KanouXAyase
Sprofondò nel suo caldo abbraccio. In grado di proteggerlo
anche dal gelo di quel giorno, da quella pioggia insistente che sembrava non
voler smettere di scendere.
Kanou si sentiva in colpa. Ancora una volta il suo piccolo Ayase era stato in
pericolo per colpa sua.
Se l’era detto e ripetuto più volte: bisognava tener segreto che era diventato
un finocchio, lui era il più etero degli eteri, no?
Invece no. Invece si era innamorato di un ragazzo.
Di un piccolo, grazioso ragazzino di appena diciotto anni. Tanto mingherlino da
fargli venire una sfrenata voglia di protezione, come se fosse una marmotta o un altro piccolo animaletto.
Come si poteva non amare un ragazzino dagli occhioni così limpidi?
Era riuscito a far cadere nella spirale dell’amore anche uno come Somuku Kanou.
Lui che era il primo ad affermare che una relazione tra due uomini era
strana…eppure era stato proprio Ayase a fargli cambiare idea.
E non era il diretto interessato l’unico che c’era rimasto di sasso:
probabilmente a prenderla bene era stato solo quel finocchio di Kooruko, e il fratello Gion: ma lui non contava, aveva
preso Ayase in simpatia, tanto da volerlo rendere il protagonista dei suoi video hard.
E adesso, Kanou avrebbe fatto di tutto per proteggere Ayase da qualunque
malintenzionato. Anche e soprattutto da Gion.
Ma chi mai si sarebbe aspettato che, ancora una volta, per colpire lui avrebbero
preso di mira Ayase?
E il suo corpicino magro, il suo visino dolce, i suoi occhioni da cucciolo
bastonato…sapevano rubare il cuore di chiunque.
Anche di un maledetto maniaco rapitore che voleva togliere di mezzo il suo
strozzino.
Fortuna che ancora una volta Kanou era arrivato in tempo…cosa sarebbe successo
se avesse tardato di soli due minuti?
Non ci voleva nemmeno pensare. La sola
idea gli raggelava il sangue nelle vene.
Lo prese in braccio –non era una fatica, era così piccolo e leggero- mentre
Ayase ancora piangeva, affondando il viso nell’incavo del collo.
Aveva avuto paura, ma non più dell’ultima volta.
Certo, non c’era Gion ad infondergli coraggio, quella volta.
C’erano solo quei manigoldi che volevano fargli del male, che volevano
violarlo, stuprarlo.
C’erano solo quelle persone cattive e violente che volevano strapparlo a
Kanou.
Ma il suo corpo sarebbe appartenuto sempre e solamente a Kanou. E per questo
sapeva –era certo- che sarebbe venuto
a prenderlo.
Lui era l’unico che si comportava in modo gentile, era delicato…tentava sempre
di non fargli male. E poco importava se a volte era un po’ esuberante e frettoloso.
A lui, in fondo, nonostante tutto, piaceva.
Gli piaceva molto. Gli piaceva perché, forse, si era innamorato a sua volta.
Certo, i loro passaggi erano stati un po’ strani e bruschi. Stupro,
rapimento…però poi si era rivelato per quel che era realmente: un uomo gentile
che avrebbe fatto di tutto per proteggerlo. E lui si sentiva al sicuro nel suo
abbraccio.
Non ricordava la prima volta che l’aveva conosciuto. Forse non l’avrebbe mai
più ricordato, ma non era importante.
Non importava come si erano conosciuti realmente la prima volta. Importava che
adesso si erano ritrovati e non si sarebbero più lasciati.
Si lasciò portare in braccio fino all’appartamento che ormai dividevano -
com’era iniziata quella convivenza era da dimenticare, ma in fondo era bene per
entrambi che fosse iniziata.
Si lasciò spogliare e infilare il pigiama.
Stranamente neanche Kanou aveva spiccicato parola, fino a quel momento.
Si era limitato a picchiare a sangue i rapitori, ricevendo anche la sua dose di
botte, a stringerlo, senza però dire niente –non era tipo da parole
sdolcinate-, poi l’aveva preso in braccio, l’aveva lasciato sfogare, e l’aveva
portato a casa.
Tutto in religioso silenzio.
La verità era che nessuno dei due sapeva cosa dire. Ma che entrambi erano
felici di aver davanti l’altro sano e salvo. Magari un po’ malconcio ma salvo.
Sempre in silenzio, Kanou si alzò, dirigendosi lentamente all’armadietto del
pronto soccorso. Tirò fuori qualche batuffolo di cotone e del disinfettante.
Ayase lo fissò ancora con gli occhi lucidi, sulle lunghe ciglia quel che
rimaneva delle lacrime, incuriosito dai movimenti dell’uomo.
Il moro si inginocchiò ai piedi del letto, prendendo l’esile gamba del ragazzo
con la mano destra e facendo poggiare al ragazzino il piede sul ginocchio
piegato per arrivare a quell’altezza. Professionalmente –anche se in realtà non
sapeva dove mettere le mani- medicò la piccola ferita sul polpaccio del
ragazzo.
