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Autore: hogvwartss    26/11/2017    0 recensioni
Serie di one-shots dedicate a Scorpius Malfoy e a Albus Potter, ognuna indipendente dall'altra per quanto riguarda la trama e lo spazio tempo, ma sempre incentrata sui due Serpeverde.
- not alone: Scorpius ha fatto coming out con il padre con una brutta reazione e Albus lo consola (parte del testo è presa dalla canzone 'Not Alone' da A Very Potter Musical)
- when albus kiss scorpius: Rose e Scorpius stanno insieme da due anni, finchè nella vita di Malfoy entra in gioco il cugino della ragazza, che gli cambierà la vita
(in aggiornamento)
Genere: Angst, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Scorpius Malfoy era seduto su una delle poltroncine verdi della Sala Comune di Serpeverde. Erano le prime ore del mattino e lui non riusciva a dormire. Nella sua testa ronzavano mille pensieri, mille probabilità su cosa sarebbe stata la sua vita d'ora in poi: sarebbe riuscito a vivere con il padre? Con la consapevolezza che il padre odiava ciò che lui era? Forse non lo odiava nel vero senso della parola, ma non era nemmeno felice.

Prima di salire sul treno per Hogwarts, qualche giorno addietro, aveva confessato al padre un segreto che si teneva nascosto ormai da qualche anno e che quell'estate era riuscito a confessare al suo migliore amico Albus – nonché ragazzo di cui era perdutamente innamorato – e lui l'aveva presa anche abbastanza bene. Il padre, invece, aveva fatto in volto una completa delusione, oltre che stupore, ma non aveva potuto commentare quella confessione perchè il treno stava partendo e Scorpius era salito senza guardarsi indietro. Un gesto da codardi, certo, ma era l'unico modo a cui aveva pensato per non dover confrontarsi con Draco Malfoy.

La sua incertezza sulla reazione del padre era stata confermata il giorno prima quando aveva ricevuto un gufo da lui: le parole erano scritte nella sua più calma calligrafia, ma si poteva percepire che c'era molta delusione.

“Scorpius,

comprendo che la decisione che hai preso di essere una persona

diversa ti faccia stare bene e sono felice che tu me lo abbia detto.

Ne parleremo quando tornerai a casa,

Draco”

Il solo fatto che il padre credesse che la sua omosessualità fosse una decisione, una scelta, e non qualcosa che non si poteva cambiare non era una buona cosa. Probabilmente Draco pensava che il figlio lo avesse fatto apposta, per dargli ancora più fastidio.

Il suo flusso di pensieri fu interrotto da un rumore di passi e dopo pochi secondi, gli occhi celesti di Scorpius si incrociarono con quelli verdi di Albus, che gli sorrideva. Malfoy non aveva avuto il coraggio di dire al suo migliore amico della lettera del padre, non solo perchè aveva paura che non avrebbe capito il perchè lo faceva stare male, ma anche perchè dirlo a qualcun altro lo faceva diventare reale.

“Ho visto il tuo letto vuoto e ho pensato fossi qui.” disse Albus con un leggero sorriso sul volto. “Qualcosa non va, eh?”

Scorpius tenne la testa bassa, ma sapeva che avrebbe dovuto dire al suo amico della lettera. Quella lettera era già reale, tutto ciò era reale, il suo grande passo di confessare al padre la sua omosessualità era stato reale. Così Scorpius porse la lettera che teneva nella tasca del pigiama ad Albus, senza incrociare i suoi occhi e aspettò una sua risposta.

“Oh..” disse inizialmente lui senza poi non aggiungere altro. Il biondo alzò lo sguardo appena sentì l'altro muoversi: Albus si era alzato in piedi e stava venendo verso di lui, raccogliendolo in un dolce abbraccio. Scorpius ricambiò, sentendo una certa ansia ed eccitazione dentro di sé: i suoi sentimenti amorosi per Albus erano emersi più o meno un anno e mezzo fa e da allora li aveva nascosti molto bene.

Quando Albus si distaccò, si sedette a terra, ai piedi di Scorpius, le gambe incrociate e un sorriso triste sul viso. Scorpius cercò di guardarlo con dolcezza, anche se dentro di sé il suo cuore stava correndo la maratona.

“Mi dispiace per quello che ha scritto Draco.” iniziò a dire Potter, visibilmente cercando le parole giuste dentro di sé. “Anche io sono stato solo, circondato all'oscurità e ho visto quanto il mondo possa essere senza cuore.”

Il biondo abbassò lo sguardo: anche Albus ne aveva passate tante negli ultimi anni, soprattutto ad Hogwarts, non solo oscurato dalla celebrità del padre ma anche dalla personalità del fratello maggiore. Aveva cercato di diventare qualcuno di indipendente, così che le persone potessero distinguerlo, ma non era facile: durante il suo quarto anno ciò l'aveva talmente tanto buttato giù che non usciva più dal Dormitorio.

“Lo so che credi che tutto sia senza speranza,” continuò Albus, “ma ti prometto che farò di tutto per dimostrarti che non sei solo. E sai perchè? Perchè tu sei qui con me e niente può abbatterci perchè niente, assolutamente niente, può farmi smettere di volerti bene, non importa cosa diventeremo, questo nostro volerci bene, essere amici, è tutto ciò che ci serve per sopravvivere.”

Scorpius sentì le lacrime scendergli dalle gote: davvero Albus pensava davvero tutto questo? Certo, i due erano amici dal loro primo anno ad Hogwarts quando entrambi furono smistati nella Casa Serpeverde, ma Potter non era mai stato così aperto, non aveva mai esposto i suoi sentimenti d'amicizia in modo così profondo.

“Non è così facile, Al.” disse Scorpius, parlando per la prima volta da quando l'altro era entrato nella stanza. Ormai non perdeva nemmeno tempo ad asciugarsi quelle lacrime che ormai scendevano copiose. “E' così difficile..”

“Non è difficile se siamo insieme.” Albus prese la mano dell'altro e la strinse forte. “Io sono qui con te, niente può abbatterci, siamo Malfoy e Potter dopotutto! Se tuo padre non capisce che ciò che sei non è una tua scelta ma è ciò che sei, non merita di averti come figlio.”

“Ho ancora dei problemi a dar senso alle cose, lo sai. Ho sempre cercato delle ragioni per farmi accettare da lui, ma non mi servono. Tutto ciò che mi basta è..” Scorpius si fermò un secondo, le parole che stavano per uscirgli dalla bocca erano molto pericolose, ma i sentimenti stavano prendendo il sopravvento. “Mi basta guardare dentro i tuoi occhi e so di non essere solo.”
 

  
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