Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Berty_Poppins    23/06/2009    8 recensioni
ShikaTEmaDay presentazione. Non era cosa insolita che s'incontrassero ovunque, in determinate occasioni la 'coincidenza' non era stata neanche considerata. Succedeva basta [ c'era e basta ].
Non la capiva, ma, per un motivo non ben definito, aveva imparato a guardarla e si era reso conto che Temari poteva arrossire, poteva balbettare e poteva essere la persona più fragile su questa terra. Il trucco stava lì. Guardando s'impara.
Buon ShikaTemaDay a tutti! Si ricorda che i minori non possono... fate un po' quello che vi pare!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
dayshikatema Ci sono donne che ci piacciono per i loro difetti, e donne che ci piacciono nonostante i loro difetti.
Roberto Gervaso, "Il grillo parlante"


A Shikamaru non piaceva quella sensazione, secondo lui era la cosa più orribile che un uomo potesse sopportare.
L'aveva provata soltanto due volte: quando aveva litigato seriamente con suo padre e quando il suo sensei era morto.
Non gli piaceva.
Si parla tanto di forza, nel mondo e di voglia di andare avanti, ma tutti dimenticano quanto sia difficile farlo quando ci si rende conto che c'è qualcosa che manca; la mancanza, per Shikamaru Nara, era una piaga più che una seccatura.
E mentre guardava le sue spalle che si allontanavo da Konoha, pensava che, quando aveva litigato con suo padre si era sentito così piccolo da provare vergogna; quando Asuma era morto la vendetta era diventata la sua priorità.
E, adesso, guardandole la schiena, si rendeva conto che era abbastanza stupido, da parte sua, sentirne già la mancanza.
Perchè lei tornava sempre.











Mire kudasai - Guardami per favore

La cosa veramente brutta era che a Temari non importava niente di niente;
non le importavano le critiche nè i consigli, faceva sempre quello che le pareva;
se ne sbatteva delle occhiate e della gente che le rivolgeva quelle occhiate, però le guardava.
Forse nutriva un qualche tipo d'interesse verso chi la guardava e non capiva, forse. Shikamaru aveva perso ogni speranza di capirla quando se l'era sposata, quella seccatura.
Non la capiva, ma, per un motivo non ben definito, aveva imparato a guardarla e si era reso conto che Temari poteva arrossire, poteva balbettare e poteva essere la persona più fragile su questa terra.
Il trucco stava lì. Guardando s'impara.










(猿も木から落ちる) Saru mo ki kara ochiru - Anche le scimmie cadono dagli alberi ( Nessuno è perfetto)

Temari pensava che starsene distesi a guardare il cielo fosse una gran perdita di tempo. Il cielo non le era mai piaciuto, non le erano mai piaciute le nuvole e non sopportava la luna nè le stelle, non osava guardare il sole in faccia perchè il solo pensarci le attorcigliava le budella e le faceva desiderare di essere abbastanza potente da distruggerlo. Poco importava che la vita su quel mondo sarebbe finita, non le interessava per niente.
A dire la verità non sopportava il fatto che ci fosse qualcosa di così grande sospeso - e trattenuto da cosa, poi? - sopra la sua testa, si sentiva come una piccola, insignificante molecola, messa lì per un perchè qualunque che, sempre per un perchè qualunque, sarebbe stata volentieri schiacciata da quel qualcosa lassù.
Odiava dover pensare al mondo e alle cose che la circondavano.
Poi aveva capito che l'importante non era guardarlo nè ammirarlo. Shikamaru non guardava il cielo perchè era bello o perchè era grande; lo guardava perchè oltre quel cielo c'era altro e sapere di stare guardando, non solo il cielo, ma anche altro era abbastanza per distendersi accanto a lui e rompergli le scatole.
Anche i migliori sbagliano.










Non ci sono donne fatali: ci sono uomini cretini - Anonimo

Guardando i vari colori si ritrovò con una smorfia di disgusto stampata in faccia. Era lì... perchè?
Oh, certo. Era stata colpita da una momentanea pazzia che l'aveva indotta, appunto, ad entrare in quella profumeria e, adesso, si trovava davanti una miriade di lucidalabbra dai colori più disparati. Allungò la mano per prenderne uno...
- Che ci fai qui?-
E saltò in aria quando quella voce le giunse alle orecchie - Io... Io stavo...- indurì lo sguardo e incrociò le braccia al petto - Non sono fatti tuoi.-
Sopracciglio inarcato e sorrisetto ironico - Vuoi un lucidalabbra?-
- No!- ringhiò - Assolutamente... cosa vai a pensare?-
Si scrollò nelle spalle - Meglio, non sopporto la sensazione appiccicosa.-
Uscirono insieme, abbastanza vicini da toccarsi, lui si voltò nuovamente verso di lei - E poi sei bella uguale.-
- Chiudi il becco...-
Fortunatamente non si fa di tutta l'erba un fascio.










