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Autore: Black_Rose93    05/11/2017    1 recensioni
Quando Hermione si trova faccia a faccia con Draco, non è più così convinta delle proprie decisioni, ma le voci che girano a scuola non fanno che aumentare le sue insicurezze e non sa più cosa credere.
Mettere fine alla loro relazione per lei è l'unica soluzione, ma Draco non è esattamente d'accordo.
"Cosa vuoi?" gli chiese cercando di essere scontrosa, ma non fu molto convincente.
"Spiegazioni, Granger."
Il ragazzo la fissò per qualche secondo, i suoi occhi grigi la scrutavano attenti.
"Ti ho già detto tutto, Malfoy."
"Ma non sei stata onesta" le rispose lui con voce dura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Faccia a Faccia
 
Hermione camminava per i corridoi di Hogwarts, il passo veloce, teso. Non era in ritardo, ma un certo disagio stava serpeggiando nel suo stomaco fino a stringerlo in una piccola morsa. 
Nervosa, era molto nervosa. 
Non sapeva esattamente perché avesse accettato quell'incontro e non smetteva di maledire sé stessa per non averlo semplicemente ignorato, ma ormai non si sarebbe tirata indietro, non era una codarda.
Una parte di lei urlava di tornarsene al dormitorio: 'Non se lo merita!', le diceva il cervello, 'Non ti puoi fidare!', ma imperterriti i suoi piedi non smettevano di avanzare verso quello che sarebbe sicuramente stato un grande errore.
Era persa in quei stessi pensieri quando dall'ombra qualcuno le si parò davanti, bloccandola.
"Sei venuta", il tono era abbastanza sorpreso.
"Avevi dei dubbi?" rispose Hermione incrociando le braccia al petto.
"No", il suo sorriso malizioso la confuse un po'.
Non sapeva che rispondere, averlo davanti non faceva che aumentare la sua confusione.
"Cosa vuoi?" gli chiese cercando di essere scontrosa, ma non fu molto convincente.
"Spiegazioni, Granger."
Il ragazzo la fissò per qualche secondo, i suoi occhi grigi la scrutavano attenti. 
"Ti ho già detto tutto, Malfoy." 
"Ma non sei stata onesta" le rispose lui con voce dura.
"Tu non lo sei mai con me", non era riuscita a frenare la lingua e il guizzo che vide negli occhi chiari del ragazzo la fece capire di aver commesso un passo falso. 
Draco Malfoy le si avvicinò lentamente con la sua solita strafottenza, cosa che la irritò ancora di più. 
"Smettila" lo ammonì. 
"Non sto facendo niente", un altro passo avanti. 
"Fermati", la mano di Hermione lo bloccò quando ormai a separarli erano pochi centimetri, poteva sentire il calore del suo corpo sotto il palmo, il suo petto alzarsi e abbassarsi, forse più veloce di quello che si sarebbe aspettata. Era forse nervoso anche lui? 
"Non farlo" lo pregò frustrata. 
"Perché?" la sua voce calda la faceva impazzire. 
"Lo sai perché" si voltò per allontanarsi, ma lui la afferrò da dietro, stringendola a sé.
"Non scappare di nuovo" le sussurrò all'orecchio.
Il cuore le batteva a mille, la braccia di Draco le avvolgevano la vita in un stretta leggera, ma ferma: non se la sarebbe fatta scappare.
"Draco, per favore" lo pregò cercando di calmare il respiro.
"No, voglio che tu me lo dica in faccia, tutto quello che mi hai scritto in quella stupida lettera."
Hermione si irrigidì, "Perché? Che cosa pensi di ottenere?"
Si liberò dalla sua stretta e lui la lasciò andare stranamente senza opporre resistenza, ancora una volta si trovarono faccia a faccia.
Maledetti occhi.
"Non sai mentire, non ne sei mai stata capace" la schernì.
"Non ho mentito..."
"Forza allora, in faccia, guardami negli occhi e dimmi che non mi vuoi."
Lui e la sua maledetta schiettezza, Hermione rimase spiazzata per alcuni secondi. 
"...E dopo mi lascerai in pace?" gli chiese prendendo tempo. Doveva trovare le parole giuste, quelle che lo avrebbero finalmente convinto a... Lasciarla? Qualcosa dentro di lei si agitò disperato, non riusciva a ragionare lucidamente quando la guardava così. 
Draco le si avvicinò di nuovo, lentamente, i suoi occhi sembravano più scuri.
"Sì, ma solo se dirai la verità" rincarò con un mezzo sorriso irritante. 
"Vuoi la verità?" cominciò la mora scocciata. 
"Sì."
Hermione schioccò la lingua, stizzita, sapeva essere così presuntuoso!
"La verità è che quello che c'è stato tra noi è stato uno grosso errore, non ha il minimo senso continuare e sono stanca di..."
"Di cosa, Granger?" 
"...Di tutto questo!" 
Le parole le erano uscite di getto, quasi con rabbia: era quello che pensava davvero, lui non avrebbe potuto dire nulla.
Inaspettatamente le si avvicinò ancora, quel maledetto sorrisetto non se ne voleva andare. 
