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Autore: shira21    23/10/2017    0 recensioni
Scarlet ha deciso di iniziare il college e inizare una nuova vita, lontana dal fratello troppo protettivo. Incontrerà nuove amiche come la sua spumeggiante compagna di stanza e anche un ragazzo da farle perdere la testa ma, soprattutto, inizierà a conoscere la vera se stessa.
(L'idea di base della storia si basa su un gioco che ho fatto un po' di tempo fa, anche se non ricordo più quale fosse...)
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Tra le braccia tengo uno scatolone più alto di me. Non so se sia più triste o conveniente che sono riuscita a mettere qui dentro praticamente tutta la mia vita. Sporgo la testa da una parte all'altra e, quando finalmente trovo la mia stanza, entro direttamente.
Sento i muscoli delle bracia iniziare a bruciarmi per lo sforzo ma anche senza vederla sento una ragazza parlare velocemente da qualche parte. Appoggio lo scatolone a terra e finalmente ho di nuovo l'intera visuale libera. La stanza è carina anche se spartana.
Le due metà sono perfettamente simmetriche: una scrivania minuscola con una lampada sopra, un letto singolo e un comodino abbinato; sulla parete di fronte alla porta ci sono due armadi e, in mezzo, l'unica finestra della stanza.
E la ragazza è proprio lì davanti, la fronte appoggiata al vetro e il telefono premuto sull'orecchio.
«Scusa?» Ma parlo a voce così bassa che lei neanche mi sente.
«Non so che dirti, se lui non vuole accompagnarti sono problemi suoi...»
Sposto il peso da un piede all'altro, indecisa su cosa fare. Vorrei far notare la mia presenza ma mi sento a disagio al pensiero d'interrompere la conversazione di una sconosciuta.
Quindi rimango in silenzio e aspetto che abbia finito.
E non posso fare a meno di osservare il suo aspetto. È diversa da qualsiasi altra ragazza abbia mai conosciuto: ha i capelli di un rosso scuro stile pixie che le lasciano scoperto il collo lungo, alta e formosa, indossa un top nero pieno di borchie e una gonna a vita alta dello stesso colore.
Io, con i miei semplici jeans strappati e la maglia rosa pallido, sembro così insignificante in confronto.
La sento ridere e, come tutto in lei, anche questo suono è provocante.
«Ci vediamo domani mattina, Jas. Sono sicura che per allora il Tristan si sarà scusato. Baci baci» e con uno schiocco di labbra, chiude la telefonata.
Con ancora il sorriso sulla labbra si gira e mi vede. Emette un piccolo urlo e io sobbalzo.
«Ma cosa diamine fai? Cristo santo, mi hai spaventato!» Si porta una mano al cuore per sottolineare le sue parole.
Io abbasso lo sguardo, colpevole e imbarazzata.
«Scusa...»
«Cazzo ma da quanto sei lì? Ti sei ascoltata tutta la mia telefonata?»
Sento le guance diventare rosse quanto i suoi capelli; ho pelle così chiara che per me arrossire è praticamente una seconda natura. Potrebbero scambiarmi per la sorella mancata di Biancaneve.
Mi faccio coraggio e la guardo negli occhi. Ed è davvero bella con il volto a cuore, le labbra carnose e grandi occhi ambrati. «Scusami... è che questa è la mia camera... sono appena arrivata...» e le indico lo scatolone posato ai miei piedi.
A quelle parole ogni traccia d'irritazione scompare sostituito da un enorme sorriso. «Oddio, quindi sei tu la mia nuova compagna di stanza?» Si avvicina e mi porge la mano «Io sono Lilith Spike ma puoi chiamarmi Lily, lo fanno tutti».
Esitante, appoggio la mia nella sua ma riesco a ricambiare comunque il suo sorriso. «Piacere di conoscerti. Io sono Scarlet Morningstar».
