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Autore: LuckyGhost    24/09/2017    0 recensioni
Primo libro di una trilogia.
La sua vita è stata un inferno.
Tagliato in due. Lasciato a morire. Abbandonato dal suo maestro. Torturato da colui che lo aveva lasciato. Abbandonato ancora una volta, questa volta dopo aver visto morire suo fratello. Aggiungete alla mischia PTSD di una prigione della Repubblica ed ottenete una bestia.
L'odio era l'unico sentimento che gli era familiare, fino a quando non conobbe i pirati dell'equipaggio di Toora Ares.
Ma perse anche loro. Venne lasciato alla deriva in balia del vento galattico, insieme alla pirata Solace Midnight , dalla lingua tagliente. Midnight è riuscita ad aiutarlo un poco, ma lei aveva le ore contate. Purtroppo, anche lei, doveva morire.
Maul ancora non riesce a riprendersi, questo perché gli importava troppo.
Quando viene a sapere che, forse, Midnight è ancora viva, Maul si precipita a capofitto in una disperata missione di salvataggio. Non tutto, purtroppo, è come sembra. Maul sta ignorando quella sottile voce che si stava insinuando nella sua mente. Che gli sta disperatamente dicendo di voltarsi indietro...
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Conte Dooku/Darth Tyranus, Darth Maul, Nuovo personaggio, Palpatine/Darth Sidious, Un po' tutti
Note: OOC, Traduzione, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Strider ridusse i suoi occhi color ambra a due piccole fessure, mentre studiava il Devaraniano attraverso il suo binocolo. La sua pelle rossa era ricoperta di sudore, i suoi corni spezzati e ricoperti di bruciature di blaster. Strider era una Zabrak e la sua pelle gialla era ricoperta di tatuaggi. La sua preda, Pakiti Nyota, non era l'unica al quale stava dando la caccia. Comunque, c'era una considerevole taglia sulla testa del Devaraniano, per questo gli stava dando la caccia. Il contratto stipulava di dover catturare, e non uccidere, ma Strider era ben nota proprio per avere la mano pesante.

Questa era una delle varie ragioni per la quale era stata scelta per i suoi altri lavori.

Pakiti si stava facendo strada tra le navi, cercando di trovare il suo piccolo e decrepito trasporto. Mai una volta alzò lo sguardo, non dove Strider si stava nascondendo, le travi. I suoi occhi erano colmi di terrore quando scivolò in una pozza di olio combustibile. Era una preda facile. L'uomo stava correndo per la sua nave, non si stava nascondendo negli antri della città. Strider sorrise malvagiamente. Non c'era più umorismo in lei, non più. Lei lo aveva cauterizzato, tempo fa. Artemis Strider era una predatrice, sempre con le pistole in mano in cerca delle sue prede.

Era ormai tempo di giocare con il suo cibo.

Lei apparse proprio davanti al portello del trasportatore. "Boo."

La sottile oscurità rendeva il suo aspetto demoniaco ancora più in risalto. I suoi occhi si inondarono di un fuoco vivo. La balestra che sorreggeva nei suoi avambracci era forte e mortale. La punta di un rosso acceso.

Pakiti indietreggiò, il terrore sul suo volto così divertente. Gli Zabrak da sempre sembravano un po' demoniaci, ma Strider era peggio di molti. Lei era ricoperta di cicatrici, ma uno dei suoi corni era caduto. Una lunga e sottile cicatrice partiva da sotto l'occhio e le arrivava al mento. Nyota cadde all'indietro atterrando sul suo di dietro. L'uomo si alzò e cercò di raggiungere il suo blaster. Strider si mise a ridere, fredda come il vento galattico. Lei poteva caricare e ricaricare prima che lui riuscisse a sbattere gli occhi.

"Tu chi sei, puttana?" Gemette lui. Pakiti tremava; ombre trovarono posto sul suo volto. L'aria era impregnata del forte odore di sudore, opprimente, e colmo di detriti di asteroidi. Alcune navi stavano per partire, ma nessuna era vicina. Pakiti era bello che morto. Strider lo osservò attentamente, gli insulti le scivolavano addosso come acqua. Quando eri un cacciatore di taglie, venivi preso a parole regolarmente. E lei era stata chiamata peggio di puttana. Il fuoco nei suoi occhi aumentò. Nyota non avrebbe portato divertimento alcuno, ed era una cattiva idea sprecare la tua preda. Non era divertente. Ma lo Zabrak amico di Markas...

