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Autore: Scarlet Jaeger    27/11/2017    3 recensioni
Questa fiction vedrà i nostri protagonisti intenti ad affrontare normali giornate al monastero. Ma la normalità quanto può essere monotona con Boris nei paraggi?
I capitoli non saranno legati da un filo conduttore. Ogni capitolo è un piccolo racconto a parte.
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1.

Quel giorno i ragazzi si erano ritrovati nella sala relax del monastero, quella che il signor Hiwatari aveva fatto costruire sotto le minacce del nipote. Era diventato così mansueto dopo la sconfitta di Vorkov, che si faceva vedere nello stabile solamente quando c’era da sganciare i soldi per qualche investimento o qualche lavoro da fare. Preferiva rintanarsi nella sua villa in Giappone e lasciare ai ragazzi della Neo Borg il comando di quello che oramai era diventato un orfanatrofio ed un punto di ritrovo per bambini in difficoltà. Questo ovviamente grazie a Kai e la sua indole sentimentale, che ogni tanto faceva capolino dalla sua fredda ed apparente corazza.
Boris se ne stava spaparanzato sul divano, con una bottiglietta di birra in mano, il joystick nell’altra ed un piede sul tavolino da fumo oramai pieno di bottiglie vuote e posaceneri colmi di mozziconi spenti.
« Tocca a te… » Lo mise al corrente Yuri, seduto più compostamente sul divano. Aveva i gomiti poggiati sulle cosce e guardava tranquillamente lo schermo del televisore, aspettando che il compagno di squadra muovesse il suo turno.
Sergey teneva il conto delle vittorie e delle sconfitte, mentre Kai se ne stava per i fatti suoi su una poltrona singola a leggere alcune scartoffie che, probabilmente, gli aveva lasciato suo nonno.
« Hai perso Kuznestov. » Commentò lapidario il rosso dopo alcuni minuti di silenzio, facendo sonoramente sbuffare l’amico.
« Tzè, non c’è gusto con te. » Tirò poco carinamente sul tavolo il joystick e si accese l’ennesima sigaretta sotto lo sguardo contrariato del blader capitano.
« Hey Hiwatari, ti va una partitina? Lascia stare quella noia, svagati un po’! » Iniziò poi, allungando anche la sua santissima sigaretta verso di lui.
Dal canto suo il Giapponese alzò gli occhi ametista dai fogli che aveva sotto il naso, guardandolo leggermente meravigliato per quella sua strana richiesta. Da quando Boris era così accondiscendente nel donargli addirittura gli ultimi agognati tiri della sigaretta che si stava beatamente fumando?
Tuttavia aveva veramente voglia di distrarsi, mandando momentaneamente a farsi fottere suo nonno ed i suoi maledetti doveri, però rimase scettico mentre si sedeva accanto al compagno di squadra, che dopo avergli donato la sua Malboro continuava a fissarlo come se volesse trovargli per forza qualcosa di sbagliato.
« Hai finito di guardarmi come se fossi un alieno? » Grugnì infatti, infastidito da quelle occhiate insistenti. Anche Yuri iniziò a guardare Boris come se avesse in effetti qualche rotella fuori posto.
« Sai, è un po’ che volevo chiederti una cosa… » Iniziò infatti il russo, portandosi le mani dietro la nuca e spaparanzandosi totalmente alla spalliera del divano.
Kai lo guardò stralunato, spostando poi lo sguardo su Ivanov per cercare un qualche tipo di supporto, che però, per dichiararsi fuori da tutta la faccenda che ne sarebbe seguita, fece spallucce come a dire: “io non c’entro nulla!”.
Ma senza aspettare un commento dal compagno, che probabilmente non sarebbe mai arrivato, Kuznestov riprese a parlare.
« Qual è il tuo colore naturale di capelli? » Chiese infine, ridacchiando sommessamente e facendo alzare gli occhi al cielo al povero Hiwatari, che si immaginava chissà che domanda avesse voluto fargli. Ma, d'altronde, cosa poteva aspettarsi da Boris?
