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Autore: Bebbe5    23/06/2009    6 recensioni
Legolas pensa alla sua amicizia con Aragorn, all'inizio della loro nuova vita dopo la sconfitta di Sauron.
Genere: Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice: so di essere in un ritardo pazzesco con l’aggiornamento di “Stars”, ma il computer si era rotto, portandosi via il mio ultimo capitolo. Fortuna che me l’ero scritto a mano!! Comunque, or ora lo sto ricopiando un’altra volta e, per allietare la vostra attesa, ho deciso di pubblicare questa shot dopo aver visto un bellissimo video sul rapporto tra Legolas e Aragorn (del quale vi allego prontamente il link da brava bambina quale sono: http://www.youtube.com/watch?v=CwhRhef0WgU).

Bene, direi di cominciare. Buona lettura.

 

I WILL CARRY YOU

 

Minas Tirith gioisce, Gandalf ti ha appena nominato re degli uomini. Incredibile, dopo tante peripezie ce l’hai fatta a raggiungere questo obiettivo ed io, da dove mi trovo con il mio popolo, non posso che essere felice. Quante volte ti ho visto scoraggiato, abbattuto. Quante volte ho cercato di sostenerti come meglio potevo, perché è così che funziona tra mellon (amici), tra gwador (fratelli).

Ricordi per esempio quando camminavamo verso il sentiero dei morti?

 

Yeah I know it hurts, Yeah I know you're scared

walking down the road that leads to who knows where.

Don't you hang your head don't you give up yet

when courage starts to disappear I will be right here.

Flashback

I tre amici cavalcavano verso il regno dei morti, attraversando gole profonde e poco confortevoli per il passo.

Aragorn guardava avanti, gli occhi fissi sul percorso da seguire. Legolas cavalcava poco dietro, osservando con attenzione l’amico, pronto ad offrirgli il suo appoggio al minimo segnale di bisogno.

Finalmente arrivarono all’entrata della grotta, sulla quale c’era il messaggio in lingua elfica che Legolas non esitò a tradurre per il loro amico nano.

“La via è chiusa. Fu creata da coloro che sono morti ed i morti la custodiscono. La via è chiusa.”

Improvvisamente una folata di vento arrivò dall’ingresso, spaventando e facendo fuggire i cavalli.

Fu in quel momento che Legolas vide il ramingo rigido, paralizzato: sapeva di dover entrare, ma non era ancora del tutto sicuro.

Gli poggiò allora una mano sulla spalla e, quando Aragorn si voltò, lesse tante cose in quegli occhi blu oceano che l’avevano accompagnato per tanti anni:

“Sono qui con te, non aver paura, anche se la strada ci porta verso l’ignoto, io sono al tuo fianco. Non piegarti proprio ora alle avversità, non arrenderti. Resterò con te.”

Non c’era bisogno di parole tra i due, non ce n’era mai stato.

Con un moto di gratitudine il ramingo si voltò verso la grotta e dopo aver mormorato:

“Io non temo la morte” entrò nell’antro, seguito immediatamente dal suo amico.

 

Quante altre sfide poi, prima di arrivare qui. Siamo riusciti a convincere i morti, siamo riusciti a sconfiggere gli archetti sotto Minas Tirith e, con un po’ di fortuna, anche quelli di Mordor. La sfida più grande però, è avvenuta tra le quattro mura di una sala di questo palazzo. Ricordi? Avevi deciso di sfidare Sauron usando il Palantir.

Tutto sembrava andare bene, finché non ti trovai sotto l’albero bianco.

 

When your world breaks down and the voices tell you turn around.

When your dreams give out I will carry you, carry you.
When the stars go blind and the darkness starts to flood your eyes.

 When you're falling behind, I will carry you.

 

Flashback

Legolas si avvicinò all’uomo seduto sotto tra le radici dell’albero bianco della città.

Aprì bocca per dire qualcosa di allegro, ma sentì un sospiro triste uscire dalla bocca dell’amico. Allora, senza dire nulla, gli si sedette accanto e rimase in silenzio, aspettando che fosse Aragorn ad aprirsi.

Dopo un po’, avendo ottenuto solo un altro sospiro, si decise a chiedere:

 

“Cosa ti affligge mellon-nin?”

 

L’uomo non rispose subito e, guardando le stelle, disse:

“Ho combattuto con Sauron.”