«Oddio, che bel nome. E anche tu sei così carina!» Questa ragazza sprizza letteralmente energia da tutti i pori. Fa quasi paura.
«Sono sicura che diventeremo amiche. E da amica, la prima cosa che ti devo assolutamente dire è: non arrivare in silenzio alle spalle delle persone!»
Le sue parole mi strappano un risolino imbarazzato e mi sposto i capelli dietro le orecchie.
«Scusami di nuovo...»
«Dai, non fa nulla. Puoi smettere di scusarti. Ormai è successo.» Poi batte le mani entusiasta. «Visto che sei nuova non puoi assolutamente perderti la festa di stasera. Dovremmo avere abbastanza tempo per sistemare le cose nella stanza e prepararci!»
Ma invece del sorriso che si aspettava sento il sangue congelarsi. Sono certa di essere diventata ancora più pallida del mio colorito naturale.
«Una festa la prima sera? Non sono sicura...»
«Ma non puoi mancare! Ci sarà tutta la scuola!»
Io riprendo a tormentarmi le labbra, indecisa. Da una parte sento la paura urlarmi di chiudermi in stanza fino all'inizio delle lezioni ma tutto il resto di me mi prega di accettare. In fondo ho deciso di venire qui proprio perché ero stanca di vivere sotto una campana di vetro.
Per cui scollo le spalle e sorrido «Va bene allora».
Lily ricomincia a battere le mani. Poi mi guarda con un sorriso da stregatto «Inoltre così potrai conoscere un sacco di ragazzi carini» e alza le sopracciglia allusiva. Io arrossisco così tanto da farla scoppiare a ridere. «Oddio, che tenerezza che fai! Qualcosa mi dice che sei vergine!»
A quelle parole sbarro gli occhi mentre sto ufficialmente per prendere fuoco per autocombustione.
La sua risata si riduce. Si siede sul letto e io faccio altrettanto. «Non devi rispondere per forza ma... è per una questione religiosa, tipo che vuoi aspettare il matrimonio? Almeno so a quale tipo di ragazzi devo presentarti!»
Faccio un respiro profondo e incrocio le gambe. Con le dita inizio ad attorcigliarmi le punte dei capelli. «No, figurati. Non sono neanche religiosa. Solo che la mia famiglia è piuttosto iperprotettiva. Non sono mai andata a delle feste, non mi sono mai ubriacata e il massimo che ho fatto con un ragazzo sono stati dei castissimi baci» termino tutto con un sospiro.
Vedo un ombra passare nei suoi occhi mentre mi dice «Magari si preoccupano solo per te. È una bella cosa da un certo punto di vista». Qualcosa mi dice che non abbia un buon rapporto con la sua famiglia ma non siamo così vicine da poterle fare domande. Inoltre penso alla sensazione che avevo a casa, di vivere costantemente con una catena al collo che mi soffocava ogni volta che cercavo di allontanarmi un po'.
Lily riprende il suo abituale sorriso «Allora hai parecchie prime esperienze da fare ora. Qui non c'è nessuno che ti controlla!»
Finalmente mi rilasso, inizio ad adorare questa ragazza così diversa da me. Mi guardo intorno come avessi paura che qualcuno possa sentirci e poi le confesso «Quando sono partita ho fatto una promessa a me stessa: in questi mesi ho intenzione di vivere al 101% senza lasciarmi bloccare dalle mie paure.»
«Mi sembra un ottima idea. In fondo la vita è tua ed è una sola. Non dovresti permettere a nessuno, neanche a chi ti vuole bene, di decidere per te.»
Peccato che io l'ho fatto per quasi tutta la vita.
«Bene, per prima cosa sistemiamo questa stanza!»
«Io non ho portato nulla per arredarla» mormoro, la voce bassa di nuovo imbarazzata. Ma lei non mi lascia tempo perché mi mostra i vari scatolini disposti nel suo lato. «Non fa nulla, dovrei avere abbastanza cosa per entrambe!»
