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Autore: Midluuna    25/10/2017    1 recensioni
"Cosa ne sarà di me, d'ora in poi?"
Questa era l'unica cosa che fui in grado di pensare, poco di perdere la mia coscienza e anche me stessa. Morire è incredibilmente triste e, probabilmente, la peggior cosa è che non hai nemmeno il tempo di rendertene conto.
Un grido soffocato mi fece riacquisire la coscienza.
Sentii il suo piccolo corpo affondare giù.
"Così... il mio sacrificio, la mia battaglia sono stati inutili? No... no! Non voglio diventare la sua tomba! Non lo permetterò!"
In pochi istanti, tutto divenne nero. L'unica cosa che riuscii a vedere, era un volto bianco sorridermi in modo inquietante.
E la bambina aprì gli occhi.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Alphys, Nuovo personaggio, Sans, Un po' tutti, Undyne
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Whoa...

Sfigghy era appena entrata nella casa dello scheletro, e si guardava attorno incuriosita: l'interno era semplice. Pavimento azzurro, pareti marroni e pochi mobili, l'unico elemento decorativo era un quadro con un osso disegnato sopra. Quel luogo, comunque, era accogliente agli occhi della bambina.

- METTITI PURE COMODA, FRA POCO POTRAI GUSTARE I MIEI FAMOSISSIMI SPAGHETTI! NYEHEHEH!- esclamò lo scheletro, che passo dopo passo si stava andando a dirigere verso la cucina.

- O... Okay...- disse l'altra, guardandosi intorno incuriosita. Quindi era questo il luogo in cui vivevano i due scheletri.

Si sedette sul sofà con un balzo, agitando le gambe che non riuscivano nemmeno a sfiorare il pavimento.

- ACCENDI PURE LA TV SE TI VA! NON CI METTERO' MOLTO A FINIRE IL MIO PICCOLO CAPOLAVORO CULI... CULI... OH BEH INSOMMA, I MIEI ULTRAFANTASTICI SPAGHETTI!- disse dall'altra parte, mentre si sentiva il rumore della pentola metallica appoggiarsi ai fornelli.

- Va bene...- rispose lei, cercando il telecomando con lo sguardo, che trovò accanto a sé.

"Non pensavo che i mostri guardassero tv" pensò un po' sorpresa e, incuriosita, accese la televisione.

Sullo schermo poté vedere delle immagini che mostravano uno show, dove c'erano alcuni mostri seduti in cerchio in una stanza illuminata da vari bagliori bluastri. Le ricordò quel tipo di show dove i concorrenti si sfidavano a dei quiz. Nel frattempo, dalla cucina, provenivano i rumori più assurdi.

Sullo schermo della tv in quel momento, veniva mostrato quel che sembrava essere il presentatore dello show. Ma con sorpresa la bambina notò che non era un mostro, ma un robot dall'aspetto di un umano. Aveva un taglio di capelli lungo fino alla base del collo, la pelle di un colore molto chiaro e indossava abiti eleganti e blu, con una cravatta turchese.

- Benvenuti in un altro episodio di QUIZ con MTT!!- dichiarò il robot, con la sua voce metallica e maschile, salutando gli spettatori con la mano- Il tema di oggi sarà sui pesci! Ciò significa che le domande avranno a che fare con il tema marino anche se, uhm, qui non abbiamo il mare, però non ha importanza! Intanto, nell'episodio di oggi, chi farà triplo errore finirà nella vasca dei pescecani!

A quelle parole i concorrenti impallidirono, e anche la bambina sembrò restare spiazzata da quelle parole.

Papyrus uscì un momento dalla cucina, pulendosi le mani con uno straccio.

- OHHH STAI GUARDANDO IL QUIZ DI METTATON! IO LO SEGUO OGNI SERA!- esclamò con entusiasmo, portandosi le mani al volto.

Sfigghy annuì ancora un po' stranita, per poi voltarsi verso la tv.

- Quel robot lì... sarebbe... Mettaton?- domandò indicando lo schermo, con uno strano sorriso.

- ESATTO! E' IL MIO EROE! E' DAVVERO TALENTUOSO! RIESCE AD INTERPRETARE TANTISSIMI RUOLI TUTTI DIVERSI! NON CREDI ANCHE TU CHE SIA FANTASTICO?!- domandò entusiasta, con le orbite che gli brillavano.

-B-beh...

La bambina si voltò nuovamente verso la televisione, e in quel momento il presentatore riprese a parlare.

- Scherzavo ovviamente, non ci sono pescecani nel sottosuolo.

