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Autore: saffyj    20/11/2017    8 recensioni
Bella decide di prendersi una vacanza in una baita in montagna sul quale aleggia una leggenda...
One-shot vincitrice del primo posto per il contest "Halloween 2017" indetto da FANFICTION FOREVER ITALIA
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutte!!
Ormai ho vinto contro l'universo e quindi sono di nuovo qui a proporvi una piccola storiella nata per partecipare al contest "HALLOWEEN 2017" ....
L'ho scritta insieme a mia cugina, quindi non mi prendo tutto il merito... anzi, la ringrazio infinitamente perchè se non fosse stato per lei che si è presentata a casa mia con una bottiglia di vino e un'idea, obbligandomi a mollare ogni cosa che stessi facendo... non avrei partecipato e non avrei vinto questa bellissima targa!!!
GRAZIE LEONESSA!!!! 

 
  
 

Dopo un lungo periodo di agonia passata tra ospedali e medici a causa della malattia che si è portata via mio padre, la mia amica Alice ha deciso di farmi svagare portandomi, durante il ponte dei Santi, in una piccola baita lontano dalla civiltà e dalla quotidianità che in ogni angolo mi ricordava il mio papà.
 
Arriviamo sul luogo quando il sole è già calato e, al nostro arrivo, un cane lupo dal folto pelo marrone ci corre incontro scodinzolando, travolgendo Alice facendola cadere e leccandole il viso come se la conoscesse da tempo.
“Jake!” una voce fa fermare il cane che si allontana con le orecchie basse e guardandola dispiaciuto. Mi volto verso la fonte del richiamo ed arrossisco nel trovarmi a pochi passi dall’uomo più attraente che avessi mai visto. Alto, slanciato, con occhi color rame in tono con i capelli spettinati ad arte, un sorriso accattivante e uno sguardo che sembra leggerti l’anima.
“Chiedo scusa per i modi poco galanti di Jake” esclama accarezzando il cane che gli si è posto a lato. “Sono Edward, il proprietario di questo maniero” si presenta porgendoci la mano. Gliela stringo aprendo bocca per parlare, ma Alice mi precede presentandoci entrambe. A contatto con la sua pelle fredda, a causa della neve che ci circonda, un brivido mi percorre l’intero corpo.
Accorgendosi del mio tremore, mi sorride aprendo completamente la porta e invitandomi ad entrare.
La baita è accogliente, tutta in legno con un piccolo camino di fronte a dei divanetti.
È un ambiente molto famigliare, con le tende alle finestre, i fiori sul tavolo, piccoli oggetti e fotografie poste in ogni angolo della stanza.
Da buon padrone di casa ci indica la cucina, la libreria, i bagni comuni e ci spiega come utilizzare in autonomia il televisore e lo stereo. Prende le chiavi dal cassetto del tavolo posto all’entrata e ci accompagna alle nostre stanze promettendoci giorni di assoluto relax.
 
Anche se la libreria mi attrae moltissimo, la stanchezza a causa del viaggio ha il sopravvento e decido di chiudermi nella mia stanza e riposare dopo una doccia ristoratrice.
Come promesso da Edward, il silenzio che ci circonda accompagnato dallo scoppiettio del camino, mi assicura una dormita come non succedeva da tempo.
Al mattino vengo svegliata dalla risata squillante di Alice e dall’abbaiare giocoso di Jake in giardino. Mi volto nel letto coprendomi la testa con il cuscino, sperando di riprendere sonno e gustarmi come si deve il mio primo giorno di vacanza. Ma dopo essermi girata e rigirata più volte nel letto, mi alzo consapevole che per Alice il relax non è dormire o leggere, ma camminare, chiacchierare… e sarà esattamente ciò che dovrò fare anche io in questi pochi giorni di riposo.
 
