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Autore: Heven Elphas    21/06/2009    1 recensioni
L’avevo cercato così tanto, nella mia mente lui esisteva da tempo… E poi i My Chemical Romance mi hanno trovato, mandandomi i loro fan come messaggeri. Mi piace pensarla così…
Gerard Way è venuto a prendermi perché mi voleva nel suo fottuto esercito.
Gerard Way sapeva che avrebbe potuto aiutarmi proprio in quel momento nero…
Gerard Way mi ha fatto distruggere la bicicletta che tanto amavo…
Però mi ha pure dato il suo numero di telefono.
La storia di alcuni ragazzi le cui vite si incroceranno con quelle dei My Chemical Romance. Diciamo che è una slash, dai... Con Frerard incorporata, ma senza che sia l'argomento principale. Buona lettura
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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A Tragedy With The Capital ‘T’

A Tragedy With The Capital ‘T

 

 

In questo mondo ci sono soltanto  due tragedie.

Una è il non avere ciò che si desidera, e l’altra è ottenerlo.

Quest’ultima è la peggiore.

Quest’ultima è la vera Tragedia.

 

 

First Chapter...

When your future seems to be bright, you ‘d better wear sunglasses.

 

 

 

Ti è mai capitato di svegliarti al mattino e pensare “Wow! Questa sarà la giornata più fottutamente fantastica della mia vita!”…?

Stamattina era una di quelle…

Sono sceso dal letto e sono corso a fare colazione con l’energia positiva che mi scorreva nelle vene come mai mi era successo. Me lo sentivo… Era la mia giornata perfetta.

Ero sicuro che sarebbe successo qualcosa di strepitoso nella mia inutile esistenza. Qualcosa che avrebbe cambiato tutto in meglio.

Non sono un chiaroveggente o un dannato sensitivo. Ma dio… Nella mia stupida vita da depresso tendente all’emo, non era mai accaduto che avvertissi una così piacevole sensazione di speranza.

Mi sentivo che nel mio destino ci sarebbe stato un cambiamento assurdo. Un capovolgimento totale di tutto il mio piccolo mondo…

Così ho afferrato la tracolla dopo essermi vestito e mi sono avviato per le vie di Belleville con la mia fantastica bicicletta rossa, diretto verso il momento magico che il fato aveva in serbo per me.

M’immaginavo di arrivare a scuola a prenderlo e sentirgli dire “Ce l’abbiamo fatta!”. Speravo che mi avrebbe sorriso in modo così eccitato da accecarmi e farmi cadere a terra… Ne ero assolutamente certo.

Perché ce l’avevo dentro, quell’emozione di avercela fatta…

E credimi, se ti dico che io sono pessimista di natura e non vedo niente in quel futuro completamente nero. Al di là del muro per me non c’è mai stato nulla se non un campo sterminato di rovi in cui rischi di impigliarti e non uscirne più vivo…

Ma stamattina era diverso.

Stamattina sentivo che tra quei rovi si stava aprendo un piccolo varco per lasciarmi passare.

Ero pronto ad incamminarmi in quel sentiero brandendo una falce per andare avanti a grandi passi, con Faith al mio fianco. Faith e gli altri tre idioti che fanno parte della nostra band…

 

Beh, stamattina dovevo essere completamente rincoglionito.

 

Ed ora me ne rendo conto perfettamente… Devo rimanere con i piedi per terra come sempre.

Il mondo fa schifo, questo avrei dovuto capirlo già da molto tempo.

Quando hai 19 anni tutto fa schifo e non c’è nulla da cui dovresti lasciarti illudere.

 

Ora davvero sono convinto che ci sia qualcuno che voglia farmi soffrire a morte.

 

Fisso l’uomo che davanti a me sta stringendo un bicchiere di caffè preso in questo Starbucks, mentre al mio fianco Faith trema come se avesse davanti il Papa in persona. Mi lascio scivolare sulla sedia e quello mi sorride in modo inquietante, spegnendo la sigaretta nel posacenere.

