Ehi,
so che ti starai facendo tante domande, lo fai sempre.
È un semplice lettera, è strano riceverla vero? Non siamo abituati invece eccoti stringere i lati del foglio nei palmi stropicciandolo perché hai già capito chi sono e perché stai leggendo ciò.
So che ora, probabilmente senza finire di leggere la lettera, uscirai dall'ufficio e correrai a casa mia trovando la porta lasciata aperta mentre di solito è chiusa a chiave e mi chiamerai spaventato; beh, non ti risponderò.
Sai già i motivi del mio gesto, li sai tutti, ne abbiamo parlato e riparato, decine di volte.
Ora starai salendo le scale di corsa, percorrendo i gradini a due a due e inciampando.
Ti chiedi perché vero? Pensi che abbia infranto la promessa.
Mi hai cercato in camera ma non c'ero; dove sono?
Eppure sapevi che sarebbe successo, mi hai visto collassare su me stessa, sbriciolarmi e hai provato ad aiutarmi con tutto te stesso ma per ogni pezzo che mettevi a posto ne crollavano due.
Spalanchi la porta del bagno e metti il piede in una pozza d'acqua, mi hai trovato, sono proprio lì davanti a te.
Oh no, non piangere, anche se non ti vedo ti sto guardando e non puoi piangere davanti a me, non dopo tutte le volte che non l'hai fatto quando ti ho detto che ti avrei asciugato le lacrime. Non puoi farlo ora che non posso muovermi.
Non ricordo se il rosso fosse il tuo colore preferito ma era il mio e ora ne siamo circondati.
Ora che finalmente mi sono addormentata non cercare di svegliarmi, non servirà, semplicemente abbracciami un’ultima volta anche se sono fredda e rigida in questa vasca da bagno.
Non ho infranto la promessa, ti avevo detto che non ti avrei lasciato finché avresti avuto bisogno di me, ho portato a termine il mio compito. Tu hai imparato ad affrontarlo e supererai anche questa. Sono onorata di averti aiutato e sostenuto.
Ti voglio bene, ricordatelo.