si diressero alle loro varie attività pomeridiane. "Io vado al Neko Hanten. Ranma, tu vieni?" chiese Sayuri.
"Nah, penso che prima lascerò i libri a casa" disse Ranma, tentando di apparire disinvolto. Voleva davvero tornare a casa con Akane e passare un po' di tempo da solo con lei. Pensò di aver fatto un buon lavoro ma la sua orribile capacità di risultare impassibile lo tradì. Sayuri sorrise con l'aria di chi la sapeva lunga e disse, "Okay, dirò a Mousse che arrivi più tardi. Ciao, Akane!" con un lieve cenno, lasciò i due da soli. Akane salutò l'amica prima di dirigersi verso la strada con Ranma al suo fianco. Nemmeno lei si era bevuta l'inconsistente scusa di Ranma ma era piuttosto compiaciuta che lui volesse tornare a casa con lei. Si era preoccupata che il nuovo lavoro avrebbe cancellato il poco tempo che potevano trascorrere insieme e che quindi avrebbe sentito davvero la sua mancanza. Ovviamente, non si rendeva conto che trascorrevano ogni momento da svegli praticamente insieme, e che avrebbe comunque fatto colazione, trascorso la giornata scolastica e le serate con Ranma. Si concentrava solo sul tempo in cui lui non era con lei. Percorsero un paio di isolati in silenzio quando Akane chiese, "Cosa pensi del ballo? Il preside ha in mente qualcosa, giusto?"
"Decisamente" Ranma scrollò le spalle e aggiunse, "Ma non ho idea di cosa sia"
"Sì, nemmeno io, ma dev'essere qualcosa. Non riesco a immaginare il preside Kuno in vena di gentilezze"
Camminarono un altro po', poi lei disse, "Comunque dovrebbe essere divertente" e sorrise al pensiero che magari sarebbe riuscita a ballare con Ranma. Questi la guardò e notò la sua espressione praticamente frastornata, supponendo che stesse pensando ai vestiti. Sembrava così felice da fargli sperare che, con tutto il caos in vista, ne sarebbe valsa la pena.

 

La settimana volò mentre tutti si abituavano lievemente ai nuovi piani. Come al solito, il lunedì mattina giunse più velocemente di quanto chiunque avrebbe apprezzato. Mentre Akane e Ranma entravano a scuola, notarono che la parte esterna era insolitamente vuota. Entrando nell'edificio, videro gruppi di studenti radunati intorno a manifesti attaccati lungo il corridoio. Visto che li vedevano per la prima volta, si fermarono a guardarli. Si trattava di un annuncio del ballo, con la lista dei principi e delle principesse della Corte del ballo.
Principesse: Hina Suzuki, Akane Tendo, Yoko Watanabe, Aoi Yusuke.
Principi: Houji Kobayashi, Souta Nakamura, Ren Saitou, Ranma Saotome.
Entrambi rimasero attoniti mentre gli altri studenti si congratulavano con loro prima di dirigersi in classe.

 