 

Legolas capì quello che il ramingo intendeva, quindi non rispose, incitandolo silenziosamente a continuare:

 

“Poco prima che il nostro scontro finisse, mi ha mostrato lei.”

 

Ci fu un altro attimo di silenzio e poi proseguì:

 

“Sta morendo Legolas.”

 

L’elfo sgranò gli occhi. Per forza il suo amico era afflitto, l’elfa che amava stava lasciando la Terra di Mezzo.

 

“Il potere dell’Anello la sta uccidendo ed io non sono lì con lei.”

 

“Sei dove devi essere Aragorn.” Gli rispose Legolas “Sei qui perché vuoi proteggerla e salvarla.”

 

“Beh, non mi pare che stando qui io la stia aiutando.” Sbottò Aragorn di rimando.

 

“Cerca di stare calmo e di analizzare la situazione.” Gli disse Legolas poggiandogli una mano su una spalla.

“Sauron è alle strette giusto? Quindi, magari, sta cercando di abbatterti facendoti vedere cose che non sono vere.”

 

“No, è tutto vero purtroppo, Elrond me l’aveva detto a Dunclivo. Potrebbe essere morta già adesso.”

 

Legolas non seppe cosa dire, poi improvvisamente sussurrò:

 

“Il tuo cuore cosa ti dice?”

 

Aragorn ci pensò un po’ su, ricordandosi che aveva anche lui fatto quella domanda a Gandalf al palazzo di Meduseld e ridendo tra sé, un po’ per il ricordo, un po’ perché:

 

“Mi dice che è viva.”

 

“Allora stai tranquillo e piuttosto pensa a qualcosa da fare per aiutare Frodo a disfarsi dell’Anello prima che il suo potere distrugga Arwen.”

 

“Hai ragione” rispose Aragorn con una nuova luce ad illuminargli gli occhi.

“Domani lo attaccheremo fingendoci sicuri di noi, così Frodo avrà più tempo per disfarsene.”

 

Disse questo e si voltò verso Legolas che, nel frattempo, si era rialzato in piedi:

 

“Grazie amico mio, grazie per essere con me.”

 

“Di nulla, e ricorda, anche quando il mondo si distruggerà davanti ai tuoi occhi e ti verrà consigliato di ripercorrere i tuoi passi, anche quando cadrà l’oscurità più completa, ci sarò io a sostenerti.”

 

Si erano messi una mano sulla spalla a vicenda ed erano rientrati nel palazzo.

 

Non credo di averti mai visto così giù come quella notte, ora non ti riconoscerei. Sei felice, e non sai quanto lo sarai quando verrai qui ed io ti farò vedere chi c’è dietro questo stendardo elfico.

 

Ecco, stai scendendo i gradini, ti avvicini e mi metti la mano sulla spalla, gesto che io ricambio immediatamente:

 

“Hannon-le” mi dici con le labbra.

 

Io non rispondo, ma sorrido e ti indico un punto alla mia destra.

 

 

Everybody cries, Everybody bleeds,

No one ever said that life’s an easy thing.

That’s the beauty of it, when you lose your way,

close your eyes and go to sleep and wake up to another day.

You should know now that you're not alone.

Take my heart and we will find, you will find, your way home.

When your dreams give out I will carry you, carry you.

When the stars go blind and the darkness starts to flood your eyes.
When you're falling behind, I will carry you, carry you, I will carry you, carry you, I will carry you, carry you, I will
Carry you.

 

 

Non sai che gioia nel vederti abbracciare la tua future sposa. Mi unisco al pubblico che applaude, felice come non mai. In questo tempo abbiamo imparato che la vita è fatta di pianti e ferite, che non è una cosa semplice, da lasciar scappare.

Ma è proprio questa la sua bellezza, anche perché, pur nel dolore, sai che ci sarà sempre un domani per ricominciare a vivere e sai che, qualunque cosa accada, finché non lascerai questo mondo per le splendenti Sale di Mandos, io sarò sempre qui a sostenerti mellon-nin.

 

FINE

 

Dedicata con tutto l’affetto a Lady Morgan

 

Allora, vi è piaciuta? Spero di sì.

La canzone è “I will carry you” di Clay Aiken. Vi consiglio di ascoltarla perché è bellissima.

Grazie per aver letto.

Bebbe5

 

  
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