Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Kiji    18/11/2017    2 recensioni
Cosa fareste se la persona che avete sempre amato e che vi fa più soffrire, è proprio la più vicina a voi? Sono un ragazzo come tutti gli altri, eppure mi sono innamorato del mio migliore amico. Ed è proprio questo il problema. A complicare tutto arriverà un giovano sconosciuto che, spudoratamente è pronto a stravolgermi la vita... Un bacio è come un fiore, nasce dal nulla e può diventare la cosa più bella che hai mai visto in vita tua!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il fiore che sboccia nel male
1 - Noi

 
Come si fa a decidere chi si deve amare?!
Questo pensiero mi è sempre frullato per la testa riuscendo difficile dargli una benchè minima risposta. Se solo le cose fossero state più facili, se solo lui non fosse il mio migliore amico, forse adesso sarebbe più semplice dimenticare.
Cosa posso dirti per farmi perdonare?!
E' troppo tardi vero? Eppure io sono ancora qui e ci sto provando...
Lo farò sempre fino a quando tu non risponderai!
 
Chi sono io?! Domanda legittima. Il mio nome è Colin Drago e no, non è uno scherzo. Non odio il mio nome, anche se ammetto che sia stato difficile ambientarmi nell'ambiente scolastico. Quando poi il tuo nome viene sminuito totalmente con un soprannome infantile è anche peggio. Credetemi quei nomignoli assurdi che si danno da bambini sono davvero la cosa più odiosa del mondo. Ti si appiccicano addosso e ti strappano via ogni identità fino a lasciarti agonizzante e vuoto.
 “ Il tuo nome è troppo difficile, ti chiamerò Coco" Un ricordo inopportuno mi sfiorò la mente. Si! Sebbene il mio nome fosse Colin, ormai tutti i miei amici e conoscenti, mi chiamavano Coco.
“Coco, andiamo a giocare!” La stessa voce mi ricondusse nello stesso luogo della mente, dove ancora ero all'oscuro di quel sentimento che già stava nascendo e che per tanto tempo fu la mia sola valvola di sfogo.
“A domani Coco, mi sono divertito a giocare con te!” Un paio di occhi azzurri mi fissava intensamente, la sua pelle candida sembrava latte al tramonto del sole. Il corpo
mingherlino, la voce troppo acuta ed i capelli spettinati, indelebile nella mia mente. Il mio migliore amico: Al!
Scusa Al... se il tuo cuore ci riesce, ti prego.... perdonami.
 
-Svegliati Coco. Non credere che anche se la scuola è finita, puoi stare ad oziare tutto il giorno. Comincia a cercare lavoro.- La voce di mia madre era stridula. Da bravo figlio le voglio un bene dell'anima, ma è troppo acida di prima mattina. Oddio è vero!
E' mattina! La scuola è finita da appena 3 giorni e già ho perso la cognizione del tempo. Ho pregato tanto che giungesse questo momento.
Che finissimo presto la scuola superiore sperando che, allontanandomi dalla sua presenza costante, smettessi anche di pensarlo, ma non avevo calcolato un piccolo particolare: siamo vicini di casa! Dalla mia finestra, per una strana e sfortunata coincidenza, posso persino vedere la sua camera e questo mi manda ai matti.
Si, avete capito bene. Sono innamorato del mio migliore amico!
Sono un ragazzo di 19 anni, con un nome che sembra una barzelletta e ho tendenze omosessuali, peggio di così non mi poteva andare. Eppure sapete una cosa?!
Credo che vada bene anche così.
Mia madre se n'era appena andata quando mi alzai stiracchiando le braccia ed assaporai la leggera aria del mattino. Amo l'estate!
Mi piace sudare e sentire caldo, anche se non mi piace per nulla andare al mare. Faccio per alzarmi quando mi accorgo del leggero dolore alle ossa che mi brucia lievemente, piccolo risultato delle notti piene di incubi. A fatica avanzo per la stanza.
Il letto ad una piazza e mezza è proprio al centro, circondato da tutte le cose che mi rendono felice. Il mio computer, appoggiato alla scrivania sul lato destro, le foto appese alle pareti dei miei eventi migliori: natale, compleanni, gite scolastiche da dimenticare, giornate relax con gli amici di sempre e tanto altro ancora.
Sul lato sinistro c'era la libreria costruita da mio padre, con una mensola mancante e piena zeppa di libri comprati al mercato dell'usato. Amavo tutto ciò che si poteva leggere!