Quando giunse l'ora di pranzo, Akane e le sue amiche si avviarono verso il solito albero e si sedettero. Le altre due ragazze avevano voluto parlare del ballo durante tutta la lezione ma uno dei ragazzi si era messo a fare le bizze e la signorina Hinako aveva risucchiato il suo chi. Quando l'insegnante era nella sua forma adulta, perciò seriamente concentrata sulla lezione, era difficile passarsi qualsiasi bigliettino.
"Congratulazione, Akane! Sai che hai ottenuto i nostri voti!" disse Yuka non appena si accomodò.
"Sì! Sapevo che saresti stata una delle candidate!" concordò Sayuri.
"Grazie, ragazze. A essere onesta, sono un po' sorpresa della candidatura" replicò Akane. Sayuri e Yuka si guardarono, poi Akane aggiunse, "Voglio dire, Aoi è davvero popolare ed è il capitano della squadra di cheerleader, Hina è la migliore della classe ed è capitano del club di dibattito e Yoko partecipa a quattro diversi club, loro sono tutte così...n-non so bene cosa io c'entri con loro"
Sayuri sospirò e scosse il capo. Una delle cose che più le piaceva della sua amica era la sua umiltà. Akane era sempre gentile con tutti perché era una persona premurosa e non sapeva essere altro. Non dedicava mai troppo tempo al proprio aspetto – perché sapeva che in una persona c'era più di quello – ma con la sua bellezza non ne aveva proprio bisogno. Nonostante quasi tutti i ragazzi della scuola le andassero dietro, non si era mai montata la testa. Ma c'erano volte, come questa, in cui le sue amiche desideravano che fosse un po' meno modesta.
"Sai, una delle cose che più mi piace di te è che non sei presuntuosa, ma in questo caso hai detto una cosa sciocca. Sei bella esattamente come loro, se non di più. Sei il capitano della squadra di pallavolo. Sei stata la protagonista nella recita scolastica" disse Yuka contando con le dita mentre elencava ogni punto.
"Hai aiutato la squadra di ginnastica ritmica. Anche se ti sei fatta male e Ranma ha dovuto gareggiare al tuo posto, tutti hanno capito che avevi lavorato duramente per aiutare. Hai escogitato l'idea di fermare le incursioni in palestra di Happosai, e ora tutte possiamo fare la doccia invece di limitarci a lavarci solo le parti intime!" aggiunse Sayuri, agitando le braccia.
Yuka ridacchiò per come Sayuri pronunciò 'parti intime' e aggiunse, "Non solo, ma tutti ti vogliono bene perché sei davvero gentile, a differenza di quella boriosa di Hina. Sono sicura che vincerai, sono contenta che tu abbia preso quel vestito da paura sabato!"
Alcuni ragazzi camminarono vicino a loro e attirarono la loro attenzione quando gridarono, "Brava, Akane, hai il mio voto!" "Anche il mio!", un altro sollevò i pollici, mentre l'ultimo sorrise e la salutò.
Sayuri sollevò un sopracciglio verso Akane e disse, "Visto? Diamine, se tutti i ragazzi che volevano uscire con te ti hanno votato, la tua vittoria sarà schiacciante"
Il viso di Akane si accese per tutte le lodi e l'attenzione, poi disse, "Grazie"
Si sentiva meglio dopo quella chiacchierata. Quando aveva visto il suo nome sul manifesto, era rimasta onestamente shockata. Non aveva mai dato peso alla propria popolarità perché spesso le aveva causato più guai che altro.

 

