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Autore: AllisonHermioneEverdeen    24/09/2017    2 recensioni
"Pensa a qualcosa di certo. Concentrati sull'ambiente attorno a te. Non lasciare che l'abisso ti inghiottisca".
Queste sono le parole che rimbombano nelle orecchie di Daphne quando lascia Arkham. Parole dette, secondo il suo parere, da un dottore sociopatico che si diverte ad avere a che fare con i matti e ad irritarli con la sua voce soave e persuasiva.
Dopo cinque anni passati ad Arkham, è dichiarata sana di mente. Ma Daphne non si sente affatto sana: si sente spezzata.
Adesso è libera, e non potrebbe essere più spaventata: non conosce nessuno a Gotham. Nessuno, tranne un amico di famiglia di cui le ha parlato suo padre prima di tirare le cuoia: James Gordon.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque



Non reagiva. Jim la guardava preoccupato, ma Daphne aveva lo sguardo perso nel vuoto. Non sembrava nè sconvolta, nè impaurita... In effetti, non sembrava provare niente. Gordon stava per scuoterla, quando lei si alzò in piedi.
- Lo sapevo, - sussurrò, più a se stessa che a Jim.
- Daphne? - la richiamò il detective. Lei parve scuotersi.
- Strange mi faceva un sacco di test, era molto interessato ai miei buchi di memoria, e l'anno scorso ha cominciato a farmi fare delle sedute di ipnosi per entrare in contatto con la parte di me che agiva durante i buchi di memoria, - cominciò a spiegare velocemente. - Provai ad oppormi, ma non c'erano documenti ufficiali che mi salvaguardiassero... Dopo due mesi di queste sedute smisi di avere buchi di memoria, ma ogni mattina mi risvegliavo spossata, come se non avessi affatto dormito -. Si bloccò e lo guardò negli occhi, come cercando di farlo arrivare da solo alla soluzione orripilante.
- Vuoi dire, - disse lentamente Gordon. - Che la parte di te che agiva durante questi buchi di memoria era controllata da Strange? -
- Se non controllata, di sicuro scatenata, - sospirò Daphne, poi tornò a sedersi sul divano e si passò nervosamente una mano tra i capelli biondi.
- E' per questo che mi ha dato quel certificato, - sussurrò. - Non sono mai stata completamente sana di mente, era solo una finzione per vedere come avrei agito nel mondo al di fuori di Arkham... -. A questa dichiarazione segue un silenzio teso. Alla fine, Jim sospira e si inginocchia per terra, guardando la ragazzina negli occhi.
- Ti aiuterò, - afferma. - Strange è un folle, non sarai un semplice esperimento, meriti di più -.
- Ho ucciso mio padre, - sussurrò Daphne, gli occhi lucidi. - Come puoi dire che meriti qualcosa di più? -
- Non hai prove certe per affermarlo, - la riprende Gordon. - Strange potrebbe anche averti incastrato -. Daphne sgranò gli occhi, il cervello che elaborava questa novità inaspettata.
- Pensi che Strange abbia sempre voluto studiarmi? - chiese senza fiato.
- In guerra, tuo padre mi ha detto che qualcuno cercava di arrivare a te perchè eri speciale: secondo me si riferiva a Strange - affermò Gordon. Daphne si rialzò in piedi asciugandosi in fretta gli occhi lucidi.
- Bene, - affermò. - Se Strange ha ucciso mio padre per incastrarmi e studiarmi la pagherà cara... - poi si diresse verso il corridoio. - Andiamo ad arrestare qualcuno - dice a denti stretti.




