Risolte le vicende di Dressrosa e aver ideato un nuovo piano a Zo, Trafalgar Law insieme a qualche membro dei mugiwara e la sua fedelissima ciurma,si mise in viaggio per raggiungere Wa la terra dei samurai. Quanto ci sarebbe voluto per raggiungerla era incerto, ma di sicuro sarebbe stato un viaggio tranquillo senza l’alleato a disturbarlo per ogni inezia.
Il chirurgo della morte era un uomo considerato da molti forte, pericoloso, tenebroso e figo, non era il tipo che seguiva la massa infatti non aveva una nave pirata ma un sottomarino giallo,  lui e la sua ciurma non indossavano un abbigliamento molto piratesco ma sembravano per lo più dei meccanici e di certo tra di loro regnava lo spirito di squadra… ma solo durante le operazioni svolte in ambulatorio nel sottomarino. 
Nell’attesa di raggiungere l’isola, Law, come al suo solito, si isoló dal gruppo per avere piú tranquillità e lasciarsi trasportare dai suoi ricordi:

Ricordò la sua infanzia, quella quando a tenera etá studiava medicina con il padre invece di giocare con gli altri bambini come una persona normale mentre molti adulti tutt’oggi faticano per memorizzare un solo libro, ricordó come sognava diventare un medico e ironia della sorte rischiava di morire proprio per una malattia incurabile e far la stessa fine dei suoi genitori… già, i genitori, sterminati senza pietà così come la sorella minore tanto amata e lui, il piccolo chirurgo, non poté far nulla per loro se non solo nascondersi tra i cadaveri.
Ma la sua storia non finí certo qui, Law doveva farsi forza e continuare a vivere! Infatti chiese aiuto a degli spietati assassini padroni della malavita…ricordó perfettamente cosa pensó la prima volta che vide Doflamingo: “Con quelle piume rosa sembra un trans” e sorrise, Doffy pensó invece che quello fosse un sorriso di sfida, di chi non ha nulla da perdere e in fin dei conti cosa doveva perdere ancora? Gli restava solo la vita da perdere e con una malattia incurabile nel corpo e delle bombe al collo probabilmente avrebbe perso anche quella in poco tempo e con questa consapevolezza l’uomo dal piumone rosa lo prese con se. Sotto l’ala di Doffy, il giovane imparò a incassare i colpi, imparó a prenderle da Vergo, imparó a prenderle da Baby 5, imparó a prenderle persino a Doflamingo e questo gli servì per diventare più forte e prenderle anche da adulto, ma in quei giorni però, imparó anche a prenderle dal fratello di Doflamingo, Corazon. 
Il ricordo di Corazon era un ricordo dolce, tenero, uno dei più cari che Law teneva ben stretto nella mente e come poter dimenticare il fantastico uomo che era Cora? Un uomo di molta pazieza che senza alcuna ragione scaraventava il piccolo contro pali di ferro arruginiti, un uomo che aveva così tanto da dire ma non diceva mai nulla, un uomo che bruciava dentro ma soprattutto bruciava fuori, insomma! Era l’uomo che serviva a Law. Dopo che l’uomo scoprí che Law aveva la D. nel nome, non poteva piú continuare a maltrattarlo senza alcuna ragione, doveva aiutarlo! Lo aiutó a cercare una cura, lo aiutó a trovare la speranza, a sorridere, gli donó il frutto ope ope che lo avrebbe aiutato a guarire e essere finalmente felice!  Una felicità che duró finché Doflamingo non li trovó, uccise Cora e lasció nuovamente il piccolo nella disperazione. 

Questo rimembrava il chirurgo della morte e forse sarebbe stato meglio non farlo…
“Capitano! Siamo arrivati” disse Bepo 
I pensieri di Law furono interrotti a sentire le parole del Visone ma fu grazie a lui che riuscí a distrarsi.
“Molto bene, chiama Penguin, Shachi, Jean Bart e tutti gli altri di cui dimentico persino la loro esistenza e andiamo”.