REGALO
DI COMPLEANNO
Se si trattava di ristabilire l'ordine naturale del
mondo, portare giustizia e castigare i cattivi, Aang
si sentiva invincibile poiché, in qualità di Avatar, era il suo destino da
quando era venuto al mondo; ci aveva impiegato quasi un anno, dopo il suo
ritorno dall'iceberg, per riuscire a padronare
correttamente tutti e quattro gli elementi ed ora era in grado di entrare e
uscire coscientemente dallo stato di Avatar...allora perché si sentiva ancora
così infantile e impacciato quando la missione
riguardava Katara?
Aang, l'ultimo dominatore dell'aria, si trovava all'interno
di una tenda con le gambe incrociate e la testa completamente nel pallone. Si
sentiva un vero e proprio disastro.
-Accidenti Momo.- sospirò il
ragazzo passandosi una mano sopra la testa rasata cercando di placare la sua frustrazione.
-Sono un vero incapace! A cosa è servito arrivare fino alla Tribù dell'Acqua
del Sud se poi non mi vengono in mente delle idee?- il lemure volante lo osservò con i suoi grandi
occhi verdi, inclinando di lato il capo, confuso. Un secondo dopo l'animale
scese dalla sua spalla, frugò qualche istante fuori dalla tenda e infine tornò
dentro porgendoli un pezzo di ghiaccio.
-Non mi sei di aiuto amico, ma grazie per averci
provato.- sconfitto, il dominatore si sdraiò sul letto foderato in pelle di
animale e guardò sopra di lui, cercando una soluzione.
-Giovane dominatore! E' un vero piacere vederti qui, come
stai?- una signora anziana entrò dentro con un sorriso dolce e comprensivo
sulle labbra.
-Kanna!- Aang si destò, con eccessiva
enfasi, e si mise sull'attenti di fronte a lei. -Sto benissimo, lei invece?-
-Dammi pure del tu.- la saggia
si sedette composta di fronte a lui e lo guardò con i suoi grandi occhi blu,
molto simili a quelli dei suoi nipoti. -Sono felice di vederti, voglio ringraziarti,
da parte di tutta la Tribù dell'Acqua, della tua magnifica impresa. Ti siamo
debitore, giovane Avatar.- Kanna chinò profondamente
il capo in segno di rispetto, facendo imbarazzare molto il ragazzo. -Allora,
cosa ti porta qui, così distante da Ba Sing Se.-
Infatti da quando la guerra era finita, il gruppo si era
stabilizzato temporaneamente nella capitale del regno della Terra per godersi
il meritato riposo e la sospirata pace.
-Sono qui perchè ho bisogno di
un aiuto e non sapevo a chi altro rivolgermi.- spiegò Aang
con decisione, coccolando Momo dietro un orecchio.
-Deve essere importante visto che sei venuto da così
lontano!- disse la donna con stupore. Il dominatore iniziò ad arrossire sulle
guance cercando di mantenere lo sguardo il più immutabile possibile.
-Sì, infatti lo è. Tra due settimane è il compleanno di Katara. L'ho scoperto solo di recente, l'anno scorso con la
guerra in corso non avevamo festeggiato nulla, ma vorrei farle uno splendido
regalo...ma non ho molte idee. Vorrei poter fare qualcosa che le possa piacere
ma che la faccia restare di sasso!- mentre esponeva la sua richiesta, Aang era diventato ormai paonazzo.
-Ah!- Kanna lo guardò
raggiante. -Ho capito e credo di avere in mente il regalo perfetto. Una cosa
che le puoi regalare solo tu.-
-Davvero??- sapere una simile notizia non faceva che
rendere l'Avatar radioso; avrebbe fatto
di tutto. -E cosa sarebbe?-
-Una collana di fidanzamento!-
Oddio.
Il ragazzo divenne all'istante di un rosso intensissimo,
quasi viola sia per l'emozione sia sopratutto perchè
non riusciva più a respirare. Cercò di regolarizzare il battito del cuore,
impazzito, e prese una profonda boccata d'aria, facendo traballare
violentemente la tenda, spaventando Momo che si era assopito qualche istante prima.