Lui si che sarebbe stato un divertimento. Tak Mahler era bello, in un certo triste, e cuccioloso senso. Lei poteva accettare un no come risposta, Strider non era Blirr, ma sarebbe stato difficile tenere le mani al suo posto.

"Il tuo peggiore incubo." Ringhiò Strider. Amava vedere la sua preda in questo modo, così terrorizzata e nel suo potere. Nyota si voltò. "Merda!" Imprecò e corse via, disperato per una via d'uscita.

Se riesce a raggiungere la città...

Strider si risparmiò altre parole e lo inseguì. Pakiti si infilò in un cunicolo sgattaiolando via. Le labbra di Strider si contrassero in una smorfia. Lui pagherebbe per quello. Strider non aveva nessun problema con la tortura se era necessaria. Però se la stavi facendo solo perché volevi farla? Quello era sbagliato. Ma non se avevi bisogno di informazioni utili.

Lei lo inseguì, muovendosi velocemente. Lei svoltò un angolo e quasi non sbatté la testa contro un'asta appesa. Lei lo scansò ed ascoltò. Lui stava correndo disperatamente, cercando di sfuggire a quel macello. Lei lasciò il suo rifugio e si diresse verso il tetto di un edificio, mantenendo Nyota nella sua visuale. La Zabrak colpì una grata oltre il bordo. Che atterrò davanti a lui, facendolo cadere. Urlò debolmente e si rialzò.

"Lasciami in pace!" Urlò lui. "Lasciami stare!"

"Quando l'Inferno diventerà di ghiaccio!" Ringhiò Strider. Lei scese sfruttando una colonna. La donna aveva la sua balestra pronta. Nyota aveva il fiatone. Strider stava aspettando paziente. Lui era venuto da lei. Strider sapeva come giocare. Attirare la preda da te, quindi premere il grilletto. Nyota stava disperatamente rovistando, cercava di trovare un'arma migliore del suo blaster. Strider si concesse un lieve sorriso.

Sarebbe stato divertente. Strider aveva a disposizione varie ore per uccidere prima di andare alla ricerca dei Neomidiani. Quei due sarebbero stati un lavoretto facile per un cacciatore del suo calibro.

Strider sprecò un colpo di blaster che andò a conficcarsi nella spalla del Devaraniano. Nyota rovistò ancora più urgentemente. Inciampò a capofitto e cadde nel condotto di slittamento. Urlò dal dolore, forse un osso rotto. Quello andava bene. Strider non aveva intenzione di trattarlo bene, neanche un po'. E comunque, Hofu avrebbe fatto di peggio. Strider si buttò giù anche lei. Una pallottola laser per poco non la colpì in testa. Strider iniziò ad accusare e si ritrasse. Il metallo sfregiato e snocciolate del pozzo era ancora caldo dall'ultimo cargo che era decollato. Le classe Crescent andavano bene, ma Strider preferiva la sua classe Sentinel. Riuscì ad identificare il tipo e la classe delle navi che partivano. Era una cosa da cacciatore di taglie. L'attenzione ai dettagli l'aveva fatta rimanere viva tanto al lungo.

Nyota si mise in piedi. Teneva un blaster in mano, e lo puntava dritto alla sua testa. "Stai indietro, dannata feccia spaziale!"

"E perché dovrei farlo?" Chiese Strider. Si appoggiò ad una ringhiera di metallo, imprecando per la bruciatura che le causò il metallo bollente sulla pelle. Il suo blaster penzolava dalla sua cintura, solo aspettando di essere usato. Il metallo era bollente al tocco. I fumi di scarto delle navi le stavano facendo lacrimare gli occhi. Per Nyota, che era nel bel mezzo della fossa, doveva essere ancora peggio. Strider sganciò il suo blaster dalla cintura e mirò alla spalla di Nyota. Una semplice ferita, nulla di più. Era già ferito, non aveva intenzione di aggravare la sua situazione.

Quello è il compito di Hofu.

"Lasciami in pace! Lasciami andare!"

