Era una di quelle domeniche pomeriggio che la famiglia Potter passava con la famiglia Weasley-Granger nell’ozio più completo: la partita di sparaschiocco era in pieno svolgimento, Ron massacrava Harry agli scacchi magici, Hermione e Ginny chiacchieravano e Lily faceva un brutto disegno in un angolo; insomma, una pace sonnacchiosa regnava indisturbata in tutta la casa.
Poi qualcuno, probabilmente James, fece una domanda su Hogwarts e gli adulti iniziarono a raccontare.
 
Come spesso succedeva, purtroppo, i grandi finirono per descrivere, nei minimi particolari, tutte le carognate che Severus Piton aveva compiuto nei sei anni in cui aveva avuto il dubbio onore di essere stato l’insegnante degli eroi del mondo magico. Dopotutto, anche sei anni di angherie sanno essere divertenti se raccontati nel modo giusto e Ron aveva un talento speciale in questo genere di cose.
 
Albus Severus Potter, da parte sua, si chiese per l’ennesima volta perché gli avessero affibbiato quel nome: nessuno degli adulti sembrava rendersene conto, neanche la zia Hermione che di solito era la più intelligente, ma nei ricordi di tutti, Severus Piton sarebbe rimasto fondamentalmente l’odioso professore di pozioni e non l’eroe coraggioso che dicevano fosse stato alla fine.
Non era proprio giusto, pensava, che gli fosse toccata una rogna del genere: insomma, Il secondo nome dei suoi fratelli era appartenuto a persone davvero in gamba, mentre il suo, apparteneva a un uomo famoso principalmente per una scarsa igiene personale e il sarcasmo indiscriminato.
Probabilmente, penso rassegnato il giovane Potter, gli sarebbe toccato farsi chiamare Sev ed essere gentile e simpatico per l’eternità per riequilibrare la brutta fama di Piton. Non credeva di esserne in grado, però, e forse questo dimostrava che, alla fine dei conti, lui era più un Sev che un Al. Sperava solo che suo papà non si sarebbe arrabbiato troppo per questo, ma lui non poteva proprio smettere di litigare con James solo perché il primo Severus era stata la persona più antipatica della Terra. 

Una cosa, però, era certa: Sev o Al che fosse, lui non avrebbe mai e poi mai fatto l’insegnante, ma sarebbe andato a caccia di draghi come lo zio Charlie.