Fumetti/Cartoni americani > Avatar
Ricorda la storia  |      
Autore: Trisha_Elric    20/11/2017    3 recensioni
-Sono qui perchè ho bisogno di un aiuto e non sapevo a chi altro rivolgermi.- spiegò Aang con decisione, coccolando Momo dietro un orecchio.
-Deve essere importante visto che sei venuto da così lontano!- disse la donna con stupore. Il dominatore iniziò ad arrossire sulle guance cercando di mantenere lo sguardo il più immutabile possibile.
-Sì, infatti lo è. Tra due settimane è il compleanno di Katara. L'ho scoperto solo di recente, l'anno scorso con la guerra in corso non avevamo festeggiato nulla, ma vorrei farle uno splendido regalo...ma non ho molte idee. Vorrei poter fare qualcosa che le possa piacere ma che la faccia restare di sasso!- mentre esponeva la sua richiesta, Aang era diventato ormai paonazzo.
-Ah!- Kanna lo guardò raggiante. -Ho capito e credo di avere in mente il regalo perfetto. Una cosa che le puoi regalare solo tu.-
-Davvero??- sapere una simile notizia non faceva che rendere l'Avatar radioso; avrebbe fatto di tutto. -E cosa sarebbe?-
-Una collana di fidanzamento!-
Oddio.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aang, Katara, Quasi tutti | Coppie: Katara/Aang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

REGALO DI COMPLEANNO

 

 

 

Se si trattava di ristabilire l'ordine naturale del mondo, portare giustizia e castigare i cattivi, Aang si sentiva invincibile poiché, in qualità di Avatar, era il suo destino da quando era venuto al mondo; ci aveva impiegato quasi un anno, dopo il suo ritorno dall'iceberg, per riuscire a padronare correttamente tutti e quattro gli elementi ed ora era in grado di entrare e uscire coscientemente dallo stato di Avatar...allora perché si sentiva ancora così infantile e impacciato quando la missione riguardava Katara?

Aang, l'ultimo dominatore dell'aria, si trovava all'interno di una tenda con le gambe incrociate e la testa completamente nel pallone. Si sentiva un vero e proprio disastro.

-Accidenti Momo.- sospirò il ragazzo passandosi una mano sopra la testa rasata cercando di placare la sua frustrazione. -Sono un vero incapace! A cosa è servito arrivare fino alla Tribù dell'Acqua del Sud se poi non mi vengono in mente delle idee?-  il lemure volante lo osservò con i suoi grandi occhi verdi, inclinando di lato il capo, confuso. Un secondo dopo l'animale scese dalla sua spalla, frugò qualche istante fuori dalla tenda e infine tornò dentro porgendoli un pezzo di ghiaccio.

-Non mi sei di aiuto amico, ma grazie per averci provato.- sconfitto, il dominatore si sdraiò sul letto foderato in pelle di animale e guardò sopra di lui, cercando una soluzione.

-Giovane dominatore! E' un vero piacere vederti qui, come stai?- una signora anziana entrò dentro con un sorriso dolce e comprensivo sulle labbra.

-Kanna!- Aang si destò, con eccessiva enfasi, e si mise sull'attenti di fronte a lei. -Sto benissimo, lei invece?-

-Dammi pure del tu.- la saggia si sedette composta di fronte a lui e lo guardò con i suoi grandi occhi blu, molto simili a quelli dei suoi nipoti. -Sono felice di vederti, voglio ringraziarti, da parte di tutta la Tribù dell'Acqua, della tua magnifica impresa. Ti siamo debitore, giovane Avatar.- Kanna chinò profondamente il capo in segno di rispetto, facendo imbarazzare molto il ragazzo. -Allora, cosa ti porta qui, così distante da Ba Sing Se.-

Infatti da quando la guerra era finita, il gruppo si era stabilizzato temporaneamente nella capitale del regno della Terra per godersi il meritato riposo e la sospirata pace.

-Sono qui perchè ho bisogno di un aiuto e non sapevo a chi altro rivolgermi.- spiegò Aang con decisione, coccolando Momo dietro un orecchio.

