Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: fanny80    28/10/2017    2 recensioni
Cosa è disposto a fare Neville, innamorato perso di Nott, pur di avere la sua attenzione?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Neville Paciock, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer:     Harry Potter e gli altri personaggi della saga, sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcuno scopo di lucro e non intende infrangere nessuna legge su diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa fan fiction sono maggiorenni, immaginari e non hanno alcun legame con la realtà.

SCENE E LINGUAGGIO CONTENGONO DESCRIZIONI, ANCHE DETTAGLIATE E RIFERIMENTI ESPLICITI A RAPPORTI DI TIPO OMOSESSUALE.

Autrice:     Fanny_80.

Beta d’eccezione:          Melancholia.

Pairing:     Theodore Nott/Neville Paciock.

Rating:      pg

 

 

Chocolate Potion

 

 

Theodore Nott  camminava per il giardino con i suoi compagni di Casa. Il sole si rifletteva sui suoi capelli scuri, mentre si muoveva con eleganza. I pantaloni stretti gli fasciavano perfettamente le gambe muscolose, per non parlare della t-shirt scura abbinata che lasciava davvero ben poco spazio all'immaginazione.  Quando poi Tiger diede uno spintone a Goyle, facendolo cadere in acqua, il voltò del bel Serpeverde si illuminò di un magnifico e raro sorriso.

“Merlino, Neville, se continui a fissarlo così se ne accorgerà prima o poi” la voce divertita di Harry Potter, fece trasalire il giovane, il quale arrossì furiosamente abbassando istintivamente lo sguardo. Paciock era sempre stato timido e insicuro, ma quando si trattava di sentimenti la sua goffaggine riusciva persino a peggiorare.

“Non mi ero accorto... io...” balbettò imbarazzato.

Il Prescelto si sedette al suo fianco, battendogli amichevolmente una mano sulla schiena “Non credi sia ormai arrivato il momento di farti avanti?” domandò cauto “La guerra è finita e anche l’anno scolastico sta per giungere al termine. Fra poche settimane ci saranno gli esami e dopo potresti non rivederlo più; se non glielo dici ora, finirai col pentirtene.”

Nev sospirò, quasi con rassegnazione. Durante la guerra aveva cambiato idea su Nott, ammirando la sua coraggiosa decisione di schierarsi contro Voldemort insieme a molti dei suoi compagni. Poi, lentamente l’ammirazione si era trasformata in qualcos'altro.

Non sapeva dire quando fosse accaduto con esattezza, forse dopo il ritorno a Hogwarts o forse prima, in ogni caso aveva poca importanza, dato che ancora non era riuscito a trovare il coraggio di dichiararsi. Si era deciso a farlo mille volte: per esempio durante il ballo di Halloween si era avvicinato a lui, ma era riuscito solamente ad imbastire una conversazione breve e insignificante. Episodio che lo aveva convinto che non fosse ancora arrivato il momento giusto, ponendosi come nuovo termine Dicembre; e invece Natale era passato, così come San Valentino e le vacanze di primavera...

Harry era l’unico a saperlo, o almeno così credeva Neville. Non che il Prescelto avesse tradito le sue confidenze, ma nella Casa di Grifondoro tutti si erano accorti della sua segreta passione per il bel Serpeverde.

“Credo che dovrò accontentarmi del rimpianto” ammise Paciock scrollando le spalle.

 

*°*°*

 

Quella risoluzione venne però minata nei giorni a venire, quando tutti a scuola si accorsero che Nott trascorreva molto tempo con Anthony Goldstein. Certo tra i due era il Corvonero a cercare sempre l'altro, ma sembrava che nemmeno lui disdegnasse la sua compagnia.

L’idea che potesse nascere qualcosa fra loro risvegliò in Neville una certa gelosia, oltre che una piuttosto evidente disperazione. Li osservava ad ogni occasione e la sua paura cresceva in maniera esponenziale. Doveva fare assolutamente qualcosa, ma cosa?! Harry aveva ragione, doveva almeno provare, ma l’idea di venire respinto gli toglieva il respiro.

