“Voi due siete sposati?”
Satan non aveva potuto trattenere la curiosità e non vedeva l’ora di conoscere quel particolare che avrebbe reso coerente quel che aveva sentito e visto fino a quel momento; quel particolare che avrebbe dato un senso al comportamento dei due guerrieri con cui aveva passato i momenti più brutti della sua esistenza.
Alla riluttanza, anzi forse era meglio parlare di ferma decisione, dell’uomo vestito d’arancione a non lanciare l’arma decisiva che avrebbe salvato l’umanità pur di non colpire il suo compagno, si aggiungevano i continui riferimenti ai loro figli, quelli sguardi complici e la volontà condivisa di tornare subito a casa. 
“Sì.” Goku, con un sorriso stanco ma sereno, aveva risposto per entrambi.
Satan rispose con una sonora risata e una pacca orgogliosa sulla spalla di Goku. Lui era il salvatore del mondo e amava l’amore in qualunque sua manifestazione.
Tornati al palazzo del supremo, così gli avevano detto, aveva immediatamente riabbracciato sua figlia e non si sarebbe mai stancato di coccolare e stringere tra le braccia Videl, ma l’interesse di lei per lo spilungone dai capelli neri, l’aveva obbligato a lasciarla andare e gli aveva permesso di guardarsi attorno e restare confuso.
I due ragazzi dalla forza immensa erano rispettivamente con due donne, due bellissime  donne, e da queste ricevevano attenzioni, forse più che amichevoli.
E se la velocità di un bacio a fior di labbra e l’evanescenza di una mano guantata di bianco su un fianco ben tornito avrebbero potuto insinuare il dubbio circa la realtà di quel momento, insistenza con cui lo spilungone stava tenendo la mano dell’altra donna fugava ogni dubbio e Satan si rassegnò al fatto che quella continuità era propria della realtà e non di una visione.
“Ah, ma siete sposati con due donne?”
Goku e Vegeta si guardarono reciprocamente, ancora quel tipo di sguardo!, e alzarono spallucce.
“Che avevi capito?” Parlavano pure in sincrono, come fossero una cosa sola!
Ma il piccoletto con la tuta blu era abbastanza minaccioso da fargli ammettere una colpa che in effetti era da imputare alla loro ambiguità.
“Niente, non capisco niente.”
“Come sempre.”



Ho pensato che non sempre si possono scrivere cose intelligenti e quindi ecco a voi questa flash fic assolutamente demenziale!
Ps. Prometto che prima o poi arriverà anche il primo scritto intelligente 😉
Bando alle chiacchiere, non ho molto da dire su questo aborto, tranne che è una storiella senza pretese, che è un’idea bislacca che mi è venuta in mente perché mi sono fermata a riflettere sull’ambiguità semantica di quel “Come hai potuto preferire questo buffone ai NOSTRI figli”, dai fraintendimenti di domande e risposte vaghe e dagli atteggiamenti ossessivi compulsivi di Goku e Vegeta l’uno per l’altro….sì, è un’idea che mi è venuta in mente perché sono pazza e mi faccio i trip e rido sola, facendomeli ahaha
Spero che vi abbia anche solo strappato un sorriso, anche uno di quelli tristi, un sorriso di compassione per una mente malata, come la mia.
Ringrazio in anticipo tutti quelli che la leggeranno e non mi insulteranno pesantemente.
Buonanotte a tutti <3