-Deve essere importante visto che sei venuto da così lontano!- disse la donna con stupore. Il dominatore iniziò ad arrossire sulle guance cercando di mantenere lo sguardo il più immutabile possibile.

-Sì, infatti lo è. Tra due settimane è il compleanno di Katara. L'ho scoperto solo di recente, l'anno scorso con la guerra in corso non avevamo festeggiato nulla, ma vorrei farle uno splendido regalo...ma non ho molte idee. Vorrei poter fare qualcosa che le possa piacere ma che la faccia restare di sasso!- mentre esponeva la sua richiesta, Aang era diventato ormai paonazzo.

-Ah!- Kanna lo guardò raggiante. -Ho capito e credo di avere in mente il regalo perfetto. Una cosa che le puoi regalare solo tu.-

-Davvero??- sapere una simile notizia non faceva che rendere l'Avatar radioso; avrebbe fatto di tutto. -E cosa sarebbe?-

-Una collana di fidanzamento!-

Oddio.

Il ragazzo divenne all'istante di un rosso intensissimo, quasi viola sia per l'emozione sia sopratutto perchè non riusciva più a respirare. Cercò di regolarizzare il battito del cuore, impazzito, e prese una profonda boccata d'aria, facendo traballare violentemente la tenda, spaventando Momo che si era assopito qualche istante prima.

-C-c-c-c-cosa scusa?- boccheggiò il monaco mentre fissava l'anziana con uno sguardo indecifrabile.

-Sì.- Kanna gli sorrise come se nulla fosse. -So che vi siete innamorati e io approvo la vostra relazione. Quindi, perché non ufficializzare il fatto che mia nipote sia la tua fidanzata?-

Fidanzata. Questo termine per lui era ancora nuovo: si era innamorato di Katara nel primo istante in cui i suoi occhi grigi avevano incontrato quelli blu di lei e nulla aveva smosso quei sentimenti. Quelle parole pronunciate dalla signora ebbero su Aang un effetto molto simile ad una sbronza: si sentiva accaldato, non riusciva a pensare lucidamente e sentiva la testa girare.

-Giovane Aang?- la donna lo guardò un po' preoccupata ma l'Avatar si destò nuovamente con un sussulto, restando ancora rosso in viso.

-Sì! Ehm...mi scusi.- mormorò lui imbarazzato. -L-l-lei crede davvero che sia un buon regalo?-

-Certamente.-Kanna annuì convinta.-Solitamente questo rituale viene fatto durante il compimento dei sedici anni, ma per me siete entrambi pronti per promettere questa vostra unione.-

Aang le sorrise radioso facendo un balzo in aria per la gioia. -Sì! E' perfetto!-

-Bene, allora ora andrò subito a parlare con Pakku affinché ti possa trovare il materiale adatto. E' tradizione che la collana venga forgiata dallo sposo.- l'anziana si alzò e si diresse verso l'uscita della tenda. -Sono davvero felice che tu entra nella nostra famiglia.-

Una volta che Kanna fu uscita, Aang guardò il punto dove lei era sparita, un sorriso smagliante in viso.

-Anche io.-

 

***

 

Il maestro Pakku, burbero come sempre, gli consegnò la particolare pietra che utilizzava la Tribù quando dovevano forgiare le collane per il rituale di matrimonio.

-Ecco a te giovane Avatar; se vuoi un aiuto di un esperto posso consigliarti come intagliare la pietra e cosa decorarci!-

L'anziano maestro dell'acqua sorrise trionfante mentre evidenziava il suo talento.

-La ringrazio maestro.-Aang fece un inchino congiungendo le mani in avanti, mostrando il rispetto per la sua figura. -Ma credo che farò da solo.-

Pakku lo guardò sorpreso per alcuni istanti per poi sorridergli.

-Sì.- annuì.-Devi farlo da solo. Beh, per qualsiasi cosa non esitare a cercarmi.-

Quando il maestro se ne fu andato, Aang si avvicinò alla riva del ghiacciaio stringendo tra le mani la pietra azzurrina; Appa, seduto dietro di lui, lo guardava con curiosità insieme al lemure volante.