"Stai zitto, cazzo!" Ringhiò Strider. Sparò inavvertitamente un solo colpo, di livello basso. Nyota scelse quel momento per avvicinarsi scattante. Il colpo lo prese in pieno petto. Cadde allindietro, sangue fuori usciva dalla ferita. Luminose chiazze di sangue macchiavano il pavimento metallico. Nyota cadde in un pozza del suo stesso sangue, la sua pelle bruciava sul pavimento bollente. La puzza di sangue bruciato invase l'aria, insieme a quella di carne arrostita.

Non c'era polso nel collo esposto del Devaranian. Giaceva immobile, il corpo in una posizione innaturale. Il metallo era più caldo in quel punto, e lei poteva sentire il calore attraverso le suole dei suoi stivali.

Nyota era morto.

"Oh, merda." Bisbigliò Strider. Il contratto specificava vivo. Lei lo aveva ucciso, perdendo quindi una grande somma di crediti. Addirittura poteva anche perdere la possibilità di possedere Maul. "Oh, porco bantha. E adesso questo come lo spiego?"

Strider aveva un corpo morto ed arrostito di cui occuparsi. Duecento chili Devaraniani sarebbero stati una spina nel fianco.

Prese il corpo per la braccia ed iniziò a sollevarlo. Quasi non le cadde il corpo di sotto quando senti dei pesanti passi avvicinarsi. Strider si irrigidì ed estrasse il suo blaster. La balestra non l'avrebbe aiutata molto in un scontro in quel momento. La situazione sarebbe diventata spiacevole.

"Strider?"

Il Capitano Hofu della fazione Separatista, colui che aveva ordinato entrambe le taglie.

"Capitano." Strider annuì ed alzò la testa. "C'è una spiegazione per questo?" La donna mantenne il suo blaster alto verso l'uomo. Lei non si fidava di lui, e non le piaceva neanche un po'. Hofu aveva rifiutato i suoi progressi. Molteplici volte. E quello semplicemente non era giusto. Solo una volta, per vedere come andava. Hofu, però, prendeva in giro come fosse uno dei migliori cacciatori.

"Si. Mi chiedevo se tu avessi preso Nyota." Si abbassò al livello di Strider. "Non importa. La mia unica domanda è perché c'è profumo di fast food nell'aria? E perché lui è morto?!"

Strider trascinò il corpo fuori dalla pozza di sangue. Il lato bruciato del corpo ora era esposto all'aria, ancora fumante. "Si è mosso. Stavo mirando alla spalla, ma ha scelto proprio quel momento per avvicinarsi. Ed una nave è appena partita. Sai quanto caldo può diventare quel metallo?"

"Dannazione, Strider!" Ringhiò Hofu. "Tyranus aveva detto che non avevi la mano leggera. Chiaramente non scherzava. Sei sicura di poter controllare l'apprendista?"

Ombre danzavano sui muri della piattaforma di atterraggio. Il porto di Naboo era freddo ma bello. Il calore non veniva trattenuto. I piloni, i montanti e le travi esposte erano ricoperti di ragnatele e rivestiti di polvere. I tubi lucidi riflettevano una luce bassa e tremolante. Le ragnatele penzolavano su di loro la soffitto come fossero pezzi di pizzo strappato.

Strider sospirò. "So che posso farcela, Hofu. Lui è facile. Un maschio come lui? Si è lanciato su una come Solace. Lei gli ha dato un pizzico di dolore. Non facendolo mai andare via."

"Io non ne sarei così sicuro." Protestò Hofu. "Lei è molto affezionata. Ma non è questo il mio compito. I nostri amici Neomidiani adesso sono nei Livelli Inferiori, stanno vincendo una fortuna con le scommesse al mercato."

Strider poté sentire le sua labbra contrarsi. Lei poteva essere anche una Cacciatrice di Taglie, ma anche lei aveva i suoi principi. La Zabrak mise al suo posto il blaster e colpì il corpo morto del Devaranian. "Ci pensi tu a quel pezzo di merda. Io uccido gli altri due nei Livelli Inferiori."

"Con piacere." Hofu sospirò. "Ma fai attenzione intorno a quel Sith."

Lei si voltò e non si accorse del timido sorriso sul volto di Hofu. Tutto stava procedendo come avevano previsto. Ma c'era ancora qualcosa che preoccupava Ierus Hofu. Strider era adatta a controllare Maul? Lui richiedeva una mano leggera; il trattamento di Sidious aveva rivelato tanto.

Hofu tra l'altro sapeva che Strider sarebbe arrivata dalla sua preda.

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