Insieme a Daisuke e Hiroshi dall'altra parte del cortile, Ranma aveva già finito il pranzo mentre gli altri ancora erano impegnati con il loro.
"Come diavolo hai fatto a essere nominato?" disse Hiroshi con la bocca piena. Ranma alzò le spalle. Era rimasto un po' sorpreso di vedere il suo nome sulla lista. Con tutte le peripezie a cui aveva preso parte, sapeva di essere ben noto a scuola ma ciò non lo aveva reso popolare. Le persone considerate 'delinquenti' di norma non apparivano su quel genere di liste. Non fu affatto stupido di aver letto il nome di Akane. Sapeva che era popolare (un po' troppo tra i ragazzi, secondo la sua opinione), era brava nelle lezioni, aveva un sacco di amici. L'unico vero problema che aveva avuto era stato quello di stare fuori dalla classe con i secchi d'acqua perché spesso faceva tardi, anche se era più colpa di lui.
La curiosità ebbe la meglio e Ranma chiese agli amici, "Allora, voi per chi voterete?"
"Perché, hai intenzione di lanciare una campagna per te stesso?" ridacchiò Daisuke.
"No, idiota. Intendo tra le ragazze. Non m'importa di vincere, non so nemmeno perché sono stato nominato"
"Beh, ovviamente io voterò per Akane!" disse Hiroshi. Anche se sapeva di non avere mai avuto possibilità con la ragazza, aveva sempre avuto un debole per lei. "Ma anche se votassi per qualcun altro, di sicuro non te lo direi"
Daisuke annuì e aggiunse, "Sì, nessuno ammetterò con te per chi voterà, quindi non chiederlo ad altri"
"E questo cosa dovrebbe significare? Non avevo intenzione di chiederlo a nessun altro"
"Nessuno vuole essere picchiato, Ranma. Se lo chiedi a un ragazzo e ti dice di no, allora tu lo guarderai male, pensando che voglia insultare Akane. Ma se dice di sì, lo guarderai male pensando che sia interessato a lei. Non c'è modo di vincere"
Ranma si limitò ad accigliarsi. Non voleva ammettere che probabilmente avevano ragione e lui avrebbe reagito esattamente così. Non sapeva che le sue emozioni fossero così trasparenti. Roteò gli occhi e disse, "Pensavo solo che sarebbe carino che lei vincesse, no? Merita di avere qualche bella notizia"
Hiroshi e Daisuke si guardarono, poi Hiroshi aggiunse, "Ranma, stai davvero dicendo che ti preoccupa la felicità di Akane?"
"Sapete che non sono mai serio su quello che dico su di lei. È solo che mi piace stuzzicarla" disse con tono burbero. Non aveva idea del perché fosse così facile ammettere certe cose con loro quando ancora non era riuscito a fare alcuna dichiarazione ad Akane. Forse era dovuto alla regola non scritta fra i ragazzi per cui su certe cose non ci fosse da spettegolare. Erano uomini, non ragazzine. Anche se erano dei completi maniaci, quei due erano dei bravi ragazzi. Certo, non sapevano per niente combattere e li beccava più volte a guardare Akane quando pensavano che lui non se ne accorgesse – e diamine, la guardavano addirittura con desiderio di fronte a lui – ma erano sempre pronti a corpirgli le spalle. Con la loro limitata capacità.
"Era ora! È da secoli che ti diciamo che è fantastica. Forse adesso te la meriti per davvero" disse Daisuke.
"Nah. Non la meriterà mai" abbaiò Hiroshi prima di ridere e di dare il gomito all'amico. Ranma si limitò a roteare gli occhi, troppo abituato alle loro buffonate per prestare attenzione.

 

