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Autore: emme30    30/10/2017    8 recensioni
[Eren/Levi] [Modern!AU]
A Levi non piace andare al mare.
Lo infastidisce praticamente qualsiasi cosa: il sole, la gente, il salino, il caldo, la gente, la sabbia lurida, le sdraio scomode, ma, soprattutto, la gente.
Di conseguenza, il motivo per cui Levi in questo momento si trova in costume sotto l’ombrellone a fare le parole crociate, i piedi a penzoloni dalla sdraio e un paio di occhiali da sole sul naso la dice lunga sul suo unico punto debole e sulla sua quasi inesistente capacità di dire di no a quel moccioso con gli occhi verdi che sembra davvero intenzionato a rendere la sua esistenza un’avventura continua.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salty Skin



A Levi non piace andare al mare.

Lo infastidisce praticamente qualsiasi cosa: il sole, la gente, il salino, il caldo, la gente, la sabbia lurida, le sdraio scomode, ma, soprattutto, la gente.

Di conseguenza, il motivo per cui Levi in questo momento si trova in costume sotto l’ombrellone a fare le parole crociate, i piedi a penzoloni dalla sdraio e un paio di occhiali da sole sul naso la dice lunga sul suo unico punto debole e sulla sua quasi inesistente capacità di dire di no a quel moccioso con gli occhi verdi che sembra davvero intenzionato a rendere la sua esistenza un’avventura continua.

Alza lo sguardo dal giornaletto che ha appoggiato sulle gambe e i suoi occhi finiscono sul chiassoso gruppo di ragazzini intenti a giocare a beach volley nel campo poco lontano. Accenna un piccolo sorriso quando vede il suo moccioso buttarsi per prendere un pallone e dare una sonora facciata sulla sabbia sotto le risate divertite dei suoi amici.

Ci ha davvero messo pochissimo a convincere Levi ad andare qualche giorno al mare nella località dove stavano facendo le vacanze i suoi amici, con la promessa che Levi avrebbe potuto trascinarlo ovunque avesse voluto quella estate. Eren lo aveva guardato con gli occhi spalancati, un’espressione da cucciolo bastonato e Levi aveva ceduto immediatamente, senza dargli neanche il tempo di chiederglielo due volte.

Per quanto Levi non sopporti fare le vacanze al mare, in quel momento è comunque lì a morire di caldo e ad annoiarsi con quelle parole crociate che sono decisamente troppo semplici per lui. E’ anche vero che Eren e i suoi amici hanno provato a trascinarlo a giocare a beach volley con loro, ma è bastato lanciare a tutti quanti un’occhiata omicida per farli desistere dall’insistere ulteriormente. In realtà, non gli dispiace stare solo - è contento di vedere Eren così spensierato, abbronzato e felice, però i suoi ideali di vacanza sono decisamente altri.

Sta per tornare a completare il cruciverba quando, a un certo punto, nota un ragazzo e una ragazza avvicinarsi al gruppetto di Eren. Immagina che siano amici di qualcuno, quindi li osserva solo per qualche attimo prima di rimettersi a scribacchiare sulla carta stropicciata dal sole e dalla sabbia.

Nel momento in cui Eren e i suoi amici lasciano il campetto da beach volley e si avviano di corsa in riva al mare per fare il bagno, Levi li nota a malapena; si sistema meglio sulla sdraio, si cala il cappello di paglia a tesa larga di Eren a coprirsi il volto e si lascia andare a un po’ di relax senza gli schiamazzi dei giovani.

Dorme per quelli che gli sembrano una decina di minuti prima di percepire qualcosa bagnargli i piedi.

Si scosta il cappello dal viso e fa una smorfia contrariata allo spettacolo che ha davanti: Eren tutto fradicio e gocciolante che scuote i capelli bagnati e gli schizza le gambe.

“Eren!” Levi gli lancia un’occhiataccia, tirandogli un piccolo calcio per farlo spostare.

Il ragazzo ride, portandosi una mano tra i capelli per scostarli dal viso, lasciando a Levi l’occasione di rimirare la sua pelle baciata dal sole e percorsa da infinite goccioline d’acqua salata.

“Vieni a fare il bagno?” domanda Eren, porgendogli la mano.

Levi fa schioccare le labbra irritato. “Se pensi che io possa anche solo pucciare i piedi in quella brodaglia disgustosamente sporca e piena di schifezze, allora non mi conosci manco per un cazzo.”

Eren sbuffa e si lascia cadere sulle ginocchia, appoggiando le mani bagnate sulle cosce di Levi. “E dai, lo sai che poi ti diverti!”