Una sera, al culmine della sua depressione da innamoramento, si rintanò nella sala comune, raggomitolandosi su una poltrona in un angolo, a fissare il fuoco. I compagni del settimo anno erano tutti impegnati a studiare per i M.A.G.O., ma lui non si sentiva proprio dell’umore adatto, senza contare che la sua concentrazione era pari a zero e così aveva preferito crogiolarsi nell’autocommiserazione in completa solitudine. Almeno fino a quando Romilda Wane fece il suo ingresso, insieme ad alcune ragazze del quinto anno. Evidentemente non si erano accorte della sua presenza, visto che senza alcuna accortezza iniziarono a parlare di pozioni e filtri d’amore.

La Wane era famosa per le sue doti nel preparare certi distillati così come per i suoi traffici, non proprio leciti. Neville ascoltò con attenzione gli accordi che la ragazza stava prendendo con le compagne e un attimo dopo si drizzò a sedere. Certo quella era la cosa più stupida e folle che avesse mai preso in considerazione, però... oh, al diavolo, era troppo disperato per pensare a quanto fosse sbagliato!

Si alzò di scatto, facendo trasalire le sue compagne di Casa, che si ammutolirono, mentre lui si avvicinava.

Romilda, avrei bisogno di parlarti.”

“Oh, sì certo, ma...” balbettò la ragazza “Ti prego, non farmi rapporto, non è come pensi!”

“Nessun problema” annuì il Grifondoro, mentre le ragazze del quinto anno si dileguavano, lasciandoli soli “Ho bisogno... mi serve uno dei tuoi filtri.”

La Wane allargò lo sguardo, incredula; tuttavia si riprese immediatamente e subito un sorriso compiaciuto si dipinse sulle sue labbra “Al momento non ho molto da offrirti, mi è rimasto solo questo.” spiegò con tono professionale facendo oscillare una piccola boccetta rosa “È una pozione molto efficace, ma non funziona come le altre... per ottenere l’effetto desiderato infatti, devi fare in modo che la persona a cui è destinata si trovi davanti a te mentre la prende, perché lei o... lui si innamorerà della prima persona che vedrà dopo averla ingerita. Se vuoi posso preparartene una più semplice, ma ci vorranno un paio di settimane.”

“Io non ho un paio di settimane” mormorò Neville “Dimmi quanto vuoi.”

“Cinque galeoni, e non uno di meno” asserì la compagna.

Paciock era sul punto di protestare, ma alla fine si arrese, infilò le mani in tasca e le diede la somma pattuita, mentre Romilda sorrideva soddisfatta “Buona fortuna!” esclamò poi, voltandogli le spalle e salendo di corsa le scale del dormitorio femminile.

 

*°*°*

 

Ok... stava cacciandosi in un guaio enorme, ma che altro poteva fare? Per qualche bizzarro motivo, quella gli sembrava l’unica soluzione possibile. Aveva inviato un gufo a Nott, dandogli appuntamento nel cuore della notte in una vecchia aula in disuso, senza rivelargli il suo nome, poi aveva messo la scatola di cioccolatini su un banco con un biglietto, sperando che lui aprisse l’involucro e ne mangiasse almeno uno.

Ben nascosto vide il Serpeverde entrare nella stanza e quello bastò a fargli venire il panico. Ma che diavolo ci faceva lì? Come aveva potuto farlo?

Poi la voce della gelosia riaffiorò...

Anthony Goldstein te lo porterà via... e se non è lui, sarà qualcun altro!

Questo pensiero cancellò ogni dubbio; inspirò a fondo ed entrò nell’aula, notando che la scatola di cioccolatini era stata aperta e che Nott lo fissava stupito.

“Cosa fai qui, Paciock?”

“Sono io... io ti ho mandato quel gufo” ammise con voce tremante.

Theo lo scrutò a lungo; allora le voci che circolavano erano vere: Paciock era innamorato di lui! In realtà la cosa non gli dispiaceva affatto, il Grifondoro era cambiato molto in quell’ultimo anno, certo non poteva dire che fosse una rara bellezza, ma...

