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Autore: Vanessa1995    25/09/2017    2 recensioni
Ned Stark, dopo la fine della ribellione, torna a casa con una bambina e sua madre.
Anni dopo Theon e Robb chiedono ad Emily di scegliere uno dei due, ma questa non vuole scegliere tra di loro e passa una notte con entrambi.
Poco dopo il corteo reale arriva a Grande Inverno ed Emily deve partire con loro, ma otto mesi dopo la ragazza dà alla luce una bambina, la cui nascita rischia di far crollare il regno nel caos.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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La mattina dopo Jon venne svegliato da un bussare alla porta e si voltò verso di essa, drizzandosi in piedi. Ignorando il fatto che indossasse solo dei calzoni, raggiunse la porta e l'aprì, ritrovandosi davanti Davos. L'uomo non era più tanto giovane e aveva una barba decisamente lunga e di colore grigio chiaro.
« Daenerys vuole che stamattina facciate colazione con lei e la principessa Alicia. » affermò. Si limitò ad annuire in risposta e, dopo averlo salutato, chiuse la porta con l'intenzione di cambiarsi.
Scese a colazione con indosso dei calzoni marroni, una casacca della stesso colore e sotto una camicia grigia. Sentì un'improvvisa nostalgia per il Nord, o meglio per Sansa e Nadya. Da quando Sansa aveva ucciso Ramsay e si erano riuniti il loro legame era cresciuto. Si sentiva in colpa per le notti focose passate insieme e per tutti i baci che si erano scambiati, decisamente non fraterni. Lei era preoccupata quando era arrivato l'invito di Daenerys, temendo che sarebbe morto come Robb e Ned se fosse andato al Sud. Tuttavia lui l'aveva convinta che avevano bisogno dei suoi draghi. Da tre mesi lui e Sansa erano amanti. Tutte le volte che cercava di resisterle lei toglieva la scusa che sarebbe potuto morire da un giorno all'altro a causa degli Estranei, che non si sarebbero più rivisti o che non poteva avere più figli. In tal modo riusciva a sedurlo e a passare la notte insieme. La mattina dopo non osava dirle che fosse pentito e arrabbiato con se stesso per aver ceduto.
Entrato nella Sala dei Banchetti, vide le due donne sedute attorno ad un lungo tavolo che avrebbe potuto ospitare una ventina di persone, a giudicare dal numero delle sedie. La Targaryen si trovava a capotavola e alla sua destra era seduta Emily. Quel giorno sembrava più serena e si drizzò in piedi appena lo vide, venendogli incontro con le braccia spalancate, per poi stringerlo a sé felice e con calore.
« Oh Jon, sono così felice di vederti. Hai dormito bene? » chiese sorridendo, prendendo il suo viso tra le mani.
« Bene, grazie. » rispose. Lo invitò a sedersi vicino a lei e così fece.
« Sono contenta che abbiate riposato bene. » disse la Madre dei draghi con indifferenza, bevendo da una tazza.
« Sì e vi ringrazio per la vostra ospitalità, ma mi chiedo se non debba considerarmi un prigioniero. » confessò con sincerità. Vide confusione nei suoi occhi viola.
« Prigioniero? » chiese perplessa, posando la tazza sul tavolo.
« Dal momento che non mi lasciate muovere liberamente nel castello, mi viene il dubbio di sì. » rispose tranquillamente.
« Mi dispiace, ma ho pensato che ieri sera foste troppo stanco per mettervi a girare per Capotempesta. » affermò. « Oggi rimedieremo. Io non ho tempo per accompagnarvi, però mia sorella sono sicura che sarà così gentile da fare gli onori di casa. » aggiunse lanciando un'occhiata alla rossa, che si rivolse a lui e posò una mano su quella che teneva sul tavolo.
« Naturalmente. Potremmo approfittarne per recuperare il tempo perduto. Sono cinque anni circa che non ci vediamo e mi sei mancato. » disse sorridendo e lui sorrise a sua volta. Non gli dispiaceva l'idea, ma temeva che cosa sarebbe accaduto se si fossero ritrovati da soli.
« Sono felice di passare del tempo con te. » magari lo avrebbe aiutato a dimenticare Sansa e quanto accaduto tra di loro qualche settimana prima. Passarono il resto della colazione in silenzio. Tentò di parlare con Dany degli Estranei, però la bionda pareva non voler assolutamente affrontare l'argomento.

