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Autore: LanceTheWolf    31/10/2017    4 recensioni
– Ahhh! – Sospirò pesantemente, lasciando cadere le spalle. – Odio la Notte degli Spiriti. Succedono sempre cose strane. Ho sentito di un pesce rosso che ha preso a parlare, di ragni assassini e… – Detto fatto, un manipolo di bimbetti mascherati da ogni sorta di mostro immaginabile e spirito che si sia mai visto camminare (o volare, strisciare, saltare…) sulla terra (o che ti sia passato attraverso, ovviamente), l’investiva di corsa, gridando: – Dolcetto o scherzetto? – E, dato che non si era assolutamente preparato all’idea di elargire dolcetti, uno di quei monelli gli rifilò un calcio ben piazzato su uno stinco, prima che il gruppetto scappasse via.
Genere: Comico, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asami, Bolin, Opal, Sokka, Yue
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Prima di cominciare: Buona notte delle streghe a tutti!!! :D
Come mai il perché di questa Oneshiottina?
Facile è Halloween ed è il mio modo per porvi i miei più sentiti auguri!

Ehm, se vi domandate il perchè di questo Sokka assolutamente fuori tema, è semplicemente perchè alla fine Sokka sta bene un po' ovunque.
XD

Ma torniamo a noi: Questa che segue è frutto di un'idea nata questo pomeriggio, scoprendo che la baia dove si trova l’Arena per il dominio sportivo, in Legend oof Korra, si chiama Baia di Yue. Mi sono domandata se non fosse la stessa Baia di Yue della serie di Aang, purtroppo però, non sono arrivata a trovare una risposta al riguardo, (non ancora almeno
XD) e dato che la notte delle streghe rischiava di volgere al termine prima che ne venissi a capo mi son detta: O la va, o la spacca!
Spero che malgrado sia stata scritta su due piedi, vi possa strappare un sorriso,
Un bacione a tutti,

Lance
^_^

PS: siate clementi, per far veloce non l’ho controllata a dovere e rischia, perciò, di essere un po’ troppo, ehm… verbosa. :-(
PS2: Perché ci sono due titoli? Ero indecisa, ovvio!
è_é Sono sempre indecisa, mannaggia a me!






