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Autore: giambo    26/11/2017    3 recensioni
A Shikaku quel posto non era mai piaciuto.
Era troppo rumoroso per la sua idea di bar, i drink erano di qualità poco più che accettabile e la carne era decisamente troppo salata.
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Shikamaru poteva ammettere, in tutta tranquillità, che quel posto non gli piaceva.
Innanzitutto l’arredamento. Il Nara non era mai stato fissato con mobili ed altre cose del genere, ma passare una sera alla settimana in un posto affollatissimo, arredato con gusti di trent’anni prima, non era certo il massimo. Gli alcolici non erano nulla di che e la carne era decisamente troppo salata.
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Shikadai detestava quel posto. L’arredamento era antiquato, le bevande erano mediocri e la carne era decisamente troppo salata.
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Song-fic sulle note di "Anni" degli 883
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Team 10
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Stessa storia, stesso posto, stesso bar

 
 
 
 

Stessa storia, stesso posto, stesso bar…

 
 

A Shikaku quel posto non era mai piaciuto.
Era troppo rumoroso per la sua idea di bar, i drink erano di qualità poco più che accettabile e la carne era decisamente troppo salata.
Peccato che fosse proprio quello il motivo della loro continua frequenza in quel luogo.
“Allora, quanto pensi di andare avanti, Choza?” chiese un ormai alticcio Inoichi, ingollando quella che doveva essere la decima coppa di sakè.
“Fino a quando non sarò sazio.”
“In questo caso, direi che possiamo andare avanti tutta la notte.”
Shikaku emise un sospiro di esasperazione. Mise mano al taschino, tirando fuori una sigaretta. Se doveva sopportare un Choza sotto i deliri della carne salata ed un Inoichi alticcio, il tabacco sarebbe stato indispensabile.
“Eh, no!” con un gesto secco, Choza lo bloccò, gli occhi fiammeggianti. “Lo sai, il fumo rovina l’aroma della carne!”
“Ha perfettamente ragione!” esclamò un ormai ubriaco Inoichi. “Come hai potuto essere così crudele, Shikaku?!”
Il Nara li squadrò con un’occhiata che definire seccata sarebbe stato un vergognoso eufemismo.
“Siete due seccature!” borbottò, alzandosi di scatto. “Vado a fare un giro.”

 
 

stessa gente che vien dentro consuma e poi va 
non lo so che faccio quì 
esco un po’ 
e vedo i fari delle auto che mi 
guardano e sembrano chiedermi chi cerchiamo noi 

 
 

“Ohi!”
Shikaku alzò pigramente lo sguardo, una sigaretta accesa mollemente tra le labbra, la schiena appoggiata alla porta, ormai sbarrata, del bar.
“Mi dici che ti è preso prima?” il tono di voce di Choza appariva seriamente preoccupato. “Non è da te essere così irritabile.”
Lo shinobi alzò lo sguardo al cielo stellato sopra di lui. La luce della luna rendeva più profonde le sue cicatrici, donandogli un aspetto sciupato, più vecchio dell’età che realmente possedeva.
“Yoshino è incinta.”
Inoichi emise un flebile fischio, preferendo rimanere in silenzio. Choza invece, fu molto meno composto dell’amico.
“Sei serio?!” con una risata, l’Akimichi abbatté una manona sulla schiena del Nara, rischiando di fargli sputare i polmoni. “E’ una notizia meravigliosa! Quindi anche tu diverrai padre, eh?!”
“Non c’è niente da ridere…” borbottò Shikaku. “E’ soltanto una seccatura in più nella mia vita.”
“Ah, smettila!” dichiarò Inoichi, scoppiando a ridere nel vedere l’espressione offesa dell’amico. “Fai tanto il duro, ma poi…”
“Ridi pure… e se fosse una femmina? Non potrei sopportare una seconda Yoshino.”
“Beh, io sono sicuro che il mio sarà un maschio!” dichiarò lo Yamanaka. “E diventerà lui il capo del nuovo trio, ne sono certo!”
“Come eri sicuro di poter battere Choza in una gara di carne salata?”
“Buoni voi due.” il gigantesco shinobi si mise in mezzo ai due amici. “Vedrete che avremo tutti dei figli in gamba.”
“Se ti batte a mangiare, Choza, allora comincerò a credere davvero a tutto, anche che possa avere una figlia femmina!” ribatté Inoichi.
Scoppiarono a ridere, incamminandosi verso casa, ormai completamente ubriachi, iniziando a cantare a squarciagola.
Forse non sarebbe stata una seccatura, dopotutto.
Speriamo sia un maschio, però!

