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Autore: SasuSweeTeme    30/09/2017    2 recensioni
Teen!BoruSara
744 parole

Ed è stata una missione quella che gli ha permesso di scendere a patti con i sentimenti repressi, una spedizione che lo ha obbligato a dividere una stanza con la mora in barba alle proteste di entrambi e in virtù delle camere dell'albergo occupate.
Quella stessa missione lo ha portato dov'è adesso, con le mani intorno alla vita di Sarada e il bisogno impellente di stringerla.

[Le ho dato un nome trash di proposito, giuro. ]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Sarada Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Tu, quindici anni ma sei già donna;



Sarada.
Sa-ra-da.
Tre sillabe, tante quante sono quelle che formano Boruto.
È un nome breve, ma grazioso e che si addice alla sua proprietaria.
Tre sillabe che sintetizzano perfettamente l'aspetto nobile ed algido della ragazza, intatto nel suo splendore nonostante il suo tentativo di stemperarla con un taglio sbarazzino e gli occhiali dalla spessa montatura rossa.
E il figlio dell'Hokage l'ha sempre saputo, è sempre stato cosciente della bellezza maledetta degli Uchiha che da generazioni fa capitolare gli Uzumaki, ma come tutti i ninja di quindici anni non vi ha mai dato troppo peso, preferendo soffermandosi a pensare sulle missioni da portare a termine piuttosto che alle questioni di cuore.
Ed è stata una missione quella che gli ha permesso di scendere a patti con i sentimenti repressi, una spedizione che lo ha obbligato a dividere una stanza con la mora in barba alle proteste di entrambi e in virtù delle camere dell'albergo occupate.
Quella stessa missione lo ha portato dov'è adesso, con le mani intorno alla vita di Sarada e il bisogno impellente di stringerla, quando il dolore si fa troppo intenso.
Si è fatto ferire come un fesso e la più piccola di casa Haruno-Uchiha, come il più rispettabile ninja avrebbe fatto si è prestata per aiutarlo a pulire quella ferita piccola ma profonda che il kunai di un nemico gli ha lasciato sulla spalla.
Una situazione che, nell'arco del loro conoscersi e del loro fare parte dello stesso trio non è nuova, ma anzi, piuttosto abituale.
Se non fosse per un  dettaglio, una piccolezza: sono cresciuti.
Boruto è cresciuto e il suo corpo è pressoché quasi completamente sviluppato, le spalle sono larghe come quelle di suo padre e l'accenno di muscolatura dovuta agli allenamenti fa capolino da sotto la divisa scura mentre Sarada è Sarada e qualcuno aiuti il biondo, starle così vicino è un'agonia.
Gli occhiali sono sempre quelli e i capelli sono cresciuti di poco, ma in lei il cambiamento è stato tanto radicale e repentino da lasciar più di qualche loro coetaneo ammutolito.
Non è solo il suo aspetto ad essere mutato, quanto più il suo atteggiamento e la sua concezione di sé, la sua sicurezza, complici la delicata ma ferma femminilità di Sakura e l'etereo distacco di suo padre.
Insomma, Sarada aveva assunto i modi di una principessa ma aveva mantenuto intatta la sua volontà di rompere l'osso del collo a chiunque avesse provato a darle fastidio -complice la natura incredibilmente selettiva di lei nelle amicizie- e questo colpiva Boruto come uno schiaffo ogni volta, lo lasciava stordito e senza respiro.
In apnea proprio come quando le dita delicate della più bassa tracciano distrattamente i contorni della ferita prima di iniziare a medicarla, sollevando ogni tanto lo sguardo per studiare la reazione del biondo al suo tocco, scoprendolo teso non tanto per il contatto tra il disinfettante e la carne lesa, ma piuttosto per evitare che il seno -di cui non ha ancora coscienza, considerando quanto la sua crescita sia stata imprevedibile- tocchi la pelle bollente dell'altro, privo della canotta dall'inizio delle cure.
Quella realizzazione totalmente inaspettata inavvertitamente finisce per farle riconsiderare tutte le loro dinamiche fino a quel momento, trovando in quel frangente una routine nuova ed ostile.
Al tempo, con il loro maestro, avevano diviso la stanza in quattro e non vi era mai stato alcun tipo di problema, ma adesso, con il biondo immobile come una statua di sale e l'imbarazzo di essere due adolescenti lontani da casa, soli e seminudi a pesarle addosso tutto è diverso ed ovviamente lei non sa come comportarsi.
A discapito di quanto detto dai suoi insegnanti la prima reazione sarebbe la fuga, ma per non dare vita a comportamenti poco degni della sua famiglia agisce diversamente, piuttosto che fuggire lontano la giovane preferisce fare diversamente ed affidarsi alla sua parte pragmatica piuttosto che a quella codarda.
Le dita si staccano dalla ferita e vanno in alto, seguite dalla maglia scura che prima si solleva e poi finisce sul pavimento, un posto dove finirebbe volentieri Boruto davanti a quello spettacolo, troppo basito per proferire parola.
E Sarada capisce, perché è lei ad aprire bocca per prima, a dispetto dell'imbarazzo che le è montato prima dopo essere rimasta in reggiseno, tornando a premere il batuffolo di cotone -questa volta meno gentilmente di prima, strappando un gemito di dolore al biondo- contro la cresta del taglio.

"Anche io sono in imbarazzo, adesso lasciami fare".

Boruto, stranamente, non ha da ribattere.









Hey!                                                                                            dovrei studiare design
È un periodo un po' strano -dormo poco, mangio tanto, mi sento invisibile, ma a quanto pare sono riuscita almeno a scrivere una fan fiction sui pupi che non faccia troppo schifo e a trovare il coraggio di pubblicarla. 
Forse sono i 21 anni in arrivo, forse passa.
Meh, io nel caso la lascio qui.


Lo so, il titolo con Nino D'Angelo no, ma che volete? Attualmente - alle 03:02 di notte- mi sembra una cosa divertentissima da fare.
 

  
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