Anima...
"Qui
seduto sul letto ripenso a noi..."
Così
inizia la stupenda canzone di Paolo Meneguzzi, sparata al massimo volume nelle
cuffie del mio CD Player. Sono seduta, appoggiata allo schienale del mio letto
e osservo il cielo azzurro. Le finestre sono spalancate e una lieve brezza mi
scompiglia leggermente i ricci castani chiari. Per fortuna non c'è mia sorella,
altrimenti questo momento di pace non esisterebbe. Sospiro. Che pace che c'è.
Chiudo gli occhi e cullata dalla musica, ripenso a tutto quello che mi è
successo.
"Anima
libera, ti senti candida, lassù nel cielo volerai... e non lasciare che, paure
inutili nascondano la luce in te..."
Anima,
non so se l' ho ancora. Oramai si è dissolta, sono diventata fredda e cattiva,
nonostante io sia una persona socievole e a cui piace avere tanti amici. È un
controsenso, vero? Sì, lo è, eppure è così, ho pochi e fidati amici, ma
nonostante sembri una normale ragazza, solare, vivace e un po' pazza, sotto
sotto sono un' essere che non prova più alcuna emozione. Mi isolo, non accetto
aiuto. Mia zia direbbe << sei proprio un Leone! >>, è il mio segno
zodiacale e dice così, perché pensa che sia un aspetto comune di noi
adolescenti e di quelli del mio segno. Non è così, tutti i miei comportamenti,
tutti i miei isolamenti sono frutto, non dei segni (nei quali, francamente, non
credo proprio!), ma del mio "cuore". Anche lui dovrebbe essere
scomparso o, per lo meno, dovrebbe essere congelato. Non provo più alcuna
emozione; ad esempio, quando sono insieme a mia madre, nei suoi confronti non
provo affetto (o forse c'è, ma è così nascosto che non lo sento...), ma
Rispetto. Rispetto, per una donna che si è impegnata e si impegna, tutt'oggi, a
far sì, che le sue figlie crescano come tutte le ragazze di oggi, facendo
enormi sacrifici per accontentarci. Solo ora mi rendo conto che, quando diceva
<< Tu, Michelle pretendi troppo e non dai mai niente in cambio! >>,
era la verità. Eppure io, mi sono sempre sforzata, ma mai abbastanza, per poter
ricambiare tutto quello che lei mi ha donato. È vero anche, che quando
litighiamo spesso do la colpa a lei, ma è un modo per non ammettere di aver
sbagliato. Come dicevo non provo più alcuna emozione e, mi viene da ridere a
pensare che proprio io, che credevo di poter provare sentimenti, quali l'affetto,
la tristezza e altri ancora, mi sia accorta che in realtà sono un pezzo di
ghiaccio. Se potessi mi metterei a ridere di gusto (una delle poche cose
"umane" che mi sono rimaste...), ma non voglio rovinare
quest'atmosfera paradisiaca. Riderei, perché io appassionata dell'anime
Beyblade, ho sempre letto delle storie bellissime, in alcune si parlava di
ragazzi rinchiusi in un monastero, dove si allenavano ed erano cresciuti senza
provare sentimenti, se non l'odio, la rabbia, la cattiveria. Yuriy, Kei, Boris...
