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Autore: fede_rica19    20/10/2017    2 recensioni
Lily Luna Potter ormai è diventata una bellissima donna, un pò lunatica, prossima alla specializzazione in Magichirurgia...potrebbe sembrare tutto perfetto adesso che i drammi adolescenziali sono lontani e che sta giungendo la realizzazione professionale eppure qualche fantasma del passato busserà nuovamente alla sua porta e lei dovrà finalmente decidere se chiudere con il passato per sempre o lasciarlo entrare ancora una volta e rimescolare le carte;
Albus Severus Potter è fiero della sua sfilza di successi in campo scolastico ma per lui è arrivato il momento di una nuova sfida che forse stavolta non riuscirà a superare con lo charme e l'ambizione che lo hanno contraddistinto da buon serpeverde, forse stavolta la scuola di Auror lo metterà a dura prova ed a complicargli le cose giungerà una testolina mora che serba per lui un profondo rancore;
Aurora Gomez è una strega dal passato difficile nonché migliore amica e coinquilina della piccola dei Potter. La sua lingua lunga ed il suo corpo sinuoso nascondono un'anima fragile ed un cuore scheggiato dalla vita che è stata troppa ingiusta con lei sin da bambina.
Coppie: Lily luna/Teddy; Albus Potter/AlicePaciock; Lily luna/nuovo personaggio
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Teddy Lupin | Coppie: Lily Luna/Lysander
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Orgoglio&Pregiudizio'
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Lascia che ti ami
 
Arrotolò la piccola pergamena, la legò con un nastro color blu alla zampetta del suo gufetto color nocciola, che anni fa al suo primo anno ad Hogwarts aveva chiamato Ares, ed aprì la finestra del suo dormitorio. Come ogni anno, da tradizione, aveva inviato via gufo i suoi auguri di buon compleanno a Lysander. Sin da bambini quando arrivava quel giorno, non avendo un cellulare, era così che si scambiavano gli auguri. Avrebbero potuto farsi una chiamata o inviare un semplice sms, ma il legame affettivo verso quella usanza era così forte che il resto sembrava banale. Oltre gli auguri nel rotolo di pergamena c’era il solito appuntamento al pub Luppolo Incantato a Diagon Alley, dove ogni anno stappavano una bottiglia di spumante solleticante e restavano a bere e a chiacchierare tutta la sera. Aurora non avrebbe partecipato quella volta. Dopo la sceneggiata che Dorian le aveva fatto e la cazzata con cui se ne era uscita sul prendere o lasciare era più cupa, solitaria e secchiona del solito. Lily aveva imparato a rispettare quei periodi in cui la ragazza aveva bisogno solo di metabolizzare il duro colpo e durante i quali aveva solo bisogno di silenzi affettuosi contornati da un abbraccio. Lily non poteva risolvere una questione così radicata e intima come quella, ma poteva stare vicino alla sua amica, ascoltare le sue parole e i suoi silenzi, portarla a fare shopping terapeutico o a sbronzarsi. Non aveva voluto ancora accennare alla situazione “professor Button”, non voleva addossare il suo peso all’amica che già ne portava uno abbastanza pesante e poi ormai i turni nel reparto con Kyle Button erano terminati e non lo aveva più incontrato da quando gli aveva quasi urlato contro che ciò che c’era stato era morto sul nascere.
Tra una visita e una terapia, un ampolla caduta date le sue mani di pastafrolla e circa venticinque sbadigli, anche quel turno terminò e corse a farsi una doccia e cambiarsi per la sera.

