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Autore: Violetta_    26/09/2017    3 recensioni
Ricordi dal passato che riaffiorano prepotenti nella mente. Eventi che non possono essere rivelati nonostante celino dei momenti di dolcezza.
***
(Dal capitolo 3)
- Baderesti a lei mentre non ci sono? -
Ancora non lo sapeva ma quelle poche parole lo avrebbero tormentato per i successivi diciotto anni.
Il bambino annuì poco convinto.
- Va... va bene... -
(Dal capitolo 6)
Decise di non raccontarle quello che era successo pochi minuti prima: Elena era così entusiasta che avrebbe tenuto quel segreto per se.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Elena Miyano, Tooru Amuro
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Segreti a fin di bene









<< Rei mi passi il mio quaderno degli appunti per favore? >>
<< Si >>

Il ragazzino si alzò con uno scatto dalla sedia e prese velocemente l'oggetto dalla piccola libreria ma non appena si avvicinò alla scienziata, o meglio alla sua scrivania, ebbe un istante di difficoltà.

Elena era un tipo meticoloso, preciso, ordinato, eppure negli ultimi tempi nel suo ufficio regnava il caos: libri di favole mischiati con quelli di chimica organica, peluche che adornavano allegramente microscopi ed agitatori magnetici.
Le mani della donna erano occupare a reggere un piccolo plico di schede.

<< Aprilo nella penultima pagina e mettimelo qui davanti >> disse indicando con lo sguardo un piccolo pezzo di scrivania che si intravedeva tra fogli e buste di plastica.

Il ragazzino fece per spostare le buste ma venne prontamente interrotto.

<< No no mettilo sopra tranquillo >>

Lui rimase bloccato per un paio di secondi, stranito da quel comportamento così poco consono alla scienziata, e poi ubbidì.

Elena diede una rapida occhiata al contenuto e poi ritornò a svolgere la sua attività più frequente nelle ultime settimane: prese l'ennesima scheda plastificata raffigurante un abete e lo piazzò davanti al visetto della dolce e piccola Shiho.

<< Albero >> disse scandendo bene le lettere.

La bambina la guardò spostando gli occhi dalla mamma al foglio ma non disse nulla.
Elena prese un'altra scheda.

<< Mela >>

E di nuovo la bambina non mostrò particolare interesse.

<< Forse sarebbe meglio lasciarle il suo tempo >>

Rei sobbalzò sul posto colto alla sprovvista nell'udire un tono di voce maschile all'interno dell'ufficio ma poi si tranquillizzò capendo che non c'era alcuna minaccia incombente.

Il dottor Miyano era sempre gentile con lui, però il ragazzino, forse per via della sua nomea, forse per il suo atteggiamento un po' serioso, era sempre un po' teso in sua presenza.

Elena non staccò gli occhi dalla bambina.

<< La stimolazione visiva ed uditiva nei bambini è importante. Ti ricordo che Akemi ha iniziato a parlare a dieci mesi >>

Rei notò gli occhi al cielo dello scienziato ed un leggero mormorio che riuscì a tradurre come "...e da allora ha continuato come un motorino".

<< Come dici? >> domandò la donna che concentrata com'era sulla figlia non capì bene il mormorio.
<< Dicevo che Shiho di mesi ne ha solo otto >> mentì volutamente l'uomo.
<< Molte ricerche hanno dimostrato che i bambini iniziano la lallazione a quattro mesi e che quindi ad otto sono già capaci di parlare >>
<< Ti posso portare centinaia di ricerche che avvalorano anche la mia teoria >>

Rei guardava quella scenetta in assoluto silenzio seduto sopra il suo sgabello mentre fingeva di studiare.

I due non si comportavano così all'interno del laboratorio quando erano insieme, soprattutto davanti a quelle persone sembravano essere due semplici colleghi.
Ma dentro le mura della stanza riservata a loro erano più rilassati e si lasciavano trasportare da comportamenti un po' più dolci.


Col tempo il ragazzino aveva idealizzato quella relazione e si era convinto che tutte le coppie sposate si comportassero così.

<< ...forse dovresti dare una sistemata alla tua scrivania, sempre che tu non voglia annoverare i giocattoli di Shiho tra gli strumenti di ricerca >> disse il dottore alla moglie risvegliando Rei dai suoi pensieri.

Si riferiva al fatto che qualche giorno prima un pupazzetto era caduto per sbaglio dentro un becher riempito da una soluzione gialla.

Elena, dopo un impercettibile momento di riflessione, si limitò a fare spallucce.

<< Beh non è una cattiva idea. L'altro giorno abbiamo innescato la reazione più velocemente >>

Rei trattenne una risata.

Atsushi si limitò ad annuire con molta lentezza.

<< Ehi ragazzo >>

Il bambino alzò la testa di scatto col timore di essere stato beccato.

<< Si signore >>

L'uomo alzò l'indice vicino al suo naso.

<< Tieni a mente le mie parole: le donne vanno sempre assecondate >>

Lo disse con un tono così serio che il ragazzino non capì se era una battuta o un reale consiglio.

