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Autore: Clown    24/09/2017    1 recensioni
Una lettera di licenza e il desiderio di un momento di normalità. Il Comandante Shepard non desiderava altro che abbandonarsi al sogno di quell'istante. La sensazione di sentirsi una donna, prima di un soldato. Di sentirsi un essere umano, prima di un eroe. Ma di fronte a sé, solo la realtà dell'esercito e della guerra. E di un sentimento che detestava non riuscire a sopprimere. [FemShepxVega]
Genere: Drammatico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, James Vega, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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AL SUO SERVIZIO, COMANDANTE






« Sapete perché Cerberus perderà? Semplice demografia. Recluta un ventenne senza una vita e quello si spaccherà il culo per la causa. Ma avete mai visto anziani tra i membri di Cerberus? Famiglie? No. Sono terroristi senza futuro! »

« Pagano bene, certo, ma le vacanze dove le mettiamo? Quella non è vita. »

Shepard ascoltò interessata il dialogo tra Joker e Jacob. Stava assaporando il terzo cocktail Volus, La sensazione di bruciore le percorse l'intero l'esofago sino a incendiarle lo stomaco.

« A proposito, ho saputo che diventerai padre. Congratulazioni. » Le parole di Miranda fecero arrossire Jacob, o almeno così parve a Shepard. Sentiva che, malgrado l'aspetto solido, la sua mente iniziava a mancare di lucidità. Una condizione che aveva agognato dall'inizio della festa, da quando aveva accolto James nell'appartamento.

« Ah, grazie! Me la sto facendo un po' sotto. »

« Te la caverai, sei in gamba. Sarai bravissimo! »

Jane guardò il suo ex compagno di squada. Meno di un anno prima l'aveva trascinato in una missione classificata come suicida. I loro contatti si erano interrotti durante i sei mesi in cui era stata reclusa per la strage Batarian, e l'aveva ritrovato come disertore di Cerberus e compagno di una scienziata ex Cerberus. Aveva scelto una vita normale, un lusso che lei non era mai riuscita a permettersi.

« E tu Joker? Come cambieresti Cerberus? »

« Io lo renderei popolare! Una grossa campagna propagandistica, tipo elezioni presidenziali. Cene di gala, strette di mano e un sacco di baci! »

"Joker consigliere alla Cittadella subito." Shepard rise di fronte a tanto entusiasmo.

« Immagino non solo alle belle donne. »

« Ehm, ovviamente! » Puntualizzò Jeff, mettendo le mani avanti. « Rimpiango i giorni in cui Cerberus era terribilmente imbranato. Quando c'eravate voi due a comandare! »

« Prego? » Jacob si rizzò sulla poltrona, visibilmente piccato. Miranda lanciò uno sguardo canzonatorio in direzione del pilota, lasciandosi sfuggire una risata.

« Comandavo soltanto il Progetto Lazarus, che come ben sai è riuscito benissimo. » Esclamò, accennando a Shepard.

Joker non cessò di calcare la mano. « Comandante, qui Cerberus. I Rachni che stavamo studiando sono scappati ammazzando tutti. Puoi occupartene tu? » Fece il verso a una vecchia richiesta di aiuto che avevano ricevuto ai tempi della loro affiliazione nell'associazione. Jane annuì, ripensando con appagamento al periodo in cui i razziatori erano ancora una minaccia lontana.

« Ne giravano di sacchi per cadaveri... e a quei tempi contenevano soprattutto i loro agenti. »

« Avevamo delle cellule impazzite, è vero, ma Alleanza e Consiglio se ne stavano con le mani in mano! Noi almeno facevamo qualcosa. » cercò di giustificare Jacob. Non accettava che considerassero il suo operato mediocre a causa di una manciata di agenti ribelli.

« Addominali. Molti addominali. » la ladra apparve per qualche secondo in mezzo alla sala, dando una dimostrazione pratica di cosa intendesse. Il tono malizioso strappò una risata generale.

« Ehi, così non vale Kasumi. »

Miranda riportò la conversazione sui giusti binari. « Però abbiamo ricostruito il Comandante Shepard. »

« E dopo aver sconfitto i Collettori ho rinnegato Cerberus e sono scappata... ammazzando tutti. » concluse Jane, alzando il bicchiere in un brindisi silenzioso.

