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Autore: Bittuz    25/09/2017    0 recensioni
Salve appassionati di anime e manga questo, come si capisce dal titolo, è il seguito di una storia che ho scritto diverso tempo fa. Se avete intenzione di leggerla vi do due consigli, il primo è che conosciate il finale di Naruto Shippuden, il secondo invece è che abbiate letto il primo atto di questa storia (altrimenti sarà difficile che capiate tutti i vari riferimenti). Detto questo vi auguro buona lettura!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Il luogo dove sono stati portati Jeliel e Shaliat è un posto completamente bianco, non sembra esserci nulla in questa dimensione, non ci sono nemmeno le ombre sotto i piedi dei presenti.

“Dove siamo finiti?” Chiede la Salvatrice.

(Questa è una dimensione creata qualche secondo fa da lei...) Le risponde Matatabi.

(... probabilmente, lei può controllare ogni cosa qui e la utilizzerà per eliminarvi.) Jeliel riferisce a Shaliat quanto appreso.

Poi un pavimento roccioso compare sotto i loro piedi e il cielo si fa nero, Shaliat nota che Ikazuchi ha eretto una barriera attorno a sé e questo fa intuire qualcosa all’uomo. Qualche secondo dopo, quella che sembra una goccia caduta dal cielo, atterra davanti ai due guerrieri della Sera e nel punto d’impatto il suolo si scioglie.

(Ecco perché si sta proteggendo!) L’Oscuro intuisce cosa sta per succedere e un’attimo dopo un pioggia scarlatta inizia a battere fortissima. Shaliat ha richiamato le ali di Nagaraja per proteggere la sua donna e sé stesso. Tutt’intorno a loro la pioggia sta consumando il paesaggio, un piccola dimostrazione del potere di una dea.

“Dobbiamo stare attenti a ogni cosa, qui tutto può essere un’arma che lei può usare contro di noi.” Afferma Jeliel.

“Hai ragione, però non credo di avere il cuore di colpirla.”

“Devi esserne capace invece, ho bisogno di te per uscire da questa situazione.” Nel frattempo, vedendo che il tentativo non è andato a buon fine Ikazuchi ferma la pioggia e le ali di Nagaraja svaniscono con essa.

Dopo un lungo momento di riflessione Shaliat non vede altre alternative, quindi decide di affrontare la situazione e dare il suo appoggio a Jeliel.

“D’accordo, ma combatterla non risolverà niente, dobbiamo trovare il modo di tornare indietro e solo lei può attraversare le dimensioni.”

(Ho io una possibile soluzione...) S’intromette Nagaraja.

(...fammi parlare anche con Jeliel e Matatabi.) Purtroppo quando Shaliat sta per fare pugno-pugno con Jeliel, l’avversario sferra un nuovo attacco, stavolta crea delle mani nel suolo che iniziano a cercare di intrappolare i due nemici. I due della Sera, sperano di sfuggire all’attacco volando a una quota più alta, Jeliel crea delle ali di fuoco azzurro, mentre Shaliat usa la tecnica dell’alleggerimento, ciò nonostante le mani possono allungarsi fino a loro, quindi devono riuscire a trovare un riparo sicuro.

(Non possiamo andare avanti così!) Con questo pensiero la Salvatrice, sfodera la sua modalità cercoterio mischiata a quella eremitica.

Anche Shaliat entra in modalità eremitica, rompendo il sigillo, e attingendo ai poteri di Nagaraja il suo occhio sinistro diventa scarlatto. Ora che possono muoversi a una velocità maggiore, la coppia prende le distanze dall’avversario e mentre continuano a schivare gli attacchi dal suolo, Jeliel e Shaliat uniscono i pugni. Questo li catapulta in un luogo silenzioso dove sembrano esserci solo l’uomo, la donna e le due creature alle loro spalle.

“Ottima mossa ragazzi, così possiamo studiare un piano.” Si complimenta Matatabi.

“Nagaraja ha già un piano.” Spiega lo spadaccino.

“Dovete sapere che conosco il sigillo che Shimaru ha imposto alla bambina, Kaguya lo usò anche su di me quando mi rinchiuse in quella caverna.”

“Di che sigillo si tratta?” Chiede la donna.