- Che ci fa qui? -. Gordon non fece in tempo neanche a fare due passi nella caserma che Harvey lo raggiunse. Stava indicando Daphne.
- Dei criminali vogliono rapirla, la caserma è il posto più sicuro per lei, - rispose secco Jim. Non dormiva da dodici ore, non aveva ancora uno straccio di prova che incriminasse Strange e lo attendeva una giornata mooolto lunga .
- E' questo che dirai a Barnes? - chiese Harvey.
- Più o meno, - scrollò le spalle Gordon. Daphne li seguì alle loro scrivanie, guardandosi intorno, probabilmente alla ricerca di qualcosa su cui catalizzare la concentrazione per non impazzire.
- Non la prenderà bene, - affermò Harvey.
- Ti prego, - lo guardò Jim. - Lasciami un attimo di tregua, lo affronterò io -. Bullock sospirò.
- Prima o poi mi farai licenziare... - sussurrò. Gordon gli sorrise grato.
- Chi le sta dando la caccia? - chiese Harvey indicando Daphne. La ragazzina stava guardando attentamente i poliziotti al piano di sotto.
- Strange, - rispose Gordon. - Purtroppo non ho prove, ma ne sono sicuro -
- E come fai a saperlo? - fece Harvey. In breve, Jim gli spiegò le ultime scoperte.
- Mi stai dicendo che la nostra Sherlock potrebbe aver compiuto un omicidio?! - esclamò Bullock.
- Ti dispiacerebbe non rendere partecipe della discussione tutta la caserma? - sibilò a denti stretti Gordon. Harvey fece un respiro profondo per calmarsi e si spostò in modo da non dare le spalle a Daphne, che stava guardando i documenti sulla scrivania di Jim.
- E' una criminale, Jim, - sussurrò Bullock.
- Non ne era consapevole, - ribattè Gordon.
- Esatto! Una criminale folle! - affermò Harvey.
- Tecnicamente il termine adatto sarebbe "Criminale che si Appella all'Infermità Mentale e pertantanto non può essere considerato responsabile delle proprie azioni", - disse Daphne facendo sobbalzare i due poliziotti, che si voltarono a guardarla: non credevano stesse seguendo la loro conversazione, sembrava del tutto presa dai documenti di Jim. In quel momento alzò gli occhi e guardò Harvey. - Ma ammetto che criminale folle è pià breve - disse solo.
- D'accordo, - borbottò Bullock. - Mettiamo che decida di aiutarvi: come facciamo ad incastrare Strange? -
- Ci avete già provato per le vie legali e vi ha fregato, - commentò Daphne.
- E tu come lo sai? - chiese Gordon.
- Ho letto i documenti relativi a Strange, i rapporti e le prove che avete provato ad accumulare contro di lui, - rispose con una scrollata di spalle la ragazzina.
- Ma sono decine di documenti! - esclamò Jim.
- Sì, - lo guardò senza capire Daphne.
- E siamo in caserma da dieci minuti al massimo, - disse allora Gordon.
- Otto minuti e diciotto secondi, - affermò la ragazzina. Harvey e Jim si scambiarono uno sguardo, poi decisero di lasciar perdere.
- Gordon! - esclamò una voce terribilmente familiare. Jim si alzò e si voltò verso il capitano Barnes.
- Capitano, - provò a dire innocentemente.
- Mi sembrava di essere stato chiaro sulla tua amichetta proveniente da Arkham, - tuonò Barnes.
- Ci sono stati dei risvolti interessanti nella nostra indagine, - affermò Gordon. Barnes sospirò impaziente.
- Quali risvolti? - chiese a denti stretti.
- Degli uomini armati, probabilmente mercenari assoldati da Strange, mi danno la caccia, - disse Daphne.
- E perchè? - chiese il capitano.
- Vogliono studiare il mio cervello, - rispose serafica la ragazzina. Barnes guardò Harvey e Jim con esasperazione.
- Avete delle prove? -
- Hanno provato a rapirla ieri notte, - rispose Jim.
- Ma avete prove che siano stati assoldati da Strange? - riformulò la domanda Barnes.
- Non ancora, - sospirò Gordon.
- Non posso far arrestare un uomo basandomi su un sospetto, Gordon, lo sai bene, - affermò il capitano.
- Troveremo delle prove, - si intromise Harvey. - Ma nel frattempo la piccola Sherlock ha bisogno di un posto sicuro dove stare -.
- E la caserma è il luogo più sicuro della città, al momento, - annuì Barnes controvoglia. Guardò Daphne, che lo stava scrutando con i suoi occhi blu, all'apparenza indifferente.
- D'accordo, - acconsentì alla fine il capitano. - Ma starà nel mio ufficio, dove posso tenerla d'occhio -. Detto questo, si voltò, diretto all'ufficio. Daphne guardò i due poliziotti, come per chiedere conferma.
- Tranquilla, - la rassicurò Jim con un sorriso. - Abbaia molto, ma è innocuo -. Daphne sorrise timidamente, poi si voltò e seguì Barnes.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed eccomi qua!
Dàì, ammettetelo: potevo essere in un ritardo molto peggiore. Dal momento che mi sono buttata sullo studio stamattina, ho avuto tempo per finire e riguardare questo capitolo, perciò ritenetevi fortunati!
Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, e di riuscire a pubblicare al più presto il prossimo capitolo.
Grazie di cuore a merenwen inglorion per la sua recensione, non sai quanto sono stata felice di sapere che ti piace la storia! Spero di non averti fatto attendere troppo!
Grazie anche a tutti i lettori silenziosi: nell'ombra, con le vostre visualizzazioni rendete il mio cuoricino più felice ogni giorno che passa.
A presto con il prossimo capitolo!
AllisonHermioneEverdeen
P.S. Ho appena visto la prima puntata della quarta stagione di Gotham. Non so voi, ma io non vedo l'ora di vedere la seconda!

   
 
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