Le prese il mento avvicinando il viso al suo, avvertiva il suo respiro sulle labbra. 
Hermione cercò di divincolarsi, ma nemmeno con troppo decisione. 
"Sei stanca di me?" le disse decisamente sarcastico. Quel tono aveva la capacità di farle ribollire il sangue dalla rabbia. 
"Sì!" confermò sprezzante, cercando di spostare la mano del ragazzo, ma in quel momento Draco annullò la distanza tra loro premendo le labbra sulle sue.
Quando le loro labbra si toccarono, Hermione perse tutta la freddezza che aveva cercato disperatamente di simulare.
Ma lui le faceva quell'effetto, le faceva perdere il controllo, annientava la sua lucidità.
Quanto gli erano mancate le sue labbra, il sapore della sua bocca, le sue mani che le sfioravano il corpo...
Aveva creduto di essere capace di farne a meno, ma di nuovo tra le sue braccia non ne era più così sicura. 
Quando il bacio diventò rovente, si staccarono per riprendere fiato. 
"Tu giochi sporco" gli sussurrò la mora, fulminandolo con lo sguardo. 
"Mai detto il contrario" le rispose Draco con voce roca, la sua risata ebbe la capacità di mandare in tilt il suo cuore. 
"Hai ottenuto quello che volevi, come sempre" il suo tono offeso sembrò farlo innervosire. 
"Non era questo quello che volevo" rispose lui aggrottando la fronte. 
"E allora cos'è che vuoi?" 
"Te."
La risposta fu così veloce, che non riuscì a trovare nulla da ribattere, sentì solo le sue guance infiammarsi sotto quello sguardo bruciante. 
"Smettila" si staccò da lui bruscamente. 
Le stavano venendo la lacrime agli occhi, si sentiva talmente frustrata. Perché continuava a torturarla così? Che gusto trovava nel prenderla in giro? A lui non fregava assolutamente niente di lei, perché non la lasciava in pace? 
"Granger.." cominciò Draco, ma lei lo bloccò subito. 
"È stato il tuo gioco fin dall'inizio, non è vero? Sedurmi, farmi impazzire per diventare una delle tue stupide conquiste! La Sanguesporco Zannuta innamorata del suo aguzzino Draco Malfoy!" 
Draco sembrò così spiazzato da quelle parole che per un secondo Hermione rimase interdetta. Si era lasciata sfuggire già troppe cose. 
"Hermione, non..."
"Non chiamarmi Hermione! Non farlo" lo ammonì mentre quelle stupide lacrime prendevano il sopravvento, "Sono stata solo una sciocca a crederti, a fidarmi! Avrei dovuto immaginare che fosse tutto.. Che fossi solo un altro stupido trofeo!" concluse umiliata. Era ancora più terribile detto ad alta voce.
"È questo quello che pensi?" la accusò Draco con voce tagliente. Sembrava furioso, il suo tono la sorprese più di qualunque cosa avesse detto fino ad allora, sembrava... ferito? Avevano già battibeccato parecchie volte prima (forse troppe), ma mai le aveva parlato a quel tono. 
"Sì..!" rispose, ma non decisa come avrebbe voluto. 
"Sei una maledetta idiota, Granger." 
Quel tono cupo la turbò, ma non poté accettare quell'ennesima mortificazione. Hermione si sentì, se possibile, ancora più furiosa. 
"Ma come diavolo ti permetti!" gli urlò partendo alla carica. Avrebbe voluto dargli uno schiaffo, fargliela pagare, si buttò su di lui cercando di spingerlo lontano, ma lui le afferrò i polsi bloccandola nuovamente. 
"Come diavolo ti permetti tu!" le rispose Draco con rabbia, avrebbe potuto incenerirla con quello sguardo.
"Non è forse la verità? So quello che si dice a scuola, io.."
"Ah, quindi tu ti fidi delle cazzate che sparano quattro idioti e non di me!" era sempre più furioso, Hermione non sapeva che rispondere.
"Come posso fidarmi di te dopo tutto quello..."
"Sei schifosamente prevedibile, Granger" le lasciò andare i polsi con un gesto stizzito, sembrava profondamente ferito.
Qualcosa dentro di lei si incrinò, che cosa stava succedendo? Non era lei la parte lesa?
Quello scambio di ruoli non le piaceva per niente. 
Draco fece per andarsene, ma questa volta fu Hermione a fermarlo.
"Aspetta, questo che significa?" gli prese la manica della camicia e il ragazzo si fece strattonare come un fantoccio.
"Che ti lascerò in pace, ho finito" le disse atono, riprendendo a camminare, ma lei lo strattonò ancora. 
"No, non abbiamo finito! Maledizione, Draco, fermati!"
Lo sguardo che le lanciò fu così duro da farla quasi desistere, ma tornò alla carica.
"Io non so a cosa credere, non so cosa pensare! Solo che se non fosse..." ma non riuscì a terminare la frase. 
Quanto era difficile ammetterlo davanti a lui... Abbassò la testa, sconfitta. Aveva paura, una paura maledetta che lui le spezzasse il cuore.
"Cosa?" le chiese secco. 
Non riusciva a guardarlo negli occhi. Come poteva rispondere a quella domanda senza fargli capire quello che ormai provava per lui?
 