Sabato pomeriggio, Ranma si stava allenando nel dojo con suo padre. Beh, Ranma si stava allenando mentre suo padre era nella sua forma di panda e sonnecchiava in un angolo. Mancava un'ora all'inizio del ballo. Aveva un sacco di tempo per prepararsi. Il suo nuovo completo era appeso nell'armadio della stanza degli ospiti di casa Tendo, le sue scarpe nuovissime lo aspettavano nel genkan***. La domenica precedente, sua madre gli aveva detto che doveva andare al negozio dei Chihari per trovare un nuovo abito. Era rimasto piutosto sorpreso dalla richiesta visto che sua madre e la signora Chihari chiaramente non sembravano essere andate d'accordo durante il primo incontro. Ma la seduta di shopping che aveva avuto con le sorelle Tendo, Sayuri, Yuka e Konatsu il sabato precedente ovviamente le aveva fatto cambiare idea. Il negozio non era nemmeno stato aperto al pubblico, ma la signora Chihari era stata generosa nell'invitare tutte a entrare per provare i vestiti. Avevano deciso di ritardare l'apertura del negozio così da poter scegliere le scarpe e gli accessori della famiglia di Tatsuki. Anzi, Tatsuki e sua madre, Eriko Ban, erano state presenti ad aiutare le ragazze nell'arricchire i vestiti. Era stato un evento per sole donne, gli uomini erano stati bandini dal negozio (nessuno calcolò Konatsu come uomo, anche se lo era) e tutte le donne erano rimaste molto entusiaste. Sembrava che si fossero divertite molto e tutte erano uscite con un nuovo vestito, compresi Konatsu, Kasumi e Nodoka. Aveva saputo tutto da Sota quando era andato a dare un'occhiata ai completi. Era stato imbarazzante all'inizio, ma il ragazzo si era rivelato socievole e aveva messo Ranma a proprio agio. Aveva potuto incontrare Tatsuki e aveva visto di persona quanto fossero ovviamente innamorati. Lo aiutò a rilassarsi capendo che Sota non era mai stato realmente interessato ad Akane, e quando il sospetto fu rimosso dalla sua testa, Ranma era rimasto sorpreso dallo scoprire che gli piaceva davvero la compagnia dell'altro. Pensava comunque che fosse effeminato ed era sicuro che lo avrebbe sconfitto in un combattimento. Il ragazzo col codino sorrise quando pensò ad Akane. Lei era appena uscita dal bagno quando Sayuri e Yuka erano arrivate con i loro vestiti, trousse per il trucco, scarpe e altro equipaggiamento per poi piombarle addosso per andare a prepararsi. Questo era successo più di un'ora prima! Quanto ci voleva perché si preparassero? Ogni volta che lui si era preparato nella sua forma femminile, non gli ci era voluto nulla per prepararsi. Si bagnava con l'acqua fredda e si metteva un vestito addosso, impiegando non più di cinque minuti. Quindi pensò che ad Akane non ci volesse tutto quel tempo visto che non doveva neanche trasformarsi! Non avrebbe mai capito le ragazze. Proprio allora udì le porte del dojo che si aprivano e vide Hiroshi e Daisuke sulla soglia, entrambi pronti mentre gli rivolgevano un'occhiata interdetta. Daisuke indossava un completo grigio con una cravatta sottile nera che già si era allentato mentre l'altro aveva uno smoking nero e un papillon.
"Ehi, Ranma! Perché non ti sei vestito? Non ce ne andiamo tra poco?" chiese Hiroshi.
"Sì, non dovresti essere a prepararti?" aggiunse Daisuke. Ranma roteò gli occhi e sciolse la sua posizione di difesa. Forse non era una solo una cosa da ragazze.
"Rilassati, non ce ne andiamo prima delle sette"
"Cioè tra quindici minuti, Ranma" sottolineò Hiroshi gentilmente.
"Visto? Ho un sacco di tempo"
Ranma andò a prendere il suo asciugamano e la bottiglia d'acqua dal pavimento, bevendo prima di asciugarsi la testa. Si avviò verso la porta e i suoi amici si allontanarono per farlo entrare in casa.
"Vado a prepararmi. Tornerò in meno di dieci minuti" esclamò Ranma, dirigendosi verso il bagno. Mantenendo la parola, Ranma fu di ritorno dopo otto minuti, con addosso un completo nero e una cravatta gialla a righe. In principio ne aveva scelta una rossa (il suo colore preferito), ma Sota aveva insistito su quella gialla e Ranma non si era disturbato a discutere. L'altro era un esperto di moda, dopo tutto, e con tutti i grossi sconti che i Chihari avevano concesso a tutti – anzi, praticamente non li avevano fatti pagare – non si era lamentato. Quando entrò in soggiorno, visto che ai suoi amici si era aggiunto Taro, che indossava un completo e una camicia neri, con un gilet color grigio scuro. Aveva scelto di non mettere la cravatta e i primi due bottoni erano slacciati. Tutti e tre erano seduti al tavolo da the, con dei piattini di fronte a loro. Al ballo ci sarebbe stato un rinfresco ma Kasumi, essendo Kasumi, aveva preparato un 'leggero' spuntino per tutti. Ranma si sedette e guardò quello che aveva di fronte; una varietà di frutta e verdure già affettate era sistemata sul piatto finemente, poi onigiri, spiedini di pollo teriyaki, gyoza, edamame e mochi ai fagioli rossi°. Ranma si sedette e riuscì a servirsi soltanto una volta con ciascuna pietanza prima di vedere Nodoka e Kasumi scendere con un enorme sorriso sui loro volti.
"Le ragazze arriveranno tra poco".