-Sei proprio convinta di non unirti a noi stasera? Offro io ogni shot!- tentò di convincere Rory immersa nella lettura di chissà quale autore francese, distesa sul letto ad assaporare la dolce fragranza che la sua tisana di zenzero e curcuma emanava.
-L’ultima volta che sono uscita ho quasi distrutto ogni possibile tentativo di farmi perdonare da Dorian…credo che mi giovi di più la clausura qui dentro che l’alcol li fuori!!-
-puoi tentare di diventare astemia…- ironizzò Lily. Rory la fulminò con lo sguardo. –Ok eresie a parte…è la prima volta da quando è successo lo scontro che lo nomini, è già un passo avanti!-
-Già…nominarlo però non lo esorcizza dalla mia mente! Vorrei davvero che non fosse mai venuto…-
-Ma se non fosse venuto sarebbe sempre rimasto nascosto in un angolino del tuo cuore e avresti sempre paragonato il tuo primo amore a chiunque altro…lo fai dai tempi di Hogwarts! Nessuno è mai stato alla tua altezza ripetevi, ma non è vero! Nessuno è mai stato all’altezza di Dorian!- Rory sollevò sguardo fin ora puntato sulla pagina del suo libro sull’amica e fu come se finalmente dopo tanti anni un pesante e sporco velo fosse stato tolto dai suoi occhi. Finalmente ci vedeva chiaro. Non era vero che nessun ragazzo l’avesse trattata bene o fosse stato solo interessato al suo corpo. Nessun ragazzo era Dorian.
Lily proseguì avendo capito di aver l’attenzione dell’amica –perciò se è lui che il tuo cuore vuole, metti da parte l’orgoglio, sfida ogni pregiudizio, togli quell’armatura da menefreghista insensibile e va da lui!- Lily le sorrise ed uscì dalla camera, sperando che le sue parole avessero fatto centro e che qualcosa in Rory si fosse smosso. Utilizzando i camini del castello si materializzò all’interno del camino del pub. Scotolata la fuliggine dal maglione rosso e dai jeans neri raggiunse il solito tavolo ma si bloccò proprio qualche metro prima. Lysander non era solo. Prima di allora avevano lasciato partecipare alla loro piccola riunione solo Aurora. Al tavolo con lui a scherzare e bere c’era anche Dianna. Si sentì gelare sul posto. Non si erano accorti di lei, poteva benissimo girare i tacchi ed andar via. Stava per farlo ma poi pensò alla delusione di Lys se non si fosse presentata. Prese un profondo respiro e mascherando la delusione con un sorriso li raggiunse.

