"Nero come la notte"
di fiore di girasole

Arrivò di corsa e aprì la porta dello studio con un gesto secco, tant'è che essa si richiuse da sola. Al telefono JB gli aveva detto che era urgente e, anche se aveva usato un tono calmo, Brad sapeva che il suo uomo non avrebbe accettato ritardi, né scuse. JB era infatti anche il suo capo e, se in privato si mostrava intransigente, per gli affari era addirittura irremovibile.
Per questo, nonostante fosse sera, tra l'altro era pure il suo giorno libero, Brad aveva lasciato la palestra senza neanche fare la doccia, e si era precipitato da lui.

Nello studio lo accolse l'oscurità, chissà perché JB aveva abbassato le tapparelle e lo aspettava al buio! Stava per accendere la luce quando i suoi occhi si abituarono ai flebili raggi del sole al tramonto che filtravano dagli infissi chiusi, e intravide la sua figura.
JB se ne stava sdraiato sul divano nero, era completamente nudo, e a giudicare dall'espressione che gli scorse sul volto, lo attendeva, impaziente di mettere a frutto il poco tempo libero a disposizione. Anche lui era completamente nero, con la pelle color dell'ebano, quel corpo che sembrava scolpito da un grande artigiano, il membro nero turgido che massaggiava con movimenti sinuosi per mantenerlo duro a lungo e i dreadlock corvini che sciolti gli ricadevano dietro la schiena e sui pettorali... il suo uomo sembrava una divinità della notte, un demone tentatore o un angelo oscuro. JB sapeva essere l'amante più sensuale e l'essere più abbietto, oscuro e indecifrabile: nero fuori e dentro, pericoloso e irresistibile.
Brad avvertì un brivido di eccitazione scendere lungo la schiena, quasi non riusciva a parlare. Non chiusero la porta a chiave, di sera non c'era nessuno.
Preso alla sprovvista non riuscì a dire quasi nulla.

"Mi cercavi?"
"Vieni qui, voglio passare tutta la notte con te."