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Autore: Lunatica95    20/11/2017    0 recensioni
Poi ti accorgi che non puoi decidere tu quando smettere di soffrire, non puoi decidere quando puoi essere felice, non puoi decidere niente della tua vita. Devi solo aspettare che qualcosa capiti e nel frattempo continuare con la tua routine.
Genere: Demenziale, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

L’amore. L’amore è un sentimento strano, a volte sei consapevole di provarlo, a volte non te ne accorgi nemmeno, ma c’è un momento in cui tutti ci accorgiamo del fatto che il nostro sentimento era amore.
Questo momento è quando finisce tutto. Quando senza quella persona affianco ti senti vuoto, ti senti perso e sei convinto che niente tornerà mai al suo posto.
Ecco io mi trovo in questo momento. Ed è il momento più brutto della mia vita. Voler passare tutti i giorni sotto le lenzuola senza neanche mangiare, costringersi ad uscire e andare all’università, vedere i binari del treno e voler far finire la tua vita. Si so cosa vuol dire, perché lo provo tutti i giorni. Tutti i giorni da cinque mesi.
Sembra tanto vero? Cinque mesi spesi a deprimersi, pensare di migliorare costringendosi ad andare avanti, anche se non si è veramente capito cosa sia successo. Cosa sia andato storto, perché sia successo tutto così velocemente.
Poi ti accorgi che non puoi decidere tu quando smettere di soffrire, non puoi decidere quando puoi essere felice, non puoi decidere niente della tua vita. Devi solo aspettare che qualcosa capiti e nel frattempo continuare con la tua routine.
Svegliarsi alle 6:00, andare a prendere il treno, eliminare il pensiero di buttartici sotto, prendere il treno, in ritardo come sempre, stare in mezzo alle persone fingendo che la tua vita vada alla grande, nascondere i veri sentimenti, fingere, mettersi una maschera, arrivare all’università, seguire le lezioni, smettere di pensare al suicidio, mangiare con gli amici e fare finta che vada tutto bene, farsi vedere allegra e divertente, studiare, studiare, studiare, ed infine riprendere il treno, cancellare il pensiero della tua faccia sui binari, fare finta in mezzo alle persone che stai bene, che non vorresti morire, tornare a casa, fingere ancora con i genitori, mangiare, perché se non mangi poi stai male, andare a dormire, e di nuovo ripetere tutto.
Ancora. Ancora.
Pensi che se continui a ripetere le stesse azioni andrà meglio, che fingendo di star bene poi starai bene veramente. Ma non è così, ci sarà sempre una parte di te che si sentirà vuota e che non capirà il senso dell’esistenza dell’uomo e soprattutto della propria esistenza.
Ci sarà sempre una parte di te che vuole lui. Anche solo come persona da avere al proprio fianco, anche solo come persona con cui parlare quando si è tristi, quando vorresti veramente fare quel salto e non tornare più indietro. Quando vorresti finirla.
Ma quella persona non c’è e non ci sarà, e devi farti forza da sola, giorno dopo giorno, mese dopo mese. Anche se le cose non cambiano. Devi credere che arriverà anche per te un giorno in cui sarai felice.
Il problema è che quando cominci a pensare una determinata cosa, come il suicidio, è difficile che questo pensiero si tolga dalla tua mente. Anche se a casa va tutto bene, anche se hai degli amici fantastici che farebbero di tutto per te, anche se all’università va tutto alla grande.
Quando cominci a non sentire più niente, non provare assolutamente nulla, ti chiedi che motivi hai per vivere ancora, per quale motivo ancora non l’hai fatto. Che senso ha vivere?
Molti pensano che il problema sia che non vogliamo essere aiutati, ma non è vero. Perché se una persona, che vorrebbe stare tutto il giorno nel letto, esce di casa, esce con gli amici. Fidatevi che vuole essere aiutata. Sta provando ad essere diversa da quello che è. Diversa da quello che sente. Il fatto è che a volte non è possibile aiutare persone che pensano al suicidio, perché questo pensiero non viene da fuori, non viene da qualcuno che ti dice ‘sei brutta’ o ‘non dovresti vivere’ ma viene da dentro. Viene dal fatto che quella persona comincia a pensare che non merita di vivere, che se quelle persone gli dicono quelle cose forse è vero, che se una persona ti abbandona senza motivo forse il motivo sei tu.
Sei tu il problema. 
Il più grande nemico di una persona che pensa al suicidio non sono gli altri. Sei tu.
E il migliore amico che puoi trovare invece sei sempre tu. Perché finché non riesci ad amarti, non riesci a capire che a volte, la maggior parte delle volte, sono gli altri a sbagliare, sono loro che non ti apprezzano per quel che sei.
Ma come fai ad accettarti quando in realtà ti fai pena? Devi cominciare a credere a ciò che ti dicono le persone che hai affianco, non quelle cattive, ma quelle che ci tengono davvero a te. Quelle che anche se gli scoppi a piangere in faccia, per nessun motivo in particolare, sono lì per te. Dovete credere alle persone che vi dicono che siete forti, che ce la potete fare, che dovete resistere. Che siano i genitori, un fratello o una sorella o degli amici. Chiunque sia.

Perché è questo quello che ho fatto. Ho creduto. Nel momento peggiore della mia vita, io ho creduto che potessi farcela. E ho ripetuto la mia routine sperando che un giorno ce l’avrei fatta. E non so dirvi se in questo momento ce l’ho fatta ma sicuramente la mia routine è leggermente migliorata. Invece che pensare al suicidio quasi tutti i minuti della giornata, ora accade raramente. Non dico che è stato facile, non dico che non ci penso ancora perché non sarebbe vero.
Quel pensiero non se ne va mai dalla propria testa. Ma bisogna com
batterlo tutti i giorni e credere, credere in ciò che ci dicono.
Credere nelle cose belle.


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Hei, è da un po che non scrivo e probabilmente nessuno leggerà questo prologo.. Ma se qualcuno è lì in ascolto.. Questo è l'inizio di una storia che non a tutti piacerà.. Sarà triste.. Sarà dolorosa.. Sarà vita..
Se qualcuno ha recensioni o consigli sono ben accetti..
Scriverò quando posso e non ho ancora niente pronto..
Byee...



 
  
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