“E piantala di bagnarmi!” sibila Levi provando a farlo spostare, ma ottenendo zero risultati nel momento in cui Eren gli fa aprire le gambe e si sistema seduto in mezzo ad esse sulla sabbia.

Appoggia la schiena e i capelli fradici al suo ginocchio sinistro e allunga le braccia fino ad adagiarle su quello destro, rendendo vani i tentativi di Levi di restare asciutto. L’uomo sbuffa e lo lascia fare sconfitto, ripescando il cruciverba dall’altro lettino e riprendendo le attività di poco prima.

Nell’istante in cui Eren comincia ad accarezzargli le gambe pretendendo la sua attenzione, Levi gli scocca l’ennesima occhiataccia, eppure il ragazzo gli sorride divertito.

“Vieni a fare il bagno con me, l’acqua è bellissima,” gli dice implorante.

“Scordatelo. Non oso pensare a tutta la gente che piscia in quella brodaglia, che schifo.”

“Ma cosa vuoi che sia... tanto si mischia tutto, mica te ne accorgi!”

Levi gli lancia uno sguardo colmo di ribrezzo e torna a dedicarsi alle parole crociate, apprezzando tuttavia le carezze leggere di Eren nell’interno coscia.

“Chi erano i due ragazzi che vi hanno raggiunto prima?” chiede annoiato, senza neanche smettere di scrivere.

“Due amici di Marco dell’università,” replica Eren prima di fare un lungo sospiro. “Lui, tra l’altro, è davvero un fico da paura.”

Levi a quel punto alza lo sguardo e deve ammettere che proprio non gli piace l’espressione sognante che alberga sul volto di Eren.

“Uno di quelli che potrebbe tranquillamente fare il modello di biancheria intima. Ha due spalle che non ti dico e dei muscoli delle braccia che…” fa un altro respiro profondo e il suo sguardo sembra perso nel vuoto. “Sembra proprio uno di quelli che potrebbe prenderti e scoparti contro il muro per ore.”

Levi avverte le proprie sopracciglia aggrottarsi per il nervosismo senza che nemmeno possa accorgersene. Lui non è un tipo geloso, sa benissimo che Eren è pazzo di lui nonostante il carattere intrattabile e la muscolatura minuta. Però, ecco, non è che gli piaccia così tanto sentire l’altro  parlare in quel modo di un tipo particolarmente affascinante.

“Buono a sapersi,” commenta col tono più apatico del suo repertorio.

“E ha degli addominali scolpiti che boh, siamo riusciti a contarli tutti, pensa te!”

Levi si passa una mano sulla pancia quasi inconsciamente, storcendo il naso e facendo roteare gli occhi.

“E un sorriso...” Eren continua, appoggiando il capo alla gamba di Levi e bagnandogli leggermente il bordo del costume. “Un sorriso accecante quasi! Gente così bella non dovrebbe esistere,” conclude con un intenso sospiro, voltandosi poi a fissarlo con un piccolo ghigno. “Non fosse etero e fidanzato da una vita, avrei pure potuto farci un pensierino.”

Levi non si scompone davanti alla provocazione, nonostante voglia tirargli un pugno. “Guarda che se ti fai sfondare il culo da quel tipo, poi ti fai anche portare in aeroporto da lui giovedì mattina. Così almeno io dormo un po’ e non devo svegliarmi alle quattro e mezza.”

Rimangono a fissarsi seri finché Levi non si stufa e torna ad abbassare lo sguardo sul cruciverba in grembo. Ovviamente non si aspetta che Eren glielo sfili dalle mani e si lasci cadere sul suo ventre a peso morto, infradiciandolo ancora di più e, soprattutto, sporcandolo di sabbia bagnata.

“Eren, ma che cazzo fai? Alzati!”

Ma Eren non si alza: si sistema meglio sulle sue gambe e gli allaccia le braccia al collo, sul suo volto un’espressione imbronciata.

“Perché non sei mai geloso di quelli che mi ronzano intorno?”

Ha le labbra arricciate, gli occhi ridotti a due fessure e la tipica espressione di un bambino che fa i capricci. Dio, è semplicemente adorabile.

“Andiamo...” sbuffa. “Come se potessi trovare di meglio o qualcuno con la mia stessa infinita pazienza.”

“Ma che cazzo dici?” sbotta Eren indignato. “Sei la persona meno paziente dell’intero universo.”

Levi si porta una mano al petto con fare drammatico. “Così mi ferisci,” mormora, facendo poi una smorfia. “Ora sei pregato di alzarti, visto che sei pesante, bagnato e pieno di sabbia.”