-Ecco il festeggiato e la sua ragazza!-
-Lily! Vieni accomodati faccio portare un'altra burrobirra! Arrivo subito!-
-Lily ciao, da quanto tempo! Lys mi ha detto che sei impegnata con il tirocinio…- quella ragazza non le era mai stata simpatica a pelle ed ora la prima cosa a cui le faceva pensare era il suo primario e quello che c’era stato. Scrollò il capo come a scacciare quel ricordo e sorrise.
-si, direi che va bene… a gennaio darò gli ultimi esami e poi preparerò la relazione finale di tirocinio. In estate sarò a tutto gli effetti una medimaga!-
-Ottimo…- piombò il silenzio.
-E tu?- ruppe il ghiaccio Lily anche se non le interessava
-Io sto facendo uno stage ad Hogwarts per studiare le creature della foresta proibita, queste ricerche serviranno ad ultimare il libro che sto scrivendo! Il professor Lupin mi sta aiutando la sera, in caso possa subire un attacco ma ci sono molte creature notturne e non posso lasciarmele sfuggire.-
-Vuoi scusarmi, devo andare in bagno…- si sentì due volte sul passo di darle un pugno. Doveva allontanarsi e calmarsi. Prima il bel dottore ed ora le vomitava in faccia le notti al chiaro di luna con il tormento della sua vita. Si sciacquò la faccia e tentò di regolarizzare il respiro. Dire che la destava era poco ma sicuro. Schiarì le idee. Non era arrabbiata con Dianna ma con quello che le sue parole avevano evocato ed il fatto che non le piacesse che si era intrufolata in una serata dove tradizionalmente trascorreva ore con il suo amico Lys, una volta tutto suo, non aiutava affatto. Lys non gli aveva detto che quella era una tradizione tutta loro? Doveva fare una sceneggiata? Si ricordò dell’ultima volta in cui a casa dell’amico lui l’aveva fatta sentire in colpa, come se ogni relazione dell’amico fosse andata storta per colpa sua. Scosse il capo e abbozzò un sorriso. Tornata al tavolo Lys aveva preso le loro ordinazioni e Dianna la osservava come probabilmente con lo stesso sguardo con cui analizzava le sue creaturine magiche. La discussione per fortuna era già decussata su Lysander ed il padre con cui nelle ultime settimane aveva visitato il Rio delle Amazzoni per fotografare la fauna del posto.
-Lys io devo assolutamente raggiungere al San Mungo mia madre…ci vediamo a casa domattina?-
-certo, quasi lo avevo dimenticato. Lily la madre di Dianna ultimamente ha contratto un allergia ai bubotuberi cinesi che stanno studiando ed è stata ricoverata!-
-Oh, mi spiace! Spero che possa riprendersi presto!- la ragazza le sorrise, prese il cappotto ed uscì dal locale.
-Avanti spara! È una sera che hai quella smorfia sulla bocca, ed io so che significa che qualcosa non ti è andata giù!- era vero che a lui non poteva nascondere nulla.
-Non è nulla davvero!-
Allora qualcosa c’è…avanti di pure!- Lily sospirò e visto che stava insistendo, perché non essere sempre sincera come aveva fatto negli anni?!
-So che voi due siete molto uniti, avete tante cose in comune- pian piano l’espressione di Lysander si indurì –e che non la conosco affatto ma penso di non piacerle e in più non capisco perché l’hai dovuta portare stasera qui…è una nostra tradizione, un momento tutto nostro!- sciorinò togliendosi un macigno dalla bocca dello stomaco.

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-credi che tu le stia antipatica? Non pensi sia il contrario? Che come ogni stramaledettissima volta la ragazza in questione ti sta sulle palle chissà per quale dannato motivo?!- Lily si rese conto che in qualche modo aveva ferito Lysander perché aveva le orecchie paonazze ed il tono duro, erano i segni che era infuriato.
-Ti assicuro che la ritengo una brava ragazza, ma ti sembra normale che nel giro di due minuti tira fuori il discorso del tirocinio ad Hogwarts…?!- Lys a quella frase inarcò un sopracciglio.
-Oh certo…Lupin! Lily non gira tutto intorno a te! Non ne sa nulla di tutta quella storia, non le ho raccontato nulla…ti stava solo parlando un po’ delle sua vita perché vuole conoscerti visto che è la mia ragazza e sa che tu per me sei una persona importante ed il fatto che la mia ragazza sia al mio compleanno ti ha stranita così tanto?! Perfino Rory ha partecipato a volte…-

*E’ inevitabile che tutto ciò che è bello prima o poi finisca,
è impossibile sapere se dopo questo potremmo ancora essere amici.
So che stai dicendo che non vuoi farmi del male e forse dovresti mostrare un po’ di pietà…*


Le parole di Lysander la travolsero come un treno. Possibile che era così eccentrica ed egocentrica da vederci del male nelle parole di una ragazza che voleva solo esserle amica per amore del suo ragazzo?!
-Mi dispiace…- mormorò. Lysander si alzò, afferrò il suo cappotto ed uscì dal locale. Lily lo seguì. –Dove vai?-
-Lontano da te Lily… non posso crederci!-
-A cosa? Ti ho detto che mi dispiace!- quasi urlò con le lacrime agli occhi mentre il gelo pungente di quel freddo 15 Dicembre la travolgeva.
-Non posso credere che dopo anni non sia cambiato nulla!-
-Ma di cosa stai parlando Lys…- piagnucolò ad un passo da lui. Il ragazzo si specchiava nei suoi occhi verdi.
-Dopo anni porti ancora i tuoi drammi nella mia vita ed io per te sono sempre in secondo piano. Non ti accorgi, non ti sei mai accorta di quanto io tenga a te e come mi ferisce che tu non possa essere felice con me…e adesso per me.- si mordicchiò le labbra e scuotendo il capo si voltò per non guardarla. Lily gli cinse il polso e dolcemente lo fece voltare.
-L’ultima cosa che vorrei è farti soffrire!-