It's all around
Getting stronger, coming closer
Into my world

Within Temptation " Stand My Ground "

Non era cosa insolita che s'incontrassero ovunque, in determinate occasioni la ' coincidenza ' non era stata neanche considerata. Succedeva e basta e senza farlo apposta.
E non era strano che l'immagine che mostravano fosse fuorviante, ci si erano abituati, con qualche difficoltà. Poi erano iniziate le strette di mano, i tocchi distratti, gli sguardi complici e nonostante cercassero di negarlo a chiunque era ormai cosa certa.
Non era una relazione normale, la loro. Litigavano a base giornaliera, si stuzzicavano a vicenda, eppure si conoscevano e sapevano cosa dire e come dirla. Niente era lasciato al caso, ogni frase muoveva qualcosa nell'altro, ogni gesto era fatto perchè l'altro reagisse.
Ed era inutile cercare di nascondere l'immagine che mostravano con così tanta facilità. C'era, e basta.










Nell'amore, un silenzio vale più di un discorso - Blaise Pascal

In quel periodo dell'anno, soprattutto in quel giorno, lui non dormiva.
E non per reale insonnia, che ci poteva anche stare, ma per la necessità di non farlo. Per lui era una tragedia non riuscire a dormire o venire disturbato nel dormiveglia, in quel giorno, però, era lui che decideva di non chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
Di solito s'infilava in cucina, si preparava un panino e poi usciva; si sedeva sull'erba e masticava piano; c'erano, poi, quelle volte che il panino proprio non gli andava giù e allora l'unica cosa che gli restava da fare era contemplare.
La qualsiasi cosa, non necessariamente il cielo, e pensava a tante di quelle cose, così disordinate e complicate da definire che gli riusciva difficile non ricordare.
Asuma era morto da un po' e lui era un uomo, ormai. Un piccolo uomo rispetto a quello che Asuma era, davvero insignificante.
E allora non gli restava altro che la certezza di non essere poi così mediocre, che i suoi sbagli li aveva fatti e aveva imparato da essi; quella certezza valeva più di mille parole di conforto, e in vero ne aveva sentite tante, tempo prima.
E perchè rischiare l'immaturità, ora che era abbastanza grande per colpevolizzarsi da solo?, non l'aveva mai detto ad alta voce, la sentiva una cosa così sua che gli sarebbe costato troppo parlarne davvero.
Poi una volta non si era ritrovato solo, su quell'erba.
Si era seduta vicino a lui, silenziosa, e aveva intrecciato le dita alle sue, e lui le aveva strette.
Sapeva quello che lei voleva dirgli, le conosceva a memoria quelle parole. Fare il ninja è complicato, diceva sempre, non sai mai quando pentirti delle persone che ti sei lasciato dietro. Si, lo sapeva.
Però sapeva anche che pentirsi non serviva, Asuma non l'aveva fatto e lui, dietro, si era lasciato molto più di una squadra, Shikamaru ci aveva provato a crescere come lui, ma non era la sua indole.
Questo non significava che valeva di meno e non come ninja, ma come uomo, come amico, come compagno e come padre.
La sostanziale differenza tra lo Shikamaru sedicenne e quello di adesso, era che, ora, aveva molto da perdere, ma non si pentiva di niente, non avrebbe potuto visto che quelle dita strette alle sue valevano.
- Se il panino non ti va, guarda che io me lo mangio!-
E valevano anche i suoi silenzi e le parole che lui sapeva.
Perchè l'importante non era dirle, era sentirle ovunque e con chiunque, qualunque cosa lui stesse facendo. L'importante è saperlo.




N/A

 
Questo è il mio prima ShikaTemaDay e ringrazio Clahp per avermi mandato l'email.
Non è niente di speciale, avevo troppe idee in testa per scrivere una one-shot pulita quindi ho scritto tutto quello che avevo in testa e poi ho diviso il tutto
Quindi un buon ShikaTemaDay a tutte le fenz e a chi mosca nera c'è nata - lo chiamano OMN, suppongo ( muahmuahmuahmuah).


  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Berty_Poppins