Da quando aveva sentito quei pettegolezzi si era spesso ritrovato ad osservarlo, tuttavia non aveva mai tentato un approccio, forse perché temeva i commenti dei suoi compagni di Casa. Riusciva ad immaginare perfettamente quale sarebbe stata la loro reazione, ciononostante, in quel momento, sembrava un motivo così stupido! Neville era lì, davanti a lui, con l’espressione più dolce e imbarazzata che avesse mai visto. Quegli incredibili occhi nocciola brillavano d’emozione e... per Morgana, gli piaceva! L’imbranato e goffo Paciock gli piaceva sul serio!

Decise di non porsi altre domande e che gli altri potevano tranquillamente andare ad impiccarsi con i loro pregiudizi. Un attimo dopo aveva attirato a sé il Grifondoro, baciandolo come se volesse mangiarlo. Nev rimase dapprima spiazzato da quel gesto così inaspettato, poi si concesse di godere di quel bacio che aveva bramato e atteso per mesi e mesi, e alla fine... alla fine, mentre Theo lasciava vagare le dita sotto la sua maglietta, strusciandoglisi contro senza alcun freno, il senso di colpa affiorò rovinando ogni cosa.

“Hai... hai mangiato... un cioccolatino?” domandò allora, fra un bacio e un altro.

Nott si limitò ad annuire senza però aver ben capito la domanda, in tutta franchezza in quel momento non gli importava di nient’altro. Voleva Neville, e lo voleva lì, in quella stanza, dove poteva ammettere la verità anche con se stesso, senza altre bugie o negazioni. Rimase perciò del tutto sconcertato, quando il Grifondoro lo respinse dolcemente, allontanandosi da lui.

“Che succede?” domandò cercando di avvicinarsi di nuovo “Credevo lo volessi anche tu, io avevo capito che... ma forse mi sono sbagliato, è così?”

“Sì... cioè, no! Io...” balbettò Nev, maledicendo se stesso. Era un dannato Grifondoro, possibile che dovesse fare una così misera figura da idiota?! Inspirò a fondo e decise che per quella volta avrebbe messo da parte la sua insicurezza, tirando fuori il coraggio “Io non desidero altro” ammise allora “Ma sono altrettanto sicuro che questo non è ciò che vuoi tu.”

“Sì invece!” assicurò il Serpeverde “Non ti avrei mai baciato altrimenti, che senso avrebbe avuto?”

“È colpa mia” mormorò l’altro, con espressione pentita “Vedi, sono mesi che... non è una piccola cotta, Theo, sono innamorato di te da tempo, ho tentato di dirtelo ma non ho avuto il coraggio. Poi, quando mi ero ormai rassegnato all’idea di non averti, tu hai iniziato a vedere Goldstein e io... non ho mai provato tanta gelosia e disperazione insieme.”

“Anthony mi sta soltanto aiutando in Antiche Rune, davvero hai pensato che mi piacesse quello?” esclamò Nott.

“Beh, se non ti piace lui, allora io non ho davvero alcuna speranza” mormorò Paciock, scrollando le spalle “Ho fatto un gesto orribile, non so come scusarmi e mi rendo conto perfettamente che non potrai mai dimenticare, ma ero fuori di me, so di essermi spinto davvero oltre...”

“Non credo di seguirti...” asserì il Serpeverde muovendo un altro passo verso di lui.

“Ho... in quel cioccolatino che hai mangiato c’era un filtro d’amore” confessò deglutendo a vuoto.

“Ma io non...” iniziò Theodore, per poi registrare totalmente il senso delle parole appena pronunciate dall’altro “Tu hai messo un filtro d’amore nei cioccolatini?!” sbottò, sentendosi tradito; lo vide annuire timidamente e la cosa lo innervosì ancor di più “Come diavolo hai potuto farlo?!”

“Mi dispiace, io non sapevo cosa fare, è stato stupido, lo so, ed imperdonabile!” 