I concorrenti tirarono un sospiro di sollievo.

- Per questo motivo la dottoressa Alphys ha progettato dei pescecani artificiali, con denti affilati come lame! … Ma che dico! I loro denti... SONO LE LAME!!- dichiarò con entusiasmo, mentre gli altri sembravano ancora più terrorizzati di prima- Ed hanno anche i tentacoli! Non è elettrizzante?!

- OHHH LO SHOW SI FA EMOZIONANTE!!- esclamò lo scheletro, sedendosi accanto alla ragazzina e appoggiandosi col mento alle sue mani, focalizzandosi sullo show.

- ... Lunghi più di 10 metri, dovreste proprio dar loro un'occhiata!- disse il robot, premendo un tasto su un telecomando che aveva appena estratto dal nulla, e sotto uno dei concorrenti si era aprì una botola. Ancor prima che questo cadesse, un tentacolo lo afferrò ed iniziò a scuoterlo qua e là, mentre il malcapitato cercava disperatamente di mettersi in salvo.

Nello show sembrava esserci il panico fra concorrenti e spettatori, mentre Mettaton cercava di nascondere le proprie preoccupazioni dietro a un sorriso tirato.

- Oooh, cielo! È terribile!- esclamò portandosi drammaticamente le mani al volto, tentando di usare il tono di voce più ironico possibile- Riuscirà Johnny a scampare dalle grinfie dei pescecani robot tentacolari assassini? Lo scoprirete presto! Dopo, uhm... la pubblicità!

E così, in quel momento partì la pubblicità.

- OHH ACCIDENTI! PROPRIO SUL PIU' BELLO!- sbuffò Papyrus, alzandosi dal tavolo per tornare in cucina. Tornò poco dopo con due piatti di spaghetti fumanti, coperti di sugo e con polpette intorno. Ne porse uno alla ragazzina e ne tenne uno per sé.

- ECCO A TE NUOVA AMICA! MANGIANE A VOLONTA'!- disse allegro, prendendo subito una forchettata dal suo piatto.

- Grazie... - disse la bambina, con un espressione timida, abbassando lo sguardo sul piatto. Poi, dopo aver annusato quel buon profumo nell'aria, preparò il primo boccone, e quando assaggiò il cibo rimase alquanto sorpresa dalla bontà del suo sapore.

- È... buonissimo! - commentò sorridendo, con la bocca ancora piena.

- DAVVERO?! V-VOGLIO DIRE... NATURALMENTE! I MIEI SPAGHETTI SONO SEMPRE IL MEGLIO!- esclamò ancora, assumendo poco dopo un'espressione malinconica.

La piccola notò la tristezza sul volto dello scheletro, e dopo aver mandato giù un altro boccone, domandò preoccupata- … Cosa c'è? Va tutto bene?

- BEH ECCO. I MIEI SPAGHETTI SONO SICURAMENTE I MIGLIORI, MA... NON HO MAI L'OCCASIONE DI FARMELO DIRE DA QUALCUNO...- rispose, mandando giù quasi a forza un altro boccone.

La piccola aggrottò le sopracciglia, intristita. Poi fece un piccolo sorriso e, timidamente, gli diede un lieve abbraccio. Sfigghy conosceva da poco quello scheletro, e se lui avesse saputo che la sua nuova amica fosse in realtà una nemica le cose sarebbero cambiate.

Pero lei iniziava a volere bene a Papyrus, e sentiva che quel gesto fosse l'unica cosa che potesse farlo star meglio.

- B-Beh, adesso è successo e i tuoi spaghetti mi piacciono moltissimo.- disse guardando altrove, un po' imbarazzata.

Allo scheletro brillarono gli occhi e si fece scappare una lacrimuccia, abbracciando la ragazzina- GRAZIE MIA NUOVA AMICA! IL TUO GESTO MI COMMUOVE!

- O-Oh... Non c'è di che...- rispose la bambina, che si sentiva sempre più in colpa per la bugia che aveva detto a Papyrus. Voleva dirgli la verità ma era troppo difficile. Gli avrebbe distrutto il cuore.

Continuò a parlare per distrarsi da quei pensieri- Senti ma... uhm... dove hai imparato a cucinare così bene? Ti ha insegnato qualcuno?

Papyrus si immobilizzò per un momento, per poi staccarsi lentamente da lei e grattarsi il capo.

- UHNNN... NON RICORDO BENE... CREDO CI SIA STATO QUALCUNO, MA NON RICORDO CHI...- disse con fare confuso e un po' malinconico- PROPRIO NON RIESCO A RICORDARE...

