Al che, visto che i social non aiutano, spoiler non ci sono, trailer nemmeno, una data di uscita manco a pagarli, mi rifaccio come riesco meglio ovvero sfogando i miei istinti omicidi con lo scrivere. In realtà è una cosina talmente piccola che non ci sono per niente abituata (e se qualcuno di voi mi conosce lo sa), ma appesantirlo con parole superflue non aveva affatto senso.
In ogni caso vi lascio alla lettura e che il Dio delle ship sia con voi.
Amber
SEGNALE
Lo riconobbe ancora prima di vederlo.
Lo percepì dai suoi passi, dalla pesante cadenza militare, dagli scarponi che cigolavano con sempre più urgenza.
Lo avvertì dalla porta sbattuta con noncuranza contro il muro, dall’impazienza del suo respiro, pesante e affrettato come dopo una corsa.
Lo sentì dalla sua voce
«Dov’è?»
Non avrebbe dovuto piangere, perché già Raven le aveva detto qualche ora prima che stava bene, che l’atterraggio dallo spazio era stato brutto ma non così brutto. Eppure quelle dannate lacrime non volevano proprio saperne di fermarsi.
E il volersi dimostrare forte –Madie va tutto bene ce la caveremo-, coraggiosa –sono vivi-vivi-vivi-vivi, ci ritroveremo, non sono morti- e continuare a ripetere (e a ripetersi) che andava tutto bene, ora non poteva più funzionare.
Non quando finalmente lui era lì, con i vestiti fradici di pioggia, gli scarponi infangati, la barba nera, i capelli arruffati, gli occhi sgranati rossi e il viso adulto, segnato, bagnato di lacrime.
«Clarke…»
E la sua piccola radio, sola e sperduta sulla Terra, ora non avrebbe più dovuto cercare un segnale nello spazio con la speranza di ricevere una risposta –una risposta mai arrivata.
Il segnale era arrivato.
«Bell…»
La risposta, un abbraccio.