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Autore: esserre93    25/11/2017    0 recensioni
Amelia Shepherd decide di trasferirsi a Seattle e iniziare una nuova vita con la sua nuova famiglia
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Amelia Shepherd, Arizona Robbins, Callie Torres, Owen Hunt, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Amelia si stiracchiò lentamente e aprì gli occhi assonnati. Era la mattina del secondo giorno a Los Angeles. La mora si voltò verso Arizona e la guardò dormire. La sera precedente erano tornate tardi in hotel e sapeva che Arizona ne avesse risentito molto, ma era felice e Amelia lo capiva dal suo viso disteso.
Rivedere tutti i suoi amici, così come li aveva lasciati, aveva provocato in lei delle bellissime sensazioni. Era come se il tempo fosse stato sospeso fino al suo ritorno, come se le cose, per poter prendere il loro pieno ritmo, avessero bisogno del ricongiungimento di tutti i pezzi del suo passato.
Anche Arizona iniziò a stiracchiarsi e Amelia si chinò per donarle un bacio sulle labbra
- Buongiorno cara
- Buongiorno anche a te, come stai?
- Alla grande, tu invece?
- Bene, anche se un po’ stanca
- Mi dispiace averti fatto fare tardi ieri sera
- Sono stata bene, sono felice che i tuoi amici ci tengano così tanto a te
- Anche io, non credevo di poterli ritrovare. Era come se avessi cancellato tutto ciò che avevo vissuto qui
- Ti sono mancati vero?
- Molto, ma non mi pento della mia decisione
Arizona si mise a sedere, poggiando la  schiena alla testiera del letto e Amelia la imitò
- Hai paura?
- Di cosa?
- Che io possa soffrire a Seattle
- Un po’, soprattutto dopo ieri sera, è stato come se non te ne fossi mai andata
- Lo so, anche io non mi aspettavo una cosa del genere, ma ti prometto che non me ne andrò mai; a Seattle ho te, Sofia, Meredith e i bambini, non potrei mai farvi una cosa del genere
- Vogliamo andare a fare colazione? Tra qualche ora hai l’intervento
Amelia vide Arizona alzarsi dal letto e dirigersi verso il bagno. Qualcosa turbava la bionda e Amelia avrebbe voluto saperne il motivo, ma sapeva che Arizona non ne avrebbe parlato fino a quando non si sarebbe sentita pronta, così anche lei si alzò e andò verso il bagno, bussò alla porta e dopo aver ricevuto l’invito ad entrare, si diresse verso la sua compagna e da dietro la strinse in un abbraccio. Con quel gesto cercò di farle sentire la sua costante presenza.
-Facciamo la doccia insieme? – Amelia accolse l’invito di Arizona e presto le due si ritrovarono a fare l’amore sotto il getto d’acqua. Entrambe avevano bisogno l’una dell’altra, entrambe avevano voglia di dimostrare che l’una senza l’altra non avrebbe fatto nulla di insensato; entrambe, in quel momento, sperarono di catturare quell’amore per sempre.
 
 
- Buona fortuna, amore
- Grazie
Era arrivata l’ora dell’intervento e Arizona e Amelia si salutarono nell’ anti sala operatoria. Amelia era agitata, dall’altra parte del vetro vide James, steso sul lettino, pronto per l’operazione.
Quella mattina, la mora, non aveva voluto vedere nessuno dei suoi amici, non voleva vedere gli occhi colmi di speranza, gli occhi imploranti nei suoi confronti. Non era sicura di riuscire a portare a termine l’intervento, ma ce l’avrebbe messa tutta.
Amelia non sapeva come si sarebbe conclusa quella giornata, ma sapeva che ora era tutto nelle sue mani, così finì di lavarsi e si preparò ad entrare. Nella sala non c’era la sua equipe fidata, non c’era la Edwards. Ora i volti dietro le mascherine erano sconosciute. “E’ una bella giornata per salvare delle vite”, Amelia lo ripetette nella sua mente come un mantra; avrebbe voluto suo fratello lì, accanto a lei, con la sua spavalderia, ma anche con il suo tono sicuro e rassicurante. La mora ripetette per l’ultima volta il suo porta fortuna e si preparò ad incidere.
La situazione che si presentò davanti ai suoi occhi fu grave. Non si sarebbe aspettata una cosa del genere, non si sarebbe aspettata di dover intervenire su un problema così grande. Le immagini che aveva visto, purtroppo, non erano riuscite ad arrivare così in profondità ed ora avrebbe dovuto fare i conti con quel problema insormontabile.
- Amelia, tutto bene? – dalla galleria, attraverso l’interfono, la voce di Addison riecheggiò nell’intera sala operatoria. La mora non rimase sorpresa da quella domanda, in fondo era ferma con il bisturi in mano da ormai 5min.
- Sto pensando
- Hai bisogno di qualcosa?
- Preparali, ti prego, non voglio leggere la delusione nei loro occhi
- Amelia, prenditi tempo, puoi farcela, sei una Shepherd
Il neurochirurgo fece un grande respiro e iniziò con l’intervento.
 