Sfigghy lo guardò sorpresa, quanto confusa- ... Davvero? Proprio niente?

- NIENTE DI NIENTE... E' COME QUANDO CERCHI UN LIBRO IN UNA LIBRERIA DOPO TANTI ANNI PERCHE' LO VUOI RILEGGERE E NON SAI CHE FINE HA FATTO, NE' DI COSA PARLASSE, MA SAI DI AVERLO LETTO...- spiegò confusamente, grattandosi il capo.

- E... ti manca?- domandò preoccupata, aggrottando le sopracciglia.

- DA MORIRE...- rispose, sospirando tristemente.

- Sai... anche a me mancano delle persone. Mi mancano la mia mamma e il mio papà, anche se... non ricordo nulla di loro.- disse lei, timidamente- So come ti senti e mi dispiace tanto.

- PERO'... CI SIAMO L'UNO PER L'ALTRA, GIUSTO?- rispose lui, sorridendo dolcemente.

Sfigghy annuì, mentre sentiva nuovamente quel nodo alla gola- C... Certamente!

- CHE SUCCEDE NUOVA AMICA? TI VEDO MOLTO TURBATA!- domandò preoccupato, afferrandola per le guance.

- Uuuh... non... non è niente...- mormorò poco convinta, mentre il cuore le batteva forte per l'ansia. “Non posso tenerlo nascosto per sempre..." pensò.

- AH-HA! NON LA SI FA AL GRANDE PAPYRUS! OH NO! FORSE HAI LA FEBBRE! NON HAI AVUTO NULLA PER COPRIRTI DAL FREDDO!- esclamò ancora più preoccupato, toccandole la fronte.

- No, no! Sto bene, d-davvero...

- DEVO PRENDERTI UNA COPERTA E FARTI QUALCOSA DI CALDO!- disse, scattando in piedi per trovare qualcosa da darle, per farla stare al caldo.

- ... No! Le piante non possono avere la febbre!- gridò stringendo i pugni, ormai sembrava che le emozioni avessero preso il sopravvento su di lei.

Papyrus si bloccò sul posto, voltandosi verso di lei. - AH NO? EPPURE MI SEMBRI STARE MALE...- rispose riavvicinandosi a lei lentamente.

- G-Già... e... e lo sono...- mormorò tenendo il volto basso, pallida.

- E' PERCHE' TI MANCA LA TUA FAMIGLIA?- chiese lo scheletro ingenuamente.

- No, non è per quello, ma è perché...- Sfigghy distolse lo sguardo, agitata- ... non voglio ferirti.

- E PERCHE' MAI DOVRESTI FERIRMI?- domandò ancora dubbioso, inclinando la testa da un lato.

Sfigghy tenne lo sguardo basso e restò in silenzio per un momento, cercando di raccogliere le forze. Ormai era inutile nasconderlo, era giunto il momento di dire la verità.

- Perché... io ti ho mentito. Non sono né una pianta, né un mostro. Io sono... un'umana.

Papyrus rimase di sasso sentendo quelle parole. Non riusciva nemmeno a parlare, emetteva solo piccoli suoni gutturali.

La bambina si morse il labbro, per poi continuare a parlare, cercando di mettere insieme le parole- Non... Non avevo altra scelta. Se avessi saputo la verità mi avresti sicuramente attaccata.- provò a giustificarsi, tormentandosi le mani- Io... Io non voglio fare del male a nessuno. Sono caduta qui per errore, nemmeno ricordo come, non ricordo nulla. So solo che ci sono delle persone che tengono a me, e che voglio tornare a casa. Voglio... voglio soltanto tornare a casa...

Lo scheletro non sapeva davvero come reagire, capiva cosa la bambina stesse dicendo, ma allo stesso tempo sapeva che aveva bisogno di una umana per arrivare ai suoi scopi. Fece poi un profondo respiro, assumendo un'espressione cupa.

- SEGUIMI... FUORI.- disse con tono freddo, uscendo fuori dalla casa.

La bambina, con il cuore a pezzi, seguì lo scheletro esitante, senza sapere più cosa aspettarsi.

Papyrus la condusse in una zona nebbiosa, vicino le rive di un fiume, fermandosi all'improvviso e voltandosi verso di lei.

- UMANA! IO SONO IL CAPITANO DELLA GUARDIA REALE! E DEVO CATTURARTI! COSI' PORTO' FINALMENTE FARMI NOTARE E AVERE TANTI AMICI! E QUEL TARTARUGONE SCORBUTICO NON SARA' PIU' AL DI SOPRA DI ME!- disse con sicurezza, materializzando un osso nella sua mano destra.