“Sì, credo che imperdonabile sia la parola giusta!” replicò il Serpeverde, afferrando la scatola di cioccolatini “Questi li prendo io, non vorrei che ti venisse in mente di usarli con qualcun altro.”

“Non c’è nessun altro, te lo giuro!” esclamò Paciock “Non potrò mai pentirmi abbastanza e mi rendo conto che non avrei mai dovuto, ma ti prego...”

“Non dire altro” lo ammonì Theodore, prima di uscire dalla classe.

 

 

*°*°*

 

“...E poi se n’è andato sbattendo la porta, come una furia” sospirò Paciock, terminando il suo racconto.

Harry e Ron si scambiarono un’occhiata incredula; quest’ultimo si trovava nella stanza quando Neville era entrato completamente sconvolto, ed era stato informato anche lui degli ultimi sviluppi. Sembrava incredibile che il loro compagno avesse fatto una simile follia, dare un filtro d’amore a Nott!

“Ma come ti è venuto in mente?” domandò il Prescelto, scuotendo il capo con crescente preoccupazione. Se il Serpeverde avesse raccontato tutto ai suoi amici? Potevano vendicarsi di Neville e certamente non ci sarebbero andati giù leggeri.

“Io... non lo so!” gemette l’interpellato, al culmine della disperazione “Non riesco a credere di averlo fatto! Me ne sono reso conto solo dopo... è stato come svegliarmi improvvisamente da una sorta di trance. Lui mi stava baciando e in quel preciso momento ho realizzato che era tutto finto, Theo non mi voleva davvero, era stato solo indotto a pensarlo; che senso aveva averlo in quel modo? Ma ormai era tardi per tornare indietro, ho dovuto dirgli la verità!”

“Sì, penso anch'io sia stato giusto così, però adesso potresti trovarti in guai seri” mormorò Potter, costernato.

“No, aspetta un momento” intervenne Ron pensieroso “Sei sicuro che abbia mangiato quel cioccolatino?”

“La scatola era aperta” replicò Nev.

“È strano però...” continuò il compagno di Casa “Quando ho assaggiato per sbaglio i cioccolatini destinati a Harry io non riuscivo a pensare che a Romilda, capisci? Non mi sarebbe mai venuto in mente di arrabbiarmi con lei, di certo l’avrei perdonata in quel momento. Se Nott era sotto l’effetto della pozione, perché ha reagito in quel modo?”

“Forse la Wane ti ha imbrogliato, magari quel filtro non era così efficace” ipotizzò il Prescelto.

“Questo ha davvero poca importanza adesso” singhiozzò Paciock.

“Ma non capisci?!” esclamò Weasley “Se la pozione non ha funzionato, vuol dire che ti ha baciato perché lo voleva, forse prova qualcosa per te, e se è così può darsi che ti perdonerà.”

 

*°*°*

 

“Ehi, posso unirmi a te?” Nott si limitò ad annuire mentre Zabini si sedeva al suo fianco “Non deve essere stato un bell’incontro quello di ieri sera, vista la faccia che hai oggi. Chi ti ha mandato quel gufo?”

“Credimi, non vuoi saperlo...” replicò Theo con tono apatico.

“Uhm... peggio di quanto immaginassi” ridacchiò Blaise, poggiando la sua spalla contro quella dell’amico “Era tanto terribile?”

“No, ma tu non capiresti e non ho voglia di sentire le tue battutine idiote.”

“Non ne farò, te lo prometto!” esclamò l’altro, sorridendogli “Dai, racconta!”

Theodore gli gettò un’occhiata scettica “Era Paciock” lo informò notando il suo sguardo stupito “E prima che tu possa dire qualsiasi cosa, lì per lì non ero infastidito dalla scoperta, tutt’altro. Credo mi piaccia, sì... insomma, voglio dire, c’è qualcosa in lui che mi attrae.”

“Beh, allora qual è il problema?” domandò Zabini “Non dirmi che ti sei fatto scrupoli per Draco e gli altri? Se lui ti piace, penso sia da idioti farsi dei problemi per quello, sai benissimo che i ragazzi lo accetteranno, forse faranno qualche battuta stupida, ma poi si abitueranno all’idea.”