“E’ un tipo abbastanza semplice, in sostanza obbliga il soggetto a ubbidire ciecamente ma il nostro problema è come rimuoverlo. Una volta imposto, questo sigillo si attacca allo spirito dell’ospite, perciò l’unico modo che abbiamo per risolvere questa situazione è raggiungere il suo animo.”

“Se quel che dice è vero, questo sarà un grosso problema. Io non ho tecnica che mi permettano di interagire con lo spirito.” Confessa Shaliat.

“Io so usare l’arte dell’anima ma non ho intenzione di uccidere Ikazuchi.” Aggiunge Jeliel.

“Un modo esiste ma è parecchio rischioso.” Dice Matatabi.

“Di che stai parlando?” Chiede la Salvatrice.

“Avete mai sentito parlare del ‘Salto spirituale’? Consiste nella capacità di abbandonare il proprio corpo e intrufolarsi nell’anima di qualcun’altro.”

“Come lo Sconvolgimento Spirituale di Ino!” Fa notare Shaliat.

“Più o meno, quella tecnica permette di controllare i movimenti dell’avversario, mentre questa consente di colpire l’anima senza che l’interessato se ne accorga. Devo avvisarvi però che raramente viene utilizzata, perché l’utilizzatore rischia di perdersi nelle emozioni di chi ha invaso.”

“Perdersi?” Chiede Shaliat.

“L’utilizzatore entra in contatto con i sentimenti più intimi e privati del suo avversario e se non si è preparati, si rischia di impazzire o di schierarsi al fianco dei propri avversari.”

“E’ un rischio che sono disposta a correre.” Confessa senza paura Jeliel, poi Shaliat le prende la mano.

“Anch’io, abbiamo una figlia da salvare.” Dopo aver ricevuto ulteriori istruzioni sulla tecnica dal due-code, il contatto si scioglie. I due combattenti devo ancora evitare le mani terrestri che vogliono carpirli.

(Ora basta.) L’Oscuro compone dei sigilli.

“Arte del fulmine scarlatto: Tempesta cremisi.” Una serie di lampi rossi si avventano su Ikazuchi e generano un esplosione impressionante, dopo la quale gli arti terrestri smettono di attaccare, Jeliel sembra preoccupata.

“Non temere, non l’ho colpita, è troppo furba.” Spiega l’uomo.

Infatti la donna è ancora in piedi, il suolo sotto e intorno alla donna è completamente distrutto, ma non lei.

Ora i due della Sera atterrano e in quello stesso momento Ikazuchi scatta per colpirli, nonostante siano in due contro uno, l’uomo e la donna non riesco a colpire l’avversario.

“Dovete sparire!” Grida Ikazuchi, prima di creare un’esplosione di chakra che travolge i suoi nemici, scaraventandoli uno a destra e l’altra a sinistra.

“Ikazuchi piccola, non ci riconosci?...” Chiede Jeliel mentre si rialza.

“...Siamo noi, quelli che sono sempre venuti a trovarti mentre eri in ospedale.”

“Io non vi conosco, se pensate di parlare alla bambina che avete conosciuto siete due illusi.” Poi delle punte affilate si creano nel terreno intorno a Shaliat e si avvicinano pericolosamente alla sua gola. Lo spadaccino, sfoderando Zanroku, riesce a tagliarle in tempo.

“Allora perché ci attacchi? Perché te l’ha ordinato quell’uomo?” Domanda Shaliat.

“Non si discutono gli ordini di Lord Shimaru!”

Poi dieci sfere nere si creano intorno a Ikazuchi e vengono sparate contro Jeliel, che per evitarle crea una barriera di chakra insieme a Shaliat che nel frattempo l’ha raggiunta. Dopo l’ennesimo attacco fallito, Ikazuchi è sempre più frustrata.

“Perché siete ancora qui, perché non scomparite!” In quel momento Jeliel si accorge che l’avversario sta piangendo, proprio come farebbe una bambina.

“Dobbiamo fare in fretta Shaliat, nostra figlia è triste.”

“Allora coprimi, userò il Salto spirituale.”

“No, lo farò io. Tu sei più abile di me a schivare i suoi colpi e potrai proteggermi mentre agisco.” Con riluttanza l’Oscuro accetta l’idea e si frappone tra Jeliel e Ikazuchi. Dopo essere salita a cavalluccio sulla schiena dell’uomo Jeliel compone i sigilli e il suo spirito lascia il corpo che rimane inerme.