E così iniziamo a tirare fuori lenzuola, tende, persino un tappetino. Appende dei poster di alcuni gruppi che non ho mai sentito, varie foto e persino la locandina di un film mentre io appoggio la mia unica cornice sul comodino.
Mentre la apro, Lilith si avvicina e guarda da sopra la mia spalla. «Chi sono?»
Io fisso le foto e sento un grumo di dolore riempirmi il petto. «Quella a sinistra è la foto del matrimonio dei miei genitori. A destra, invece, siamo io e mio fratello il giorno del mio diploma».
Lei mi guarda, sembra volermi chiedere dove sono finiti i miei genitori nella seconda foto ma qualcosa nella mia espressione la convince a cambiare argomento.
«Piuttosto. Non abbiamo proprio la stessa taglia ma visto che tendo a comprare vestiti sempre troppo piccoli per me» e mi strizza l'occhio «se vuoi per uscire puoi prenderne qualcuno dei miei».
Io le sorrido, grata per un numero infinito di ragioni.
Lei si è già cambiata per stasera e indossa quel genere di vestito che non ho neanche mai immaginato di provare. C'è da dire che i miei non sono proprio adatti a una festa.
«Davvero posso?»
«Certamente» e quasi mi costringe a scegliere tra tutti i suoi vestitini. Ne trovo uno che non è troppo sconvolgente ma è comunque un mix tra il sexy e l'elegante.
«Perfetto! Sono sicura che ti starà benissimo. E lo devi assolutamente mettere con queste decolté».
«Ma non ho mai messo i tacchi...»
«Tranquilla, una volta indossati ti verrà quasi istintivo».
Non ne sono sicura ma annuisco.
Mi trucco leggermente e alla fine guardo il mio riflesso sullo specchio a figura intera che abbiamo appeso dietro la porta. E rimango senza parole.
Ho raccolto i capelli castani in cima alla testa lasciando due ciocche intorno al volto, come mi ha consigliato Lily, e l'effetto sembra rendere il mio viso ancora più a punta e gli occhi più allungati.
Mio fratello dice che fin da piccola assomiglio a una gatta dagli occhi verdi e in questo momento vedo quello che ha sempre visto lui.
Il vestito è allacciato dietro il collo, nero e morbidissimo si adatta alla mie non proprio generose curve. «Adoro questa fantasia a pois, fa molto anni cinquanta!» Esclamo entusiasta e Lily mi sorride incoraggiante.
Indosso i tacchi, per una volta non sarò bassa come una ragazzina, e in effetti non sono così scomode. La guardo sorpresa e lei mi fa l'occhiolino. «Il segreto sta nella forma del tacco e nella presenza del plateau».
Poi mi prende a braccetto e usciamo.

Mi guardo intorno con aria spaesata; trovo incredibile quanta gente ci sia a questa festa. È il primo giorno di college e, come me, ci sono molti studenti che sono arrivati solo stamattina. Eppure nessuno sembra sentire la lontananza da casa, piuttosto sembrano così a loro agio. Lilith si è fatta spazio fino a quello che sembra essere il cuore pulsante di tutto il caos. Alla fine ha indossato un vestito rosso talmente scollato e talmente corto che potrebbe dare una nuova definizione alla parola indecente. Si gira, probabilmente per dirmi qualcosa, e quando mi vede ancora sulla porta mi rivolge uno sguardo assassino. «Forza, Scarlet. Hai intenzione di rimanere lì tutta notte?»
Mi mordo il labbro e stringo tra le dita l'orlo del vestito. Prego silenziosamente di non cadere e mi affretto a raggiungere la mia compagna.
La musica è alta ma non tanto da risultare fastidiosa. Inoltre sento qualcosa dentro che inizia a sciogliersi. Lily mi prende per mano e inizia a farmi ballare a ritmo con lei. Non so neanche quando inizio a divertirmi ma succede.