-C-c-c-c-cosa scusa?- boccheggiò il monaco mentre fissava l'anziana
con uno sguardo indecifrabile.
-Sì.- Kanna gli sorrise come se
nulla fosse. -So che vi siete innamorati e io approvo la vostra relazione.
Quindi, perché non ufficializzare il fatto che mia nipote sia la tua
fidanzata?-
Fidanzata. Questo
termine per lui era ancora nuovo: si era innamorato di Katara
nel primo istante in cui i suoi occhi grigi avevano incontrato quelli blu di
lei e nulla aveva smosso quei sentimenti. Quelle parole pronunciate dalla
signora ebbero su Aang un effetto molto simile ad una
sbronza: si sentiva accaldato, non riusciva a pensare lucidamente e sentiva la
testa girare.
-Giovane Aang?- la donna lo
guardò un po' preoccupata ma l'Avatar si destò nuovamente con un sussulto,
restando ancora rosso in viso.
-Sì! Ehm...mi scusi.- mormorò lui imbarazzato. -L-l-lei crede davvero che sia un buon regalo?-
-Certamente.-Kanna annuì
convinta.-Solitamente questo rituale viene fatto durante il compimento dei
sedici anni, ma per me siete entrambi pronti per promettere questa vostra
unione.-
Aang le sorrise radioso facendo un balzo in aria per la
gioia. -Sì! E' perfetto!-
-Bene, allora ora andrò subito a parlare con Pakku affinché ti possa trovare il materiale adatto. E'
tradizione che la collana venga forgiata dallo sposo.- l'anziana si alzò e si
diresse verso l'uscita della tenda. -Sono davvero felice che tu entra nella
nostra famiglia.-
Una volta che Kanna fu uscita, Aang guardò il punto dove lei era sparita, un sorriso
smagliante in viso.
-Anche io.-
***
Il maestro Pakku, burbero come
sempre, gli consegnò la particolare pietra che utilizzava la Tribù quando
dovevano forgiare le collane per il rituale di matrimonio.
-Ecco a te giovane Avatar; se vuoi un aiuto di un esperto
posso consigliarti come intagliare la pietra e cosa decorarci!-
L'anziano maestro dell'acqua sorrise trionfante mentre
evidenziava il suo talento.
-La ringrazio maestro.-Aang
fece un inchino congiungendo le mani in avanti, mostrando il rispetto per la
sua figura. -Ma credo che farò da solo.-
Pakku lo guardò sorpreso per alcuni istanti per poi
sorridergli.
-Sì.- annuì.-Devi farlo da solo. Beh, per qualsiasi cosa non
esitare a cercarmi.-
Quando il maestro se ne fu andato, Aang
si avvicinò alla riva del ghiacciaio stringendo tra le mani la pietra
azzurrina; Appa, seduto dietro di lui, lo guardava
con curiosità insieme al lemure volante.
-Stavo pensando ad una cosa.-
disse il dominatore dell'aria pensieroso mentre con un dito delineava la
superficie liscia del materiale che brandiva. -Katara
indossa la collana di sua madre. Non posso di certo chiederle di toglierla per
farle indossare la mia.- sospirò socchiudendo gli occhi.-Tuttavia mi sembra il
regalo perfetto. Voi che dite?-
L'Avatar si girò verso i due: Momo gli si arrampicò sulla
testa e si acciambellò su essa mentre Appa osservava
il lemure molto intensamente; l'idea che gli venne in mente lo colpì come uno
schiaffo.
-Ma certo! Ora so cosa devo fare. Grazie ragazzi, siete i
migliori.- Aang prese l'animale volante e lo mise
sopra il pelo soffice del bisonte per poi avvicinarsi nuovamente sul margine
della riva ghiacciata; guardò la pietra con molta intensità, come se fosse
viva, e l'appoggiò esattamente sotto i suoi piedi.