* Il mio cuore si sta già spezzando, tesoro vai avanti e gira il coltello…
perché stai indossando questo mentre esci dalla mia vita ed anche se è finita
dovresti rimanere stasera se domani non sarai mia… *


-Allora è meglio allontanarci! Non posso continuare così…-
-Allontanarci?! Sei impazzito?!-
-Per colpa tua lo sono…perché nonostante io ti abbia amato in maniera incondizionata e sopportato i tuoi drammi con Lupin, i tuoi viaggi senza di me, le tue avventure universitarie e non appena arriva il momento in cui qualcosa o meglio qualcuno mi sta aiutando a dimenticarti vorresti eliminarla come hai sempre fatto!- nello stesso momento in cui le vomitò addosso quelle parole realizzò che le aveva appena detto di averla amata. La prima conclusione a cui arrivò Lysander fu che aveva rivelato i suoi sentimenti all’amica e la seconda, la più importante forse, che aveva parlato al passato. Si sentì sollevato e Lily glielo lesse in viso. La ragazza era rimasta senza parole. Si osservarono per un attimo che sembrò durare un’eternità.
-Io…Lys…-
-Non devi dire per forza qualcosa… so che è stato per anni un sentimento a senso unico. Probabilmente è stato meglio così…avremmo rovinato la nostra amicizia. Ma disprezzare ogni ragazza con cui provo a chiudere quel capitolo non mi rende facili le cose, qualcosa si sta rovinando lo stesso alla fine!-
-Voglio il meglio per te, l’ho sempre voluto-
-Lo so e per questo ti voglio bene ma finalmente qualcuno mi accetta per come sono e mi ama con le mie insicurezze, con i miei difetti e i miei pregi…ho provato a trovarlo in te e dopo anni in cui ho sofferto e accettato che non potevi darmi ciò che io cercavo l’ho finalmente trovato in un'altra ragazza.-
-Ok, lo accetto e se credi che lei sia quella giusta imparerò a volerle bene come ne voglio a te!-
-Non puoi accettarla con uno schiocco delle dita se fino a pochi minuti fa parlavi di disprezzo…ti conosco Lily e per fidarti delle persone ti ci vuole tempo! Quando sarai pronta io sarò lì ad aspettarti, come ho sempre fatto ma in un’altra veste finalmente…come amico!-
A Lily si riempirono gli occhi di lacrime e tirò su col naso.
-Lily sto dicendo addio a ciò che rappresentavi per me!-
-Lo so…ma ho paura che dicendo addio a quello dirai addio anche alla mia amicizia!- Lysander le sorrise, quel sorriso genuino che per Lily sapeva di casa. Come da sempre.
-No, te lo prometto!- e si voltò con le mani affondate nelle tasche del cappotto disperdendosi per le vie di Londra.

*Non vuoi concedermi un’ultima volta?
Lascia che ti ami, addio. (Love you Goodbye; One Direction)*