«Vuoi qualcosa da bere?» Mi chiede Lily.
«Cosa c'è?»
«C'è la birra e, visto che ci sono tanti figli di papà, dello champagne. Ma è scadente, fidati! Altrimenti fanno anche dei drink, sono abbastanza forti ma molto buoni».
Io ci penso un attimo; la birra non mi è mai piaciuta e lo champagne mi ricorda troppo le serata di gala a cui ho partecipato con mio fratello. Per cui... «Vada per un drink, basta sia dolce!»
«Brava la mia ragazza. Vuoi rompere il ghiaccio con la cosa più forte?» E mentre si allontana ride.
Alcune facce già le riconosco, Lilith mi ha fatto fare un giro rapido per la scuola. Quando ci siamo fermate in una biblioteca che hai miei occhi sembrava quella di Hogwarts, mi ha presentato alcune ragazze. Alcune come lei, altre anche più strane. A un certo punto mi ha indicato due ragazzi, uno biondo in camicia e jeans e un altro che sembrava uscito da una rivista per nerd. Ma io avevo scosso la testa. «Non è il mio tipo» le avevo detto a bassa voce, facendola ridere di gusto. «Quindi hai un tipo?»
«In realtà, non lo so ancora» le avevo risposto e lei aveva riso ancora più forte.
Però ora che osservo i vari ragazzi presenti alla festa mi rendo conto che forse non avrò un ideale ma anche andare ad esclusione non è una brutta idea.
Mi giro, cercando dov'è finita Lily quando vedo lui ed è come se il mondo avesse smesso di girare. Tra noi ci sono alcuni metri e alcune persone ma è come se non esistessero. Indossa anfibi, dei jeans neri e una semplicissima maglietta bianca a mezze maniche che delinea ogni singolo muscolo. E sul braccio destro un tatuaggio che gli ricopre tutta la pelle per scomparire sotto la manica. Sento la bocca seccarsi mentre seguo i suoi lineamenti netti e mascolini con gli occhi, dalla mascella volitiva con un velo di barba al naso aquilino da conquistatore romano fino ai folti, scarmigliati capelli neri. E quando incontro i suoi occhi neri e profondi e scopro che anche lui mi sta guardando rimaniamo solo noi due al mondo mentre il mio cuore batte così forte da sbattere violentemente contro le costole.
«Ehi Scarlet!» Mi ritrovo davanti Lily e di colpo ogni rumore torna al suo posto. Lei mi guarda preoccupata «Tutto bene?»
So di essere diventata rossa e istintivamente torno a cercare quel tipo.
Lily segue il mio sguardo fino a posarsi sul ragazzo che mi sta mandando in iperventilazione con solo uno sguardo.
«No no no! Non lui!»
Mi giro sorpresa su di lei. «Lui no?»
«Quello è Dominic Johnson. Ho visto fin troppe ragazze guardarlo come lo guardavi tu e nessuna di loro è finita bene. Non è il tipo da relazione stabile ed esclusiva ma piuttosto... » guarda il suo drink come cercasse una definizione abbastanza efficace da farmi capire «è il tipo da sveltina in bagno, contro un muro, e poi ognuno per la sua strada!»
Sussulto piano mentre una piccola contrazione al basso ventre mi fa pensare che in fondo potrebbe non dispiacermi una cosa del genere. Non ho mai provato così tanto desiderio in vita mia, non so neanche come gestire la cosa. Motivo per cui faccio un lungo sorso del mio drink.
Sento il sapore della fragola avvolgere le mie papille gustative e non sento neanche il bruciore dell'alcool. Sono sorpresa.
«È veramente buono! Sembra un frullato».
Lilith ride così forte da farsi venire il singhiozzo. «Va bene piccola alcolista. Ma bevilo piano perché ti giuro che non è per nulla analcolico». Io sorrido mentre torniamo a ballare, bevendo non so neanche quanti bicchieri.
   
 
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