Molto
bene, si disse, ora non
resta che procedere.
Chiuse gli occhi grigi e prese una profonda boccata
d'aria: regolarizzò il respiro, svuotò la mente e lasciò che la sua energia si
convogliasse con quella della Terra; poteva sentire chiaramente quella sensazione,
ormai familiare, di potenza che gli risaliva e ribolliva nelle vene...era un
tutt'uno con il mondo ed esso era parte di lui.
I tatuaggi caratteristici e gli occhi iniziarono a
brillare in maniera abbagliante, di una luce bianca, rappresentando la perfetta
sincronia dell'utilizzo degli elementi, amplificata al suo massimo. Sorrise
contento nel sentire come ora fosse in grado di controllarsi perfettamente e
coscientemente.
Alzò lentamente le mani in aria, sollevando la pietra
posta sotto i suoi piedi: volteggiò la mano destra, mimando il nuotare di un
pesce verso l'alto, e un getto d'acqua si distaccò dal placido specchio di
partenza per andare a circondare il materiale, con il compito di levigarlo; con
i piedi si concentrò a sentire le vibrazione dei fondali, come Toph le aveva insegnato, e poco dopo, con un sonoro battito
del piede, fece emergere con rapidità due
esemplari di squalostrica e con delicatezza vi
estrasse le perle, una bianca e una nera, che contenevano per poi rimetterli in
mare.
Bene.
Una volta che la levigazione fu completa, l'Avatar riposò
il getto d'acqua ed evocò una bolla d'aria che permise all'ovale di rimanere
perfettamente dritto davanti ai suoi occhi mentre con il dominio del fuoco
incideva minuziosamente il disegno sulla superficie: il simbolo dello Yin, con all'interno una freccia, e dello Yang, con su
incise le onde del mare; con un sottile ma intenso sospiro di fuoco lucidò la
pietra.
Con entrambe le mani estrasse un particolare tipo di
alga, di color avorio e molto resistente, e con movimenti sinuosi ne intrecciò
alcune fino ad ottenere un cordino che assemblò insieme all'ovale ed alle due
perle.
Aang chiuse gli occhi e quando li riaprì lo stato dell'Avatar
era terminato. Afferrò con delicatezza il suo lavoro e lo osservò soddisfatto
con le guance arrossate.
Non
avrebbe potuto fare di meglio, ne era sicuro; usando tutti gli elementi per
quell'oggetto aveva inciso una parte di lui in esso.
Giusto in tempo per ripartire e tornare a Ba Sing Se in orario.
***
Dopo aver salutato la Tribù dell'Acqua del Sud con
estremo calore, Aang partì con Appa
e Momo verso il Regno della Terra.
Si sentiva emozionato, elettrizzato e, sopratutto,
terrorizzato.
Le
sarebbe piaciuto il regalo? Era troppo presto? Infondo erano solo pochi mesi
che avevano iniziato la loro relazione...sperava tanto che non scappasse per
andare a sposarsi con un Acquilacavallo!
Ok Aang, ora stai esagerando. Respira e pensa lucidamente.
Chiuse gli occhi, cercando di convincersi che sarebbe
andato tutto bene, e ad un tratto udì nella sua mente, o meglio nel suo spirito, una voce calda e familiare.
-Roku!-
-Giovane Aang- la voce
dell'anziano predecessore rimbombava dentro di lui con una vibrazione calda.
-Il tuo animo è in tumulto ma io ti comprendo benissimo. Quando sposai mia
moglie, ero terrorizzato. Non riuscivo a credere che lei mi ricambiasse anche
dopo tutti gli anni di separazione per il mio addestramento, ma l'amore è un
sentimento bellissimo che dona una serenità di spirito come nessun'altra cosa.
Andrà tutto bene, giovane amico.-
Dopo quelle parole, davanti agli occhi del dominatore
dell'aria apparve il momento del matrimonio tra il giovane Roku
e la splendida sposa: fu avvolto dalla felicità, dal calore ,e da una lieve e
lontana nostalgia che il suo antenato provava nel mostrare quel ricordo.