 

Akane era nella sua stanza e Yuka stava dando gli ultimi tocchi al trucco di fronte allo specchio sulla scrivania. Sayuri e Yuka erano venute presto e Kasumi e Nodoka si erano dedicate sapientemente ai loro capelli. Akane si era offerta di aiutare, ma le due donne le avevano suggerito di godersi la giornata con le amiche, concedendo a Nabiki di occuparsi del trucco. Era stata grata per la loro premura. Lo shopping del precedente fine settimana era stato pieno di divertimento e relax. Quando il gruppo era arrivato al negozio, erano state calorosamente accolte dalla signora Chihari, tutte tranne Nodoka. Si erano salutate sbrigativamente, entrambe imbarazzate per il loro precedente comportamento ed erano rimaste incerte su come comportarsi. Poi erano state presentate a Tatsuki e a sua madre Eriko. Non appena furono entrate nel negozio, il gruppo si era separato, le più giovani e Konatsu dirette verso i vestiti, emettendo 'ooh' e 'aah' per le scelte che si erano trovate di fronte. Tatsuki aveva accompagnato Akane, aiutandola a scegliere alcuni vestiti e potendo conoscersi meglio. Akane aveva scoperto di apprezzare davvero la ragazza ed era contenta che Sota avesse qualcuno di così gentile e divertente nella sua vita. Le più grandi e Kasumi si erano sedute nel salottino d'attesa, chiacchierando e bevendo the. Con le sue maniere gentili, Kasumi aveva fatto in modo che Yoko e Nodoka si rilassassero. Quando le tre madri avevano iniziato a raccontare storie sulle buffonate dei mariti erano riuscite a legare, così Kasumi si era dileguata per dare un'occhiata a qualche abito più modesto per se stessa. In breve tempo, tutte avevano racimolato una piccola pila di indumenti da provare e si erano dirette ai camerini. Non appena aveva provato il vestito, Akane aveva capito che era quello che voleva comprare. Era uscita, arrossendo mentre tutte si erano scatenate a dirle che era perfetto per lei. Tatsuki l'aveva poi presa da parte per dedicarsi agli accessori. Mentre stava guardando due borsette da sera molto piccole e graziose ma tutt'altro che pratiche, i suoi sensi del pericolo si erano allertati e si era voltata bruscamente. Con sua sorpresa aveva visto Nodoka, Yoko ed Eriko insieme a sussurrarsi a vicenda e a ridere, coprendosi la bocca con le mani. Si era sentita a disagio quando si erano tutte girate a guardarla; la matriarca Saotome aveva avuto un lieve luccichio negli occhi che non era riuscita a decifrare. Si era scrollata di dosso la sensazione paranoica. Dopotutto, cosa c'era di preoccupate in quelle dolci donne?
Akane aveva finito di prepararsi, le unghie, il trucco e i capelli erano perfetto. Si era appena messa il vestito, Nodoka l'aveva aiutata a tirare su la cerniera. Si voltò e sorrise, guardandosi. Non solo il vestito era del suo colore preferito, ma era comodo e le dava ampia possibilità di movimento. Quando lo aveva provato all'inizio, aveva cercato di tirare alcuni calci rotanti nel camerino perché non sapeva mai se sarebbe finita a combattere. Fissò nello specchio prima che un'espressione leggermente intontita le si stampasse in volto. L'abito sembrava esattamente lo stesso ma per qualche ragione sembrava mostrare una scollatura molto più gonfia di quanto ricordasse. Sollevò lo sguardo e vide che Nodoka sorrideva con il solito luccichio nello sguardo e il suo sospetto aumentò.