Se la carta igenica fosse scritta, leggerei anche quella!
Accanto ad esso vi era il mio amico pagliaccio di ceramica un pò distrutto ma ancora sorridente. Lo avevo dalle scuole medie, un piccolo regalo macabro di Al.
" So che non ti piacciono i clown, ma forse così potrai superare la tua paura." Aveva detto lui quella volta. Non era servito a nulla! Più lo guardavo più i brividi mi salivano su per la schiena. Ero sicuro che prima o poi, mi sarei svegliato insanguinato, eppure non avevo il coraggio di gettarlo.
Dopotutto era un suo regalo!
Presi la prima maglia che trovai dall'armadio che si trovava proprio di fronte al letto e mi accorsi che faceva davvero troppa puzza. Da quanto tempo non la lavavo?!
Due settimane?! Un mese?! Oddio non mi ricordavo per nulla. La appallottolai e la rimisi dentro sperando che prima o poi si lavasse sola ( o forse che la mamma la trovasse un giorno o l'altro) e ne presi un'altra. Una delle poche che non emanava alcun odore e la infilai in un solo colpo. Misi il solito paio di jeans scolorito e mi pettinai senza cura i capelli troppo lisci. Una fugace occhiata allo specchio e via.
Non mi importa molto del mio aspetto. Cosa indosso o come faccio la riga, non importa a nessuno (o quasi.)
-Almeno tu, però, chiamami Colin. Sei tu stessa ad avermi dato questo nome. - A voce bassa, quasi strascicata per la fatica, mi inoltrai nella cucina stretta ed illuminata. Un intenso profumo di caffè si fece largo nelle mie narici, portandomi quasi al disgusto più totale. - Oddio Ma! Hai messo sù un quintale di caffè solo per torturarmi vero?!-
- Smettila di fare lo stupito! Sai bene che la mia vita non gira unicamente intorno a te, vero? Inoltre ti ho detto un centinaio di volte che mi pento di averti messo quel nome. Dovevo scegliere in anticipo Coco, ti sta perfetto.- Il suo sorriso mi fa imbestialire ancora di più.
"Calmati! Non vale la pena arrabbiarsi! Ricordati che è lei che prepara la cena!" Continuo a ripetere quelle parole come un mantra, ma è tutto inutile. La rabbia cresce a dismisura dentro di me.
-Perché non posso avere una madre normale?! Ti giuro che non appena trovo lavoro me ne vado da questa dannata casa! - Avevo esagerato, ma non me ne accorsi subito. Il viso triste di mia madre non mi rivolse più lo sguardo fino a quando non aggiunse. - Ti auguro di poter realizzare presto i tuoi desideri.-
Mio padre ci aveva abbandonato 3 anni prima.
Da un giorno all'altro aveva deciso che non eravamo abbastanza. Non gli bastava la donna che aveva partorito il suo unico figlio, la tranquillità familiare, le gioie di vivere insieme. Da quel giorno tiriamo avanti.
Mia madre sorride adesso, è più felice di quanto dovrebbe, ma io lo so. Sento i suoi pianti la notte, percepisco quanto sta soffrendo e mi dispiace.
-Sto uscendo.- Dico con voce bassa e rammaricata. Dove voglio andare ancora non lo so, mi basta solo cambiare aria. Spalanco la porta e la richiudo alle mie spalle senza neanche voltarmi indietro. Mi sento troppo in colpa per poter continuare a guardarla e così mi allontano ricordandomi di non aver fatto colazione. "Cazzo ho pure dimenticato il portafogli!" Mi dico nella mente, ma non torno indietro. Tiro dritto evitando di guardare la piccola casa azzurra di fronte la mia, sebbene sia quasi inevitabile. Mille ricordi mi attraversano la mente, respingendoli con tutto il mio cuore, accelero il passo."Non devi pensarci. Non devi pensarci coglione!" Quando volto l'angolo mi sento molto più sollevato e sorrido leggermente mentre mi godo una delle vie secondarie della mia cittadina di periferia. Le case sembrano tutte uguali qui. Alcune sono colorate e danno una leggera impressione di felicità, altre (la maggior parte) sono di un puro, sporco e decrepito, bianco calcificato. In alcuni muri ci sono delle scritte, quasi tutte uguali tra loro. " Ti amo Mary"
"Resterò al tuo fianco fino alla fine dei tempi."
"Il cielo è testimone di noi."