« E di questo ti ringraziamo! »

« Jeff, ricordi che anch'io sono un progetto di Cerberus? »

« Ah, merda... »

Shepard scoppiò a ridere fragorosamente, aiutata dall'alcol che scorreva copioso nelle sue vene, e salutò il gruppo. Si staccò dal bancone dell'angolo bar a cui si era appoggiata e l'appartamento le sembrò rotearle attorno. Strizzando gli occhi per recuperare un minimo di equilibrio, si diresse verso i divani del salotto principale. Le parve di udire la voce di Liara che parlava delle dimensioni della sua nuova casa, e Traynor dei suoi studi all'università.
Trovò un posto libero accanto a Cortez. Di fronte a sé, sentì gli occhi di James posarlesi addosso.

« Tsk, gli umani è così che festeggiano? » la voce roboante di Grunt le procurò una fitta alla testa, che dissimulò fingendo di rilassarsi sul cuscino.

« Questo è tutto da vedere. »

« Eh, col cavolo! » Jack aveva davvero moderato il linguaggio, rifletté. Lavorare per l'Alleanza le aveva cambiato la vita in meglio.

« Aspetta e vedrai. Gli umani hanno bisogno di... carburare un po', prima di scatenarsi. »

Le parole di James portarono il cervello annebbiato di Shepard a formulare un pensiero che da lucida non avrebbe esitato a definire malsano, se non folle. Lo sguardo di fuoco che rivolse al giovane tenente non sfuggì a Jack. « Non tutti... »

In quel momento Zaeed parve accorgersi della presenza del Comandante nel gruppo, che salutò con un cenno. La biotica percepì il suo stato alterato e non perse l'occasione per stuzzicarla.

« Ehi, Shepard. Bevi qualcosa? » mormorò maliziosa, sventolandole davanti al naso un cocktail Vorcha che aveva appreso durante la sua vita da pirata.

« Certo! » accettò la sfida, afferrando il bicchiere. Si sentiva di nuovo in forze, sorretta dall'immagine di James seduto sul divano e dall'idea che le era balzata in mente. « Allora, vi state divertendo? »

« Quando ne avrò bevuti altri dieci! »

« Alcol e Krogan. Una combinazione esplosiva! » un ghigno comparve sul volto di Vega quando vide l'espressione preoccupata di Cortez.

« Non ho mai visto un Krogan ubriaco. Intendo, davvero ubriaco. »

« Sono brutti uguale e rumorosi il doppio. » Tagliò corto Jack. Il silenziò calò sulla combriccola, sei paia di occhi fissi sulla biotica tatuata. « Scherzavo! Cazzo, come siete seri... » Si lamentò, mostrando il dito medio. La vecchia Jack.

« Eh... forse un po'. » Ammise Kaidan, senza abbandonare la compostezza che lo caratterizzava. Jane aveva amato quella compostezza, un tempo, prima di Horizon. Un incontro che non le era mai riuscito di perdonare. « Grazie per la festa, Comandante. Mi serviva un momento di relax. »

« Ci meritavamo tutti una pausa. » Confermò Cortez, appoggiando una mano sulla spalla di Jane. La donna portò la propria mano su quella del pilota di navette, annuendo riconoscente.

« Hai ragione, Steve. »

« Brindiamo alla generosità del Comandante! » esclamò Jack, tracannando l'intero bicchiere in un sol sorso. Le urla entusiaste di Traynor provenienti dalla cucina accompagnarono il gesto. Jane decise che era giunto il momento.

Si spostò accanto a Vega, inclinando il capo in un gesto languido. « James, hai un momento? »

« Sì. Che c'è? »

« Senti, come posso convincerti a vedermi come una donna e non come il tuo Comandante? » gli sussurrò, prestando attenzione che nessuno potesse sentirla. Non voleva rischiare che il suo piano andasse in frantumi a causa dell'irriverenza di Grunt o della malizia di Jack.

« Ah, Lola. Non ho problemi a vederti come una donna, credimi! »

Il tono scanzonato di James le urtò i nervi, resi più sensibili del solito dal quantitativo di alcol che aveva ingurgitato sino a quel momento. Non aveva più voglia di scherzare e glielo fece intendere alla maniera di Shepard.