Ayase strabuzzò gli occhi. Ora oltre che essere gentile durante il sesso si improvvisava
anche infermierina per lui?
Gli venne di nuovo da piangere, ma si trattenne.
Ricordava bene come si era fatto quella contusione: aveva tentato con tutte le
sue forze –le sue poche forze- di liberarsi dalla presa del maniaco, ricevendo
in risposta un violento spintone che l’aveva fatto cadere in malo modo,
procurandogli quella ferita.
Ed ora era quasi felice di essersela fatta, perché
Kanou gliela stava medicando.
Perché
Kanou-san era gentile con lui.
Prese a sua volta un batuffolo di cotone, lo bagnò col
disinfettante, e iniziò a medicare il sopracciglio spaccato dell’uomo sotto di
lui.
Meravigliato, Kanou alzò il viso verso il ragazzo, che rispose con un gran
sorriso alla muta domanda del moro.
Quando la mano di Ayase si abbassò verso lo zigomo, dov’era visibile un’enorme
livido violaceo, Kanou afferrò il polso fino del biondo, fissando i suoi occhi
scuri in quelli azzurri dell’altro. Gli
occhi di un angelo. Un angelo che lui per prima aveva sporcato, ma a cui nessuno avrebbe più fatto del male finchè lui
gli sarebbe stato accanto.
-“ancora una volta sei finito nei guai per colpa mia. Forse dovrei scusarmi…”-
mormorò, lo sguardo fiero ed orgoglioso ancora puntato su Ayase, che invece
arrossì un po’.
-“no, non devi”- sussurrò gentilmente.
Se quella volta era riuscito a dire che
Kanou-san era gentile, di disse, adesso
poteva anche dirgli che era disposto a correre qualsiasi pericolo pur di
restare con lui.
In fondo era vero, non aveva più paura. Potevano fargli di tutto, ma lui non
avrebbe più avuto paura.
Kanou sarebbe sempre venuto a salvarlo, sempre.
-“ancora una volta sei rimasto invischiato in faccende che non ti riguardano,
mi sembra il minimo”- si alzò, prendendo il biondino in braccio e facendolo
sdraiare sul letto. Come se volesse fare in modo che si sforzasse il meno
possibile. Già, aveva di nuovo la febbre.
Ma Ayase sapeva che non era per la febbre che lo trattava con tutti quei
riguardi –riguardi dedicati a lui e lui soltanto e di cui andava tanto fiero.
Lui lo trattava sempre così. E sorrise di cuore per questo.
Kanou si sedette sul letto accanto a lui, scostandogli una ciocca bionda dal
viso arrossato a causa della febbre –“dimmi, Ayase…hai avuto paura?”-
Sorprendendolo, Ayase scosse con forza la testa –“no…perché sapevo che saresti venuto a salvarmi”- e, detto questo, attirandolo a se, gli scoccò
un casto bacio sulle labbra.
Quando si staccarono, Kanou si passò due dita sulle labbra. Era la prima volta
che il piccolo Ayase prendeva l’iniziativa.
E decise che gli piaceva.
Afferrandogli il viso fra le mani, Kanou lo baciò ancora. Un bacio ricco di
passione e desiderio.
Si staccarono solo perché Ayase aveva il fiatone. La febbre era salita.
Per quella sera avrebbe messo da parte i suoi istinti, decise. La salute di
Ayase era più importante.
E, in fondo, non gli importava di farlo o meno quella notte.
Angolo
dell’Autrice:
Questa
piccolo Shot è ispirata all’anime Okane
na gai (che dovrebbe significare qualcosa tipo ‘senza
soldi’ o ‘niente soldi’).
Qualche giorno fa ho visto le quattro puntate di cui è composto, stupendomi che
fosse addirittura sottotitolato in italiano.
E mi è piaciuto moltissimo.
Adoro il piccolo Ayase, è talmente piccolo e tenero. E Kanou che, nonostante il
suo comportamento burbero, gli vuole bene e farebbe di tutto per lui. Tipo quando
ha rapito la figlia del politico maniaco XD geniale lui XD
Ad ogni modo, la vera motivazione che mi ha spinto a scrivere questa Shot –e forse, chissà, altre in seguito- e stata la
delusione.
E’ un anime bellissimo e ben fatto, corto ma intenso.
Ma non ha una vera fine.
Insomma, Aya-chan si limita a dire che Kanou è
gentile, ma mica glielo dice che lo ama. Quando in realtà si amano a vicenda.
Beh, neanche qui, in realtà, ma almeno è un po’ più intraprendente, si fida di
lui e lo fa capire!
insomma, non è niente di che, e fa un po’ schifo, ma l’immy
che me l’ha ispirata era così bellina!
spero che i fan di questo anime si facciano vedere XD io aspetto tanti commentino
^^