Quel pomeriggio

Per tutta la mattinata avevano girato per il castello, esplorandone le vecchie mura di pietra. Quel pomeriggio, finito di pranzare, decisero di andare sulla spiaggia.
Il mare era tranquillo quel giorno; l'acqua si infrangeva contro gli scogli e raggiungeva la spiaggia.
Jon ed Emily si recarono in riva al mare e si sedettero sulla sabbia, poco distante dall'acqua. Rimasero per qualche secondo a fissare la grande distesa blu, prima che il giovane rompette il silenzio.
« Dimmi la verità: ti trovi bene qui con Daenerys? » quella mattina non aveva avuto il coraggio di chiederglielo, eppure adesso aveva trovato la forza. Si voltò verso di lui, fissandolo attentamente con i suoi occhi marroni con pagliuzze dorate, e si sistemò dietro ad un orecchio una ciocca di capelli che le era finita sulla faccia.
« Sì, non è tanto male. Per carità, non è una sorella particolarmente affettuosa, anzi per nulla... » ammise, voltandosi verso il mare. « Ho sempre desiderato avere dei fratelli o delle sorelle e ti ho sempre invidiato per il bellissimo rapporto che avevi con Robb, Arya, Bran e Rickon, nonostante foste in realtà fratellastri. » continuò con una punta di invidia nel tono.
« Sansa non mi ha mai considerato un fratello, però adesso sta recuperando e si sta facendo perdonare. » non era sicuro che fossero proprio le parole più adatte per descrivere il loro rapporto attuale.
« Sono contenta. » rispose la giovane e gli prese una mano, facendo lentamente risalire la sua lungo il suo braccio. Il bruno sentì un brivido lungo la schiena. « Mi piacerebbe mostrarti la mia stanza. » il suo tono ora era seducente e sbatté le palpebre. Da come si era avvicinata pareva che volesse sbattergli i suoi seni in faccia e la scollatura del suo abito non lo aiutava decisamente a mantenere il controllo. Guardò verso il mare solo per distogliere lo sguardo dalla rossa e lei posò una sua mano sul suo petto, accarezzandoglielo.
« Non mi sembra proprio il caso. » difficile resistere a una donna che aveva amato per tutta la vita. La rossa non sembrava aver alcuna intenzione di arrendersi e avvicinò le labbra al suo orecchio.
« Perché? Non devi nemmeno preoccuparti che possa partorire un bastardo. » comprese immediatamente cosa intendeva dire con questo: aveva un marito e avrebbe potuto far passare il bambino per suo oppure Tyrion era un uomo molto buono che si sarebbe preso a carico il figlio illegittimo della moglie. Magari anche il nano possedeva dei figli illegittimi chissà dove nel regno e la cosa non l'avrebbe sorpreso, poiché aveva sentito della sua passione per le donne.
« Un tempo ti amavo, ma è passato tanto tempo e ormai non mi interessi più. » non si trattava proprio della verità. La rossa si allontanò da lui e si inginocchiò sulla sabbia.
« Daenerys mi ha imposto di sedurti, altrimenti avrebbe fatto del male a Tyrion. » confessò, abbassando il capo con aria colpevole. Questa rivelazione lo fece adirare e si drizzò in piedi, stringendo le mani in dei pugni. « Mi dispiace tanto. » precisò la ragazza. L'aiutò ad alzarsi tenendole le mani e le accarezzò una guancia.
« Non ce l'ho con te, ma con quella donna che solo perché è convinta di essere la legittima regina dei Sette Regni e possiede tre draghi si crede chissà chi. » intendeva affrontarla e farle abbassare la cresta il prima possibile.

Insieme a Daenerys, Missandei, Davos ed Emily andò a visitare una grotta che si trovava vicino alla spiaggia e dove trovò parecchio materiale che gli sarebbe tornato utile per creare armi in Acciaio di Valirya, le uniche in grado di ferire e uccidere gli Estranei. Inoltre c'erano dei disegni sulle pareti rocciose che confermavano l'esistenza di quegli esseri che li stavano minacciando e che tra non molto avrebbero attraversato la Barriera. Una minaccia pericolosa e all'apparenza inarrestabile incombeva sulle loro teste. A quel punto, dopo una lunga riflessione, Dany accettò di aiutarlo e dargli i suoi draghi.