-Grazie Roku.- mormorò Aang mentre una solitaria lacrima gli percorreva una
guancia.
***
Ba Sing Se, capitale del Regno
della Terra dove la vita aveva cominciato a scorrere serena senza più nessuna
paura.
Le ferite erano tante e tanto sarebbe stato il tempo per
rimarginarle, ma tutti erano più che lieti che la guerra, e tutte le sue conseguenze,
fosse terminata: dominatori di viario ordine avevano unito le forze per darsi
una mano a rinascere nell'armonia.
Nella periferia del palazzo del re della Terra, viva il
gruppo che aveva permesso la fine della guerra dall'oppressione della Nazione
del Fuoco e, in quel giorno, il baccano che si udiva tra quelle mura era
maggiore delle altre volte.
Sopratutto per colpa di Sokka.
-Sorellina, auguri!- il giovane guerriero stritolò la
dominatrice dell'acqua sollevandola da terra.
-G-grazie Sokka.- rispose Katara leggermente imbarazzata, non abituata a quella
manifestazione di affetto tanto esplicita del fratello.
-Tantissimi auguri!- risposero in coro, ad alta voce, gli
altri invitati: nel grande e raffinato salone c'erano Zuko,
il nuovo Signore del Fuoco, suo zio Iroh, Toph, Suki,e alcuni amici
incontrati durante i loro viaggi attorno al mondo.
-Ragazzi.- mormorò la ragazza dalla carnagione scura,
commossa.-Siete dolcissimi, grazie di cuore!-
-Di nulla, è il minimo che potessimo fare.- disse Sokka con dolcezza, prendendo per mano la sorella. -Questa
è la torta!- le mostrò una composizione di quattro piani, colorati ognuno diversamente,
un po' pericolante.
-Oh, ma che bell'arcobaleno!-
-Cosa? No! Sono i quattro regni, vedi? Quello sotto è il
Fuoco, poi c'è la Terra, Aria e in cima, modestamente, Acqua!-
-Perchè deve essere proprio il Fuoco in basso?- chiese Zuko con sospetto, incrociando le braccia al petto.
-Beh, perchè nonostante voi adesso
siate buoni e non cerchiate più di ucciderci...il potere del fuoco rimane un
potere stupido!-
-Cosa? Ripetilo se hai il coraggio!-
-Cerco che sì! S-t-u-p-i-d-o.-
-Io ti..-
-Calma, sovrano Zuko.- il
vecchio Iroh si avvicinò e separò i due ragazzi con
una delicata risata. -Beviamoci un tè al gelsomino per riposare i nervi
stanchi!-
-Zio, lui non può trattarmi di certo così!-
-Altrimenti cosa, intacco il tuo onore?-
Tutti quanti iniziarono a ridere, anche Zuko un secondo dopo.
Katara guardò i suoi amici con sguardo dolce ma non potè fare a meno di sospirare. C'era un posto vuoto e quel posto non era tornato in tempo.
Ok, non
doveva pensare a cose stupide come i compleanni e le feste, però...però era
così. Era il primo compleanno che passava senza la guerra, un momento di pura e
semplice gioia senza timori o ansie...avrebbe voluto passarlo con la persona
più importante.
-Ehi, Katara.-
-Sì, Zuko?- la ragazza scosse
appena il capo per prestare attenzione al ragazzo con la cicatrice in viso.
Lui le sorrise. -Vedrai che arriverà.-
Lei lo ricambiò abbracciandolo. -Grazie.-
La giornata passò tranquilla, tra giochi, battute e
spuntini, e si era creata una piacevole atmosfera di divertimento: avevano
consegnato tutti i loro regali alla festeggiata ed ora finivano la cena che Katara aveva preparato per i suoi ospiti.
-Era tutto favoloso mia cara.- disse Iroh
con un sorriso gentile, pulendosi educatamente la bocca con un fazzoletto di
stoffa.