“Lo so! Ma vedi, quando sono entrato nell’aula, c’era solo un pacchetto appoggiato su un banco! io... io detesto il cioccolato!” proseguì l’amico, tirando fuori dalla borsa una scatola di cioccolatini “Poi è entrato Neville e allora abbiamo iniziato a parlare e... l’ho baciato.”

“Cos’è? Ha l’alito cattivo?” ci scherzò su Blaise, spintonandolo leggermente.

Nott sorrise, scuotendo il capo “Niente affatto, ha un sapore così...”

“Ti prego, stiamo parlando di Paciock, preferisco non conoscere tutti i dettagli!” lo canzonò il compagno, per stemperare la tensione.

“Mi piace, capisci? Quel bacio mi ha aperto definitivamente gli occhi, ma poi lui si è allontanato” continuò Theo, gettando a terra la piccola confezione “Ha detto che non sapevo quel che facevo, si è scusato mille volte e poi ha ammesso di aver stregato quelle praline... c’ha messo dentro un filtro d’amore, dannazione!”

Zabini lo fissò a bocca aperta “Stai dicendo che Paciock...? No, per Merlino, è impossibile!”

“Che avresti fatto al posto mio?” chiese Nott passandosi una mano sul viso “Mi sono così arrabbiato, ero fuori di me, l’ho trattato malissimo e poi sono tornato al dormitorio.”

Il compagno di Casa afferrò la scatola e se la rigirò fra le mani “Doveva essere proprio disperato, eh?” constatò ancora incredulo.

“Ha detto che non pensava di avere speranze e poi, quando ha visto che mi vedevo così spesso con Goldstein, si è ingelosito” raccontò l’altro “Ora sono così infuriato! Perché semplicemente non ha parlato con me?!”

“Beh, non è che i vostri rapporti vadano al di là di qualche parola e vaghi saluti nei corridoi, forse ha pensato che lo avresti respinto” tentò di giustificarlo Blaise, ma capì che per l’amico non fosse facile. Si sentiva certamente tradito da quel gesto, tuttavia non sembrava disposto a cancellare l’intera vicenda e a dimenticarsi per sempre di Paciock, anzi, si tormentava per l’accaduto “Senti, perché non provi a vederla in un altro modo: per essere arrivato a tanto probabilmente è davvero innamorato di te, se così non fosse non ti avrebbe detto niente del filtro d’amore; dev'essersi sentito in colpa, deve aver pensato che quel bacio non fosse del tutto reale, perché tu glielo stavi dando anche se realmente non volevi.”

“Che dovrei fare, adesso?” chiese allora Theodore, con un sospiro.

“Pensa bene a cosa vuoi, poi metti da parte l’orgoglio e va' a prendertelo!” gli consigliò con un sorriso.

Il compagno annuì e si alzò in piedi “Grazie per la chiacchierata” detto questo se ne andò, lasciandolo da solo. Quando anche Zabini si decise a rientrare, notò la scatola di cioccolatini abbandonata sul prato, e pensando che non fosse il caso di lasciarla in giro, la raccolse e la mise nella sua borsa, dimenticandosene però poco dopo.

 

*°*°*

 

Neville stava potando alcune piante magiche nelle serre della scuola. La professoressa Sprite, che conosceva perfettamente la sua passione per l’Erbologia, gli aveva chiesto di aiutarla in quel periodo e lui ne aveva subito approfittato, accettando calorosamente. Gli piaceva stare lì, le piante non lo giudicavano, non lo prendevano in giro e gli davano conforto con il loro pacifico silenzio; e decisamente in quel momento aveva bisogno di tranquillità: era ormai da una settimana che si tormentava per ciò che aveva fatto, senza considerare che il silenzio di Nott era la realizzazione del suo incubo peggiore. Lo evitava come la peste, ormai era evidente, così come lo era il fatto che mai sarebbe riuscito a perdonarlo.