 
 

Gli anni d'oro del grande Real 
gli anni di Happy Days e di Ralph Malph 
gli anni delle immense compagnie 
gli anni in motorino sempre in due 
gli anni di che belli erano i film 
gli anni dei Roy Rogers come jeans 
gli anni di qualsiasi cosa fai 
gli anni del tranquillo siam qui noi 
siamo qui noi 

 
 
Stessa storia, stesso posto, stesso bar…

 
 

Shikamaru poteva ammettere, in tutta tranquillità, che quel posto non gli piaceva.
Innanzitutto l’arredamento. Il Nara non era mai stato fissato con mobili ed altre cose del genere, ma passare una sera alla settimana in un posto affollatissimo, arredato con gusti di trent’anni prima, non era certo il massimo. Gli alcolici non erano nulla di che e la carne era decisamente troppo salata.
“La vuoi smettere di ingozzarti di roba così salata?!” la voce di Ino gli ferì le orecchie, facendolo sbuffare. “Ti fa male, brutto ciccione!”
“Vai tranquilla, Ino.” replicò bonario Choji, la bocca piena all’inverosimile di carne. “Il mio stomaco digerisce tutto!”
“Non è quello il punto!”
Shikamaru emise un profondo sospiro. Ingollò la propria consumazione, rendendosi conto di stare diventando ubriaco. La cosa non lo toccò più di tanto: tanto Temari l’avrebbe rimproverato a prescindere il giorno dopo.
“… del tutto irresponsabile! Ormai sei un Jonin, dovresti essere un minimo più coscienzioso!” la sfuriata della bella Yamanaka si interruppe quando vide Shikamaru alzarsi, un’espressione indecifrabile sul viso.
“Shika?”
“Vado a fumare.”

 
 

una coppia che conosco ci avrà la mia età 
come va 
salutano 
così io 
vedo le fedi alle dita di due 
che porco giuda potrei essere io qualche anno fa 

 
 