« Ehi, smettila di flirtare. Piuttosto, rispondi alla domanda. »

Vega si ritrovò spiazzato. Non riusciva a credere che fosse una domanda seria, che il Comandante Shepard gli stesse chiedendo una cosa simile. « Non so. Servirebbero un mucchio di drink e uno di quei... momenti magici. »

"Per vedermi come una donna dovrebbe bere... fino a ubriacarsi." Jane socchiuse le palpebre, spostando lo sguardo sino al bicchiere che teneva in mano. Sentiva una voce dentro la sua testa, un grido disperato che la supplicava di andarsene prima di compiere qualcosa di irreparabile. "Dannazione..."

Vega osservò la donna, scorrendo lungo i suoi fianchi sino al profilo del collo. Era vestita di una semplice felpa nera che le nascondeva le forme e al contempo risaltava il pallore della pelle. Una serie di pensieri poco conformi alle regole dell'Alleanza sulla fraternizzazione gli passarono per la mente. « Certo, non mi dispiacerebbe. » Lo sguardo di Shepard scattò verso di lui. « Dici che devo rompere gli argini e cedere alle emozioni? O reprimerle come sempre? »

« James! Vedo che ti stai ricredendo... »

« Cosa stai insinuando? »

L'urlo nella sua testa divenne più forte. « Scusa, ho da fare! Ci vediamo dopo. »

Per la prima volta nella sua vita, Jane Shepard batté in ritirata. Il ricordo di quella conversazione le apparve confuso. Le sembrava di averlo vissuto in un altro luogo, se non in un'altra vita; credette per un istante di averlo solo immaginato. Si convinse di averlo solo immaginato. La memoria del bruciante rifiuto del giorno precedente la tormentava ancora e non riusciva ad ammettere di stare compiendo una seconda volta lo stesso errore.
Si attaccò all'ennesimo bicchiere, prima di sentirsi pronta a rispondere ai ripetuti richiami di Glifo.

« Comandante, i suoi ospiti sono visibilmente esagitati. Questa atmosfera è di suo gusto oppure desidera alterarla? »

« La festa è appena cominciata. Divertiamoci! »

« Al suo servizio, Comandante. »

La voce elettronica del drone si sparse per l'appartamento. Ulteriori indicazioni sulla localizzazione di alcolici e cibarie innalzarono un urlo di entusiasmo tra gli invitati della sala.

"Non si può dire che non si divertano."

« No. » La voce cavernosa di Grunt attirò la sua attenzione. « No. » Era in piedi, vicino all'ingresso, impegnato in qualcosa che sembrava dargli grosse soddisfazioni. « No. »

Gli si avvicinò, incuriosita.

« Come andiamo qui? »

« Non ti vogliamo! » Sul monitor del ricevitore apparvero delle facce sconosciute, a cui Grunt chiuse la chiamata in faccia. « Va benissimo! » Si rivolse a Shepard, il muso da Krogan tagliato da un sogghigno soddisfatto.

« Lo vedo. Arriva gente interessante? »

« No, non direi! » Rispose al citofono. Sullo schermo apparve un'insolita coppia composta da un umano implorante e un vorcha scalmanato. « Via di qua! » sbottò, spegnendo il videoterminale con una risata cinica. Lo stesso trattamento riservò al batarian che tentò di intrufolarsi alla festa.

Jane si divertì a sfidare l'amico.

« Forse dovrei essere io a deciderlo. »

Grunt si girò, emettendo un verso di stupore. Non avrebbe mai immaginato una frase simile dall'eroina più famigerata della galassia. « Okay, ma ti avverto, là fuori è tremendo! »

« Il solito esagerato... »

Un gruppo di ragazzi asari e umane riempì il monitor.

« Sì? »

Vide le loro espressioni cambiare in un tripudio di gridolini entusiasti. « Comandante Shepard! oddio, ODDIO, SEI PROPRIO TU! »

Jane le fissò per una decina di secondi. Poi si rivolse al krogan.

« Grunt? Ottimo lavoro. Prosegui. » ordinò, gustandosi il momento.