Erano ormai 4ore che Amelia era in sala operatoria. Era riuscita ad andare più in là di quanto si aspettasse, ma ora si trovava di nuovo davanti ad un bivio: vivere o morire. Una delle due strade avrebbe sicuramente portato alla morte celebrare di James, mentre l’altra avrebbe fatto sperare in un suo risveglio. Quale prendere? Amelia ripensò ai suoi amici, ripensò a Liz che era andata a Seattle pur di convincerla ad eseguire quell’operazione, ripensò a Derek, al giorno in cui morì, ripensò a Meredith, ai suoi nipotini, ma soprattutto ripensò ad Arizona, che aveva preso un aereo pur di starle accanto, aveva lasciato il suo lavoro nelle mani di un’altra persona, pur di non lasciarla sola, aveva rinunciato a tanto per lei. Cosa sarebbe successo se avesse preso la strada sbagliata? Cosa avrebbero fatto i suoi amici? L’avrebbero mai perdonata?
In quel momento Amelia prese coraggio e fece una scelta, sperando di aver salvato una vita.
 
6ore dopo dall’inizio dell’intervento, Amelia uscì dalla sala operatoria; tolse la mascherina, la cuffietta, il camice e si diresse verso la sala d’aspetto. Non appena i suoi amici e Arizona la videro scattarono dalle sedie come molle: Charlotte e Cooper si tenevano per mano, Addison era appena tornata con un caffè tra le mani, Arizona, invece, non appena fece incrociare i loro occhi capì tutto.
James non ce l’aveva fatta.
Arizona le corse incontro e la strinse in un abbraccio, ma il corpo di Amelia non rispose a quel gesto di affetto.
-Mi dispiace – furono le uniche due parole che la donna riuscì a pronunciare e se ne andò, non sapeva dove, ma aveva bisogno di uscire da quell’incubo.
Si sentì chiamare più volte alle sue spalle, ma non ebbe il coraggio di voltarsi, non ebbe il coraggio di affrontare le persone che fino a quel momento avevano contato su di lei.
Con forza, Amelia, diede una spinta alla maniglia antipanico di una porta e si ritrovò nelle scale di servizio: lì non l’avrebbero trovata. Si sedette su un dei gradini, portò le gambe al petto e pianse, pianse fino a quando non ebbe più lacrime, pianse per la delusione, pianse per il dolore, pianse perché James non c’era più.
-Amy
Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille, quella voce che le faceva mancare il battito ogni volta che arrivava alle sue orecchie. Arizona prese posto accanto a lei e la strinse tra le sue braccia.
- Ho deluso anche te
- Non è vero, sapevamo che sarebbe stata un’operazione difficile
- Non avrei mai dovuto accettare, avevi ragione
- Se non avessi accettato, James sarebbe rimasto per sempre attaccato a delle macchine
- Sono troppo sicura di me, mi credo Dio, invece sono solo una persona come un’altra
- Smettila di farti del male. Tutti avevamo previsto questo. Io non sono delusa da te e non lo sono neanche i tuoi amici. Avevano perso James il giorno dell’incidente. Ora alzati e va da loro, hanno bisogno di te
Amelia si asciugò le lacrime, si alzò dallo scalino e dopo aver aiutato Arizona ad alzarsi, entrambe si diressero verso la porta. Amelia poggiò la mano sulla maniglia, ma prima di aprire si voltò verso la sua compagna e la baciò con passione
- Per questo motivo non ho nessuna intenzione di aspettare
- Aspettare cosa?
- Di sposarti. Vedi sempre il mio lato migliore, vedi una me diversa, vedi la mia vera me e nessuno lo ha mai fatto. Io voglio diventare tua moglie e scalerò le montagne pur di esserlo.
   
 
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