La brace brillò come fuoco nell’oscurità della notte, mentre uno sbuffo di fumo si alzò verso il cielo estivo.
“Ehi!” con un delicatissimo pugno sulla spalla, Ino annunciò all’amico la sua presenza. “Butta la sigaretta, ti ricordo che non le sopporto.”
“Potevi rimanere dentro…” borbottò il Nara, gettando il mozzicone. “Seccatura!”
“E lasciarmi da sola con quel ciccione ingordo? Non se ne parla!”
“Avanti, Ino.” con un sonoro rutto, Choji annunciò il suo arrivo. “Shika è nervoso per via di Temari.”
“Torna a mangiare, Choji.” Shikamaru portò alle labbra la sua fida fiaschetta di liquore, ingollandone un sorso. “Sto benissimo.”
“Ne dubito.” replicò dolcemente l’Akimichi. Per un istante, lo shinobi delle ombre fu tentato di rispondergli male, ma si accorse che sarebbe stata una faticaccia.
“Oh, andiamo!” con uno scatto, la Yamanaka gettò all’indietro i capelli dorati, decisa a prendersi la scena. “Piantatela di bacchettarvi come due femminucce! Shika, porta il tuo culo secco dalla tua donna e digli quello che sai!”
“Che ha il culo più grosso del mondo?”
Le narici di Ino presero a vibrare in maniera preoccupante.
“Shikamaru Nara!” esclamò con un sogghigno sulle labbra carnose. “Non penserai mica di fare del sarcasmo con la sottoscritta, vero?” afferrò con un gesto fulmineo la testa dell’amico, mettendosela sottobraccio ed arruffandogli i capelli.
“Ahia! Piantala, seccatura!”
“Solo se vai da Subaku no Temari e le dici che vuoi vivere assieme a lei.”
“Cosa dovrei fare?!”
“Lo sai benissimo.” la presa della donna divenne più salda. “Allora, ti decidi?”
“Va bene, va bene!” con uno sbuffo, Ino lasciò libero l’amico, il quale ci mise qualche istante a ricomporsi.
“Maledetta seccatura…” borbottò, rifacendosi il codino.
“Meno chiacchiere e più gambe!” fu la risposta della Yamanaka, sorridendo velenosamente. “Altrimenti ti spedisco da lei con un calcio, Shika!”
“Mi hai stufato!” sbuffò lo shinobi delle ombre. “Me ne vado a letto!”
Se ne andò, sparendo nell’oscurità della notte, sotto lo sguardo vagamente divertito di Ino e di quello preoccupato di Choji.
“Non sarai stata troppo dura?” borbottò l’Akimichi, addentando un pezzetto di carne.
“Oh, Choji!” la ragazza scosse la testa. “Sarai anche il suo migliore amico, ma non hai ancora capito nulla di come si sprona un ragazzo follemente innamorato.”
“Se lo dici tu…”
Si accese una sigaretta, sentendo il bisogno di fumare. Nel silenzio della notte, percepiva solo il rumore dei suoi passi, che lo guidarono verso una direzione diversa da quella programmata.
Maledetta seccatura…
Quella sera non prese la via di casa.

 
 
 

Gli anni d'oro del grande Real 
gli anni di Happy Days e di Ralph Malph 
gli anni delle immense compagnie 
gli anni in motorino sempre in due 
gli anni di che belli erano i film 
gli anni dei Roy Rogers come jeans 
gli anni di qualsiasi cosa fai 
gli anni del tranquillo siam qui noi 
siamo qui noi 
siamo qui noi 

 
 
Stessa storia, stesso posto, stesso bar… 

 
 

Shikadai detestava quel posto. L’arredamento era antiquato, le bevande erano mediocri e la carne era decisamente troppo salata.
Purtroppo per lui, quella caratteristica non era sfuggita a Chocho.
“Ahhh…” con un’espressione beata, Chocho Akimichi si gustò l’ennesimo pezzo di carne, ignorando completamente i suoi compagni di squadra. “Questa carne è meravigliosa… quasi quanto me.”
“Modesta come sempre la grassona.” replicò imperturbabile Inojin, intento a bere saké.
“Non capisci proprio nulla, Inojin.” dichiarò con la bocca piena la ragazza. “Oggigiorno vanno di moda le ragazze in carne.”
“Nei tuoi sogni…”
“Ma cosa parlo a fare con voi!” esclamò melodrammatica Chocho, portandosi teatralmente un enorme pezzo di carne in bocca. “Io, un’affascinante donzella, costretta a stare con due buzzurri antiquati! Povera me!”
Per Shikadai quello fu il momento giusto per alzarsi. Come se non bastasse, aveva appena visto fuori in strada un viso a lui famigliare. Un volto che negli ultimi tempi aveva imparato a conoscere molto bene.
“Vado fuori.”

