The Choice
L’uomo si avvicinò lentamente al cimitero, cercando di non rabbrividire nel freddo della notte di novembre.
Percorse
lentamente le lunghe file di tombe, in cui maghi e Babbani si
alternavano senza
nessun rispetto. Come lei avrebbe voluto.
Si fermò alla fine vicino alla tomba di marmo bianco, con la scritta così chiara ed evidente da risultare quasi offensiva.
James Potter, nato il 27 marzo 1960, morto
il 31 ottobre 1981
Lily Potter, nata il 30 gennaio 1960, morta
il 31 ottobre 1981
Lily Potter. Lily
Potter. Lily
Potter.
Certo. Ormai non era più Lily Evans, la ragazza che aveva amato e che avrebbe continuato ad amare oltre la morte. Ormai era per tutti Lily Potter, la moglie di quel Potter, la madre che si era sacrificata per suo figlio.
Una lacrima rabbiosa scese lungo la guancia incavata dell’uomo, mentre una mano saliva a scostarla senza neanche doversene accorgere.
Poi l’uomo ispirò profondamente, guardando quelle scritte che sembravano prenderlo in giro e soffermandosi in particolare sulla seconda, guardandola con tanta attenzione, con tanta intensità che sembrava voler bucare il marmo della lapide solo con la forza dello sguardo.
The choice was yours
and no one else’s
Hai fatto la tua scelta, Lily. Una scelta
che ti è costata la vita, che è costata la mia
anima.
Ma hai scelto. La scelta è stata tua e
di
nessun altro, e nulla di quello che potrei dire o immaginare per
giustificarlo
potrà cambiare questa realtà. Tu hai scelto la
tua vita. Consapevolmente e in
pieno possesso delle tue facoltà. Non hai permesso a nessuno di
guidarla.
La
scelta… è stata tua. Di nessun altro.
You can
cry for a body, in despair
Hang
your head
Voi tutti qui presenti, assiepati fino a
poco fa di fronte alla sua tomba, potete piangere quanto volete.
Piegare la
vostra testa per mostrare il vostro dolore, come se la sua morte fosse
la cosa
peggiore capitata nelle vostre vite.
Ho visto tutti voi scarafaggi che vi affollavate al suo funerale, solo per poter dire di esserci stati.
Presenti al
funerale dei grandi genitori del famoso Harry
Potter. Suo figlio.
Persone
futili. Persone inutili. Persone che non sanno nemmeno
cosa voglia dire soffrire.
Tutti con la testa abbassata e le lacrime
agli occhi.
Nessuno che capisca veramente cosa
significasse la sua scomparsa.
Because
she is no longer there
Lei non
c’è più. Non c’è
più e non sarebbe più
tornata.
Quanti di voi se ne rendono veramente conto?
Non saresti tornata mai più.
To
shine
Per
brillare…
To
dazzle
Per
abbagliare…
Or
betray
…
Per tradire…
How she
lived
Eppure come ha vissuto…
How she shone
Come ha potuto brillare!
But how
soon the light were gone
Eppure quanto presto tutto il suo
splendore…
è passato.
L’uomo si rialzò in piedi, facendo apparire dal nulla un giglio bianco e posandolo al fianco della foto di una bella donna di appena ventidue anni dalla fiammeggiante chioma rossa ed i profondi occhi verde smeraldo.
La foto guardò il fiore ed ammiccò complice, come faceva solo sette anni prima. Così tanto tempo…
Il tempo. Si dice che il tempo guarisca ogni ferita.
Chi mai l’aveva potuto dire? Il tempo non poteva guarire tutto. Alcune ferite non possono essere rimarginate.
In un impeto di rabbia, l’uomo tirò fuori la bacchetta e la puntò contro la lapide. Il marmo cominciò ad incresparsi lì dove cominciavano a formarsi le parole.
L’ultimo
nemico a venir sconfitto sarà la
morte.