Quella sera

Seduto su una poltrona nella sua camera, davanti al caminetto dove ardeva un bel fuocherello, Tyrion guardava sua moglie che leggeva un libro.
« Come procede la tua missione di seduzione? » quel ragazzo era un uomo d'onore e quindi difficile da sedurre, dunque si chiedeva se sua moglie ce l'avrebbe fatta. La rossa chiuse il libro e lo posò sul tavolino di forma rotonda tra le due poltrone. Senza proferire una parola si alzò e si sedette sulle sue gambe. Prese il suo viso tra le mani e lo baciò con passione.
« Non mi interessa quello che dice Mellisandre. Ti amo e ti voglio. » affermò. La strinse in vita e la baciò nuovamente. Le loro lingue incominciarono una danza sensuale. La donna gli aprì la camicia che indossava, per poi gettarla sul pavimento e chinarsi a baciargli il petto.
« Vuoi un altro figlio? » chiese. La principessa scosse la testa.
« No, non ancora, però possiamo lo stesso divertirci e allenarci a provare. » scherzò. Scoppiò a ridere e le slegò la parte superiore del vestito, scoprendo il corpetto. Avrebbe preferito spostarsi sul letto, tuttavia sua moglie non volle e fu una situazione piacevole quanto scomoda alla fine.
La guardò dormire più tardi. Gli voltava le spalle e poteva vedere i suoi lunghi capelli sparpagliati sulla schiena nuda e sul cuscino. Il nano distolse lo sguardo e tirò un sospiro, guardando il fuoco nel camino, consapevole che una certa biondina non sarebbe stata contenta quando avrebbe saputo che la sua dolce mogliettina non era per nulla interessata a fare un figlio con Jon Snow. Aveva detto di amarlo e questo lo rendeva immensamente felice. Nessuno dei due credeva alle parole di Mellisandre, sebbene una parte di Tyrion avesse un po' di paura.
Quella notte sognò sua madre che giocava in un grande giardino a lui sconosciuto con un bambino. Quando si avvicinò loro non lo degnarono nemmeno di uno sguardo e si allontanarono, provocandogli una grande sofferenza. Solo prima di sparire il bimbo si volto e si accorse che non gli assomigliava per nulla: i capelli neri, gli occhi grigi e la pelle olivastra.
A quel punto si svegliò di soprassalto tutto sudato e si passò una mano sul volto, provato dal sogno. Sua moglie dormiva ancora accanto a lui e si era messa a pancia in su. Una delle coperte era scivolata, lasciando intravedere metà del suo capezzolo. Le lanciò un sorriso e uno sguardo amorevole e si girò verso di lei. Chiuse gli occhi e si riaddormentò. Stavolta, fortunatamente, non ebbe incubi.

Due mesi dopo

Quando rivide Sansa nel giardino di Grande Inverno fu molto felice e scese dal suo cavallo. Dany si trovava in groppa ad un altro cavallo vicino a lui. Scese in modo decisamente più elegante, seguita da Emily. Ignorandole, Jon si diresse verso la rossa che lo aspettava sugli scalini ai piedi del portone d'ingresso. Non fece caso alle altre persone, concentrandosi sul suo bel viso, e l'abbracciò stringendola forte a sé.
« Mi sei mancata tanto. » disse poi lasciandola andare e solo allora si accorse della brutta espressione sul suo volto. Appariva spaventata e pallida. « Stai bene? Hai una faccia. » aggiunse. La giovane tirò un sospiro e prima che potesse dire qualcosa una ragazza dai capelli scuri, esile e dagli occhi grigi, gli corse incontro e l'abbracciò. Gli ci volle un attimo per capire chi fosse. « Arya! » strillò alla fine.
« Dopo dobbiamo parlare. Vi lascio. » disse Sansa e, prima che potesse fermarla, entrò dentro al castello. La sua sorellina sembrava impaziente di recuperare il tempo perduto, ma prima voleva occuparsi dei suoi ospiti e parlare con l'altra sua sorella.

Poco dopo

Si recò nella camera di Sansa appena ebbe finito tutte le sue faccende e stabilito che l'incoronazione del figlio di Emily sarebbe avvenuta tra una settimana.
Quando varcò la soglia della camera da letto, la vide seduta su una poltrona di colore rosso, intenta a ricamare su della stoffa. Le si avvicinò e le posò una mano sulla spalla, facendola sussultare. Vide che stava ricamando dei lupi sul panno di stoffa di colore grigio.
« Ho ucciso Petyr, o meglio l'ha fatto Arya. » affermò per nulla dispiaciuta. « Ci ha dato il suo sostegno, ma pretendeva che lo sposassi, quindi l'ho condannato per i suoi crimini. » continuò e tirò un sospiro. Sapeva che aveva ucciso lui Lisa, siccome la rossa glielo aveva confessato una volta, dopo aver fatto l'amore. « Intendeva dire a tutti di noi due se non lo avessi sposato. » scoppiò in lacrime e lui l’abbracciò nel vano tentativo di consolarla. Non sapeva quanto rimasero in quella posizione, però non intendeva assolutamente lasciarla andare e sperava di poter assorbire il suo dolore.
   
 
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