-Stavo pensando ad una cosa.- disse il dominatore dell'aria pensieroso mentre con un dito delineava la superficie liscia del materiale che brandiva. -Katara indossa la collana di sua madre. Non posso di certo chiederle di toglierla per farle indossare la mia.- sospirò socchiudendo gli occhi.-Tuttavia mi sembra il regalo perfetto. Voi che dite?-

L'Avatar si girò verso i due: Momo gli si arrampicò sulla testa e si acciambellò su essa mentre Appa osservava il lemure molto intensamente; l'idea che gli venne in mente lo colpì come uno schiaffo.

-Ma certo! Ora so cosa devo fare. Grazie ragazzi, siete i migliori.- Aang prese l'animale volante e lo mise sopra il pelo soffice del bisonte per poi avvicinarsi nuovamente sul margine della riva ghiacciata; guardò la pietra con molta intensità, come se fosse viva, e l'appoggiò esattamente sotto i suoi piedi.

Molto bene, si disse, ora non resta che procedere.

Chiuse gli occhi grigi e prese una profonda boccata d'aria: regolarizzò il respiro, svuotò la mente e lasciò che la sua energia si convogliasse con quella della Terra; poteva sentire chiaramente quella sensazione, ormai familiare, di potenza che gli risaliva e ribolliva nelle vene...era un tutt'uno con il mondo ed esso era parte di lui.

I tatuaggi caratteristici e gli occhi iniziarono a brillare in maniera abbagliante, di una luce bianca, rappresentando la perfetta sincronia dell'utilizzo degli elementi, amplificata al suo massimo. Sorrise contento nel sentire come ora fosse in grado di controllarsi perfettamente e coscientemente.

Alzò lentamente le mani in aria, sollevando la pietra posta sotto i suoi piedi: volteggiò la mano destra, mimando il nuotare di un pesce verso l'alto, e un getto d'acqua si distaccò dal placido specchio di partenza per andare a circondare il materiale, con il compito di levigarlo; con i piedi si concentrò a sentire le vibrazione dei fondali, come Toph le aveva insegnato, e poco dopo, con un sonoro battito del piede, fece emergere  con rapidità due esemplari di squalostrica e con delicatezza vi estrasse le perle, una bianca e una nera, che contenevano per poi rimetterli in mare.

Bene.

Una volta che la levigazione fu completa, l'Avatar riposò il getto d'acqua ed evocò una bolla d'aria che permise all'ovale di rimanere perfettamente dritto davanti ai suoi occhi mentre con il dominio del fuoco incideva minuziosamente il disegno sulla superficie: il simbolo dello Yin, con all'interno una freccia, e dello Yang, con su incise le onde del mare; con un sottile ma intenso sospiro di fuoco lucidò la pietra.

Con entrambe le mani estrasse un particolare tipo di alga, di color avorio e molto resistente, e con movimenti sinuosi ne intrecciò alcune fino ad ottenere un cordino che assemblò insieme all'ovale ed alle due perle.

Aang chiuse gli occhi e quando li riaprì lo stato dell'Avatar era terminato. Afferrò con delicatezza il suo lavoro e lo osservò soddisfatto con le guance arrossate.

Non avrebbe potuto fare di meglio, ne era sicuro; usando tutti gli elementi per quell'oggetto aveva inciso una parte di lui in esso.

Giusto in tempo per ripartire e tornare a Ba Sing Se in orario.

 

***

 

Dopo aver salutato la Tribù dell'Acqua del Sud con estremo calore, Aang partì con Appa e Momo verso il Regno della Terra.

Si sentiva emozionato, elettrizzato e, sopratutto, terrorizzato.

Le sarebbe piaciuto il regalo? Era troppo presto? Infondo erano solo pochi mesi che avevano iniziato la loro relazione...sperava tanto che non scappasse per andare a sposarsi con un Acquilacavallo!

Ok Aang, ora stai esagerando. Respira e pensa lucidamente.

Chiuse gli occhi, cercando di convincersi che sarebbe andato tutto bene, e ad un tratto udì nella sua mente, o meglio  nel suo spirito, una voce calda e familiare.