Eren arriccia il naso, però fa come gli è stato ordinato, porgendo poi una mano a Levi quando è di nuovo in piedi. “Vieni a fare il bagno con me.”

“Fila via,” è l’unica risposta che riceve da Levi. “Prima che ti ci mandi a calci.”

Levi non ha neanche il tempo di accorgersi di quello che succede: avverte un paio di mani tirarlo su di peso dalla sdraio e, in un attimo dopo, si ritrova adagiato sulla spalla di Eren, il quale ha preso a camminare verso il bagnasciuga.

“Eren, porca puttana, mettimi giù!”

“Shh, Lee, non fare i capricci!” Eren ride divertito, sistemandoselo meglio sulla spalla. “Tanto sei già bagnato e pieno di sabbia!”

“Mi sarei fatto una doccia, mettimi giù!” Levi prova a dimenarsi e a scendere, ma Eren è forte. Ha una presa saldissima sul suo corpo e lui si ritrova distratto dal fondoschiena del fidanzato esattamente a un palmo dal naso.

“Tra un secondo ti metto giù,” ridacchia Eren entrando in mare con Levi addosso e fermandosi solo quando l’acqua gli bagna l’orlo del costume.

“Se provi a farmi cadere in acqua, giuro che ti ammazzo,” gli ringhia contro Levi, smettendo di dimenarsi.

Eren non lo fa cadere, anzi: lo fa scivolare contro il proprio petto, lo aiuta ad allacciare le gambe intorno alla propria vita e lo sorregge prendendolo per le cosce fasciate dal costume.

Levi gli lancia un’occhiataccia funesta quando si ritrova davanti al naso il volto divertito di Eren, aggrappandosi al suo collo e guardando schifato l’acqua cristallina sotto di loro.

“Vuoi ancora che ti metta giù?”

Se non fosse che potrebbe cadere in mare, Levi sarebbe quasi tentato di tirargli una testata.

“Portami immediatamente all’asciutto,” ringhia.

“Facciamo così,” Eren gli fa un grosso sorriso. “Io ti porto all’asciutto solo se tu ammetti di essere un po’ geloso dei figaccioni che mi ronzano intorno.”

Levi lo fissa irritato per qualche attimo. “Oppure...” propone. “Tu mi porti all’asciutto e io non ti ammazzo nel sonno stanotte. Che ne dici?”

Eren ride leggero e si morde il labbro.

“Risposta sbagliata,” è tutto ciò che dice prima di abbassarsi completamente e far sprofondare entrambi nell’acqua fino alle spalle.

Levi spalanca occhi e bocca davanti all’improvviso disagio che avverte per il freddo, ma non riesce a insultare il proprio ragazzo come vorrebbe: viene colto di sorpresa da un bacio che gli toglie il fiato più della sensazione dell’acqua gelata.

Levi ricambia il contatto solo fino a quando non riesce a intrappolargli un labbro tra i denti e morderglielo, facendo allontanare il ragazzo con un piccolo gemito.

Si fissano negli occhi ed Eren è così felice che Levi proprio non riesce a non trattenere un minuscolo sorriso.

“Sei proprio uno stronzo.”

Eren sogghigna, stringendolo ancora di più a sé nell’acqua e baciandogli a stampo le labbra. “Lo so,” appoggia la fronte alla sua. “Ti amo anche io, anche se non ti ingelosisci neanche un po’.”

E’ a quel punto che Levi si lascia andare e accoglie con piacere il bacio del ragazzo, ancora avvinghiato al suo corpo giovane e snello e con le dita intrecciate tra i capelli bagnati.

Interrompono quel contatto solo quando odono uno schiamazzo richiamarli all’attenzione.

“Ehi, voi due! Andate a largo se volete fare gli zozzoni!”

Eren fa un sorrisetto perfido sulle labbra di Levi. “Aspettami qui,” gli dice dopo un ultimo bacio a stampo. “Vado ad affogare Jean e torno.”

Levi lo lascia andare alzando gli occhi al cielo e assistendo da poco lontano alla lotta tra i due ragazzi con un piccolo ghigno in volto e un’espressione serena; quando lo scontro finisce, si avvinghia nuovamente ad un Eren completamente fradicio e che tossicchia per la troppa acqua di mare ingerita, lasciandogli un bacio contro la bocca bagnata.

Assaggiato sulle labbra di Eren, il mare assume tutto un altro sapore.

 

Grazie  a Ile per il prompt e a chi ha letto, un cuoricino per voi ♥

Beta reading: Ilaria
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