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Autore: unika    01/10/2017    0 recensioni
Corinna, come moltissime altre persone, ha una situazione familiare non esattamente idilliaca con cui ha imparato a convivere da tempo.
I dubbi e problemi però incominciano di pari passo con l'avverarsi del suo sogno; entrare nel corpo di ballo della sua boy band giapponese preferita, i Rebel Soul, per il loro tour mondiale.
Poter ballare fianco a fianco con il suo gruppo preferito, specialmente con il leader, Hayato Fukuda, le sembra un sogno.
Un sogno che nemmeno la consapevolezza del patto fatto con il padre è l'atteggiamento distaccato del bel cantante riescono a oscurare, fino a quando il suo cuore non incomincia a battere non solo per la musica e la danza...
E il cuore di qualcun altro inizia a battere insieme al suo.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tamashī

 

Prologo 

L’aereo tagliava le nuvole con le sue imponenti ali di metallo. La terra al di sotto del suo cospetto pareva un puzzle di città, case, stati ed immensi colline accostate da sottili fiumi che si gettavano nei mari.
Le montagne imponenti erano le più vicine all’aereo. Se solo Corinna avesse potuto, avrebbe allungato una mano per sentire il vento passarle fra le ditta. Sentire l’aria solleticarle il braccio ed ammirare quell’immenso panorama che rapido correva sotto di lei.
-Corin... Corin l’hostess ti ha chiesto se vuoi qualcosa- Altea al suo fianco le toccò un braccio per attirare la sua attenzione. Con un movimento rapido la ragazza che si era rifugiata nel suo mondo spostò l’attenzione sulla sua amica ancora un po’ persa nel suo. –Cosa?- chiese un po’ imbarazzata. Si scostò una ciocca castana e non appena notò l’assistente di volo con il carello davanti a se scosse subito il capo. –Oh, no grazie!- 
-Corin, ancora con la testa fra le nuvole? Letteralmente poi visto che siamo su un aereo- Altea la spintonò giocosamente con una gomitata. –Sono emozionata, abbiamo avuto questo ingaggio favoloso che mai mi sarei aspettata- esclamò la mora. Gli occhi le si erano illuminati ed il sorriso allargato a dismisura. 
Aveva da sempre lavorato duro per realizzare il suo sogno. La famiglia aveva fatto sacrifici e l’aveva sempre sostenuta. Entrare alla scala era stato un sogno ad occhi aperti e i primi ingaggi per video musicali, spettacoli a teatro erano incominciati lentamente. La formazione del piccolo gruppo con i suoi amici e le richieste che aumentavano visto il loro talento evidente, che mano a mano veniva sempre più riconosciuto.
L’ingaggio come ballerini per l’emergente e già molto popolare gruppo di Tokyo l’aveva spiazzata. Corinna non poteva credere che la sua band preferita, i Rebel Soul, avessero richiesto di loro per essere accompagnati nella loro prima tournée dentro e fuori l’Asia.
-Ti prego non rincominciare Corin- esclamò Tommaso sbucando dal sedile dietro a quello delle due ragazze. Si sporse in avanti a coprire la bocca di Corinna con una mano e le fece cenno di far silenzio con aggiunta di occhiolino. 
Anche Estella che era seduta dietro  col ragazzo si unì alla conversazione con un espressione disgustata. -Corin, solo a te potrebbero piacere quei musi gialli e poi non si capisce niente di quello che dicono. La loro lingua è incomprensibile- si lamentò punzecchiandola. Tutto il gruppo sapeva molto bene quanto la loro compagna Corinna fosse appassionata del gruppo di cantanti giapponesi e quanto fosse suscettibile a delle critiche nei confronti del Giappone in se. 
Come da copione che ormai tutti conoscevano le guance della mora si tinsero di rosso e quasi le uscì il fumo dal naso. Gli occhi si chiusero a fessura e per liberarsi dalla mano che Tommaso le teneva sulla bocca glie la leccò. -No che schifo!- scoppiò a ridere ritraendo la mano. Si rimise a sedere asciugandosi il palmo e mimò un conto alla rovescia con la bocca. Quando arrivò all'uno Corinna esplose come una pentola a pressione.
-I Rebel soul sono fantastici! E poi il giapponese è una lingua bellissima, solo perché non la conosci non vuol dire che sia brutta!- proruppe alzandosi di scatto e voltandosi verso la sua ormai ex amica.
Nonostante le suppliche di tacere da parte dei due altri componenti del gruppo continuava a difendere a spada tratta la sua amata band. Era finita in un vortice di discorsi che non avevano fine. Si era pure messa a parlare in giapponese, attirando ancor di più l'attenzione degli altri viaggiatori.
Un hostess la invitò più volte a rimettersi seduta e parlare più piano per non disturbare gli altri passeggeri. La mora non prima di aver cruciato con lo sguardo Estella si risedette incrociando le braccia al petto e mettendo il muso.
-Corin non te la prendere, Estella stava solo scherzando. Sai bene che le piace prenderti in giro- provò a rabbonirla la vicina di posto. Corinna alzò gli occhi al cielo ed ignorò Altea.
-Daiii non fare così, lo sai che ti vogliamo bene-  ritentò una seconda volta. La mora che sino a quel momento aveva solo finto di essersela prese le fece una linguaccia. –Sai come si chiamo quelli come voi?- domandò con un sorrisetto. –Spara dai!- esclamarono i tre a tempo sapendo già la risposta. 
-Paraculo! Ecco cosa siete voi, dei gran paraculisti- recitò la sua frase abituale ogni volta che si doveva difendere dalle loro improvvise moine o frasi di finto pentimento.  
Tutti e quattro scoppiarono a ridere e furono interrotti dalla voce proveniente dall’altoparlante. –I passeggeri sono pregati di allacciare le cinture. Fra poco inizieremo la manovra di atterraggio nell’aeroporto di Shizuoka-
Un formicolio di eccitazione corse lungo la schiena di Corinna e con i gli occhi pieni di gioia si allacciò la cintura di sicurezza. Rilassò la testa contro il sedile. Sentendosi osservata si voltò verso Altea che la stava fissando con il suo stesso luccichio negli occhi. –Pronta?- le chiese battendo le mani. La mora sorrise ampiamente ed annuì –Non immagini quanto- mormorò col cuore che le batteva a mille. Ancora non riusciva a crederci. Tutto le sembrava solo uno splendido sogno.






Ehi! Ciao a tutti ed eccomi dopo tanto tempo con questa mia nuova storia orignale a cui confesso, tengo moltissimo.
In queta storia mi sono ritrovata a dare più me stessa di quello che mi aspettavo, come anche con cose semplici tipo gusti personali donati ai personaggi di tanto in tanto.
Come avrete già capito la protagonista si chiama Corinna e con i suoi amici Altea, Estella e Tommaso, che sono come lei ballerini professionisti con già un buon curriculum di espereinze nonostante la comune giovane età. Qui vi racconterò come si evolverà questo grandioso sogno di Corinna improvvisamente divento realtà, con le sue difficoltà e momenti di massima gioia, la confusione, le incomprensioni e il tanto bisogno di rimanere coi piedi per terra che lei stessa continuerà a ripetersi.
Che dire, spero di avervi incuriositi ed a presto 

By unika
   
 
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