-Roku!-

-Giovane Aang- la voce dell'anziano predecessore rimbombava dentro di lui con una vibrazione calda. -Il tuo animo è in tumulto ma io ti comprendo benissimo. Quando sposai mia moglie, ero terrorizzato. Non riuscivo a credere che lei mi ricambiasse anche dopo tutti gli anni di separazione per il mio addestramento, ma l'amore è un sentimento bellissimo che dona una serenità di spirito come nessun'altra cosa. Andrà tutto bene, giovane amico.-

Dopo quelle parole, davanti agli occhi del dominatore dell'aria apparve il momento del matrimonio tra il giovane Roku e la splendida sposa: fu avvolto dalla felicità, dal calore ,e da una lieve e lontana nostalgia che il suo antenato provava nel mostrare quel ricordo.

-Grazie Roku.- mormorò Aang mentre una solitaria lacrima gli percorreva una guancia.

 

***

 

Ba Sing Se, capitale del Regno della Terra dove la vita aveva cominciato a scorrere serena senza più nessuna paura.

Le ferite erano tante e tanto sarebbe stato il tempo per rimarginarle, ma tutti erano più che lieti che la guerra, e tutte le sue conseguenze, fosse terminata: dominatori di viario ordine avevano unito le forze per darsi una mano a rinascere nell'armonia.

Nella periferia del palazzo del re della Terra, viva il gruppo che aveva permesso la fine della guerra dall'oppressione della Nazione del Fuoco e, in quel giorno, il baccano che si udiva tra quelle mura era maggiore delle altre volte.

Sopratutto per colpa di Sokka.

-Sorellina, auguri!- il giovane guerriero stritolò la dominatrice dell'acqua sollevandola da terra.

-G-grazie Sokka.- rispose Katara leggermente imbarazzata, non abituata a quella manifestazione di affetto tanto esplicita del fratello.

-Tantissimi auguri!- risposero in coro, ad alta voce, gli altri invitati: nel grande e raffinato salone c'erano Zuko, il nuovo Signore del Fuoco, suo zio Iroh, Toph, Suki,e alcuni amici incontrati durante i loro viaggi attorno al mondo.

-Ragazzi.- mormorò la ragazza dalla carnagione scura, commossa.-Siete dolcissimi, grazie di cuore!-

-Di nulla, è il minimo che potessimo fare.- disse Sokka con dolcezza, prendendo per mano la sorella. -Questa è la torta!- le mostrò una composizione di quattro piani, colorati ognuno diversamente, un po' pericolante.

-Oh, ma che bell'arcobaleno!-

-Cosa? No! Sono i quattro regni, vedi? Quello sotto è il Fuoco, poi c'è la Terra, Aria e in cima, modestamente, Acqua!-

-Perchè deve essere proprio il Fuoco in basso?- chiese Zuko con sospetto, incrociando le braccia al petto.

-Beh, perchè nonostante voi adesso siate buoni e non cerchiate più di ucciderci...il potere del fuoco rimane un potere stupido!-

-Cosa? Ripetilo se hai il coraggio!-

-Cerco che sì!  S-t-u-p-i-d-o.-

-Io ti..-

-Calma, sovrano Zuko.- il vecchio Iroh si avvicinò e separò i due ragazzi con una delicata risata. -Beviamoci un tè al gelsomino per riposare i nervi stanchi!-

-Zio, lui non può trattarmi di certo così!-

-Altrimenti cosa, intacco il tuo onore?-

Tutti quanti iniziarono a ridere, anche Zuko un secondo dopo.

Katara guardò i suoi amici con sguardo dolce ma non potè fare a meno di sospirare. C'era un posto vuoto e quel posto non era tornato in tempo.

Ok, non doveva pensare a cose stupide come i compleanni e le feste, però...però era così. Era il primo compleanno che passava senza la guerra, un momento di pura e semplice gioia senza timori o ansie...avrebbe voluto passarlo con la persona più importante.

-Ehi, Katara.-

-Sì, Zuko?- la ragazza scosse appena il capo per prestare attenzione al ragazzo con la cicatrice in viso.