"Uhm...zietta?" iniziò titubante.
"Sì, Akane?" chiese Nodoka e le rivolse un'occhiata così gentile, affettuosa e materna che Akane avvertì istantaneamente il rimorso per aver pensato che quella dolce signora avesse potuto fare qualcosa per ingannarla. Improvvisamente avvertì uno schiacciante senso di tristezza pensando a sua madre. Se fosse stata viva, sarebbe stata lei ad aiutarla nell'allacciare il vestito e nel dare una mano a tutte loro per prepararsi. Erano in momenti come quelli che sentiva davvero la sua mancanza. Era così piccola quando era morta, aveva solo pochi vaghi ricordi di lei. I ricordi erano più di sensazioni che di reali eventi ma li custodiva ugualmente. Ricordava il calore degli abbracci della sua mamma, la gioia nel vedere il suo viso che rideva, e l'amore avvertito di quando le erano state rimboccate le coperte con un bacio sulla fronte. Si domandò vagamente se sua madre sarebbe stata orgogliosa della persona che era diventata. Akane sorrise guardando Nodoka. Era lì fin da quando Yuka e Sayuri si erano presentate e aveva aiutato le ragazze per qualsiasi cosa, cercando anche però di non essere troppo invadente. Era stata davvero meravigliosa, in adorazione per Akane e le sue amiche. Aveva scherzato e riso con loro mentre si preparavano e la ragazza aveva avuto un piccolo assaggio di come sarebbe stato se sua madre fosse stata viva. Avere Nodoka lì dava ad Akane la sensazione di essere amata. La matriarca dei Saotome l'aveva sempre trattata come una famiglia e la ragazza si domandava se sapesse quanto il suo affetto fosse apprezzato.
"Grazie" disse invece, cercando di comunicare con gli occhi tutto ciò che non riusciva a esprimere a parole. Nodoka sembrò comprendere, stringendole appena la mano e dicendo, "Non c'è di che"
In quel momento Nabiki entrò nella stanza, già vestita, con Kasumi subito dietro di lei.
"I ragazzi sono arrivati e stanno facendo uno spuntino di sotto" annunciò Kasumi al gruppo prima di andarsene. Nabiki guardò la sorella e inclinò il capo mentre la osservava. La più giovane dei Tendo abbassò lo sguardo con aria nervosa, domandandosi se ci fosse qualcosa di sbagliato nel vestito.
"È lo stesso...?" iniziò Nabiki. Aveva notato subito che il vestito sembrava più corto di prima e stava per fare domande ma fu fermata quando vide Nodoka dietro Akane. La donna spalancò gli occhi e agitò le mani, scuotendo il capo. Nabiki capì immediatamente e fece un sorrisetto.
"Cosa è lo stesso?" chiese Akane.
"Oh, mi stavo domandando se quelli fossero gli stessi braccialetti che indossavi a scuola l'altro giorno"
Akane la guardò con aria divertita e disse, "Sai che sono nuovi, mi hai aiutato tu a sceglierli"
"Oh scusa, non so a cosa stessi pensando. Beh, visto che ho un accompagnatore, io scendo. Ci vediamo al ballo" disse Nabiki. Mentre usciva, fece l'occhiolino a Nodoka che le rivolse un breve sorriso e un cenno d'intesa. Akane si perse l'intero scambio in codice.