 
 

stan quasi chiudendo 
poi me ne andrò a casa mia 
solo lei 
davanti a me 
cosa vuoi 
il tempo passa per tutti lo sai 
nessuno indietro lo riporterà neppure noi

 

 

Scaricato. Di nuovo.
Shikadai emise un sospiro, chiedendosi per quale motivo ogni storia che intraprendeva finiva sempre alla stessa maniera.
Che seccatura le donne.
Prese una sigaretta. Sapeva che faceva male, ma la cosa non lo toccava. Di qualcosa doveva pur morire un giorno.
“Eccoti.” il volto imperturbabile di Inojin sbucò fuori dal nulla, facendogli prendere un colpo. “Dunque ti hanno mollato di nuovo, eh?”
“Così pare…”
“Sei proprio un fallimento con le ragazze. Di questo passo, mi sa che resterai vergine a vita.”
“Grazie per le tue gentili parole...” borbottò sarcasticamente il Nara, accendendosi la sigaretta. “E comunque le ragazze sono solo una seccatura! Meglio non averci a che fare.”
Il rumore di un pacchetto di patatine annunciò la presenza di Chocho.
“Che stupidaggini!” mugugnò, cacciandosi in bocca manciate di patatine. “Non sono le ragazze una seccatura, sei tu che non sai capirle.”
Shikadai non replicò. Aveva compreso da tempo che provare a discutere con Chocho era solo fiato sprecato.
“E poi si vede che non hai ancora trovato la ragazza giusta.” proseguì l’Akimichi. “Stai tranquillo: quando la troverai te lo comunicherò io.”
“E cosa ne sai tu di ragazze, grassona?” domandò provocatorio Inojin.
Con una buffa mossa di danza, Chocho pestò un piede a terra con tanta forza da far crepare l’asfalto.
“Cosa credete?! Che permetterò a voi due di mettervi con qualcuna di più brutta di me?! Nossignore!” si erse per tutta la sua altezza, scrutando con sguardo infuocato gli amici. “Voi vi fidanzerete soltanto con qualcuna più bella di me! E visto che io sono bellissima, rimarrete single ancora per molto tempo!”
I due compagni si guardarono in faccia, perplessi da quella strana sceneggiata. Tuttavia, per qualche strano motivo, Shikadai si sentì molto meglio.
“Non credevo che fossi così gelosa.” osservò.
“Voi fate parte della mia squadra.” replicò la kunoichi, aprendo un secondo pacchetto. “Mi sembra il minimo occuparmi di voi, sottoposti.”
“Soltanto nei tuoi sogni potrai decidere con chi mi metterò, grassona.”
“Se continui ad avere dei gusti così antiquati non la troverai mai quella giusta, Inojin.” replicò la ragazza, incamminandosi verso casa. “Muovetevi! Non lascerete mica una signora da sola nel cuore della notte?!”
Con un sospiro, i due amici la seguirono. Tuttavia, ad un tratto, per qualche strano motivo, Shikadai scoppiò a ridere, lasciando perplessi i compagni.
“Perché stai ridendo?” domandò lo Yamanaka.
“Niente.” lo shinobi delle ombre gettò via il mozzicone, un sorriso ancora sulle labbra. “Semplicemente sono di buon umore.”
“Così, di colpo?” Inojin lo scrutò. “Frequentare Boruto alla lunga ti renderà scemo quanto lui.”
Il Nara fece spallucce.
“Chissà!”

 
 

Gli anni d'oro del grande Real 
gli anni di Happy Days e di Ralph Malph 
gli anni delle immense compagnie 
gli anni in motorino sempre in due 
gli anni di che belli erano i film 
gli anni dei Roy Rogers come jeans 
gli anni di qualsiasi cosa fai 
gli anni del tranquillo siam qui noi 
siamo qui noi 

 
 

A Shikadai Nara quel posto non era mai piaciuto.
Eppure, mentre riaccompagnava a casa Chocho, osservandola beccarsi con Inojin, sentì una sensazione calda dentro di sé. Qualcosa che neppure le sigarette erano in grado di fare.
Forse, quel posto non era poi così male.
Ci torneremo.

 
 

siamo qui noi
 

 

FINE

 

  
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