 
*

Al impallidì quando il loro istruttore chiamò in coppia con lui per il duello Alice Paciock. La ragazza impavida si alzò dal suo posto e raggiunse il ring al centro della saletta degli addestramenti.
-Allora Potter vuoi stare lì impalato tutto il pomeriggio? Domani è Natale e vorrei cenare con i miei cari, non essere ancora qui!- tutti i suoi colleghi ridacchiarono compresa Alice che aveva già sguainato la bacchetta. Raggiunto il ring la ragazza gli sorrise beffarda.
-Paura Potter?!-
-Alice io…-
-Impedimenta!-
Al con un incantesimo scudo schivò il getto rosso della compagna e sguainò la bacchetta. Non voleva farle male né perdere il duello. Il loro addestratore annotava le loro mosse ed il tempo impiegato nelle reazioni che poi avrebbe influenzato il loro punteggio finale e quindi ne andava del passaggio del turno.
-Incarceramus!- tuonò dopo avere avuto l’intuizione che legarla e lasciarla impotente gli avrebbe concesso di evitare di provocarle ferite e allo stesso tempo di vincere il duello.
-Protego!- sibilò Alice balzando all’indietro per schivare il getto di Al. La ragazza lo tornò a guardare con espressione tronfia. Al strinse i denti. Ed ora? Si doveva fare venire qualcos’altro in mente. –Stupeficium!- urlò Alice e Al distratto com’era non fece in tempo a scampare al getto che lo prese in pieno petto sbalzandolo di qualche metro, facendolo quasi cadere fuori dal ring. Una fitta al torace ed una bruciatura sulla tuta da addestramento Auror furono il suo campanello d’allarme. Non poteva lasciarsi battere e rischiare di non superare la seconda prova. Ne valeva della sua carriera.
-Petrificus Totalus!- abbaiò Al puntando la bacchetta con foga contro Alice che per un soffio schivò il getto. Come un fulmine fu pronta subito al contrattacco.
-Impedimenta!- urlò con tono isterico la ragazza facendo un balzo verso il ragazzo che rotolò lateralmente per evitare il fascio di luce bianco evitando così anche la figuraccia. –Forza Potter impegnati di più! Me la stai rendendo facilissima!-
-Stupeficium!- Al, ancora riverso a terra, sfruttò il momento di boria della ragazza per il suo contrattacco. Alice stavolta non fu in grado di schivare il getto, presa alla sprovvista, e una pressione la fece volare all’indietro contro la corda del ring. Quasi cadde al di là della delimitazione, condizione per la quale si decretava la perdita del duello. Al si rialzò di scatto e si accorse che Alice era rimasta con la caviglia attorcigliata alla corda. Lanciò un’occhiata all’addestratore e un’altra alla ragazza e poi decise. –Recido…- la corda si spezzò, Alice confusa alzò gli occhi su Al ma ormai era troppo tardi per reagire ed Al urlò -…Stupeficium!- Alice già al limite del ring e con la corda rotta cadde riversa a terra fuori dal ring per alcuni metri. La trombetta suonò decretando la vittoria del ragazzo che abbozzò un sorriso soddisfatto. Lanciò un’occhiata all’addestratore che stava annotando di sicuro il punteggio della sua prestazione. Scese i gradini e raggiunse Alice per complimentarsi con lei, era stata una avversaria valida. Quando la raggiunse si era appena rialzata e aveva riposto la sua bacchetta nella tasca della tuta. –Alice volevo solo dirti…-
-Sapevo che non dovevo fidarmi di te! Che vigliacco…approfittare di un momento di debolezza, tipico di te Potter!-
-Cosa?- Alice si voltò bruscamente ed uscì dalla palestra.
 
