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Autore: lmpaoli94    24/10/2017    0 recensioni
Sei ragazze giovani unite da un’amicizia molto singolare.
Sei amiche molto diverse tra di loro con un destino che li segnerà in comune: la morte.
Victoria, una delle sei ragazze, muore in circostanze alquanto misteriose, venendo ritrovata sulle sponde di un fiume in piena notte.
Chi sarà la prossima tra di loro?
Chi sarà l’assassino?
Perché le vuole uccidere tutte?
Non vi resta altro che scoprirlo.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6 ore prima
Il grande giorno era arrivato.
Il liceo si era concluso.
Mancava solo il ballo di fine anno.
Gli studenti del liceo di Newton City non aspettavano altro dall’inizio dell’anno.
Gli animi erano in fermento.
Ma non per Karen, ragazza dal carattere impassibile e serio.
Aveva avuto la sfortuna che nessun cavaliere la potesse invitare al ballo.
Fu un duro colpo per lei.
Un colpo che però digerì molto bene.
Non gli importava molto dei ragazzi.
Molti in quella scuola erano stupidi e senza cervello.
Quindi per lei, era meglio starsene alla larga.
«Ehi Karen, ti piace questo vestito?» gli domandò la sua amica Melanie riscuotendola dai suoi pensieri.
«Sì… bello…»
«Potresti almeno dimostrare un po’ di vivo interesse, non ti pare?»
«Almeno sai come mi sento, no?»
Melanie comprendeva i problemi della sua amica.
L’avrebbe aiutata volentieri.
Avrebbe pure cercato un ragazzo per lei.
Ma Karen non voleva.
Era la tipica persona che voleva cavarsela in ogni frangente.
Non voleva essere aiutata.
Per nessun motivo.
«Karen, mi dispiace tanto…»
«E per cosa? Almeno tutte voi vi divertirete…»
«Siamo amiche, Karen. Siamo fatte l’una per l’altra. Se una di noi non è felice, anche tutte le altre sono tristi.»
«Stasera non dovrete esserlo. Avete i migliori partiti di tutto il cielo. Sarà una serata memorabile.»
«Ma non per te… Se vuoi, posso disdire il mio appuntamento con Taylor e passare con te una serata tra amiche.»
«Neanche per sogno! Ti proibisco di farlo, mi hai capito?»
«Ok…»
Il tempo continuava a passare incessantemente.
«Oh no! È tardissimo! Devo ancora farmi la doccia e truccarmi. Ma quanto diavolo ci mette Tamara a prepararsi?»
Le due amiche sentirono alcune voci provenire dalla doccia.
«Questa è Tamara. Sta ancora cantando sotto la doccia come se fosse una cantante internazionale.»
«Non canta poi tanto male» ribatté Karen per difenderla.
«Cosa? Mi prendi in giro? È stonatissima.»
«Però ti prego, non dirglielo. Mineresti la sua emotività.»
«Ma almeno le mie orecchie sarebbero in salvo da quella voce.»
«Ahahah lo so.»
«Comunque se non si da’ una mossa, vado lì e la faccio uscire con la forza. È inaudito! Anche le altre devono ancora farsi la doccia!... Tamara!»
Ma la ragazza cantante non sentiva.
Era completamente concentrata sulla sua canzone.
«Tamara! Esci da quella doccia!» tuonò Melanie.
«Che è? Che cosa vuoi?»
«Fammi largo! È il mio turno!»
«Ma se sono entrata ora!»
«Ora?! Ma mi prendi in giro?! Sei lì dentro da mezz’ora!»
«Devo ancora lavarmi i capelli!»
«Sono affari tuoi! Ora tocca a me. Non voglio arrivare tardi.»
Stava cominciando l’ennesima guerra tra le due mie amiche.
Chi avrebbe prevalso?
Ormai era sempre così.
Litigavano per cose stupide.
Ma d’altronde…erano donne.
«Questa me la pagherai, sonnambula da strapazzo!» gridò Tamara.
«Come mi hai chiamato? Ripetilo se hai il coraggio, gallina stonata!»
«Adesso ti faccio vedere io!»
Nel piccolo bagno della mia casa, stavano volando oggetti di ogni tipo.
Da pettini a forcine per le unghie.
«Adesso smettetela! Tutte e due!»
«E’ lei che ha cominciato a dirmi che sono una sonnambula> si difese Melanie.
«Perché non è vero?»
Tamara e Melanie si fissavano con odio.
Non sopportavano quando facevano le bambine.
Ma alla fine, erano lo stesso due grandi mie amiche.
 