(Spero tu riesca a fare in fretta.) Pensa Shaliat.

Intanto Ikazuchi è già ripartita all’attacco, stavolta la serva di Shimaru fa eruttare la terra e nello stesso tempo aggredisce Shaliat, quindi adesso l’Oscuro non deve solo affrontare il suo nemico, ma ogni volta che non sta combattendo corpo a corpo, il suolo sotto i suoi piedi si sfalda, sputandogli addosso acido.

(Maledizione, non mi sta rendendo facili le cose, ma devo riuscirci lo stesso.)

Nel frattempo la Salvatrice sta navigando nello spirito di Ikazuchi, si tratta di un luogo tranquillo, costellato da un’infinità di sfere giganti, all’interno delle quali sono conservati i ricordi e le emozioni della piccola.

(Matatabi ha detto che devo trovare la sua coscienza e questa si trova dove i ricordi si raggruppano.) Quindi Jeliel si sta spostando verso la parte più interna dello spirito di Ikazuchi, facendo attenzione non entrare in contatto con le bolle che la circondano.

Dopo diversi minuti di ricerca la donna giunge di fronte a un muro di bolle, segno evidente che si sta muovendo sulla strada giusta, il problema è che adesso non ci sono varchi nei quali infilarsi.

(Dovrò attraversarli.) Pensa la Salvatrice e senza esitare entra nella barriera di ricordi, da subito Jeliel non avverte nulla, poi una paura atroce le attanaglia lo stomaco e vede una serie d’immagini che le mostrano una casa in fiamme mentre sente le urle di due persone, il tutto visto da sopra la spalla di un uomo.

(Questi devono essere i ricordi di Ikazuchi quando è stata rapita dal villaggio della Pioggia.)

Poi vede la sua immagine affianco a Shaliat e la paura provata poco fa scompare, sostituita da un calore piacevole, subito dopo l’immagine di Kaguya, insieme a Momoshiki e Kinshiki.

(Questo invece dev’essere il periodo che ha passato in compagnia degli Otsutsuki.)

Le immagine mostrano alla Salvatrice anche il momento in cui Kinshiki e Momoshiki stanno per consegnare Ikazuchi a Shimaru, e dal discorso tra i due Otsutsuki la donna capisce che anche Shimaru è stato ingannato. Infatti il piano degli Otstutsuki prevedeva di aspettare che Shimaru facesse mangiare il frutto alla bambina e dopo che la guerra fosse stata combattuta, non importa vinta da chi, avrebbero fatto la loro comparsa e sconfitto il vincitore perché stremato dallo scontro.

(Forse vedendo che Shimaru ci stava mettendo troppo tempo, hanno deciso di agire per conto loro, poi Naruto e Sasuke, insieme a Boruto, li hanno fermati.) Intuisce Jeliel.

Nel frattempo Shaliat, con in groppa il corpo della Salvatrice, sta cercando di guadagnare tempo ma il suo avversario non gli sta dando un attimo di tregua.

Ikazuchi ha iniziato a usare un vento tossico, che se a contatto con la pelle, questa inizia a decomporsi, mentre se respirato blocca il cuore. Shaliat per difendersi ha dovuto evocare le ali di Nagaraja che riescono a filtrare l’aria e a proteggerlo.

(Non puoi continuare solo a difenderti, se non contrattacchi verrai travolto dalla sua forza!) Suggerisce il drago.

(Dobbiamo dare tempo a Jeliel di agire.) Risponde l’uomo.

Ikazuchi vedendo la sua strategia poco efficace crea una moltitudine di lampi e li scaglia tutti contro Shaliat, che utilizzando la stessa barriera che lo difende dal vento, evita di essere colpito.

“Non so cosa stiate cercando di fare, ma è il momento di chiudere questa faccenda.” Ikazuchi cessa gli attacchi e in quel momento la terra inizia a tremare.

(Non so cosa stia accadendo ma non mi piace!) Commenta Nagaraja.

(Sembra che qualcosa stia emergendo dal suolo.) Risponde lo spadaccino.