La Baia di Yue
- Il lupo e la luna -



 – Perché oggi, perché qui! – Sbuffò Bolin rassegnato.
Durante la Notte degli Spiriti, quel posto era il più inquietante di tutti. Con le luci dell’arena di dominio sportivo a illuminare il cielo e gli spiriti che coloravano tutto il resto con quella luminescenza così… così… spiritica, appunto!
 – Ahhh! – Sospirò pesantemente, lasciando cadere le spalle. – Odio la Notte degli Spiriti. Succedono sempre cose strane. Ho sentito di un pesce rosso che ha preso a parlare, di ragni assassini e… – Detto fatto, un manipolo di bimbetti mascherati da ogni sorta di mostro immaginabile e spirito che si sia mai visto camminare (o volare, strisciare, saltare…) sulla terra (o che ti sia passato attraverso, ovviamente), l’investiva di corsa, gridando: – Dolcetto o scherzetto? – E, dato che non si era assolutamente preparato all’idea di elargire dolcetti, uno di quei monelli gli rifilò un calcio ben piazzato su uno stinco, prima che il gruppetto scappasse via.
 – Argh, se vi prendo! – Inveì verso quei mocciosi ridacchianti che si avventavano su un altro povero passante. – Chissà quanti di loro sono davvero bambini. Quell’uccello fenice è fatto davvero bene, per me è vero, altro che maschera! Per non parlare di quel coniglio libellula. Brrr, gli spiriti sono tra noi, me lo sento! – Rabbrividì stringendosi nelle spalle. – Chi può dire chi tra quei bambocci sia l’uno o chi sia l’altro. – Solo al pensiero un nuovo moto di terrore gli scorse nelle vene.
 – Dolcetto o scherzetto!!! – Urlò all’improvviso un ragazzino comparso dal nulla, con una spaventosa maschera blu dagli occhi gialli, sul volto, e due scimitarre incrociate dietro la schiena.
 – Ihhhh! – Gridò a denti stretti, saltando di lato, colto alla sprovvista.
La risatina argentea di Opal lo sorprese facendolo ricomporre, mentre il bambino ridendo e sollevando la maschera, mostrava il visetto divertito (e sovraeccitato da zuccheri) del piccolo Rohan.
Opal accostandosi al ragazzone con aria furbetta, stretta nel suo abitino da strega… – Dolcetto o scherzetto? –
Il dominatore della terra lanciò uno sguardo bieco alla compagna che ancora se la rideva sotto i baffi. – Ah-ha! Divertente. – Disse senza la minima verve nella voce.
Uno sguardo al gruppo dei ragazzi, erano al completo, non mancava nessuno: c’era Ikki la mummia, Jinora la cattiva ragazza e la sua mazza chiodata, Meelo lo scienziato pazzo, Kai il lupo mannaro... – Uff! – Sospirò rassegnato.
 – Allora che ne pensi? – Domandò Meelo osservandolo fissamente da dietro gli spessi occhialoni rotondi, mentre gli faceva ciondolare davanti un’ampolla ricolma di orrido e denso liquido verde fosforescente.
 – Uhm, carini. – Non si sentiva tranquillo, quel giorno era sempre accompagnato da terribili misfatti, lo ricordava bene lui! Come quella volta che Korra con la scusa di un bel pranzetto gli aveva rifilato un topo stecchito nel piatto, diceva fosse di marzapane, ma fidarsi sarebbe stato da sciocchi.
 – Sono già arrivati gli altri? – Chiese Opal.
 – Sono dentro, insieme a tutti gli altri “mostri”. –
 – Ottimo, allora siamo arrivati in tempo per fare ancora qualche ‘dolcetto o scherzetto’. Vieni? – Domandò lei con l’allegria ingenua che la caratterizzava.
 – No, no, andate voi. Io rimango qui! – Bolin avrebbe trovato la sua ragazza terribilmente sexy con quelle calze a rete e quel vestitino cortissimo, ma… quel giorno nulla poteva scuoterlo davvero.
 – Daiii! – Disse tenerissima, appendendosi al suo braccio.
 – Ehm… sono stato dentro fin adesso, ho bisogno di un po’ di aria. – Fortunatamente la sua dolce metà sembrò bersela e non insistette oltre.
Come già detto, non gli piaceva la Festa degli Spiriti e ancora meno l’arena che, per l’occasione, era stata tramutata in una fiera del grottesco, con tanto di mercatino della diavolerie, orrori sparsi, pupazzi sanguinari ovunque e case del terrore.
No, non faceva per lui! Era già abbastanza terrorizzato così, senza che ci si mettesse anche un pazzo vestito da spaventapasseri e la testa di zucca a inseguirlo con un vecchio coltello arrugginito.