« È per te vitale importanza saperlo adesso? » Sbuffò di rimando Kai, prendendo il Joystik e facendo intendere che quella conversazione stava un po’ degenerando.
« Sei l’unico idiota in tutta la Russia ad andare in giro con due colori di capelli in testa. » Ridacchiò il russo in risposta, facendo alterare di più il giapponese e dando modo a Yuri di dover intervenire.
« Sai Boris, poi non dovresti lamentarti se ti disintegra Falborg ogni volta che combattete… » Soffiò seccato Ivanov, facendo spallucce e pungendo un po’ nell’orgoglio il preso in causa.
« La mia era una semplice domanda. Curiosità, nulla più. » Ma nell’espressione furbastra che aveva stampata in faccia si capiva benissimo che quella non era solamente un’informazione che avrebbe saziato la sua voglia di farsi i cavoli degli altri.
« Comunque sono neri. Iniziamo? » Il tono quasi alterato di Kai riportò la situazione alla normalità, anche se si vedeva chiaramente che Boris stava macchinando qualcosa nella sua testa.
Ed infatti.
« Ecco perché una volta al mese ti assenti per più di un’ora e torni con un sacchetto di quel negozio per capelli! Cerchi anche di fare il vago sgattaiolando nei dormitori! » Fece di punto in bianco dopo alcuni secondi di silenzio, che dettero modo ad Hiwatari di andare in Game Over ed in iperventilazione, dettata dall’istinto omicida che sentiva montargli dentro. Avrebbe volentieri strozzato quella lingua biforcuta!
« Comunque tranquillo, non lo dirò a nessuno! » Ridacchiò infine Boris, mollando sul tavolo il Joystick ed alzandosi dal divano stiracchiando tutti i muscoli.
« Vado in bagno. Tornerò preparato per darti la rivincita. Hai un’indole troppo rancorosa Hiwatari… »
E così dicendo si eclissò dietro la porta, chiudendola prima che il Joystick in mano del bel giapponese gli arrivasse dritto in testa. Purtroppo ebbe una drastica fine schiantato sul legno massiccio del portone, sotto un sonoro sbuffo di disapprovazione da parte di Yuri, che era costretto a vedere quelle scene praticamente tutti i giorni.
 
Ma ovviamente Boris non era diretto in bagno…
O almeno, non nel suo.
Si era messo a correre come un forsennato per le scale che portavano ai dormitori, ridendo come un matto ai danni del ragazzo che si divertiva a sfottere.
Hiwatari era un ottimo membro per i Neoborg, se non un giocatore d’eccellenza. Lo stimava come Blader, ma si divertiva a prenderlo di mira per il suo carattere chiuso e freddo. Esattamente come stava per fare.
Riuscì ad intrufolarsi nella stanza del compagno di squadra, fin troppo semplice visto che gli aveva fottuto la chiave sotto il naso mentre continuava a prenderlo per i fondelli.
Si chiuse nel bagno e trafficò con alcune boccette chiuse nel mobiletto accanto al lavandino.
“Tutto questo ordine mi dà alla testa!” Riuscì anche a pensare, denigrando il miracoloso ordine che Kai Hiwatari riusciva a tenere tra le sue cose. Se pensava al casino che aveva nella sua stanza invece, si immaginava … no, meglio che non immaginava nulla!
Quando ebbe finito col suo intento si lavò le mani nel lavandino, togliendo così ogni possibile prova, e mentre se le asciugava sui Jeans, per non dover spostare l’asciugamano immacolato, osservò il sorrisetto estremamente soddisfatto del suo riflesso allo specchio.
 
 
Da quel fatidico giorno ne passarono altri e tutti come se nulla fosse successo e senza che Kai si fosse minimamente accorto dell’intrusione di Boris nella sua stanza. Almeno fino a che non fu il giorno della tinta.