« Certo! » eseguì appagato. « NO! »

La donna lasciò Grunt al suo divertimento, non senza prima ricevere la promessa di una chiazza di vomito krogan sul pavimento del bagno inferiore. Gli invitati si erano sparsi per la sala, raccogliendosi in gruppi più piccoli. Scorse Samara e Zaeed, appartati di fronte a un quadro postmoderno di dubbio gusto, e decise che era giunto il momento di un altro drink.
Si diresse verso il bancone del bar, dove trovò Joker, Garrus, Cortez e un altezzoso Javik impegnati a stilare una classifica dei pianeti più pericolosi della galassia nel ciclo attuale e in quello precedente.
Versò un liquido alcolico bluastro in un bicchiere, di cui lesse il nome dopo il primo sorso. "Sangue di drell...". Le venne in mente Thane, la sua gentilezza, i momenti in cui le era stato accanto nella missione suicida. Il modo in cui le parlava di sua moglie, di come era diventato vedovo e di come avrebbe fatto di tutto per impedire al figlio Kolyat di percorrere il suo stesso abisso. Ricordò lo strano soprannome che le aveva donato, di cui non aveva mai saputo il significato. "Siha...". E ricordò il suo sangue sul pavimento, che scorreva copioso sul pavimento del Presidium.

« Ehi, si parla di lavoro? » si intrufolò a forza nella conversazione, nel tentativo di distogliere la mente da quei ricordi.

« Sai, noi ci divertiamo così. » annuì Cortez. Tornò a rivolgersi a Jeff, agitando il bicchiere mezzo pieno. Alcune gocce del liquore fuoriuscirono dai bordi, spargendosi sulla superficie di vetro del bancone. « Vuoi dire che non tieni un'arma sotto il sedile? »

« L'armadietto delle armi è in plancia, è come se ce l'avessi! »

Garrus scosse la testa con compatimento. « Mai contare sulle armi che non hai sotto mano. Da quant'è che non spari con un'arma vera? »

« Da prima che avessi un robot imbattibile come copilota! » Jeff spinse il petto in fuori, in un impeto di orgoglio nei confronti della sua fidanzata.

« Così non va! » la voce bitonale del turian smorzò l'entusiasmo di Moreau. « E se un giorno fossi costretto a salvare IDA? »

« Inaccettabile. L'addestramento è vitale. Anche i piloti sono soldati. » Jean poté percepire lo sdegno provato da Javik nei confronti di quel primitivo debole e infermo.

« Giusto, basterebbe un po' di pratica. Vero, Comandante? »

La domanda di Cortez la colse di sorpresa e prima che potesse rispondere Jeff si era messo sulla difensiva.

« Io non vado da nessuna parte. Ho già abbastanza testosterone. Devo ricordarvi che piloto una nave da guerra? »

"E non una nave qualsiasi. La Normandy." Jane pensò che fosse il caso di mettere in difficoltà il suo amico, per vendicarsi di tutte le volte che era stato lui a cacciarla nei guai.

« Mi stupisci Joker. E l'attacco dei Collettori? Stare in plancia può essere molto pericoloso. »

« Beh, loro sono l'esempio perfetto. Se avessi sparato un colpo sarei finito malissimo. La vera arma è il cervello, tutto il resto non conta. »

« Però al ristorante di sushi un aiuto non avrebbe fatto male... »

« C'è un simulatore di combattimento sulla Cittadella. » propose Cortez.

« Neanche per sogno! Al massimo un poligono di tiro, se ci tieni. Al massimo. Ma non da ubriaco! O con i postumi. »

« I razziatori non si pongono questi problemi. » sbottò Javik, disgustato. « Addestrati seriamente. »

« D'accordo Cortez. Sempre se sarai nelle condizioni di trascinarmi fin lì. Ma stasera dovrai sfidarmi... » Joker si sporse verso il pilota di navette, gli occhi ridotti a due fessure. « All'ultimo drink. »

Una sfida tra uomini. Jane si sentì di troppo e afferrò il bicchiere mezzo vuoto, decisa a raggiungere gli altri compagni al piano superiore.

« Comandante? »

Shepard si girò verso Cortez con una brusca frenata. Il suo sorriso non le piacque nemmeno un po'.

  
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