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Autore: _Sherazade_    02/10/2017    0 recensioni
L'equinozio è arrivato, portando con sé i caldi colori che tingono le foglie degli alberi, le castagne e tanti cibi succulenti che non possono mancare nelle nostre tavole... ma qualcuno è triste per questo.
Molto triste, e per nulla incline a lasciar scorrere via dalle mani la calda estate.
Vorrebbe opporsi allo scorrere del tempo, ma alla fine dovrà accettare i festeggiamenti per Mabon.
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Questa storia partecipa a "The Seasons Challenge" indetta da Jadis_ sul forum di Efp.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Demetra, Persefone
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Genere: nessuno
Capitoli: One shot
Tipo di coppia: nessuna
Categoria: Mitologia
Rating: Verde

Storia partecipante a "The Seasons Challenge" indetta da Jadis_ sul forum di Efp.
Stagione: Autunno
Prompt: scelta libera - Equinozio

 




Mabon

 

La giornata stava già per giungere al termine, il sole stava per sparire dietro l'orizzonte, inghiottito dalle montagne che ne oscuravano la luce.

Un vento freddo si levò, e le due figure abbracciate si apprestavano nel far ritorno a casa.

- Non posso credere che sia già finita. - sospirò la madre. - Come potrò separarmi nuovamente da te? - la figlia rise di fronte a quella esternazione oramai nota alle sue orecchie: si ripeteva ogni anno.

- Madre mia adorata, sono solo sei i mesi che ci separano.

- Ma sono tanti... - borbottò lei con gli occhi già ricolmi di calde lacrime.

- Anche mio marito vorrebbe tenermi con sé per più tempo... i patti son chiari. - Nel sentir nominare il fratello che le aveva portato via l'amata figlia, Demetra, perché è di lei che stiamo parlando, scacciò le lacrime e ritrovò la sua energia. Tutto per dare contro, ancora una volta, a colui che l'aveva resa la Dea più infelice del mondo.

- Non mi parlare di lui, non ti azzardare a prendere le sue difese. No, mia cara, non mi puoi fare questo! - Persefone non riuscì a trattenere un sorriso perché sapeva che era solo una fase. Erano passati secoli dal “fattaccio”, ma sua madre faticava ancora a separarsi da lei quando arrivava il momento del suo rientro nel regno che l'aveva proclamata Regina, inveendo così spesso contro Ade per averla separata dalla sua unica bambina. Ciò che Demetra nascondeva però, era la sua felicità nel sapere che sua figlia, al di là di tutto, era comunque felice e appagata, e, soprattutto, nel sapere che era amata in quel lugubre regno tanto quanto lo era nella luminosa superficie.

- Ma devi proprio fare ritorno adesso? Non puoi aspettare ancora qualche giorno? - cercò di implorarla la madre, ma Persefone scosse la testa.

- Il tempo è giunto, e il mio regno mi reclama. - rispose lei con dolcezza. - Hanno bisogno di me, così come io ho bisogno di loro e di lui.

- Ma anche noi abbiamo bisogno di te. - cercò di convincerla Demetra. - Non sono più belli gli alberi in fiore di questi poveri arbusti che stanno per seccarsi, perdendo tutte le meravigliose foglie di un verde brillante, che, privati della loro linfa, hanno perso la loro lucentezza e si son tinte di altri colori?

- Ma la natura è anche questo. Questo meraviglioso ciclo è l'equilibrio che Gaia ha scelto, e al quale tu stessa hai dato il via... - disse la giovane ricordando alla madre la grande bufera che si era abbattuta nel mondo molti secoli prima, quando una più giovane Demetra, angosciata e depressa non riuscendo a trovare più l'amata figlia, si era così tanto disperata da lasciar morire la natura stessa.

Demetra sospirò: sapeva che anche quell'anno non avrebbe avuto modo di spuntarla con la figlia.

Ogni volta ci riprovava, capitava che riuscisse a farla rimanere qualche giorno in più, a godere della sua amabile compagnia ancora per poco tempo prima di dover attendere con spasmodica ansia la fine di quel lunghissimo e tedioso periodo in cui la sua amata “Kore” si rintanava metri e metri sotto la superficie, accogliendo gli spiriti dei morti e governando su quell'immenso regno che il destino le aveva affidato.

- Ti manderò Hermes con qualche provvista... So che mio fratello non ti fa mancare nulla, ma il cibo di superficie è più nutriente e appetitoso... - disse tirando su col naso. Persefone l'abbracciò, mentre sentì un battito d'ali alle loro spalle: era proprio il suo fratellastro, Hermes, giunto lì per accompagnarla al palazzo dell'Averno.

- Fatevi coraggio, mia cara madre, tornerò da voi prima ancora di quanto non crediate. - disse la Dea della Primavera librandosi in volo col Dio psicopompo.

Con gli occhi sempre più lucidi, Demetra la saluto, augurandole un buon soggiorno nell'altra sua casa e, appoggiandosi ad un albero, le cadde addosso una foglia tinta di un bel rosso vivo.

- Non lo ammetterò mai, ma a volte, trovo davvero bello anche questo “autunno”. Non sarà mai come veder sbocciare i fiori che porti con te, mia adorata figlia, ma tutti questi caldi colori che ci circondano, a volte, mitigano un po' quella tristezza che talvolta mi assale... Torna presto, mio tesoro.


 


L'angolo di Shera♥



Sì, sono viva, almeno per ora.
Riuscire a trovare il tempo di scrivere è dura, dura davvero. Lavorare 7 ore fuori casa, più il tempo per andare e tornare, e tutte le altre faccende, non è semplice, ma noi ce la mettiamo tutta per riuscirci.
Questi, quasi, 6 mesi di lavoro son stati sfiancanti... e lo sono ancora.
Sono però molto fortunata ad avere dei buoni colleghi, anche se ogni tanto anche noi abbiamo problemi, e un responsabile davvero squisito che ci risolleva e ci dà conforto quando ne abbiamo bisogno.

Ho TANTE, forse addirittura troppe, idee per la testa. Non mi son scordata dei lavori da revisionare, pian piano ci arriverò.
Lo prometto.

Per ora è tutto, un abbraccio

 

Vostra Shera♥

  
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