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Autore: Emelyee    30/11/2017    4 recensioni
Franky era fiero di essere un cyborg, nessuno poteva negarlo, tranne forse, a volte, Franky stesso.
(Post Riunione)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Franky
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'A family like this'
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In the end I'm realizing,

I was never meant to fight on my own,

(On my Own – Ashes Remain)


 


 

Franky era fiero di essere un cyborg, nessuno tra quelli che avevano avuto la fortuna di conoscerlo avrebbero potuto dire il contrario. Ogni modifica al suo corpo era motivo di profondo orgoglio e la sua anima vibrava di evidente entusiasmo mentre univa le braccia sopra la testa e urlava “Suuuper!

Sì, Franky era estremamente fiero della sua opera, ma c'erano momenti, quando passeggiava da solo lungo le via di una nuova città, in cui avrebbe preferito essere semplicemente umano.

Dovrei esserci abituato, ormai, si diceva quando scorgeva una madre stringere a sé il suo bambino con aria spaventata.

Non capiscono, pensava cercando di ignorare gli strilli terrorizzati che lo seguivano ovunque andasse.

Loro non sanno, si sforzava di convincersi quando qualcuno urlava “Mostro!” puntandogli un dito contro.

Eppure, nonostante tutto, non poteva evitare l'impercettibile smorfia triste che si dipingeva sulle sue labbra, la leggera curvatura delle spalle o il sospiro che minacciava di spezzarsi. Era in momenti come quelli che sentiva il cuore stringersi per Brook e Chopper.

Ma poi si riuniva con la sua ciurma e veniva accolto da sorrisi e sguardi pieni di calore.

Poi il suo capitano lo osservava con occhi luminosi, eccitato per ogni sua nuova arma o invenzione, nessuna traccia di paura o timore nelle sue pupille scure.

Poi Chopper si arrampicava sulla sua testa e spingeva uno zoccolo sul suo naso, ridendo con aria spensierata quando un cespuglio di capelli blu circondava la sua testa e Franky si sentiva un po' meno intimidatorio.

Poi Usopp gli chiedeva consigli su qualche idea per delle nuove munizioni micidiali e lui si sentiva un po' più normale.

E a quel punto non importava più che gli abitanti di una cittadina senza nome lo guardassero con occhi terrorizzati, perché quando erano i suoi compagni a posare lo sguardo su di lui non vedevano un mostro. Non importava che il mondo non capisse e gli puntasse il dito contro, perché Franky, invece, sapeva.

Sapeva a cosa stava pensando mentre costruiva spalle troppo grandi e rotonde per poter somigliare a quelle di un essere umano. Sapeva cosa stava facendo mentre sostituiva strati di pelle e muscoli con metallo e cavi e armi.

Franky il Cyborg sapeva e a lui bastava questo per tornare ad ignorare i mormorii e le urla.

Perché se questo gli avesse dato la forza di proteggere i suoi compagni – la sua famiglia –, sarebbe volentieri diventato un mostro.


 

Suuuper!


 


 

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