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Autore: usotsuki_pierrot    23/09/2017    0 recensioni
Una piccola flashfic per festeggiare il giorno dell'orgoglio bisessuale!
"In un mondo in cui tante persone, anche all'interno della comunità LGBT, sono convinte che la bisessualità sia un animale mitologico, la Giornata mondiale dell'orgoglio bisessuale serve prima di tutto a dare visibilità e a ricordare a tutti che ogni orientamento sessuale è valido" [cit. Bossy, pagina FB].
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kirishima Eijirou, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA
Auguro a tutte le persone bisessuali che leggeranno questa fic un buon 23 settembre, giornata mondiale dell'orgoglio bisessuale (per l'appunto)! Essendo io stessa e Nanako bisessuali, non potevo starmene con le mani in mano, non oggi, nonostante in questi giorni scrivere mi sia difficile.
Non ho davvero nulla da dire se non grazie a chiunque voglia dedicare il suo tempo a leggere questa piccolissima flashfic, ancora di più a chi volesse lasciare la sua opinione in una recensione, e...
Be proud!!
Piccola nota: i colori sulla bandiera della bisessualità sono simbolici. Il magenta/rosa rappresenta l'attrazione sessuale per lo stesso genere della persona, il blu l'attrazione sessuale per il genere opposto e il viola quella per le persone non-binarie.
Pagina FB: usotsuki_pierrot.


C'era qualcosa di veramente speciale, quel giorno. Non avrei saputo dire cosa, esattamente.

Seduta sul comodo divano chiaro nel salotto di casa mia, con una tazza azzurrina fredda al tatto in una mano e i capelli sciolti che mi ricoprivano le spalle, non avrei mai pensato di poter stare meglio.
Un piccolo sorriso era comparso sul mio viso nell'esatto istante in cui mi ero svegliata, e non lo aveva abbandonato da allora. Avvolta in una bandiera dal tessuto leggero composta da quei colori così familiari e significativi per me, magenta, viola e un blu acceso, osservavo rapita il movimento delle fiamme che divampavano nel camino poco distante; ora lente e sinuose, ora più rapide e impazienti, seguite dallo scoppiettante brillare delle minuscole scintille che si levavano al cielo e sparivano nel giro di pochi secondi.
Ero da sempre stata attirata dal fuoco, dalle fiamme. Non avevo mai avuto modo, da piccola, di capire appieno cosa fossero, né tanto meno come funzionassero, a causa della mia unicità. La tazza che reggevo nella mano destra infatti non era stata riempita di una bevanda calda, adatta alle temperature di settembre, bensì di thè e ghiaccio, per contrastare le vampate a me pericolose che provenivano dal camino.
Mentre i miei occhi chiari ammiravano affascinati la vitalità delle fiamme, le dita della mano sinistra, libere da qualsiasi impiccio, accarezzavano con cautela i capelli rossi di un Kirishima addormentato, la cui testa riposava sulle mie gambe. I ciuffi tinti dello stesso colore del calore avvolgente della stanza parevano ammorbidirsi ad ogni mio tocco, e ricadevano sulla guancia e sul collo scoperto del ragazzo.
Ogni qualvolta lo sguardo ricadeva sul suo viso, non potevo non percepire una piacevole sensazione a livello del petto e delle gote.
D'un tratto, le sue palpebre si aprirono lentamente, rivelando il brillante color rubino dei suoi occhi assonnati; dei lievi mugolii precedettero un grande sbadiglio che rivelò i denti a punta del ragazzo. Mi lasciai sfuggire una risatina che quasi mi portò a versare il contenuto della tazza.
«Buongiorno dormiglione!», dissi con tono scherzoso.
Un saluto biascicato seguì il mio. Il rosso si stropicciò un occhio, appoggiandosi con pigrizia al gomito sinistro, sul soffice divano.
Mi rivolse un sorriso insonnolito e portò le braccia a cingermi la vita con una delicatezza che mi fece arrossire ancor più del bacio che stampò sulle mie labbra di lì a poco. La bandiera scivolò dalle mie spalle non appena Kirishima mi avvicinò a sé, e quando quel leggero contatto terminò e riaprimmo entrambi gli occhi, il suo sguardo si posò sul tessuto tricolore.
Il sorriso si fece più ampio; con le mani iniziò ad armeggiare con la bandiera fino a che la stessa non ebbe ricoperto anche le sue spalle; risi a quel gesto tenero ed infantile, e ricambiai il l'abbraccio. Sentii quei morbidi capelli solleticarmi il mento quando infilò la testa nell'incavo del mio collo per poter aumentare l'intensità di quel semplice gesto d'affetto.
Si, quel giorno aveva davvero qualcosa di speciale.

   
 
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