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Autore: Daleko    06/11/2017    0 recensioni
Posso raccontartela o almeno tentare, ma so già che non riuscirai a comprendere e probabilmente riderai di me, della mia gravità, della nostra arrendevole consapevolezza. L'eterea Signora...
Genere: Dark, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'eterea Signora di cui tutti prima o poi s'innamorano


Vuoi sapere chi è l'eterea Signora di cui tutti prima o poi s'innamorano? Posso raccontartela o almeno tentare, ma so già che non riuscirai a comprendere e probabilmente riderai di me, della mia gravità, della nostra arrendevole consapevolezza. L'eterea Signora...
Prova a immaginarla come un parto lovercraftiano, sgusciata fuori da una Realtà più grande della nostra e che ora vive in un condominio, magari con la carta da parati impregnata dal puzzo di cavolfiore vecchio. Sei capace d'inquadrarla? Di mezza età, con i capelli grigi e abbigliata in modo tremendamente sobrio, credo tu possa figurartela anche se non riesci a fissarla –e so che non ci riesci, non mentirmi. Non è colpa tua, è la noia che fa scivolare via il tuo sguardo; non puoi osservarla decentemente almeno fino a quando non è lei a venirti incontro. Vuoi sapere come amarla davvero? Aspetta che lei alzi i suoi occhi bollenti nei tuoi, spauriti e magari sofferenti: solo allora riuscirai a scorgere lo spazio vuoto che ha dentro, a venirne ammaliato, divorato infine. Fissare Signora Morte negli occhi significa cercare un’anima che non c’è, affacciarsi nell’assenza di umanità e ritrovarci l’oblio della pace. È lì che ti innamori, che le sussurri: “Prendimi”… e lei ti prende, ti accoglie, ti abbraccia come una nonna o come un’amante o un figlio, per liberare i tuoi occhi dalla stanchezza di una vita intera.
Se trovi grottesca questa infatuazione allora forse non hai ancora sfiorato lo scorrere del Tempo, fiume gelido che ti lambisce la mente a ogni respiro. Bravo, ridi di me –solo perché non provo a sfuggirgli distraendomi con la vita. Guardare il cielo non t'impedisce d'annegare!, e quel brivido che avverti alle membra ti scava dappertutto, sul volto, nei polmoni, nelle vene fino a farti collassare nelle braccia sue, sempre sue, dell'eterea Signora. Non provare a ipotizzare un loro antico amore: no, Signora Morte e Padre Tempo sono sì antichi, ma provengono da un Luogo dove non esiste divisione alcuna e dove gli occhi stessi sono debolezze non ammesse. Forse ti ho incuriosito abbastanza, lo vedo in quelle sfere lattaginose che ti ritrovi incastonate nel cranio; non avere fretta però, non chiamarli a te, non sussurrare il loro nome –nemmeno nei tuoi pensieri. Signora Morte profuma di legno, spesso di pino, ché l'abitazione scelta dai suoi amanti. Quando sentirai la sua essenza nell'aria saprai quali labbra baciare, a chi abbandonarti; potrai richiedere che ti sussurri i suoi segreti, che ti parli della Realtà. Padre Tempo invece, oh!, Padre Tempo è irraggiungibile e potrai tentare, esausto, una sola flebile domanda quando sarà troppo stanco per continuare a tessere i Fili. Questo è un argomento su cui non posso discorrere a lungo perché quando i Fili saranno fermi nessuna parola potrà più essere pronunciata –o tutte saranno pronunciate insieme, in un groviglio condensato in un unico, futile punto. Da mal di testa, non è vero?
Ma forse ti ho già rivelato abbastanza, forse ora uscirai da questa stanza e fingerai di non aver mai sentito nulla. Che sciocchezza questa storia dell'eterea Signora di cui tutti prima o poi s'innamorano, ho ragione? Annuisci, annuisci, ma vedo la tua anima sudare, le tue membra tremare, la tua mente rifiutare questo rigurgito di coscienza. Va', va' via: riparati dietro il marchio di fabbrica della pazzia e fingi che queste mura imbottite possano tenere dentro la Verità, che tu tanto consideri bugia; io aspetto qui. In ogni caso non mi lascerebbero andare da nessun'altra parte... e poi io ho ancora così tanto tempo. Me l'ha detto Lei.



 
   
 
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