 

Qualche momento dopo l'arrivo di Kasumi e Nodoka, Ranma si voltò e vide Nabiki entrare. Osservò Taro che si voltò sgranando gli occhi, facendoli scorrere su e giù per il suo corpo. Anche Hiroshi e Daisuke l'ammirarono, cercando però di farlo discretamente visto che non conoscevano Taro e non volevano farlo arrabbiare. Ranma doveva ammettere che Nabiki era bella, per non dire appariscente. Il suo vestito minuscolo era nero. La parte anteriore scendeva coprendole a malapena il seno, l'abito era tirato su con spalline larghe come spaghetti. Sotto il seno, l'abito lasciava alcuni centimetri del ventre in mostra. Una piccola fascia di tessuto sul davanti univa la parte superiore a una lunga gonna. La gonna partiva a vita bassa e proseguiva fino al pavimento. Quando compì un piccolo giro per Taro, Ranma vide che l'abito aveva uno spacco sulla destra e proseguiva su per tutta la coscia. La parte posteriore lasciava quasi tutta la schiena scoperta, la gonna copriva appena il sedere lasciando tutto il resto nudo. Indossava un bracciale a polsino d'oro sul braccio sinistro e i capelli erano acconciati nel solito caschetto. Non ne capiva molto di vestiti ma sapeva che quello donava a Nabiki. Sembrava che non fosse l'unico a pensarla così visto che Taro era ancora senza parole. Quando Nabiki si avvicinò a lui, Ranma vide che Taro dovette resistere dal toccarla perché guardò Soun, che era all'angolo della stanza. La coppia era vicina a Ranma che sentì tutta la conversazione sussurrata.
"Allora, ti piace?" chiese Nabiki, un sorrisetto di autocompiacimento sul volto. Taro si reclinò un po' per guardarle di nuovo il sedere prima di abbassarsi e dire, "Molto. Sto solo cercando di scoprire cos'hai sotto"
Il sorriso di Nabiki aumentò e miagolò, "Niente"
Ranma giurò di aver sentito Taro guaire mentre la seguiva, praticamente ansimando. Il ragazzo col codino chiuse gli occhi e scosse il capo, cercando di eliminare le informazioni dal proprio cervello. Erano troppe e desiderò di non aver mai sentito quella conversazione. Poco dopo, scesero Yuka e Sayuri. Yuka indossava un vestitino senza maniche color foglia di the con un corpetto a cuore che si stringeva in vita per poi allargarsi fino alle ginocchia. Gli strati di tulle sotto la gonna davano all'abito un'aria molto anni '50, e con i capelli sistemati lateralmente e acconciati in larghe onde, sembrava provenire dalla scuola vecchio stile di Hollywood. Sayuri indossava un abito aderente blu con una cintura anch'essa blu. La parte superiore era allacciata dietro il collo con una piccola apertura sul seno, mentre i capelli erano legati in una coda bassa laterale a destra. Ranma ghignò osservando gli amici che tentavano di non risultare inebetiti di fronte alle due. La sua testa girò verso la porta mentre avvertiva una presenza familiare che si avvicinava. Mentre Akane entrava nella stanza, spalancò gli occhi nell'osservare la sua fidanzata con aria estasiata e incantata. La ragazza indossava un abito in chiffon color giallo ranuncolo con una scollatura a cuore, e strass supplementari lungo il corpetto. Il vestito scorreva con grazia dalla vita fino al pavimento in piccole pieghe. I suoi capelli erano stati acconciati in modo da avere più volume e incorniciavano il suo viso splendidamente. Mentre si muoveva verso di lui, la luce baluginò dagli strass, attirando la sua attenzione all'impressionante scollatura che mostrava. Lei sorrise, l'adorabile sorriso spensierato che le faceva luccicare gli occhi e sembrava farla risplendere. Non l'aveva mai vista più deliziosa e il cuore iniziò a martellargli rumorosamente in petto. La visione di Ranma fu interrotta da qualcosa che gliela ostruiva. Voltando il capo vide Nabiki accanto a lui che gli porgeva un fazzoletto, e lui le rivolse un'occhiata confusa.
"È per la bava" disse ironicamente. Gli occhi di Ranma si allargarono e si asciugò rapidamente la bocca col dorso della mano. Si accigliò quando notò che era asciutta. Guardando Nabiki, la vide scuotere il capo con aria divertita.