A dispetto di ogni aspettativa mattutina, Alice decide di lasciarmi sola alla baita e farsi una passeggiata con Jake, dandomi la possibilità di leggere un libro della biblioteca e gustarmi il silenzio del posto.
Mi accomodo vicino al caminetto, con la coperta sulle gambe e un libro del terrore tra le mani.
Sono intenta a leggere quando una mano fredda mi si posa sulla spalla facendomi sobbalzare.
“Non volevo spaventarti” Edward si scusa trattenendo un sorriso e porgendomi una tazza di caffè fumante. “Sono ore che leggi ed essendo l’ora di merenda pensavo ti facesse piacere del caffè con dei biscotti” continua sedendosi sulla poltrona a fianco della mia.
“Sto provando a leggere una storia di paura” spiego muovendo il libro “ma credo che non sia proprio il genere di lettura che fa per me” faccio una smorfia posandolo sul tavolo e addentando un biscotto.
“Non ti piacciono i libri horror?” mi chiede stupito ed io annuisco. “Ed allora perché non ne hai scelto un altro?” volta lo sguardo verso la libreria stracolma di volumi.
“È quasi Halloween… volevo trovare qualcosa da raccontare a Alice durante la sera delle streghe”
Un sorriso gli spunta in viso, ma scompare velocemente mentre mi guarda negli occhi come per soppesare il da farsi.
“Conosci qualche storia davvero paurosa?” chiedo incapace di comprendere la sua espressione e lui annuisce. Si fa pensieroso e, dopo alcuni secondi passati in silenzio occhi negli occhi, scuote il capo appoggiandosi allo schienale della poltrona volgendo lo sguardo al soffitto.
 “Quindi?” lo sprono, ma lui continua a scuotere il capo sorridendo beffardo “Non sono così influenzabile e sono alla disperata ricerca di una storia che possa spaventare Alice. Non voglio che anche quest’anno sia lei a vincere la nostra piccola gara” gli spiego mettendo il broncio convincendolo. Fa un sospiro e si appoggia con i gomiti sulle gambe diminuendo la distanza tra di noi.
“Ci sarebbe una leggenda che aleggia su questa baita” inizia indicando la stanza “Parla di lupi mannari e uomini scomparsi… sicura di volerla ascoltare?” chiede alzando il sopracciglio ed io annuisco con vigore.
“Ok.” Acconsente “Secondo la leggenda, molti anni fa, prima che tu nascessi, in questa baita viveva un uomo senza età, arrivato senza che nessuno se ne accorgesse e rimasto senza che a nessuno importasse.   Quest’uomo era un solitario, non aveva amici o parenti, ma solo un cane lupo a fargli compagnia. Erano inseparabili. Dove andava l’uno, l’altro lo seguiva e viceversa. Nessuno ha mai sentito la sua voce, solo il suo fido amico, che paziente ascoltava le sue storie… i suoi sogni…
In paese la gente aveva iniziato a fantasticare sull’uomo, ed ovviamente le fantasie non erano buone. C’era chi diceva che fosse un alieno in attesa del momento giusto per attaccare la città, chi diceva che fosse un pazzo che mangiava i bambini, chi invece, più fantasioso, lo etichettò come vampiro con un lupo mannaro come cane.” Soffia un sorriso scuotendo il capo.
“Povero” sussurro dispiaciuta per il pover’uomo solo e incompreso e Edward mi guarda zittendosi. Lo sprono a continuare con un gesto della mano e lui riprende posizionandosi meglio sulla poltrona.
“Una sera d’autunno, una giovane fanciulla, stanca di sentir certe fesserie, decise di dimostrare al paese che si stava sbagliando e, contro la volontà di tutti, si presentò alla sua porta. Non era vecchio come veniva descritto e non era neppure sporco o orribile come nelle dicerie, era invece un uomo distinto, con modi gentili e un cagnone affettuoso come unico compagno. Si presentò e gli offrì la torta che aveva preparato per lui. L’uomo la ringraziò e la invitò a entrare, ma appena la fanciulla gli fu vicino, il suo delizioso profumo risvegliò la vera natura da predatore che l’uomo cercava di tenere a bada da anni. Provò a trattenersi, ma non fu abbastanza forte e conficcò i suoi canini nel delicato collo della donna bevendone il sangue. La frenesia che si impossessò di lui in quel momento gli fece dimenticare ogni buon proposito di non uccidere e gli ricordò quanto fosse delizioso il sangue umano in confronto a quello animale. Da quel giorno si può sentire, la sera di Halloween, l’ululare del suo fido amico come anticipazione della scomparsa di un cittadino.”
“Perché solo a Halloween?” chiedo ironica.
“Perché per lui è come Natale. L’unica notte che si concede il sangue umano e non animale”
“E la donna?” chiedo pensando alla povera ragazza.
“Se l’è mangiata il cane” risponde Edward con fare ovvio facendomi scoppiare a ridere.
 