Lui le sorrise. -Vedrai che arriverà.-

Lei lo ricambiò abbracciandolo. -Grazie.-

 

La giornata passò tranquilla, tra giochi, battute e spuntini, e si era creata una piacevole atmosfera di divertimento: avevano consegnato tutti i loro regali alla festeggiata ed ora finivano la cena che Katara aveva preparato per i suoi ospiti.

-Era tutto favoloso mia cara.- disse Iroh con un sorriso gentile, pulendosi educatamente la bocca con un fazzoletto di stoffa.

-Senza dubbio.- continuò Toph mettendo i piedi sulla tavola. -Sai di sicuro cucinare meglio di quanto chiacchieri!-

-Ehi!- ma la bruna rise di gusto. -Grazie tante!-

-Quando vuoi dolcezza!-

-Ehi, lo sentite?- la dominatrice della Terra si mise in piedi e, senza farsi vedere, sorrise.

-Ci sono i fuochi d'artificio!-

-Sì!- Suki si alzò assieme a Sokka, elettrizzati.-Lì sento chiaramente! Andiamo fuori!-

I ragazzi si avviarono verso la veranda per andare a vedere lo spettacolo di luci e colori.

-No Katara.- Toph trattenne la ragazza per un braccio; una volta che tutti furono usciti, la cieca la lasciò andare.

-Ma che ti prende?-

-Ti consiglio di andare sul tetto. A giudicare dalle vibrazioni, dovresti riuscire a vederli meglio da lassù.-

-E' una splendida idea!- la dominatrice dell'acqua sorrise. -Vado ad avvisare gli altri!-

-Ci penso io.- tagliò corto la mora. -Tu intanto vai!-

-Va bene!-

Una volta andata, Toph si lasciò cadere a terra con un sorriso.

Lo aveva sentito chiaramente.

-Bravo Aang, sei riuscito ad arrivare in tempo!- e sorridendo ancora chiuse gli occhi.

 

-Che meraviglia!- Toph aveva ragione, sul tetto le luci erano sensazionali: una miriadi di colori brillavano in cielo  per poi ricadere verso la terra come un'elegante pioggia; era una delle cose più belle che avesse mai visto.

-Questo è il vantaggio di essere nate il primo giorno di Primavera.-

Katara girò il capo di scatto e vide lì, seduto sopra le tegole del tetto verde, il giovane Avatar intento a muovere le dita sopra una sfera di fuoco ed acqua, non mescolate ma che ruotavano parallele come serpenti incantati, da cui partivano i lampi di luce che illuminavano il cielo.

-Sei arrivato..-mormorò la ragazza, avvicinandosi, per poi guardarlo con una leggera rabbia in viso. -Dove sei stato in questo mese? Hai detto che era importante.-

-Infatti!- Aang le sorrise ingenuamente e ciò la fece arrossire. Come poteva tenere il punto del discorso se lei arrossiva?

-Sono bellissimi..- disse la dominatrice incantata nuovamente da quello spettacolo, sedendosi di fianco a lui.

L'Avatar mandò in cielo altri fuochi d'artificio e rivolse alla ragazza uno sguardo intenso, osservatore. Gli era mancata tantissimo in quei giorni, non era più abituato a vivere senza lei vicino..la  trovava estremamente bella poi nel suo abito blu notte decorato con rifiniture argentate attorno al petto e al fianco, simili ad un dragone d'acqua.

-Cosa c'è?- chiese lei con un bisbiglio, toccandosi una ciocca di capelli per placare l'imbarazzo.

-No, nulla.- Aang si grattò la nuca. Era il momento.

-Ti ho portato un regalo.-

-Ah sì? Beh, spero sia fantastico allora!-

Il dominatore venne preso da un'improvvisa paura: se non le fosse piaciuto, sicuramente lo avrebbe picchiato a sangue!

Con mani tremanti lasciò andare la sfera che stava domando, rimanendo comunque splendente davanti a lui, lentamente prese un pacchetto all'interno della sua tasca e glielo porse in silenzio.

-Aang...- lo guardò e sussultò nel vedere il volto dell'Avatar rosso peperone. Era incredibilmente adorabile in quel momento. Con delicatezza slegò il pacchetto di carta scura e quando vide il contenuto, sgranò gli occhi incredula. Avrebbe riconosciuto un oggetto come quello fra mille. Si toccò inconsapevolmente la collana di sua madre e sentì le lacrime affacciarsi ai suoi occhi.