"Sei così credulone"
Dietro di lei Taro stava ridendo apertamente, mormorando, "Idiota".
Ranma strinse gli occhi mentre Nabiki afferrava la mano di Taro e si diressero entrambi verso la porta. Poco dopo lo spuntino delle ragazze – di una quantità significativamente inferiore rispetto a quello dei ragazzi – decisero di uscire. Sayuri, Yuka, Hiroshi e Daisuke stavano già aspettando fuori mentre Akane si abbassava per infilare le scarpe nel genkan. Le sue scarpe erano color argento, tacco da sette centimetri, con un cinturino sopra le dita e un altro decorato con un piccolo strass che avvolgeva la sua delicata caviglia. Ranma non aveva mai provato attrazione per dei piedi prima d'ora ma c'era qualcosa nel modo in cui il suo piede si arcuava delicatamente mentre lo infilava nella scarpa, e nell'abbinamento delle sue unghie dipinte di rosso con l'argento. Un'immagine di lui che teneva il suo piede fra le mani mentre le toglieva la scarpa, baciandolo prima di risalire lentamente lungo la gamba, gli entrò in testa.
Scosse il capo per liberarsi dell'allettante fantasticheria e attese che finisse. In quel periodo in cui si stavano avvicinando sempre di più, Ranma aveva notato che Akane aveva cominciato a occupare i suoi pensieri e quei pensieri erano diventati piuttosto intimi. Si stava abituando all'incremento di immagini sensuali sulla sua fidanzata ma ne era ancora imbarazzato. Ranma sorprese la ragazza offrendole la mano per aiutarla ad alzarsi, guadagnandosi un sorriso sia da lei che da sua madre. Anche se lui notò solo quello di Akane. Mettendosi in piedi, lei gli sorrise prima di sembrare nuovamente confusa e di guardarsi i piedi.
"Qualcosa non va? Scarpe scomode?" chiese Ranma.
"No" disse velocemente lei, spostando il peso da un piede all'altro. Era la più strana delle sensazioni ma poteva giurare che la scarpa destra fosse un pochino più corta della sinistra. Lasciò perdere e si diresse verso la porta con Ranma. Ranma osservò Akane camminare davanti a lui e inclinò il capo automaticamente, gli occhi si strinsero mentre guardava il suo fondoschiena. Sembrava che i fianchi della fidanzata stessero ondeggiando più del solito, come se lei stesse cercando di atteggiarsi. Ma rimosse quell'idea, ritenendola davvero non da Akane. Ranma deglutì alla visuale prima di seguirla alla porta...lentamente. Era una bella visuale, dopotutto, e voleva godersela. Dietro di loro, Nodoka ghignava come lo Stregatto. Durante lo shopping aveva chiesto a Yoko di accorciare appena la parte superiore del corpetto e aveva chiesto a Eriko di rimuovere pochi millimetri dal tacco destro delle scarpe di Akane. Sapeva che ciò avrebbe portato la ragazza a ondeggiare i fianchi mentre camminava. Entrambe erano state più che felici di aiutare, comprendendo completamente il bisogno di Nodoka di aiutare la vita sentimentale di suo figlio. Non le era sfuggito lo sguardo persistente di Ranma sul fondoschiena della sua fidanzata o quello che si era protratto sul suo petto quando era entrata. Sembrava che le piccole alterazioni che aveva deciso di applicare fossero state apprezzate.

 

*ragazzi, studenti, 'figlioli'.
**ragazze/ragazzi.
***anticamera, il punto in cui i giapponesi lasciano sempre le scarpe prima di entrare in casa.
°onigiri: polpette di riso; gyoza: fagottini di carne o verdura; edamame: fagioli di soia. Gli altri sono già stati spiegati nei capitoli precedenti, altrimenti Google potrà sicuramente essere d'aiuto più della sottoscritta (questo vale anche per abiti/acconciature, spero che le descrizioni siano chiare, sono le parti che personalmente ritengo più ardue da tradurre, non sono certo un'esperta di moda e alcuni stili e tagli non li conosco neanche nella mia lingua! Come sempre, correzioni e critiche costruttive sono ben accette).

  
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