"Le donne immorali ti irritano, le donne buone ti annoiano." Oscar Wilde.

 
 

Una seccatura è

per sempre.

 

Shikamaru Nara era una persona semplice.
Amava pensare, giocare a Shoji, guardare le nuvole aiutando Choji a svuotare l'ennesimo pacchetto di patatine.
Amava anche le prime ore del mattino, quando apriva gli occhi dopo un lungo sonno ristoratore e si ritrovava nella sua stanza illuminata dai pochi raggi di luce che riuscivano a penetrare attraverso le persiane, e poteva bearsi di un piacevole dormiveglia cullato dai rumori e dai profumi del villaggio che si svegliava insieme a lui.
E col tempo aveva imparato ad amare persino quella voce scontrosa che, da qualche tempo, giungeva ogni mattina a riscuoterlo dal suo angolo di paradiso:

- Buongiorno signora! -
- Oh buongiorno Temari... -
Era inutile, sua madre non sopportava quella ragazza, forse per il fatto che sapeva che era l'unica persona al mondo talmente sfacciata da poterle tenere testa.
Insomma, la jounin di Suna era l'incarnazione di Yoshino Nara, forse mandata sulla Terra da qualche dio misericordioso per permettere a Shikaku e al figlio di liberarsi in un solo colpo delle rispettive seccature. 

Esatto, la loro segreta speranza era che due forze talmente potenti, scontrandosi, si sarebbero annullate a vicenda.
Cosa probabilissima, matematicamente.

 

[- Shikamaru, ascoltami:

 non ci sarebbe nessun uomo se non ci fossero anche le donne.

Gli uomini sono buoni a niente senza le donne in giro.

 Anche la donna più rozza… É cordiale con l’uomo che ama.

Capirai quando crescerai… -] 

Invece le due donne col tempo avevano imparato a non sprecare le proprie energie battendosi tra di loro, bensì ad unirle cercando di "salvare il salvabile" prima che, come il padre, esso arrivasse al "punto di non ritorno".
Ergo, Shikamaru Nara era l'obbiettivo principale delle loro coalizioni.

- Suo figlio sta ancora dormendo, immagino! Ma siamo convocati tutti e due dall'Hokage, quindi... -
- Ma certo, aspetta un momento che vado a svegliarlo, quel degno figlio di suo padre... -
- Oh non si disturbi, signora, vado io! Sempre che non le dispiaccia... -
- No no, fa pure. E avvertimi se hai bisogno di una mano! -

Sentendo le due seccature discutere sotto la sua finestra, era pienamente consapevole di cosa sarebbe successo di li a poco, e tentò quasi disperatamente di godersi quei pochi momenti di beatitudine che gli restavano.
Quindi, si accoccolò più comodamente sul suo caro letto, inspirò profondamente l'aria fresca che entrava dalla finestra appena socchiusa, e per un momento riuscì a rilassarsi immaginando di trovarsi disteso sulla sua collina preferita, osservando le nuvole accarezzato da una leggera brezza.
A volte riusciva persino a riaddormentarsi, prima dell'arrivo di una furia bionda con quattro codini e un grosso ventaglio dietro la schiena, i cui effetti aveva troppe volte rischiato di sperimentare sulla propria pelle. 
Temari Sabaku no era la regina di tutte le seccature: se sua madre gli metteva paura, lei riusciva a terrorizzarlo. 
 

[- Questa ragazza è persino più spaventosa di mia madre. -]

La porta si aprì con un colpo secco e improvviso, ed eccola: gambe leggermente divaricate, mani sui fianchi, espressione furiosa. 
La vide con la coda dell'occhio, piazzata al lato del suo letto, che battendo nervosa un piede sul pavimento attendeva invano che si alzasse da solo.
Ovviamente, Shikamaru non si mosse di un millimetro, anzi, sospirò e richiuse gli occhi girandosi su un fianco.
Ovviamente, Temari lasciò da parte le buone maniere e si decise a levare le coperte al ragazzo, avventandosi su di lui per trascinarlo fuori dal suo comodo giaciglio.
Ma appena fu sul letto il giovane Nara riuscì prontamente a bloccarla afferrandole i polsi e la portò accanto a sè, premendo il petto contro la sua schiena e portando il volto tra i suoi capelli, andando ad inspirare il buon profumo esotico della ragazza, che tentava inutilmente di sciogliersi dalla sua presa.
Shikamaru, la voce ancora impastata dal sonno, si limitò a mormorare ad un soffio dal suo orecchio:
- Seccatura... Mi dispiace per l'Hokage, ma oggi è festa nazionale, niente lavoro. -
- Uh? E che festa sarebbe, se è lecito chiederlo? - Gli domandò curiosa, smettendo di dimenarsi e girando il volto verso di lui in modo da guardarlo negli occhi, le labbra ad un soffio dalle sue.
- Non dirmi che non lo sai! E' lo ShikaTema day! Dobbiamo festeggiare... -
A queste parole Temari prorruppe in una risata cristallina, che svanì poco dopo sfumando in un sorriso raggiante, uno di quei rari gesti che la ragazza concedeva a lui soltanto.
 

 
[- Ehi, papà! -

- Che cosa c'è? -
- Dimmi una cosa: ma come hai fatto a sposare un tipo come la mamma? -

- Beh, dunque vediamo... Fammici pensare...

Beh, tanto per cominciare qualche volta sa sorridere,

e già questo è un motivo. -] 

 

 

 

 

Angolino autrice:

Eccola qua!

Allora, ho postato questa fic per celebrare lo ShikaTema day, come potete vedere è molto semplice, leggera.

Perchè secondo me non c'è bisogno di degradare la ShikaIno, o inventare elaborate AU, per affermare che la ShikaTema è canon.

Insomma, sono una mosca nera convinta ^-^

Ringrazio Clahp per avermi contattata e avermi fatto sapere dello ShikaTema day, e perchè ha fatto un bannerino stupendo u__u

Spero solo di non avere fatto una schifezza, anche perchè ci ho lavorato quattro giorni ^-^"

 

Grazie infine a chi ha letto, e a chi avrà la pietà di recensire xD

 

Un bacio a tutte le mosche nere!!

 

Kiss,

 

x Saretta x