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Autore: lickmelyca    10/10/2017    1 recensioni
[ZanGamma] [boh non so neanch'io cos'è but hey, I'm back]
Ed eccomi tornata dopo eoni di assenza con una breve flashfic per celebrare il 10/10, lo ZanGamma Day, che riguarda i dubbi tipici delle relazioni complicate.
Enjoy! (?)
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Allora perché restare? Perché non arrendersi? Perché non scappare via nel momento in cui Zanark non poteva reagire o prevalere? Non sapeva proprio spiegarselo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gamma, Zanark Abalonic
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C I C A T R I C I



Un’altra notte insonne. Da quando lui e Zanark avevano deciso di compiere il grande passo di convivere, poiché la loro relazione si stava facendo sempre più seria, Gamma faceva spesso fatica a prendere sonno. In parte, dava la colpa al forte russare del suo ragazzo, capace di competere con il rumore prodotto da uno di quei vecchi treni a vapore che vedeva spesso nei film d’epoca; ma sapeva bene anche lui che il vero motivo della sua insonnia era un altro. Gli bastava girarsi dalla parte del suo compagno per capire tutto: ogni volta che vedeva Zanark dormire, per una volta in silenzio e praticamente indifeso, Gamma provava l’impulso di rivestirsi, fare le valigie e tornare a vivere a casa dei suoi, abbandonando la sua neonata relazione.
Capitava spesso che i suoi amici gli ponessero domande sulla sua scelta di mettersi con il rude Avalonic, a loro parere illogica. E lo era, era una scelta priva di una motivazione sensata o logica, insolito per un calcolatore come Gamma. Zanark riusciva sempre a prenderlo alla sprovvista e una cosa aveva tirato l'altra, dando il via al loro rapporto, all'inizio principalmente carnale, poi sempre più intimo su più livelli. E non avendo il maggiore una dimora fissa da cui tornare ogni sera, l'albino aveva proposto la convivenza. Questo era ciò che spiegava agli amici, che però non si mostravano mai convinti e, alla fine, non lo era neanche lui. Ed era proprio durante la notte che quei dubbi lo attanagliavano e la voglia di mollare il tutto, forse codardamente, cresceva sempre di più. Perché continuare?, si chiedeva. Zanark era veramente quel rude e incivile ragazzo descritto dai suoi amici, quello che voleva sempre averla vinta e ci riusciva ogni volta, quello che non riusciva a contraddire. Allora perché restare? Perché non arrendersi? Perché non scappare via nel momento in cui Zanark non poteva reagire o prevalere? Non sapeva proprio spiegarselo.

Dopo aver capito che anche quella notte non sarebbe scappato, Gamma si alzò dal letto e si diresse verso la cucina, preparandosi del latte caldo nella speranza di conciliare il sonno. Tornato in camera, osservò il suo partner ancora una volta; era novembre inoltrato e l'inverno si stava già avvicinando, eppure Zanark dormiva comodamente a petto scoperto, russando beato, senza dar segni di soffrire particolarmente il freddo. L'albino scosse la testa, chiedendosi se quel ragazzo fosse veramente umano. Gli carezzò distrattamente la pelle per sentire se era fredda, ma ritirò subito la mano quando sfiorò qualcosa di meno liscio. Era una cicatrice, una delle tante presenti sul corpo del ragazzo. Già, tante cicatrici, perlopiù piccole, ma così numerose da fare impressione. Gamma non ci aveva mai fatto molto caso, ma quella notte decise di accendere la luce e di osservarle una per una. Quei segni erano un ricordo delle tante battaglie combattute da Avalonic, più di quante il suo compagno potesse anche immaginare, battaglie affrontate per spronarsi, potenziarsi, ma anche per difendere quello che più amava e in cui credeva. Gamma sarebbe riuscito ad affrontare qualcosa del genere? Certo che no, si disse subito, c'erano delle cose per cui non valeva la pena combattere... ma alcune, invece, per le quali era necessario pazientare. E fu allora che ebbe una strana epifania: il corpo di Zanark, lo stesso corpo che sembrava non sentire freddo, era incrinato da segni di vecchie ferite, ma questo non lo aveva mai fermato, era sempre e comunque andato avanti. Ogni folle desiderio di grandezza, ogni obiettivo prefissato, Zanark lo aveva raggiunto e ottenuto perché ne valeva la pena. E ogni cicatrice era lì per ricordargli che ne era valsa la pena sul serio. E Gamma aveva capito, aveva capito che non solo voleva andare avanti con la sua decisione, non solo che ammirava la perseveranza dell'uomo sdraiato accanto a lui. No, lui aveva capito molto di più. Aveva capito che Zanark era la sua cicatrice, la sua battaglia per ciò che voleva difendere, sempre presente per ricordargli che ne valeva la pena.
"Cosa c'è da piangere?"
Sussultò. Non aveva notato né di aver cominciato a lacrimare, né che il ragazzo si fosse svegliato. Ogni dubbio era sciolto e l'importante era quello. Senza pensarci, affondò il suo viso rigato dalle lacrime nel petto dell'altro.
"È che ti amo, stupido."
Zanark lo guardò senza capire. Gamma si aspettava un ennesimo "sapevo che lo avresti detto", com'era suo solito. Ma invece due braccia insolitamente calde lo avvolsero, stringendolo con una delicata forza, l'ossimoro più strano che potesse immaginare.
"E c'è da piangere per questo? Guarda che ti amo anch'io."
Zanark riusciva sempre a prenderlo alla sprovvista.


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Ma salve! Ma chi è questa persona che non aggiorna roba da dicembre non contando la roba che ho provato a scrivere a gennaio ma che ho cancellato per crisi mistiche?
Comunque. Oggi è il 10/10, l'ace-striker day e di conseguenza anche il giorno della ZanGamma che, per chi non lo sapesse, è la mia OTP.  Ho avuto gli esami, ho avuto un lutto, sto disperatamente cercando lavoro,  non ho avuto la pazienza e l'umore per scrivere e pubblicare, ma oggi ci tenevo davvero a provare a fare qualcosa. Spero che il risultato sia buono!
Prima di dileguarmi, ci tenevo a dire qualcosa per coloro, ipoteticamente, che stanno vivendo una relazione complicata:  valutate attentamente ogni aspetto della vostra relazione e chiedetevi se veramente vale la pena di continuare una cosa che al momento vi sta facendo star male. Potrebbe essere una fase passeggera ricca di dubbi, come nel caso di Gamma qui. Ma se è qualcosa che vi da dolore e vi spinge anche a piangere, parlatene con il vostro partner e dite loro chenon sapete più che pesci prendere. Magari riuscirete a trovare una soluzione, magari andrete ognuno per la propria strada, ma eviterete dolore, litigi  e abbandoni. Ma alla fine è un consiglio spassionato, ci tenevo a dire la mia!
Detto questo vi saluto, spero di tornare il prima possibile!
Bis Bald!
Ursy


 

   
 
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