La bambina guardò Papyrus con un espressione triste. Dopotutto non poteva spettarsi altrimenti. Lei era il nemico, e lui aveva i suoi motivi per catturarla.

Abbassò lo sguardo stringendo i pugni, preparandosi allo scontro - Io non voglio combattere contro di te, però... va bene, capisco. E'... stato bello essere tua amica per un po' di tempo. Se non fossi nata umana, saremmo stati ottimi amici, ne sono convinta.- concluse senza staccare gli occhi da terra, facendo un sorriso triste.

Lo scheletro alzò la mano, pronto a sferrare quell'osso, ma dopo aver ascoltato quelle parole non riuscì a muoversi, restò con il braccio teso all'indietro, come se fosse fermato da qualche forza invisibile.

- IO SONO... IL CAPITANO DELLA GUARDIA REALE... IO DEVO... DEVO...!!

La bambina lo guardò leggermente confusa, sperando nel profondo della sua anima che quelle parole avessero fatto cambiare idea allo scheletro. Restò immobile, sudando freddo, mentre il cuore le batteva forte.

- IO... IO... IO...!! IO NON CE LA FACCIO!- esclamò lo scheletro, gettandosi a terra sulle ginocchia- SONO SOLO UN FALLITO! NON POSSO FAR DEL MALE A UNA PICCOLA UMANA COME TE SOLO PER POTER ARRIVARE AD AVERE UNA QUALCHE IMPORTANZA NELLA GUARDIA REALE!
Papyrus gridò a squarciagola, buttandosi a terra anche con la testa e battendo i pugni a terra.

Sfigghy lo guardò sollevata, in fondo sapeva e sperava che lui non volesse davvero catturarla e condannarla a un destino orribile. Però vederlo in quello stato pietoso le faceva davvero male. Si avvicinò cauta e con un espressione dispiaciuta, tenendo le mani avanti- Papyrus... Mi... Mi dispiace tanto...

- OHH PICCOLA UMANA! NON MI INTERESSA QUALE SIA IL MIO RUOLO ORMAI! RESTIAMO AMICI! PER SEMPRE! MIGLIORI AMICI!- disse rialzandosi sulle ginocchia, con i lacrimoni agli occhi e allargando le braccia per un abbraccio.

La bambina annuì sorridendo commossa, mentre alcune lacrime iniziavano a rigarle il viso. Poi si gettò fra le sue braccia, stringendolo affettuosamente.

- Ti... Ti voglio bene Papyrus! Mi... Mi dispiace che tu debba disobbedire al re, e che tutti voi dobbiate restare qui sotto... Però... Però sono sicura che esistono altre soluzioni.

- NE SONO SICURO ANCHE IO UMANA! NOI NON CI ARRENDEREMO, TROVEREMO UN'ALTRA SOLUZIONE, COSI' POTREMO CONTINUARE A VEDERCI ANCHE DOPO CHE TE NE SARAI ANDATA!- rispose affettuosamente, stringendola a sé.

- Grazie...- mormorò, per poi staccarsi lentamente e asciugarsi le lacrime- S-Scusami... sono davvero una piagnucolona...

- VA TUTTO BENE... ORA PERO' DEVI ANDARE, SONO SICURO CHE IL RE TI AIUTERA'! MA FAI ATTENZIONE A WATERFALL! IL TARTARUGONE E' LI' E NON SI FARA' PROBLEMI A DIFFERENZA MIA! CORRI VIA DA QUELLA ZONA PIU' VELOCE CHE PUOI!- la avvertì con fare premuroso, indicandole dove andare.

- D'a... D'accordo!- disse lei, tirando su con il naso e facendo un altro sorriso. Dopo aver salutato l'amico con un altro abbraccio si diresse a passo svelto nella direzione indicatagli. Una volta superata la nebbiolina si ritrovò in un luogo completamente diverso: non c'era più neve e davanti a sé e il suolo aveva un colore quasi violaceo. Ciò che colpì molto la bambina è che l'acqua del fiume ora era di un colore azzurro, e sembrava quasi emanare luce propria. Adesso era possibile vedere il soffitto della caverna, che era coperto da numerose pietre, che riflettevano la luce dell'acqua.

Catturata e affascinata dall'aspetto di quel luogo riprese a camminare, tornando in seguito ad accelerare il passo, ricordando le parole di Papyrus.

Mentre la bambina avanzava in quel luogo del tutto nuovo, una telecamera nascosta dietro ad una roccia si voltò silenziosamente verso la bambina, seguendo il suo moto.

   
 
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