Hermione non riusciva a guardarlo negli occhi e quella era una cosa che Draco proprio non sopportava: quando evitava il suo sguardo significava che gli stava nascondendo qualcosa, che forse stava mentendo.
Ma lei raramente gli mentiva, semplicemente non poteva, non ne era capace.
Quando aveva ricevuto la sua lettera la sera prima infatti, Draco non aveva creduto a una sola parola: metteva fine a tutto quello che c’era stato tra loro con scuse superficiali, non voleva più vederlo, si era stancata, parole piatte, scontate, non c’era niente del suo carattere.
Erano tutte cazzate.
Una lettera poi, credeva davvero di potersi liberare di lui così?
Quello che non gli aveva voluto dire, a parte la stronzata delle dicerie a scuola a cui lei aveva creduto e che per lui erano un’altra scusa, era che non si fidava di lui, che pensava la stesse prendendo in giro e questo lo mandava in bestia ancora di più.
“Dimmi la verità” la spronò, un tono più controllato, ma ancora nervoso. Quel silenzio lo stava spazientendo. ‘Fidati di me’ pensò.
“Questo per me non è un gioco, non ho mai giocato con te” ammise infine Hermione con voce tremante rialzando la testa. 
“Nemmeno io” le rispose senza esitare, senza staccare gli occhi dai suoi. Vide lo scatto delle sue pupille, forse aveva fatto breccia in qualcosa dentro di lei.
Fidati di me. 
"Non mentirmi, non lo sopporterei" gli sussurrò Hermione, sembrava una supplica, non più un'accusa.
Le tremava il respiro, le lacrime avevano arrossato i suoi occhi, ma li avevano resi anche più luminosi.
Maledetti occhi.
"Non sto mentendo, o non sarei qui" le confermò con intensità.
Avrebbe voluto baciarla ancora, avvicinarsi, ma questa volta doveva essere lei a fare quel passo, lei a volerlo.
“Penso di essere impazzita” la sentì dire con un filo di voce, si stava avvicinando a lui, lentamente.
“Perché?” le chiese Draco cercando di resistere all’impulso di annullare la distanza tra loro.
“Perché ti credo” gli rispose piano.
“Non sei costretta, Granger, puoi fare quello che vuoi” le spiegò non sapendo interpretare quelle frasi. Avrebbe dato qualunque cosa per poterle entrare nella testa e vedere cosa diavolo ci fosse dentro.
“Sì, è vero” gli confermò lei avvicinando lentamente il viso al suo. Ancora qualche centimetro e le loro labbra si sarebbero toccate...
“È questo quello che voglio” sussurrò Hermione con voce tremante.
Draco rimase immobile, in attesa, ma quando avvertì finalmente le labbra della ragazza premere sulle sue non poté fare a meno di avvolgerla tra le braccia, stringendola a sé.
Non se la sarebbe fatta più sfuggire.

“Solo un’altra cosa…” gli disse Hermione più tardi mentre tornavano nei dormitori. Draco la guardò un po’ allarmato e un po’ scocciato, cos’altro c’era ancora?
“Perché il Carlino ti gira sempre attorno? È insopportabile...” gli chiese indispettita.
Il ragazzo non poté fare a meno di scoppiare a ridere di gusto. Tra tutte le cose che si sarebbe aspettato quella era decisamente fuori dalla lista.
“Granger, sei gelosa della Parkinson?” la prese in giro continuando a ridere. Per tutta risposta la mora alzò un sopracciglio, offesa.
“Non ti conviene farmi arrabbiare, Malfoy” lo minacciò incrociando le braccia al petto.
“Ma come? È La cosa che mi riesce meglio” le rispose lui malizioso.
“Stupido furet…” ma le labbra di Draco la misero prontamente a tacere.




Note autrice: 
Questa One-shot è stata inizialmente pubblicata a puntate sulla mia pagina Dramione FanFiction Italia su Facebook, link nella mia bio <3

Francy/Black_Rose93
   
 
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