sono alcuni dei nomi dei protagonisti di queste vicende, all'interno delle
storie e della serie; ho sempre pensato che non avrei potuto scrivere storie
del genere, perché non sapevo cosa si potesse provare in situazioni simili,
invece ora mi rendo conto, più che mai, che sono più simile a loro di quanto io
pensassi. Simile è una parola troppo debole, direi uguale è più adatto. Voi
penserete che sono pazza, ma non è vero, io sono in me più che mai, avevo bisogno di liberare ciò che avevo chiuso
dentro da tanto tempo e che non è mai stato rivelato a nessuno. Io ho provato,
in prima persona, cosa significa la solitudine. Quando tutti ti isolano e ti
scherniscono, perché sei diversa dal
"gregge". Io ero una pecora nera, diversa da tutti, però, oltre ad
essere orgogliosa di essere diversa dal "gruppo", ero anche triste di
quella situazione. C'è però stato qualcuno capace di far vedere che non contava
l'aspetto esteriore, ma il cuore a farti speciale. Sono felice che quella
persona (che ha rischiato di perdere l'amicizia degli altri per me!) sia
entrata nella mia vita. Una persona, diciamo l'unica a cui ho mostrato tutto il
mio affetto, per farle capire quanto le sia riconoscente per non avermi
abbandonato nella polvere, ma di avermi aiutato ad alzarmi e a tenere sempre a
testa alta. Forse non mi ha mai mostrato apertamente il suo affetto, ma me lo
ha manifestato attraverso quello che faceva per me. Quindi ti voglio dire
GRAZIE e TI VOGLIO BENE, Sofia! Grazie di tutto, per avermi appoggiato sempre,
per farmi partecipe delle tue gioie e dei tuoi dolori, grazie sei la mia unica
vera migliore amica! GRAZIE! Non mi sembra abbastanza, per dimostrarti tutta la
mia riconoscenza.
Non ho
mai pianto, ecco, un'altra cosa che mi fa pensare di essere diventata un
ghiacciolino, non piango oramai da tre anni, se non una lacrima durante quei
film strappa-lacrime. Non sono più scoppiata a piangere, la lacrima
generalmente bagna l'occhio, ma non scende lo rende lucido e basta. Io non so
più cosa significhi piangere e invece ho voglia di riscoprirlo, almeno una
volta, che cosa significhi. Una volta sola e sarò contenta. Ho sempre incassato
i colpi imparando che a questo mondo, spesso, sei considerato forte, quando non
piangi; altrimenti sei preso in giro a vita e schivato come la peste. Di
recente ho perso anche il mio migliore amico (che è stato anche un mio ex...)
per colpa dell'orgoglio maschile! Lui si è sentito ferito, per il fatto che l'
ho lasciato e per averlo considerato solo un amico (questo era quello che
pensava lui, perché io l' ho sempre considerato come un fratello...) e quindi
ha deciso di essere cattivo, così mi ha insultato in mia assenza, davanti alla
mia migliore amica (che poi ha riferito!). io non l' ho più chiamato, lui non
mi ha più chiamata. Sono passati quasi
2 mesi. Ho sofferto molto per la sua mancanza, ma anche qui non ho pianto. Mi
sono detta <
Il CD è
finito, guardo l'orologio, sono le 15 e mezza passate ed è ora di iniziare i
compiti. Come al solito occuperanno sì e no 1 ora, e poi potrò fare quello che
voglio. Rimetto a posto il CD Player e guardo ancora una volta fuori dalla finestra. Il Sole mi colpisce lo
sguardo (i miei occhi dovrebbero essersi schiariti, fino a diventare gialli!),
ma io non lo abbasso. Fiera , orgogliosa, testarda, e fredda, ecco come posso
definirmi in breve (in lungo impiegherei anni!). Sto sfidando il Sole, anche se
so che è una battaglia persa fin dall'inizio; sto sfidando chi ci illumina e ci
riscalda; sto sfidando quello che per millenni fu considerato un dio. Ora non
ha più senso combattere, me ne rendo conto, abbasso lo sguardo e sorrido. Non
ne conosco il motivo, ma lo faccio; poi chiudo la finestra e inizio a fare i miei compiti.
Michelle 14 1/2
anni
Studentessa
14/04/05
"Dedicato
a tutti quelli che mi conoscono e che riescono a sopportarmi e che mi aiutano
ogni giorno, GRAZIE!
Dedicato,
anche, a chi è nella stessa situazione (sempre che ce ne siano!) e crede di
essere solo!"