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Autore: erzsi    28/09/2017    5 recensioni
Non vuoi chiudere gli occhi, non vuoi addormentarti di nuovo, anche se significa riuscire a vederlo ancora una volta.
Accenno Johnlock.
Prima Classificata al contest “Flash contest di flash (3 giorni per scrivere)” indetto da S.Elric sul forum di EFP
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ti svegli di soprassalto, l’incubo appena vissuto ancora vivido davanti agli occhi.
Le notti passano tutte uguali, un circolo vizioso dal quale non riesci ad uscire. Non vuoi uscirne, è diverso e lo sai bene.
Ok, guarda in alto. Sono sul tetto.
Stringi le palpebre ancora una volta e senti la gola serrarsi sempre di più, ma sei un medico e sai a cosa portano questi sintomi. Respiri profondamente per scacciarli, anche se non basterà.
Non basta mai.
Piangere non è più contemplato: è passato del tempo, eppure il dolore non passa. Ti chiedi se svanirà mai, questa sensazione che provi ogni volta che ripensi a... lui.
Sher... lui era - è, e sarà sempre - la tua famiglia, ma ammetterlo è difficile.
E vorresti tornare indietro, vorresti aver fatto qualcosa per riuscire a salvarlo: odi quel senso di colpa che non ti abbandona mai. Odi lui per averti lasciato solo e odi te stesso per averglielo permesso.
C’è ancora una cosa, un’ultima cosa.
Non vuoi chiudere gli occhi, non vuoi addormentarti di nuovo, anche se significa riuscire a vederlo ancora una volta. Vorresti ricordare le volte che ti eri costretto a rimanere sveglio solo per sentirlo respirare, il calore del suo corpo che riscaldava il tuo. Vorresti distruggere la rabbia che provi.
Un ultimo miracolo, per me.
Vorresti urlare per liberarti della morsa che senti attanagliarti, ma dalla tua gola non esce suono: la tua voce non ti appartiene più. È insieme a lui, sotto quella lapide nera.
Raggiungi a fatica lo specchio che, subito, ti mostra un’immagine che non vorresti vedere, ma sono gli occhi che dicono ciò che mai vorresti sentire.
Sono due occhi stanchi quelli che ti fissano.
Sono gli occhi stanchi di chi ci ha creduto ancora una volta.
Sono gli occhi di chi non riesce ad andare avanti.
Non ti resta altro che questo: attendere che salti fuori da un momento all’altro per criticare la tua istantanea credulità, aspettando poi che tu rida insieme a lui.
Non essere morto.
Ma sai che è impossibile.

 

 

 

 

 

 

Note.

Note finali sempre più ardue da scrivere, ma comunque necessarie.
La flash è un Missing Moment tra la 2x03 e la 3x01, ambientata in un momento non definito, e partecipa al Flash contest di flash (3 giorni per scrivere)indetto da S.Elric sul forum di efp. 
Il titolo prende spunto dalla canzone omonima di Sanna Nielsen, ripresa anche all’interno della flash. Tra i vari significati di “undo” ci sono i termini annullare (informatico) e distruggere (letterale): esattamente ciò che volevo trasparisse dai pensieri di John. Spero di esserci anche solo vagamente riuscita.
Per restare in tema, le frasi “non vuoi chiudere gli occhi” e “non vuoi addormentarti di nuovo” provengono liberamente dalla canzone “I don’t wanna miss a thing” degli Aerosmith, sentita per caso proprio oggi - fortunatamente, altrimenti sarei stata ancora in alto mare.
Ultima cosa, le frasi in corsivo “Ok, guarda in alto. Sono sul tetto”, “C’è ancora una cosa, un’ultima cosa”, “Un ultimo miracolo, per me” e “Non essere morto”, inutile dirlo, provengono dall’episodio 2x03; infine, la frase "[hai] gli occhi stanchi di chi ci ha creduto ancora una volta" appartiene a Bonnie Prk.
Credo di aver detto tutto... no, ancora una cosa.
Grazie a chi ha voluto leggere questa breve flash, spero vi sia piaciuta almeno un pochino.

erzsi.

   
 
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