***
 
Mi sto abituando al ritmo montano: mattina sveglia tardi, pranzo al sacco io e Alice, pomeriggi con Edward in biblioteca e serate davanti al camino a raccontarci storie… noi tre e Jake… tutto è perfetto!
Peccato che Alice e Edward abbiano deciso di fare una festa alla baita per festeggiare Halloween.
“È una festa che organizzo ogni anno per dimostrare alla gente del paese che il vampiro è solo una leggenda… e per rivedere alcuni amici di vecchia data” cerca di spiegarmi Edward entrando in camera mia. Io annuisco, ma continuo a guardare il libro che tengo tra le mani mentre cerco una soluzione per evitarla. “Lo so che vi avevo promesso relax, ma, senza offesa, non credevo vi fermaste anche la sera di Halloween…” alzo il viso dal foglio e sorrido nel vederlo realmente dispiaciuto.
“Sei a casa tua e sei libero di fare quello che vuoi… e lo so che dovevamo andare via oggi, ma io sto veramente bene qui” piagnucolo nascondendo il viso tra le pagine del libro.
Mi accarezza la schiena con la sua mano perennemente fredda. Mi posa un delicato bacio tra i capelli e sussurra: “Sono felice che tu abbia prolungato la vacanza… e sarei onorato di farti da cavaliere alla festa”
Arrossisco alla sua richiesta e rimango ferma sperando che non si allontani. Lui è il vero motivo per il quale ho chiesto a Alice di allungare le vacanze. È una persona interessante, con modi di altri tempi e una cultura smisurata, oltre ovviamente ad essere un uomo estremamente sexy. In questi pochi giorni siamo stati sovente da soli e non nego che in diverse occasioni ho desiderato un contatto più intimo, un suo bacio…
Acconsento alla sua richiesta sperando che la festa e il vino rendano reali le fantasie su Edward che mi hanno accompagnato in questi giorni…
 
Il vociare delle persone che festeggiano nella sala, mi convincono ad uscire dalla mia stanza. Mi guardo ancora una volta allo specchio e sistemo il cappellino prima di aprire la porta. Scendo le scale con fare incerto, non più sicura della scelta del vestito.
In ricordo della leggenda che mi ha raccontato Edward, mi sono vestita da fanciulla indifesa ed ho persino la torta da omaggiare al padrone di casa.
Sorrido scorgendo Edward tra la gente vestito da vampiro che parla con alcuni uomini con il suo stesso costume. Sono perfetti nei loro vestiti di altri tempi, i volti pallidi e gli occhi rossi. Da come chiacchierano allegramente credo siano gli amici di cui mi aveva parlato.
Mi avvicino tenendo la torta di fronte a me ed arrossisco quando mi vede. Mi sorride e si fa largo tra la gente mangiandomi con lo sguardo.
“Ho un dono per lei” esclamo porgendogliela. Lui la prende ringraziandomi con il capo e la posa sul tavolo accanto a noi.
“Una giovane fanciulla” mormora allacciandomi il braccio in vita e leccandosi in modo sensuale le labbra. Un fremito mi percorre la schiena mentre avvicina il viso al mio. Inspira il mio profumo solleticandomi il collo con la punta del naso “Una fanciulla dal profumo invitante” mormora con voce roca “Un ottimo dessert…” e si fionda sulle mie labbra baciandomi con ardore. Il mondo scompare mentre le nostre lingue si inseguono in una danza che da giorni attendevo. Mi stringe una mano in vita ed io mugolo sulle sue labbra avvicinando maggiormente i nostri corpi.
Un ululato spezza la magia che stava nascendo tra noi facendomi aprire gli occhi.
Il tempo di vedere Jake avventarsi su un'Alice spaventata e l'uomo che parlava con Edward mordere la donna che gli sta accanto, che la stanza cade nel buio L’ululato continua mentre gli invitati iniziano ad urlare e Edward mi stringe maggiormente a sé.
“Un pasto che aspettavo da tempo” sussurra affondando i canini nel mio collo.
Cerco di allontanarlo mentre il bruciore invade ogni singola cellula del mio corpo, ma è troppo forte e la testa inizia a girarmi. Urlo, ma la mia voce è coperta dalle grida degli altri ospiti e dal ringhiare di Jake.
Le mie grida iniziano a diminuire come le mie forze.
La mia vita mi scorre davanti come in un film mentre il buio si impadronisce dei miei occhi e il silenzio delle mie orecchie.  Il bruciore alla gola diminuisce e tutto scompare. Apro gli occhi stranita, mi guardo intorno e non vedo nulla se non una forte luce. Mi tasto il collo e non sento nessun morso. Alzo lo sguardo e sorrido nel rivedere mio padre che mi porge la mano.
Capisco che la leggenda non era fantasia… ed io sono come quella fanciulla che si è fidata di un mostro… speriamo solamente che il mio corpo non venga divorato dal suo compare. 
 

 
Ciaooo!!!
Vi è piaciuta la storia? Io mi sono divertita tantissimo a scriverla con quella pazza di mia cugina... e spero che questa non sia l'unica che scriveremo insieme!!!  


COME POTETE LEGGERE NELLA TARGA... HO VINTO IL PRIMO POSTO A PARI MERITO CON DENISE MASEN... APPENA METTERA' LA STORIA SU EFP AGGIUNGERO' IL LINK!
E' UNA STORIA MOOOOLTO HALLOWEENESCA! AHAHAHAH (risata satanica)
 

 
   
 
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