Anche se le sue vaccinazioni erano a posto non prevenivano certo la morte da spavento.
E mentre il gruppo dei dominatori dell’aria si allontanava…
 – È davvero molto bella, è la tua ragazza? Siete una coppia davvero carina. – A parlare era stata una voce talmente amabile da trovarsi in netto contrasto con tutto quello che quel giorno infernale rappresentava.
 – La più bella di tutte! – Disse con tono innamorato voltandosi. – Sono fortunato. –
Davanti a lui una ragazza dalle vesti bianche e i capelli candidi come la neve, lo guardava sorridendo con una dolcezza disarmante.
Chissà che maschera era quella? Si domandò.
Gli occhi blu risaltavano sulla pelle scura tipica delle Tribù dell’Acqua.
 – Non fa un po’ freddino per andarsene in giro così? – Aggiunse con la sua scarsa delicatezza, notando la leggerezza delle vesti che questa indossava. – Capisco che si tratta della Notte degli Spiriti, ma ti consiglio di sbrigarti a entrare o rischi di prenderti un malanno, dai retta a me! – Terminò battendosi un colpo al petto.
La ragazza se la rise divertita a quel suo dire.
 – Non sto scherzando, una ragazza giovane e carina come te non dovrebbe andarsene in giro da sola di notte, soprattutto durante “questa” notte: la gente impazzisce, dovresti saperlo! – Disse ancora per avvalorare la sua tesi.
 – Ti ringrazio del pensiero, ma non posso entrare. Sto aspettando una persona. Non sarò sola ancora per molto. –
 – Capisco, deve trattarsi di una persona speciale. –  
 – Sì, una persona molto speciale. –  
Alla dolcezza di quella fanciulla Bolin non poté non sentirsi intenerito e sfilandosi il soprabito si affrettò a coprirle le spalle. – Almeno così non prenderai freddo! – Un brivido lo percorse sfiorandola. – Sei già fredda cadaverica… giusto per restare in tema. – Se la rise di gusto a quella stupida battuta e la ragazza non tardò a ridere con lui.
 – Vedo che qualcuno qui si diverte? – Arrivò la voce di un uomo alle loro spalle.
Bolin blocco il suo riso, mentre vedeva il bel volto della fanciulla accanto a lui, piegarsi delizioso in un sorriso.
Ad aver parlato era stato un ragazzone con la faccia simpatica e, dalla pelle scura e la ridicola acconciatura, doveva sicuramente essere delle Tribù proprio come quella bella signorina.
 – Ti ho aspettato tanto. – Disse lei con lo sguardo più intenso che Bolin avesse mai visto.
Il nuovo venuto si accostò alla fanciulla prendendole entrambe le mani e stringendole nelle sue.
 – Lo so, non avrei voluto tardare tanto. – Anche lui sembrava innamorato perso, constatò il dominatore della terra. – Fortuna che eri in buona compagnia, da quel che vedo. –
La ragazza annuì convinta per poi aggiungere: – Ti presento Bolin, sai, è un membro del Team Avatar. –
 – Un membro del Team Avatar, complimenti! – Esordì il nuovo arrivato con un ché di divertito nel tono, guardandolo e stringendo maggiormente le mani della ragazza.
 – Un attimo, ma come fai a sapere che io… – Disse riavendosi da quella scena romantica, quando si sentì chiamare a piena voce.
 – Boliiinnn! – Era Korra a cercarlo. Si voltò verso l’amica: lei, Asami e Mako avevano finalmente deciso di abbandonare quel terribile stadio.
 – …Beh, ovvio, sono un personaggio pubblico, a volte me lo dimentico. – Continuava il suo dire, con lo sguardo fisso sulla gatta nera Korra, la vampira Asami, quel traditore di Pabu e… lo spaventapasseri Mako e il suo coltello insanguinato. Alla vista del fratello gli occhi gli si trasformarono in due fessure sospettose, ma… non era carino dare le spalle ai suoi interlocutori e decidendo di tornare a voltarsi, disse: – Anche i mei amici sono… – Si ammutolì di colpo. Dei due ragazzi delle Tribù non c’era più alcuna traccia.
 – Già andati a quanto pare. – Commentò con un’alzata di spalle, tornando a guardare i suoi “terribili” amici, avviandosi nella loro direzione.
 – Beh, che dire… – Aggiunse sottovoce con un sorriso compiaciuto in volto.  – …Passate una piacevole Notte degli Spiriti. –  