<< Si... signore >> li limitò a rispondere un po' confuso.

Finalmente Elena si decise a staccare gli occhi dalla piccola e si girò verso il marito.

<< Smettila di traviare il mio assistente e torna in laboratorio >> disse dandogli una piccola spinta con la punta delle dita e poi si rigirò nuovamente.
<< Si cara >> rispose con tono morbido e poi guardò Rei come a dirgli "Vedi? È così che si fa"

Il ragazzino lo seguì con lo sguardo finché non lo vide chiudere la porta.


Forse non era poi così serioso.





*





<< Questo è un ombrello >>
<< Prrr >>

La donna alzò un sopracciglio.

<< Questo è un gattino >>

<< Gnè! Prrr! >>

La donna poggiò le schede sulle sue gambe.

<< Sai dire "mamma"? >>


Si avvicinò scandendo meglio le cinque lettere.

<< M-a-m-m-a >>


La piccola la fissò per due lunghi istanti.

<< Prrr >>

La donna sbuffò.

<< Rei non avresti dovuto insegnargli a fare le pernacchie. È un brutto vizio per una bambina >>

Lui portò un dito sul viso.

<< Ma è così carina quando le fa. Gonfia le guance... >> tentò di giustificarsi.
<< Rei... >> disse la donna a mo' di monito.


Il ragazzino annuì ed alzò le mani.

<< Va bene... niente più pernacchie giuro >>
<< Bene. Senti, mi allontano pochi minuti, devo controllare le cavie >> avvicinò il viso a quello di Shiho strofinando il naso col suo << E tu amore mio fa la brava >>
<< Prrr >>


Elena portò le mani sui fianchi con aria contrariata.

Il ragazzino mise una mano in faccia per coprire il rossore sul viso.



*



Rimasti soli Rei staccò Shiho dalle cinghie del seggiolino e la prese in braccio camminando avanti ed indietro per la stanza.

La piccola sgambettò felice guardandosi intorno, soprattutto puntando la piccola finestra.

<< Shiii... ho! >>
<< Prrr >>

Rei sospirò.


Fantastico. Elena lo avrebbe guardato storto a vita.


<< No.. no no >> provò a dire mentre la cullava.
<< Prrr >>


Cocciuta!


<< Proviamo a fare il gioco della mamma >> disse sperando di distrarla.


Prese le schede plastificate dalla scrivania/disastro-post-uragano e si sedette sul letto con le gambe incrociate facendo poggiare la testolina di Shiho sul suo petto mentre con le braccia la circondò in modo da non farla cadere.
Alzò una scheda a caso mettendogliela davanti al viso.

<< Questo è un cane... c-a-n-e >>
<< Mh... >> disse inclinando la testolina.


Il ragazzino aveva notato che la piccola sembrava un po' più interessata quando le si presentavano schede raffiguranti animali.

<< Questo è difficile: coniglio >>

La piccola fece una serie di piccoli suoni.

<< A-p-e... >>

La bambina avvicinò la manina dando dei colpetti sulla scheda.

<< Ranocchio >>
<< R...ei >>
<< ... >>

La piccola poggiò la testa sul suo petto cercando di alzare la testa finché i loro occhi si incrociarono.

<< Rei >>


Un breve suono, sembrava quasi un saluto, un "R-hei" appena più deciso.
Forse a forza di fare pernacchie era riuscita ad articolare meglio quella lettera solitamente un po' più difficile da pronunciare.

Il ragazzino rimase a bocca aperta.

La girò in modo da poterla guardare meglio e poi domandò a voce bassa:

<< Chi sono io? >>
<< Rei >>

Sorrise.


Sembrava la cosa più naturale del mondo.






*





<< Tutto ok Rei? >>


Il ragazzino era in piedi vicino la finestra con in braccio Shiho.

<< Si... sisi >> disse frettolosamente non appena sentì la voce della donna.
<< Ok... >> si mise di fronte la figlia e le fece un dolce sorriso << ... allora tesoro ricominciamo? >>


La piccola mosse le gambine e agitò le mani.

<< Dai vieni dalla mamma >>

La piccola si agitò ulteriormente tra le braccia del ragazzino e poi fece un piccolo sorriso.

<< Ma...ma... >>


Elena batte le palpebre molto velocemente fissando la bambina che continuava a muoversi tutta allegra.

<< Mama >>


La donna portò le mani sul viso.

<< Oh... bravissima tesoro! >> fece un gran sorriso ed iniziò a gongolare << Rei hai sentito? La sua prima parola! >>


Il ragazzino annuì sorridendo.

<< Si... Shiho è davvero una bimba intelligente >>

Si avvicinò alla donna in modo che potesse prendere in braccio e cullare la sua bambina, poi si mise a sedere sullo sgabello fissando quella dolce scenetta.


Decise di non raccontarle quello che era successo pochi minuti prima: Elena era così entusiasta che avrebbe tenuto quel segreto per se.









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