Oramai i suoi gesti erano così meccanici e repentini che, appena sveglio ed assonnato, non si era neanche preso la briga di guardare quello che stava facendo. Se lo avesse fatto, probabilmente si sarebbe accorto che la tinta che si era messo in testa non era proprio del bel colore argenteo che lo faceva sembrare così attraente al genere femminile.
Se ne accorse solo in fase di lavaggio, quando l’acqua della doccia era di un colore troppo forte per essere il solito.
“Ma che… “
Quando realizzò che il piatto della doccia era praticamente sporco di blu, uscì dalla tenda con un ringhio, sgocciolando acqua per tutto il bagno immacolato, fino ad arrivare di fronte allo specchio, dove il suo cuore perse un battito.
I suoi meravigliosi ciuffi un tempo argentei, in quel momento bagnati ed appiattiti lungo il bel viso, erano dello stesso colore dei segni blu che era solito portare sul volto.
« NO! » Ringhiò indispettito nel silenzio della stanza, aprendo con veemenza il mobiletto e constatare con i suoi stessi occhi che la sua ciotola di prezioso Hennè blu era completamente vuota.
Rimase a fissare di fronte a sé per qualche secondo, fumante di rabbia per cercare di trovare una spiegazione apparente a quella catastrofe. Non solo perché avrebbe dovuto ricomprare un’intera confezione che solitamente gli durava un anno, ma perché la durata della tinta sulle sue guance gli rimaneva sulla pelle per più di un mese e non voleva nemmeno sapere quanto ci avrebbe messo a mandarla via dai capelli.
« Chi può…? » Si domandò ad alta voce per enfatizzare la rabbia, come se il sé stesso allo specchio potesse dargli un’effettiva risposta.
Ma quella comunque non si fece attendere, perché lui sapeva benissimo chi poteva essere stato.
Ed infatti.
« KUZNESTOF! » Ringhiò a pieni polmoni, mettendo in quel tono di voce decisamente incazzato tutto il suo disappunto.
Nel frattempo, l’urlo disumano di Hiwatari arrivò fino alla stanza che Boris condivideva con Yuri. Infatti quest’ultimo, oramai abituato ai dispetti del compagno di squadra ed agli scatti d’ira dell’altro, se ne stava bellamente sdraiato sul letto ad osservare la risata convulsa del russo al di là della scrivania, non mancando di sbuffare seccatamente.
« Credo sia meglio che non ti faccia vedere per il resto della giornata. Posso suggerirti il lago Bajkal? Oppure le vecchie prigioni… »
Ma ovviamente Boris non lo stava ascoltando, troppo preso a ridere ai danni del padrone di casa.
Fine capitolo 1
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Colei che scrive cavolate:
E sono ancora qua, eh già! xD Vi mancavo? Bene, perché la mia parte demenziale ha superato di gran lunga quella razionale U.U Ho provato a fermarla, giuro, ma non ci sono riuscita!
Avevo già deciso di dedicarmi a questi squarci di vita quotidiana dei nostri protagonisti russi, e quindi ci provo xD Non sono estremamente convinta di quel che riuscirò a tirare fuori, ma ci provo xD Li sto amando, soprattutto Boris e Kai xD e Yuri come buon samaritano xD
Non sono sicura che siano tutti IC, perciò ho messo la nota OOC per avere più libertà di interpretazione. Mi dispiace inoltre se in questo capitolo Boris possa risultare troppo infantile, però me lo vedo proprio a fare dispetti a tutti XD come la ricerca dei nomignoli!
Che dire, spero non ci siano troppi errori di distrazione xD e spero comunque che venga apprezzata :3 Non ha nemmeno un titolo decente (perdono, non ho fantasia per i titoli! xD). Inoltre i capitoli non seguiranno un filo logico e conduttore, diciamo che si differiscono l’uno dall’altro appunto perché andrò ad affrontare vari momenti della giornata al monastero xD (per fortuna adesso non fa più così paura xD hanno anche la sala relax, che vogliono di più! xD)
Un bacione a tutti
Alla prossima! 
  
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