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Autore: Giuf8    04/11/2017    0 recensioni
E Ethan e Jackson? Come si sono conosciuti? In che zona di Londra? Chi ha fatto la prima mossa? E il primo bacio?
Non potevo proprio lasciare questa storia solo nella mia testa.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ethan, Jackson Whittemore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Per quanto odi farlo, questa storia ha bisogno di una premessa. Non so esattamente dove mi condurrà questa storia, di solito non scrivo a capitoli, ma una cosa la so: non potevo sopportare di lasciare sospesa nella mia immaginazione la storia di Ethan e Jackson. Insomma, come si sono conosciuti? In che zona di Londra? Chi ha fatto la prima mossa? E il primo bacio?
Spero che anche voi abbiate la mia stessa curiosità, anche se tutto ciò che posso offrirvi è solo la mia versione della storia.
                                                     

Camere doppie


Ethan

Ethan era seduto sul bordo del letto nella sua camera di motel.
Ethan aveva mal di testa e suo fratello era morto.
Non riusciva ben a capire perché il suo cervello non riuscisse a focalizzarsi su altre cose che non fossero quel terribile martellio e l’assenza di Aiden. Non gli importava, non gli importava più di nulla in realtà. Tutte quelle cose a cui avrebbe prestato attenzione, il grado di pulizia della stanza, la cortesia dei padroni del motel… tutto sembrava superfluo.
Forse era per questo che si ritrovava nel bel mezzo della notte in una camera sudicia, con le coperte ingiallite e col rumore delle tarme nelle pareti che arrivava al suo udito sensibile.
Si guardò intorno nella camera doppia, proprio non ce l’aveva fatta a prendere una singola. Anche se sapeva benissimo che quell’altro letto sarebbe rimasto vuoto, prendere una singola significava ammettere qualcosa a cui ancora non era preparato.
Aiden c’era sempre stato per lui, era Aiden la parte forte della coppia, lui, Ethan, era sempre stato troppo sensibile. Si erano sempre completati loro due, erano gemelli, era naturale che lo facessero.
Ethan nella sua ingenuità, aveva sempre pensato che sarebbero anche morti insieme, giovani o vecchi non importava, ma insieme. Nemmeno nei suoi incubi peggiori aveva immaginato di dover piangere la morte del fratello, aveva sempre pensato che se proprio uno dei due fosse morto per primo sarebbe toccato a lui. Ora, da solo in una stanza doppia in uno squallido motel di periferia, Ethan si chiedeva se ne aveva la forza. Aveva la forza di tirare avanti? Di vivere anche per suo fratello? Di prenotare camere di motel singole?
 
Jackson
 
Era ormai un anno che Jackson aveva lasciato Beacon Hills, un anno che si trovava a convivere con la sua condizione mezzo lupo e mezzo canima, un anno senza vedere Lydia. In realtà non è che la vita gli andasse poi così male, aveva iniziato a frequentare una prestigiosa scuola privata, si era fatto nuovi amici ed era persino riuscito ad entrare nella squadra di cricket, certo non era lacrosse, ma lo aiutava a sfogarsi e se la cavava piuttosto bene. Eppure, eppure c’era qualcosa che gli faceva rimpiangere perfino la compagnia di Stiles. Doveva proprio essere impazzito.
Però era vero, la maggior parte dei giorni si sentiva il re del mondo, perfettamente integrato, circondato di ragazze, l’invidia di tutti in poche parole. Ma tutte le sere, quando rientrava nella camera del dormitorio, si sentiva un po’ più solo. Era l’unico in tutta la scuola a non avere un compagno di stanza. La maggior parte dei suoi amici pensava che fosse una vera fortuna, Erik, ad esempio, era capitato con uno che russava come una motosega, John con uno che dormiva con le scarpe sotto il cuscino e strillava come una ragazzina appena vedeva un ragno. Sembrava che non avere un compagno di stanza fosse una benedizione, eppure quando Jackson vedeva l’altro letto singolo della sua camera inesorabilmente vuoto, si sentiva come quel letto: svuotato ed inutile. Per carità, lui era Jackson Whittemore, poteva cavarsela anche da solo. Non era non avere un compagno di stanza che gli mancava, gli mancava non avere qualcuno con cui ammettere quanto fosse difficile mantenere la calma. Perché Jackson Whittemore era sempre arrabbiato, ed essere sempre arrabbiato quando sei un mezzo canima e un mezzo lupo mannaro non è una gran bella cosa. Solo che altre scelte aveva? Non poteva semplicemente prendere una persona a caso e dirgli:”Ehi, hai presente tutte le leggende che hai sentito in giro? Ecco sono tutte vere e io sono una di quelle”. No, decisamente non poteva farlo. Una volta aveva persino composto un numero a caso sul telefono e aveva spifferato tutto, lo sconosciuto era rimasto in silenzio, poi aveva detto:”Certo che deve avere roba buona il tuo fornitore”. 
Era quello il motivo che gli faceva desiderare di poter vedere almeno una delle persone che si era lasciato a Beacon Hills. Era anche lo stesso motivo che non gli permetteva di avere un compagno di stanza, perché se avesse perso il controllo Dio solo sa cosa sarebbe successo. Come poteva reagire un normale essere umano al luccichio dei suoi occhi? E agli artigli? E, Dio non voglia, alla coda? Quella faceva senso perfino a lui.
Essere un lupo mannaro e un canima a Londra era un mestiere difficile. Lì nessuno credeva, non c’erano branchi, non c’erano mostri terrificanti.
C’era solo Jackson. Jackson e una stanza doppia con un letto vuoto.

 
   
 
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