Una specie di corpo gigantesco assemblato con ogni tipo di elemento, infrange la crosta terrestre e si posiziona alle spalle di Ikazuchi. La donna si solleva nell’aria ed entra all’interno del gigante, il quale possiede una gamba sinistra fatta di terra mentre la destra è composta d’acqua, un braccio destro che emette fulmini e un sinistro che ricorda un vortice d’aria, una testa in fiamme e un torace completamente nero che li unisce tutti.

(Questo non è alla mia portata, dobbiamo nasconderci!)

(Shaliat, in questa dimensione non esiste un posto dove lei non possa arrivare e poi non devi sottovalutarti. Dovrai evocare tutto il mio corpo stavolta, non solo le ali.)

(Non so se riuscirò a mantenere una tale quantità di chakra.)

(Beh o lo scopriamo adesso o non avrete via di scampo!)

(Hai ragione. Basta parlare.) L’uomo si concentra e il suo occhio sinistro si accende, pochi secondi dopo un massa di chakra color blu notte, fuoriesce dal suo corpo e va a prendere la forma di drago enorme, nella cui testa si trovano Shaliat e Jeliel.

Ora le due creature si guardano, pronte a darsi battaglia. Il primo ad attaccare è il gigante che col suo braccio lucente sferra un pugno al drago, il colpo è potente ma Shaliat lo incassa e risponde afferrando l’arto e proiettando il suo nemico al suolo.

Jeliel intanto sta ancora vagando nei ricordi della bambina e più d'una volta si è ritrovata ad uscirne a fatica, sia da quelli piacevoli che da quelli sgradevoli. Adesso inizia a capire le raccomandazioni di Matatabi, nei ricordi piacevoli il pensiero di restare a crogiolarsi in quelle sensazioni era davvero appetitoso, mentre in quelli sgradevoli lo smarrimento e la paura sono talmente forte da farle sfiorare la pazzia. Ora è stremata ma il suo obiettivo dev’essere vicino, la quantità di ricordi sta diventando veramente impressionante, infatti in lontananza sembra esserci una luce. Jeliel si dirige verso di essa e quando la raggiunge trova una sfera sulla quale è impresso un sigillo.

(Lo stesso sigillo che Shimaru ha disegnato sulla fronte di Ikazuchi!)

(Ce l’hai fatta Jeliel! Questo è lo spirito della bambina!) Le comunica il due-code.

(Come faccio a liberarlo?)

(Dobbiamo lavorarci insieme per distruggerlo.)

Allora le braccia della Salvatrice vengono avvolte dal chakra di Matatabi, che prende la forma delle zampe del due-code. A quel punto la donna stringe la morsa sulla sfera che inizia a dimenarsi, è evidente che Ikazuchi stia soffrendo ma non ci sono altre strade.

Dopo qualche secondo il sigillo s’infrange e Shaliat vede il gigante sgretolarsi, lasciando scoperto il corpo del suo avversario, nello stesso momento la donna sulla sua schiena recupera i senti.

“Ci sei riuscita!” Esclama l’uomo.

“Si, per fortuna.”

Dopo che Shaliat fa scomparire il corpo di Nagaraja, i due si precipitano a recuperare il corpo di Ikazuchi che sta precipitando al suolo. Qualche minuto dopo la bambina torna in sé.

“Mamma, Papà cos’è successo?”

“Tranquilla piccola, Shimaru ti stava obbligando a dargli retta ma Jeliel è riuscita a liberarti.”

Poi Ikazuchi si guarda le mani.

“Che mi è capitato?”

“Dopo che ti ho liberata dal suo controllo, il tuo aspetto è tornato normale, però il chakra del frutto che hai mangiato ti sta mantenendo adulta.”

“Abbiamo aspettato che ti svegliassi perché devi riportarci nella nostra dimensione, poi cercheremo un modo per farti tornare come prima.” Spiega Shaliat.

“Ma io non sono capace.”

“Certo che lo sei, ci hai portati qui e puoi riportarci indietro. Non preoccuparti ce la puoi fare.” La incoraggia Jeliel.

Allora la bambina inizia ad alzarsi, le ci vuole un pò non essendo abituale alle nuove dimensione del suo corpo, poi inizia a concentrarsi. Prima crea dei piccoli squarci dimensionali per non sbagliare destinazione, una volta trovata la dimensione giusta, il trio effettua il passaggio.

 
   
 
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