Dopo che alla fine Melanie, riuscì a convincere Tamara a lasciargli la doccia, la mia amica cantante era pronta per il grande ballo.
«Ma Tamara, sono solo le otto» feci mostrando il mio stupore.
«E allora?»
«Prima non mangi qualcosa?»
«Non ho per niente fame. Sono molto tesa.»
«Quando verrà a prenderti il tuo cavaliere?»
«Verso le 9. Chissà come si sarà vestito il mio Jack…»
Quando iniziava a parlare di lui, Tamara aveva lo sguardo trasognato.
Non riusciva più a pensare a nulla.
Sembrava che fosse su un altro pianeta.
«Avrai almeno il tempo di stare con le altre?»
«Credo di no… E poi anche loro saranno impegnate.»
«Tranne me…»
Tamara era riuscita a capire il mio disagio e la mia sfortuna di non avere un cavaliere per il ballo.
«Scusa tesoro, non volevo essere così egoista» fece la mia amica abbracciandomi.
«Non ti preoccupare. Fai bene a divertirti con Jack. In effetti, è un bel ragazzo.»
«Peccato che certe volte sia uno stronzo. Lo sai cosa mi ha fatto l’altra settimana? Mi ha lasciato sola in un locale mentre stavamo bevendo due birre e se né andato con i suoi amici chissà dove a spassarsela.»
«E tu l’hai perdonato?»
«Ho dovuto. Era profondamente rammaricato… E poi, subito dopo, ehm…»
«Ti prego di non aggiungere altro> ribattei senza guardarla negli occhi «Non voglio sapere i particolari.»
«Come vuoi… Ma ti assicuro che è stato molto eccitante.»
«Lo immagino.»
«Karen, che cosa ci fai ancora in mutandine e con quell’insulsa maglietta addosso?!»
«Non vorrai prepararti all’ultimo minuto, spero. Devi essere bellissima» fece Tamara.
«Già. La più bella di tutte.»
«Anche al ballo di fine anno ci sarà qualche scapolo… Magari i migliori saranno già occupati, ma se sei fortunata, forse riuscirai a trovare l’uomo giusto.»
«L’uomo giusto? Perché in quell’insulso liceo esiste per me l’uomo giusto?»
«Avanti Karen, non fare la difficile e lasciati un po’ andare. Vedrai che dopo starai meglio.»
«Io sto meglio così, Tamara. Perché tu e Melanie non riuscite a capirlo?»
«Ok va bene, come vuoi… Contenta tu, contenti tutti.»
«Meno male. Per una volta mi date ascolto.
«Ma non prenderci l’abitudine, va bene?»
«Ahahah forse» risposi infine a Melanie mentre gli lanciavo un cuscino del mio letto.
 
L’ora era giunta.
Jack era passato a prendere Tamara con la sua nuova macchina.
«Ciao Tamara. Divertiti» feci quando l’abbracciai.
«Grazie tesoro. Ci vediamo domani.»
«Sì. Stasera rimango a dormire da Jack. Sarà una notte da fuochi d’artificio. Mi comprendete?»
«Tamara, i tuoi doppi sensi sono comprensibili al cento per cento» risposi con un sorriso tirato cercando di non essere troppo imbarazzata.
«Ahahah lo so. Ci vediamo.»
Tamara scappò via come un fulmine, piombando nella macchina del suo ragazzo.
Pochi minuti dopo, anche Jeff arrivò dinanzi a casa mia.
«E’ arrivato, Karen. Devo andare…»
«Certo… Ma mi dispiace lasciarti qui tutta sola.»
«Ti raggiungerò più tari, va bene? Intanto finisco di prepararmi.»
«E con cosa ci verrai alla scuola?»
«Con la macchina di mio fratello. Dopo molti giorni, sono riuscito a convincerlo a lasciarmela per questa sera.»
«Ah ah! Quindi sapevi già di venire!»
«In un certo senso sì» dissi cercando di mantenere il mio ghigno divertito.
«E tu che mi hai fatto credere che non saresti venuta. Sei davvero malefica!»
«Lo so!»
«Va bene, meglio così… Allora ci vediamo dopo. Non fare tardi, ok?»
«Tranquilla. Arriverò al momento giusto.»
«Che cosa intendi per momento giusto?»
«Più tardi lo vedrai…»
Detto questo, “cacciai” la mia amica fuori dalla stanza, per evitare che il suo cavaliere si innervosisse non vedendola arrivare.
   
 
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