-Senza dubbio.- continuò Toph
mettendo i piedi sulla tavola. -Sai di sicuro cucinare meglio di quanto
chiacchieri!-
-Ehi!- ma la bruna rise di gusto. -Grazie tante!-
-Quando vuoi dolcezza!-
-Ehi, lo sentite?- la dominatrice della Terra si mise in
piedi e, senza farsi vedere, sorrise.
-Ci sono i fuochi d'artificio!-
-Sì!- Suki si alzò assieme a Sokka, elettrizzati.-Lì sento chiaramente! Andiamo fuori!-
I ragazzi si avviarono verso la veranda per andare a
vedere lo spettacolo di luci e colori.
-No Katara.- Toph trattenne la ragazza per un braccio; una volta che
tutti furono usciti, la cieca la lasciò andare.
-Ma che ti prende?-
-Ti consiglio di andare sul tetto. A giudicare dalle
vibrazioni, dovresti riuscire a vederli meglio da lassù.-
-E' una splendida idea!- la dominatrice dell'acqua
sorrise. -Vado ad avvisare gli altri!-
-Ci penso io.- tagliò corto la
mora. -Tu intanto vai!-
-Va bene!-
Una volta andata, Toph si
lasciò cadere a terra con un sorriso.
Lo aveva
sentito chiaramente.
-Bravo Aang, sei riuscito ad
arrivare in tempo!- e sorridendo ancora chiuse gli occhi.
-Che meraviglia!- Toph aveva
ragione, sul tetto le luci erano sensazionali: una miriadi di colori brillavano
in cielo per poi ricadere verso la terra
come un'elegante pioggia; era una delle cose più belle che avesse mai visto.
-Questo è il vantaggio di essere nate il primo giorno di
Primavera.-
Katara girò il capo di scatto e vide lì, seduto sopra le tegole
del tetto verde, il giovane Avatar intento a muovere le dita sopra una sfera di
fuoco ed acqua, non mescolate ma che ruotavano parallele come serpenti
incantati, da cui partivano i lampi di luce che illuminavano il cielo.
-Sei arrivato..-mormorò la ragazza, avvicinandosi, per
poi guardarlo con una leggera rabbia in viso. -Dove sei stato in questo mese?
Hai detto che era importante.-
-Infatti!- Aang le sorrise ingenuamente
e ciò la fece arrossire. Come poteva
tenere il punto del discorso se lei arrossiva?
-Sono bellissimi..- disse la dominatrice incantata
nuovamente da quello spettacolo, sedendosi di fianco a lui.
L'Avatar mandò in cielo altri fuochi d'artificio e
rivolse alla ragazza uno sguardo intenso, osservatore. Gli era mancata
tantissimo in quei giorni, non era più abituato a vivere senza lei vicino..la trovava estremamente bella poi nel suo abito
blu notte decorato con rifiniture argentate attorno al petto e al fianco,
simili ad un dragone d'acqua.
-Cosa c'è?- chiese lei con un bisbiglio, toccandosi una
ciocca di capelli per placare l'imbarazzo.
-No, nulla.- Aang si grattò la
nuca. Era il momento.
-Ti ho portato un regalo.-
-Ah sì? Beh, spero sia fantastico allora!-
Il dominatore venne preso da un'improvvisa paura: se non le fosse piaciuto, sicuramente lo
avrebbe picchiato a sangue!
Con mani tremanti lasciò andare la sfera che stava
domando, rimanendo comunque splendente davanti a lui, lentamente prese un
pacchetto all'interno della sua tasca e glielo porse in silenzio.
-Aang...- lo guardò e sussultò nel vedere il volto dell'Avatar
rosso peperone. Era incredibilmente adorabile in quel momento. Con delicatezza
slegò il pacchetto di carta scura e quando vide il contenuto, sgranò gli occhi incredula.
Avrebbe riconosciuto un oggetto come quello fra mille. Si toccò
inconsapevolmente la collana di sua madre e sentì le lacrime affacciarsi ai
suoi occhi.