Pressoché la maggioranza di esse sono tema romantico, anche se modestamente le considero solo uno spreco di vernice spray. Quasi la totalità di queste coppie che, senza pudore, si dedicano l'un l'altra attraverso un muro, adesso vivrà felicemente con un altro o si è totalmente dimenticata di quel gesto così fragile e fugace. Cosa ne resta allora? Solo l'ombra di un sentimento immaturo ed egoista come l'amore.
Il marciapiede su cui cammino è stato ristrutturato da poco. Ha le mattonelle bianche e marroni e, ai margini, sono presenti piccoli cassonetti per i cani, anche se pochi li utilizzano.
Le macchine vanno e vengono lasciando una scia di rumore fastidioso dietro di loro, ed ogni tanto incrocio qualche altro passante che, forse più impegnato di me, corre chissà dove come una trottola impazzita. Sebbene possa sembrare il solito ragazzo svogliato e sfaticato, non è del tutto vero. Io ho un piano per la mia vita! L'unica cosa che mi risulta difficile è dirlo a mia madre.
Come posso spiegarle che dovrò lasciarla a breve?!
"Mamma, non voglio abbandonarti ma cazzo, non posso continuare a farmi le seghe pensando al mio migliore amico. "
No!
Come se potessi dirle una simile minchiata!
"Io non sono gay! Hai capito?!" Ed in effetti io non mi considero tale. Cioè voglio dire non è che mi piacciano tutti gli uomini. Non provo attrazione per nessun altro. Non ho mai avuto un'erezione per aver visto il pene di un qualche mio amico, eppure non riesco a smettere di pensare ad Al.
Il mio unico punto debole è lui! Come non amo nessun altro uomo, non riesco neanche ad innamorarmi di altre donne. E' questo il mio vero problema!
Senza accorgermene sono arrivato alla solita panchina del parco al centro della città e mi ci siedo come al solito. Prendo dalla tasca il mio smarthphone ed inizio a spulciare le mail.
Ne sto cercando una in particolare, quella che mi cambierà la vita e finalmente la trovo.
Indirizzata a Colin Drago, inviata dalla B&G industry.
"Spettabile Sig. Drago. Abbiamo preso in esame il curriculum vitae da lei allegato e, sebbene non ci sia presente alcuna esperienza lavorativa, è stato scelto per partecipare al nostro Stage lavorativo della durata di  un anno. Durate questo periodo potrà usufruire del nostro alloggio per dipendenti da cui però, sono esclusi i pasti. La invitiamo a presentarsi tra una settimana precisa per il corso di orientamento alla nostra filiale di Roma."
Era fatta!
Mi avevano preso proprio come avevo desiderato, ma sentivo che qualcosa non andava. Non ero felice. Non potevo esserlo!
- Coco?! Hey Coco. - Una voce femminile si levò tra le foglie Sapevo che l'avrei incontrata e forse per questo ero tornato al parco ancora una volta. Lei; la mia migliore amica Sabrina.
- Almeno tu! Perchè continuate tutti con questo stupido soprannome.- Sbuffando continuai a guardare il terreno scuro e mi spostai leggermente per permetterle di sedersi al mio fianco.
- Scusa dai. Lo sai che adoro il tuo nome ma preferisco di gran lunga chiamarti Coco. - Sorrideva come lui. Perché l'unica persona al mondo che gli somigliava così tanto, non mi attraeva per nulla?! - Quando la smetterai di evitare mio fratello? Sono giorni che è intrattabile.- Alzai lo sguardo per guardarla e trattenni per un istante il respiro. I suoi capelli ramati erano della stessa sfumatura della sua. Il suo odore era identico e gli occhi grandi e neri avevano lo stesso taglio di Al, allora qual'era il problema?
- Perché non posso amare te? Lo so Sabry. Lo so bene che continuando così lo perderò del tutto, ma non posso farci nulla. Ogni volta che lo vedo sento come una miriade di pugnali che mi trafiggono il cuore. E' estenuante! - Mi fermai trattenendo le lacrime. Non volevo farmi vedere in quello stato neanche da lei.
La mano calorosa della mia amica, si strinse alla mia. Lei era l'unica che lo sapeva. L'unica che poteva capirmi e che non mi ha mai giudicato. Anche quando la ferii, anche quando il suo cuore era in frantumi, ha sempre sorriso per me.
- Cosa vuoi fare allora? Evitarlo fino a quando smetterà di cercarti?! - Lei si fermò un attimo, poi sembrò capire e la sua espressione cambiò del tutto.
- Non dirmi che... - Disse poi smise di guardarmi.