-Possiamo parlarne? Non è che ti sei fatto male… Quindi ci limitiamo ad una constatazione amichevole, senza fare ricorso all’assicurazione.-

Mi mordo il labbro e gli lancio un’occhiata torva, tenendo un bicchiere di granita alla fragola sulla guancia.

-E poi a dirla tutta sei stato tu a venirmi addosso con quel rottame, quindi addirittura saresti dalla parte del torto… Ma i ciclisti per la polizia hanno sempre ragione.-

Sbatto il bicchiere sul tavolo infervorandomi e mi piego in avanti verso quel tizio astruso con cui mi sono scontrato.

-Tu te ne stavi parcheggiato sulla pista ciclabile proprio dopo una curva! Come potevo evitare di capottarmi sul cofano della tua auto?!-

 

Torniamo indietro a circa mezz’ora fa…

 

Sono arrivato tutto felice al liceo privato a prendere Faith che aveva finito le lezioni un’ora prima del solito. Lui mi ha sorriso come speravo, dicendomi che eravamo a buon punto nella classifica delle band emergenti… Tra i primi quattro posti. Il che non è male, dato che suoniamo insieme da meno di tre mesi.

La mattina era ancora perfetta come sembrava.

Il sole splendeva, avevo dimenticato a casa gli occhiali ma non importava. Ero disposto anche a sopportare la luce pur di impegnarmi per esibirmi al concerto di fine semestre alla scuola di Faith.

Ero ancora su di giri perché tutto andava come previsto. Avevo l’adrenalina a mille e quindi me ne stavo girando allegro in bici a tutta velocità, con lui dietro di cento metri perché non riusciva a starmi appresso…

Poi ecco che giro l’angolo e qualcosa mi riflette la luce negli occhi, così che due secondi dopo mi ritrovo con la schiena contro il parabrezza di un’auto. E ho pensato… “Chi è il demente che parcheggia su una pista ciclabile?!”

Il sopraccitato demente è sceso dalla vettura e quando l’ho visto ho capito che la giornata ormai era del tutto sputtanata per colpa sua.

 

La mia vita è sempre stata un fottuto casino solamente per colpa sua.

 

Faith mi afferra il braccio e mi fa abbassare, interrompendo la mia ricostruzione mentale dei fatti.

-Vuoi litigare con lui?! Ma tu sei pazzo!! Fino a venti minuti fa non era il tuo cantante preferito?!-

Me lo sibila fra i denti, puntando quelle sue pozze azzurre nei miei occhi in modo minaccioso. Nessuno, neanche il mio idolo, si puo’ permettere di farmi ribaltare con la mia stupenda bicicletta, che ora si è piegata tutta a causa dello schianto. Come faccio a non litigarci?!

Guardo il mio migliore amico con la bocca schiusa per ribattere, ma mi blocco quando l’altro rincoglionito si mette a sogghignare.

Lo ammazzo…

-Sai che ti dico, stronzo? Ora mi dai il tuo numero di telefono e io vado alle prove con la mia band, poi ti chiamo quando ho finito… Non ho tempo da perdere come te!-

Lui sgrana gli occhi e poi prende una biro per scrivere davvero il suo numero su un tovagliolino che mi passa.

Faith lo afferra al volo e lo analizza per filo e per segno, come se avesse trovato un qualche papiro sperduto da millenni in una tomba faraonica.

Mi alzo ancora per allontanarmi dal tavolo, tirando su Faith con me anche se sembra del tutto contrariato. Lo trascino senza fargli finire di stringere la mano a quell’uomo e afferro ciò che resta della mia inutilizzabile bicicletta.

-Dovrò davvero farmene prendere un’altra… Come vado in giro adesso?-

Quando svoltiamo l’angolo vengo sbattuto contro il muro e lui mi guarda dritto negli occhi con fare irritato.

-Cazzo, ti preoccupi della fottuta bici?! Abbiamo il numero di Gerard Way!!-

 

 

 

 

 

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Grazie a una lettrice mi sono accorta di aver sbagliato a postare il capitolo confondendomi con un’altra storia!!!

Scusate tantissimo…

 

 

XOXO

 

-Miky-

 

 

 

   
 
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