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Autore: Vampire Berry    20/06/2009    4 recensioni
Era questa la parola che scandiva ogni mia giornata, dalla notte alla mattina.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Asimmetrico.

Era questa la parola che scandiva ogni mia giornata, dalla notte alla mattina. Un ritornello rimbombante rigonfio di rancore rappreso. Non ricordavo esattamente quando avesse preso possesso della mia mente intricandomi le sinapsi che avevo attentamente colorato di blu elettrico. Rimasi stupita quando mi accorsi di quel nodo che non volevo-potevo-dovevo sciogliere.

E sarebbe stato stupido tentare di farlo, mi sarei sporcata le mani candide che avevo rubato ad una svendita di manichini. Ascoltavo quel ritornello con attenzione, divincolandomi dai nervi che tentavano di farmi scivolare. Alla fine fu inutile, perché quella A infida e meschina mi fece lo sgambetto. Non ci si deve mai fidare di una A privativa, pensai.

Mi rialzai riluttante, conscia di tutte quelle lettere distorte e malconce che mi fissavano.

“Che c'è da guardare?” urlai nella mia mente. Il grido fu così forte da rompere i vetri che separavano il pensiero dall'azione, col risultato che si scatenò una tremenda tempesta nei miei occhi, che cominciarono a lacrimare.

“Che c'è da guardare?” ripetei, questa volta ad alta voce, onde evitare qualunque malfunzionamento del mio apparato [non]pensante.

Tutte e dieci le lettere cominciarono a tremare convulsamente nel mio Cervello, facendomi venire mal di testa. Solo quell'A meschina e traditrice mi sorrideva compiaciuta.

Pentendomi di ciò che avevo fatto, tentai di calmare le lettere, ma fu tutto inutile. A le stava terrorizzando dicendo loro che prima o poi se ne sarebbero andate dalla mia testa, che non le avrei più volute in giro a creare disordine.

Dovevo fare qualcosa. Cervello mi stava rimproverando per la mia condotta disdicevole, il nodo andava sciolto. Già, ma come? Come scioglierlo quando A faceva da cane da guardia tutto il tempo?

Così cominciai a mettere in moto le rotelle per sfornare una buona soluzione. Tutti mi guardavano scioccati, a udire quanto fossero arrugginite.

“E' il freddo che le ha intorpidite” rispondevo sempre, [non] credendomi a mia volta.

Dopo un lungo momento di scrash, tump, crik e spatapam finalmente mi balenò un'idea che se non fossi stata rapida ad afferrare sarebbe certamente andata a finire nel Dimenticatoio.

Cancella A, diceva l'idea. Concordai, affrettandomi a trovare una spugna. La parola Asimmetrico suonava strana con A che spadroneggiava su tutte le altre lettere impaurite al seguito.

Ma A si accorse di ciò che volevo fare; così cominciò a correre in tutto il corpo, alla ricerca di qualcosa da poter sconvolgere. E la trovò.

Cuore stava sonnecchiando serenamente, avendo ormai perso la speranza di potersi riattivare.
Quando
A lo vide, s'illuminò di un bagliore sinistro. Lentamente si avvicinò, si acquattò dietro un'arteria e attese che Io mi rendessi conto di cosa stava per fare.

Quando lo feci, era troppo tardi. A saltò fuori e gridò, facendo sobbalzare Cuore, che cominciò a pompare sangue così rapidamente che le arterie cozzarono l'una contro l'altra senza sapere più cosa fare. Ossigeno era talmente imbestialito che si rifiutò di arrivare a Cervello, che stava andando in corto circuito.

In tutto quel putiferio, A aveva distrutto un'arteria e si stava facendo un cocktail col mio sangue.
Strinsi forte la spugna e mi avventai su di lei, che lanciò un grido e si mise a correre.

Lei era veloce, ma Io di più. La immobilizzai contro un muscolo e cominciai a strofinare forte.
Più strofinavo, più
A sbiadiva. Il suo colore si era raccolto ai miei piedi.

Quando ebbi finito, di A non rimase più nulla. Le [non]funzioni del mio corpo si ristabilirono completamente, con mio immenso piacere.

Mi restava un'ultima cosa da fare: sciogliere il nodo. Arrivata da Cervello e salutatolo cordialmente, mi apprestai a cercare il nodo. Ma non lo trovavo.

Ehi, guarda un po' qui” mi suggerì Ossigeno, indicandomi una scritta luminosa appesa alle sinapsi colorate di blu.

Simmetrico.

Immediatamente sentii una strana scossa alla schiena, avevo bisogno di sedermi. Cervello mi sorrise e, con dolcezza, si spense da solo. Così fecero anche Cuore, Stomaco, Fegato, Pancreas, Reni e tutti gli altri.

Rimasi da sola.

Udii in lontananza una voce, la sua voce. Era A.

Cosa te ne pare? Volevi esattamente questo: un corpo perfetto, senza niente di sbagliato. Ma non lo sapevi, che la Perfezione uccide?”





Nota: voglio dedicare questa nonsense a miss dark, che con le sue recensioni mi ha ridato speranza e voglia di combattere. Ti ringrazio davvero, spero ti piaccia. E ringrazio tutti coloro che hanno continuato a seguirmi, nonostante io abbia pubblicato ben poco di recente. Grazie a tutti.












  
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