-E' l'unica soluzione Sabry. Non vedo via d'uscita. Devo andarmene altrimenti rischio di impazzire. - - Stai solo scappando. Sai, anche quando ci siamo lasciati mi hai ferita, ma almeno pensavo "ok non può farci nulla". Adesso però penso che tu sia solo un vigliacco che non ha le palle per dire alla persona che ama la verità. Meglio pentirsi per i propri errori che rimpiangere a vita una felicità che non ci si è sforzati di ottenere. -
I suoi occhi erano caldi e pieni di rabbia repressa. Non posso fare altro che ascoltare le sue parole rimbombare dentro di me, prima di sentire la rabbia salirmi dentro.
- Tu non puoi capire! Non senti il dolore che porto dentro, quindi non giudicarmi!- Fu più veloce di me. La sua mano si schiantò sul mio viso facendomi trasalire. Gli occhi di Sabrina erano rigati dalle lacrime.
- Non sei il solo che ama una persona con la consapevolezza che non sarà mai sua. Io sono innamorata dello stesso ragazzo fin dall'asilo. Peccato che lui sia un totale vigliacco!- L'ho vista alzarsi e correre via. Ho potuto sentire il suo cuore frantumarsi di nuovo, ma come al solito non riuscii a fare nulla. Se solo fossi stato più forte mi sarei alzato e l'avrei rincorsa e forse era quello che lei segretamente desiderava. Se fossi stato diverso l'avrei stretta a me e ci saremmo baciati, forse avremmo costruito una vita insieme, ma non è così. Nulla sarà mai così!
Di una cosa ero sicuro però... Aveva ragione!
Mi alzo come un ladro colto in fragrante e mi faccio per avviarmi a casa quando, con la coda dell’occhio, vedo una sagoma dietro un albero. Non era la prima volta che vidi quell’ombra, ne ero sicuro, eppure non riuscivo a riconoscerla. Chi era?! Non sapevo perché ma qualcosa mi attirava in modo inesorabile verso quella direzione.
Dovevo fermarmi.
Senza riuscire a spiegarmelo le mie gambe si muovevano in modo autonomo. Varcai l’angolo e lo vidi. Lui era assopito, quasi addormentato in quel pacifico ambiente naturale. Non lo avevo mai visto, ma sentivo una forte attrazione verso di lui.
Pelle chiara e viso angelico lo contraddistinguevano e proprio quel momento, in cui era così calmo e beato lo conobbi. Rimasi immobile a fissarlo per una qualche strana ragione senza riuscire a muovermi. Non era chissà quale bellezza, non somigliava neanche lontanamente ad Al.
Ero assorto nei miei pensieri quando lui aprì gli occhi. Restare a guardarci mi fece fermare il cuore. I suoi occhi, forse più di tutto il resto, mi fecero capire che c’era qualcosa di pericoloso in lui.
Cosa? Non lo sapevo in realtà. Non parlò, quasi come se si aspettasse la mia visita, sostenne solamente il mio sguardo incantato, fino a quando fu proprio lui a rompere il silenzio.
-Sei troppo rumoroso di prima mattina lo sai?!- Il suo sguardo cambiò. Se prima nei suoi occhi leggevo, quasi bontà, adesso sembrava proprio un demone diabolico.
Scattò veloce come una lepre e, afferrandomi il viso tra le mani, impresse le sue labbra alle mie. Uno sconosciuto mi stava baciando?!
Sentivo chiaramente la sua lingua che toccava la mia, la muoveva e la inebriava del suo gusto ed iniziai a provare quasi piacere, eppure fu solo per un attimo.
Coco!
La sua voce mi tornò in mente e quella breve parentesi si scagliò su di me. Scostai di peso quel ragazzo e lo spinsi con forza contro l’albero.
- Non ho idea di chi tu sia, ma prova di nuovo a toccami e ti ucciderò.- Ero paonazzo! Non avevo mai baciato un uomo, sebbene avessi sognato spesso di farlo con Al. Il sogno con la realtà è davvero qualcosa del tutto diversa! Non provai repulsione e forse fu questo che mi spaventò di più.
Io che avevo sempre e solo amato una persona, com’era possibile che adesso provavo quegli strani sentimenti per un totale estraneo? Mi voltai e feci per andarmene.
-Ci rivedremo presto, Coco. -
Con quella promessa, scappai via, cercando di mettere ordine nei miei pensieri.
Forse ho sbagliato tutto dall’inizio. Ne sono sicuro!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Kiji