 – Oh, puoi contarci, Bolin. – La voce maschile portata dal vento lo paralizzò sul posto. Qualche secondo, il tempo di guardarsi intorno, ma… nulla!
 – Bah! Sarà stata solo una mia impressione. Ahhh, questo giorno mi mette i brividi, anche le orecchie mi fanno brutti scherzi. Fortuna che non è successo nulla di ché quest’anno: niente uova marcie, niente lotta della carta igienica, niente maschere troppo spaventose… –
Ed ecco anche Opal, e il resto della combriccola, avvicinarsi al fratello e alle due ragazze. Bolin li vide ridere allegri tra loro e sorridendo si lanciò in corsa per arrivargli vicino.
In un secondo stringe le spalle di Opal per poi sporgersi a baciarla sul bel sorriso.
Korra e Asami si guardano teneramente.
 – La luna è magnifica questa notte, non credo di averla mai vista così piena e lucente. – Esordì Jinora alzando gli occhi al cielo.
 – A tal proposito, volete sentire una storia spaventosa? – Disse Asami abbassando il tono della voce in modo da infonderle un ché di misterioso.
Un vociare allegro incorò un: – Sììì! –  
Proprio mentre Bolin…  – Eviterei, se possibile. Grazie. – Disse, ignorato totalmente dal resto dei presenti.
Un sospiro del ragazzo lo colse insieme a un brivido gelido.
 – Bolin, ma… cosa ci fa la tua giacca attaccata al ramo di quest’albero? – Domandò Opal guardando pensierosa, poco più in là, sulle loro teste.
 – Allora, ragazzi, dovete sapere che… – Intonava Asami con voce spaventosa, mentre Bolin, allungando una mano, recuperava la sua casacca con espressione perplessa. – … Proprio qui, in questa baia… – Continuava la ragazza. – …Ogni anno nella Notte degli Spiriti, si aggira uno Spetro agghiacciante, bianco come la neve e freddo come la morte. Una Dama completamente vestita di Bianco e di rara bellezza, in grado di far impallidire la luna. – I ragazzi ascoltavano attenti quel racconto dalla voce terrificante di Asami. – Lei aspetta speranzosa il suo amato, anno dopo anno, sempre allo stesso posto. In piedi, al centro di questa piazza, con lo sguardo rivolto al mare. – Bolin venne percorso da un brivido che gli fece rizzare i peli sulla schiena.
 – Che cosa romantica! – Esordì Ikki con gli occhioni sognanti.
 – Ehhh! – Sospirò Asami fintamente rammaricata, per poi riprendere il suo racconto. – Purtroppo, mia dolce Ikki, la Dama Bianca non è così fortunata. Il suo amore non giunge mai a confortare il suo cuore e la sua lunga attesa. O… – Una pausa volutamente lunga per dare più enfasi al racconto, mentre gli occhi della giovane mummia si riempivano di dispiacere.  – …Per meglio dire: quasi mai! – E mentre la speranza tornava a far brillare gli occhi della monella, la signorina Sato riprese: – Si racconta che nelle rare volte, in cui questo giorno coincide con il meraviglioso chiarore della luna piena, lui arrivi da lei, per confortarla come agogna il suo cuore. –
 – Ohhh! – Il tenero eco soffuso, espresso all’unisono dalle più giovani di quel gruppetto, si sovrappose al dire inquieto di Bolin: – Nooo… non può essere. –
 – E oggi, ragazzi miei, c’è luna piena! – Concluse la ragazza sorridendo. – Fossi in voi starei molto attenta, potreste vederla passeggiare mano nella mano con il suo amato. – Si erse ritta sulla schiena puntando le mani sui fianchi con fare divertito.
Nessuno fece caso al povero Bolin che impallidito, alzando lo sguardo alla luna, ebbe la sensazione di udire una risatina tanto gentile quanto, proprio per questo, tremenda.
Quasi stentava a tenersi in piedi, tanto era pallido e smunto, a causa di quel racconto. La risata di Korra per “solo lei sapeva cosa”, gli causò un nuovo brivido e riavendosi, raggruppò freneticamente tutti i presenti, cominciandoli a spingere il più possibile verso casa.
 – Bolin, ma che cosa… – Provò a protestare Mako.
 – Io ho freddo! Non sentite freddo? Brrr, che freddo! – Disse portandoli via, perché come si dice: “nel dubbio meglio non rischiare.”

 



Felice Halloween! ^_^

 
   
 
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