-No Katara!- il ragazzo la
guardò terrorizzato, portando le mani vicino a lei senza però toccarla. -Non
l'ho fatta per sostituire quella di tua madre, assolutamente no! So quanto tu
ci tenga, e ti ho creato questa variante da allacciare ai tuoi capelli...-
abbassò lo sguardo, lucido per le emozioni che stava provando.-Ho pensato che
ti sarebbe stata benissimo...-
-L-lo hai fatto tu?- mormorò Katara
osservando lo splendido oggetto in ogni suo dettaglio.
-...sì. Sono andato a trovare tua nonna Kanna nella Tribù dell'Acqua del Sud e mi hanno aiutato con
il materiale. Per forgiarla ho usato gli elementi..-
La bruna sfiorò il simbolo dello Yin
e dello Yang con le dita; era di una perfezione strabiliante.
Glielo porse infine, tenendo gli occhi bassi.
Aang sentì un blocco in gola.
Era un
rifiuto? Lei..non accettava il suo regalo?
Ma prima che potesse pensare altro, lei alzò lo sguardo,
rosso, verso di lui.
-Ti andrebbe di mettermelo tu..?-
Se non fosse stato il dominatore dell'aria, Aang sarebbe morto per soffocamento. Quella frase lo aveva
senza dubbio sconvolto; con il cuore a mille annuì, si avvicinò a lei e le legò
il gioiello alla base della lunga e morbida treccia.
-Ecco qui..-
Katara gli prese la mano e gliela strinse fortissimo, lo
sguardo blu di lei era più intenso e brillante che mai e lui lo amava
tremendamente.
Si avvicinò, piano, fino a che non appoggiò la sua fronte
su quella di lei; alzò gli occhi lentamente e la guardò con le guance in
fiamme; fu felice e sollevato di vedere che lei aveva la stessa sua
espressione.
Socchiuse gli occhi, fece un respiro profondo e quando li
riaprì parlò con voce seria ma tremante.
-Katara...vuoi essere la mia..?- ma lei lo interruppe con un
improvviso e delicato bacio. Le sue labbra lo avvolsero come il più bramato dei
nettari, portandolo a desiderare ancora di più quel contatto. Andava contro
ogni suo principio di monaco desiderare ardentemente cose di questo tipo, ma
baciare Katara era come raggiungere lo stato
dell'Avatar: lo rendeva forte e potente come non mai.
Aang ricambiò il bacio affondando le dita sottili ma decise
dietro la nuca di lei, inclinando leggermente il capo da un lato.
Non servivano le parole, non erano mai servite. Erano in
grado di capirsi perfettamente già da molto tempo.
Il viaggio che avevano affrontato li aveva messi davanti
ad una realtà dura, fredda e crudele, esposti a pericoli inimmaginabili, paure
che molti uomini non affronteranno mai in vita loro; ma ora, a quindici e quattordici
anni( centoquattordici per l'esattezza) erano già consapevoli di chi fossero e
di quale fosse il loro ruolo nel mondo.
E mentre il bacio finiva, un ultimo intenso fuoco
d'artificio illuminò il cielo di Ba Sing Se,
riavvolgendola nella dolce e meravigliosa prima notte di Primavera.
-Buon compleanno, mia splendida Maestra della Tribù
dell'Acqua.-
Angolo Autore
Eh sì, ho rivisto tutte e tre le stagioni di ''Avatar, la leggenda di Aang'' in quattro giorni e, una volta terminata, sono stata
presa da una sensazione fortissima: dovevo scrivere assolutamente su di loro.
Amo Aang, lo trovo estremamente vero come
personaggio, e adoro Katara, dolcissima, matura ma
piena di difetti tipici delle ragazze! Adoro come il mondo di Avatar sia
gestito in maniera tale che tutto è uguale alla nostra realtà eppure, allo
stesso tempo, diversa.
E nulla, questo è un piccolo omaggio alla mia coppia preferita di Avatar.
Un bacio a tutti.
Trisha_Elric