*

Mentre Lily ultimava la sua valigia per le vacanze di Natale, decisa a mantenere la promessa, visto che si era resa conto che i suoi drammi facevano soffrire la gente che le stava accanto, Rory si crogiolava nell’idea che il dormitorio e la sua camera sarebbero stati deserti. Quel Natale non sarebbe tornata a casa. La madre avrebbe raggiunto la figlia maggiore e i nipoti e l’aveva pregata di andare con lei. Con la scusa che avrebbe studiato concentrandosi su ciò che le risultava astioso era riuscita a convincerla e la madre aveva smesso di insistere. I programmi erano chiari: asocialità, libri, passeggiate e cene a base di Sushi. Rory non aveva molti amici, si potevano contare sul palmo di una mano. Questo a volte la faceva sentire sola, ma si rendeva conto che non era facile comprenderla e starle vicino. Sapeva che poteva contare nel momento del bisogno su quelle poche persone e sulla sua famiglia e questo alla fine della giornata la rasserenava. Non era il tipo da esternazioni di affetto o il tipo che cercava le persone per uscire e far baldoria. Quelle settimane da sola probabilmente l’avrebbero rigenerata. Così quando arrivò la sera Lily si raccomandò di chiamarla tutti i giorni, e che se voleva poteva venire a casa Potter e alloggiare lì per tutto il tempo che voleva. Di certo a Godric's Hollow non mancavano le stanze per gli ospiti. La ringraziò e con un abbraccio caldo si salutarono per qualche settimana. Quel giorno era la vigilia di Natale e quella di Lily non era l’unica partenza. Quella sera, seduta sulla panchina dell’atrio di fronte la sala camini vide partire moltissimi studenti dell’Università di Nottingham, con le cuffie alle orecchie ed un libro tra le mani. Sapeva perché era lì. Quasi alle nove di sera Dorian non si era visto. Si convinse, piacevolmente, che il ragazzo non era tornato in Francia per le vacanze e che c’era una speranza di incontrarlo in quelle settimane. Era certa che Dorian non aveva nessuna voglia di vederla ma non era una novità che Aurora facesse di testa sua, che gli altri lo volessero o meno. Dopo cena ed una doccia bollente, indossò il suo maglione verde e i pantaloni neri e raggiunse la biblioteca della facoltà. Giunta lì le decorazioni natalizie le diedero il benvenuto. La bibliotecaria era sicuramente in vacanza ma era possibile comunque sedersi ad un divanetto e perdersi tra le pagine di un tomo qualsiasi. La sorpresa più grande fu che non era l’unica a passare la vigilia di Natale lì. Molti studenti a gruppetti o solitari si trovavano lì come lei. Sorrise. Non era poi così stramba allora. Si accomodò nella sua solita poltroncina vicino al camino acceso e iniziò a leggere Il Piccolo Principe. Il crepitio del camino la rilassò e dopo qualche ora si assopì beatamente. In quegli istanti di incoscienza Dorian che fino a quel momento era stato ignaro della presenza della ragazza a qualche corridoio più in là, la notò. In quell’istante Rory, a causa di uno schioppetto di un legnetto più resistente si svegliò.

-Non volevo spaventarti…- mormorò il ragazzo, voltandosi per andar via di fretta.
-Aspetta…- Dorian si fermò senza però voltarsi a guardarla. –è mezzanotte…volevo augurarti Buon Natale!- disse dolcemente la ragazza. Dorian si voltò verso il grande orologio a pendolo della sala e abbozzò un sorriso timido. Nel frattempo Rory lo aveva raggiunto. L’uno di fronte all’altra, occhi dentro gli occhi.
-Buon Natale Aurora!- soffiò Dorian. La ragazza si mise in punta di piedi e gli lasciò un bacio a fior di labbra sulla guancia.
-Buona notte Dorian!- quando fu fuori dalla biblioteca Dorian tornò a respirare ed il suo battito ritornò regolare.
-Buona notte chérie!- 

Buon pomeriggio!!
scusate il ritardo di qualche giorno, mi ero ripromessa di aggiornare ogni 15 del mese ma non sono riuscita tra università, faccende domestiche, vita sociale... insomma un casino...ma ce l'ho fatta!! ;D
adesso corro a rispondere alle recensioni! passo subiro ai ringraziamenti per voi lettori che avete messo tra le preferite, seguite e ricordate la mia fic! ho già buttato giù qualche riga del prossimo capitolo dove ne leggerete delle belle ;) ... non mi resta che sperare che il capitolo vi sia piaciuto!
a presto, rory!!


 
  
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