“Neville?”

Il Grifondoro si voltò di scatto facendo cadere un vaso vuoto che s’infranse al suolo. Davanti a lui c’era Theo! Ci mise qualche istante a rendersi conto che non era solo una sua folle fantasia, quindi si levò i guanti, gettandoli su uno dei banchetti.

“Ciao...” mormorò incerto.

“Non ho mangiato quei cioccolatini” buttò lì il Serpeverde, come se non avesse nemmeno udito il suo saluto “Ero indeciso se dirtelo o meno, ma poi ho pensato fosse giusto fartelo sapere.”

“Tu non li hai mangiati?!” esclamò Paciock, odiandosi terribilmente; con uno stupido gesto insensato, causato dalle sue insicurezze, aveva spazzato via la sua unica possibilità.

“No, neanche uno” rispose Nott “Io volevo baciarti e forse potevamo vederci, uscire insieme, forse poteva davvero nascere qualcosa fra noi, ma adesso...”

“Adesso non puoi più fidarti di me” terminò l’altro al suo posto “Lo capisco, davvero e mi dispiace. Te l’ho detto, non so come abbia potuto spingermi fino a tanto, per fortuna sono tornato in me, dovevo dirti la verità o sarei impazzito. Non volevo... quello. Sì, per un po’ ho pensato di essere tanto disperato da potermi accontentare, ma poi, mentre ero fra le tue braccia, mi sono sentito più angosciato di prima, era bellissimo, incredibilmente bello, ma... non era vero. O per lo meno così pensavo. Volevo te, senza finzioni, ecco perché ti ho fermato, so che non è una giustificazione e che questo non ti farà cambiare idea, ma ci tenevo a dirtelo, il pensiero che tu potessi credermi capace di farti del male, di approfittare di uno stupido filtro pur di averti, mi ha dato il tormento in tutti questi giorni.”

In un attimo si ritrovò fra le braccia di Theo, il respiro caldo sul collo e le labbra a sfiorargli l’orecchio “Allora prova a credere che questo sia vero” bisbigliò prima di baciarlo con trasporto. Neville si ritrovò schiacciato contro quel petto scolpito e quasi non riusciva a crederci.

“Niente più magie fra noi” mormorò il Serpeverde incorniciandogli il viso fra le mani.

“Solo tu ed io...” confermò il Grifondoro.

Theo sorrise e posò ancora una volta le labbra sulle sue, in un bacio famelico, preludio di ciò che sarebbe diventata la loro relazione.

 

*°*°*

 

Poche settimane dopo in tutta Hogwarts non si parlava d’altro. Era stata in qualche modo una distrazione dagli esami e dalle interminabili ore di studio. Nott e Paciock stavano insieme e non ne facevano mistero.

La mattina del primo M.A.G.O. Malfoy era seduto al tavolo dei Serpeverde con accanto Zabini, tutto intento a frugare nella propria borsa. Il biondo alzò il capo e non riuscì a trattenere un lamento.

“Potresti dire a Theo di non palpare il sedere di Paciock davanti tutti?” sibilò già provato da quei giorni di stress preesame.

Blaise rise divertito “Credevo non ti desse più fastidio.”

“Preferirei solo non assistere alle loro effusioni” ammise Draco, bevendo un sorso di caffè “Se Nott è così pazzo da frequentare un Grifondoro questi sono solo affari suoi” e così dicendo aprì la scatola che l’amico aveva poggiato casualmente sul tavolo e mandò giù un cioccolatino.

“No, Draco!” esclamò immediatamente Zabini, ma il biondo non lo sentì nemmeno, la sua attenzione fu immediatamente catturata da Potter, che proprio in quel momento si era fermato in piedi di fronte a lui.

“Posso parlati un attimo Malfoy?” domandò Harry ritrovandosi quegli occhi grigi addosso, stranamente vacui.

“Tutto quello che vuoi Potter...” replicò il biondo, mentre Blaise, seduto proprio lì accanto si passava una mano sul viso e gemeva disperato.

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: fanny80