-No Katara!- il ragazzo la guardò terrorizzato, portando le mani vicino a lei senza però toccarla. -Non l'ho fatta per sostituire quella di tua madre, assolutamente no! So quanto tu ci tenga, e ti ho creato questa variante da allacciare ai tuoi capelli...- abbassò lo sguardo, lucido per le emozioni che stava provando.-Ho pensato che ti sarebbe stata benissimo...-

-L-lo hai fatto tu?- mormorò Katara osservando lo splendido oggetto in ogni suo dettaglio.

-...sì. Sono andato a trovare tua nonna Kanna nella Tribù dell'Acqua del Sud e mi hanno aiutato con il materiale. Per forgiarla ho usato gli elementi..-

La bruna sfiorò il simbolo dello Yin e dello Yang con le dita; era di una perfezione strabiliante.

Glielo porse infine, tenendo gli occhi bassi.

Aang sentì un blocco in gola.

Era un rifiuto? Lei..non accettava il suo regalo?

Ma prima che potesse pensare altro, lei alzò lo sguardo, rosso, verso di lui.

-Ti andrebbe di mettermelo tu..?-

Se non fosse stato il dominatore dell'aria, Aang sarebbe morto per soffocamento. Quella frase lo aveva senza dubbio sconvolto; con il cuore a mille annuì, si avvicinò a lei e le legò il gioiello alla base della lunga e morbida treccia.

-Ecco qui..-

Katara gli prese la mano e gliela strinse fortissimo, lo sguardo blu di lei era più intenso e brillante che mai e lui lo amava tremendamente.

Si avvicinò, piano, fino a che non appoggiò la sua fronte su quella di lei; alzò gli occhi lentamente e la guardò con le guance in fiamme; fu felice e sollevato di vedere che lei aveva la stessa sua espressione.

Socchiuse gli occhi, fece un respiro profondo e quando li riaprì parlò con voce seria ma tremante.

-Katara...vuoi essere la mia..?- ma lei lo interruppe con un improvviso e delicato bacio. Le sue labbra lo avvolsero come il più bramato dei nettari, portandolo a desiderare ancora di più quel contatto. Andava contro ogni suo principio di monaco desiderare ardentemente cose di questo tipo, ma baciare Katara era come raggiungere lo stato dell'Avatar: lo rendeva forte e potente come non mai.

Aang ricambiò il bacio affondando le dita sottili ma decise dietro la nuca di lei, inclinando leggermente il capo da un lato.

Non servivano le parole, non erano mai servite. Erano in grado di capirsi perfettamente già da molto tempo.

Il viaggio che avevano affrontato li aveva messi davanti ad una realtà dura, fredda e crudele, esposti a pericoli inimmaginabili, paure che molti uomini non affronteranno mai in vita loro; ma ora, a quindici e quattordici anni( centoquattordici per l'esattezza) erano già consapevoli di chi fossero e di quale fosse il loro ruolo nel mondo.

E mentre il bacio finiva, un ultimo intenso fuoco d'artificio illuminò il cielo di Ba Sing Se, riavvolgendola nella dolce e meravigliosa prima notte di Primavera.

 

-Buon compleanno, mia splendida Maestra della Tribù dell'Acqua.-

 

Angolo Autore

 

Eh sì, ho rivisto tutte e tre le stagioni di ''Avatar, la leggenda di Aang'' in quattro giorni e, una volta terminata, sono stata presa da una sensazione fortissima: dovevo scrivere assolutamente su di loro. Amo Aang, lo trovo estremamente vero come personaggio, e adoro Katara, dolcissima, matura ma piena di difetti tipici delle ragazze! Adoro come il mondo di Avatar sia gestito in maniera tale che tutto è uguale alla nostra realtà eppure, allo stesso tempo, diversa.

E nulla, questo è un piccolo omaggio alla mia coppia preferita di Avatar.

Un bacio a tutti.

Trisha_Elric

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Avatar / Vai alla pagina dell'autore: Trisha_Elric