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Autore: Ginnymary92    30/11/2017    1 recensioni
Poco dopo la battaglia finale Harry è incerto se Ginny lo voglia ancora o no. Un vecchio amico, o forse un nuovo nemico, gli chiarirà le idee.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neville Paciock | Coppie: Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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"MIA"

Si era appena svegliato, non aveva voglia di vedere nessuno, non ancora. Decise che schiarirsi le idee con una passeggiata vicino il lago fosse una buona idea. Si vestì, indossò il mantello dell’invisibilità e guardando solo verso terra, arrivò al lago, senza nemmeno accorgersene. Harry sentiva un dolore lancinante al petto, tutte quelle morti, tutta quella distruzione, tutta colpa sua, pensava. Il ragazzo che è sopravvissuto si sedette e levò il mantello, fissò il lago, improvvisamente la sua mente fu rimandata a quando, in quello stesso posto, quasi un anno fa, era avvinghiato alla sua bella rossa. Ginny, la verità era che lui l’amava, l’amava così tanto che se lo rifiutasse adesso, adesso che poteva vivere, vivere davvero, bhè sarebbe precipitato. “Svegliati Potter, l’hai già persa!” disse a se stesso, ad alta voce.
“Io credo che ti sbagli, lei è sempre stata tua” disse una voce da dietro le sue spalle, all’improvviso.
“Neville! Che ci fai qui? E come fai a saperlo? L’ho lasciata Neville e lei è così bella che…” rispose Harry.
“Devo raccontarti una storia, Harry, una di quelle per cui forse non saremo più amici. Quest’anno la scuola era un inferno. I Carrow come già sai fin da subito cambiarono tutte le regole, improvvisamente la scuola sembrava una sala delle torture, si era instaurato un regime del terrore. Poi tutto cambiò. Una ragazza, un splendida ragazza dallo spirito infuocato mi convinse che le cose dovevano cambiare, che dovevamo reagire, che avremmo dovuto essere anche noi degli eroi. Così diventammo una squadra, io Ginny e Luna rifondammo l’esercito di Silente, avremmo smesso di subire. Ginny era incredibile, davvero Harry, fianco a fianco eravamo una macchina indistruttibile e fu allora, vedendola così forte che capii che mi ero innamorato di lei”. Fermò il suo raccontò e guardo dritto negli occhi di Harry, vi vide un’infinita rabbia e poi qualcos’altro, paura, forse paura che i sentimenti di Neville potessero essere ricambiati, e poi, dopo qualche minuto di silenzio, rispose.
“Non c’è bisogno che tu mi dica quanto sia bella o forte o coraggiosa, io lo so, è per questo che sono innamorato di lei. E tu sei stato viscido, io ho dovuto lasciarla, ho dovuto!”. Harry si alzò e gli afferrò il colletto della camicia con entrambe le mani, voleva maledirlo nell’oblio. Come si era permesso? Si era insinuato tra il loro amore quando lui non poteva esserci. Che amico bastardo. E Ginny? Lei era forse innamorata di lui? Il pensiero risvegliò il drago dormiente nel suo petto e sentì un fitto dolore, all’altezza del petto. “Neville, ti ha mandato lei? Cos’è non ha il coraggio di dirmi che mentre io ero a salvare tutti, si sia innamorata di un altro?”.
“No, Harry, anzi tutto il contrario. Ti ho detto che è tua perché lo è, io sono stato un’idiota a non capirlo. Una sera, eravamo abbracciati io lei e luna, come sempre, ci davamo conforto. Finché Luna non tornò nella sala dei Corvonero e io restai solo sul divano con Ginny. Cazzo, quanto era bella, il fuoco davanti a noi faceva risaltare i suoi capelli. Ecco… si…. Insomma l’ho baciata.”
Il pugno in faccia di Harry era arrivato così veloce che Neville non lo aveva nemmeno visto arrivare. “Ok. Me lo merito. Ma lasciami prima finire la storia… Io l’ho baciata e lei si è allontanata e mi ha detto che tutto quel coraggio che aveva, tutto quello che faceva, ogni Cruciatus subita, era tutto per te. Io la guardavo con amore, ero migliorato per lei, le ero stato vicino ogni momento da mesi e lei mi stava dichiarando il suo amore immortale per uno che l’aveva lasciata. Per cui Harry, so che passerà del tempo prima che vorrai rivedermi ma voglio che tu ti renda conto di quanto sei fortunato. Lei ti ama… non abbiamo mai avuto nessuna possibilità, nessuno di noi, né io, né Michael, né Dean. Lei ti ama da quando è nata e voleva raccontata la fiaba di Harry Potter, da quando ti ha visto quando aveva dieci anni la prima volta, da sempre…. Come possiamo competere con quello? Spero che tu sappia quanto tu sia maledettamente fortunato.” Detto questo, Neville se ne andò, in silenzio tra il rimpianto per un amore che non avrebbe mai avuto e il rimorso per aver tradito un amico.
Harry stava lì, immobile, fissava il lago. Cavolo, Neville, quello stronzo aveva provato ad avere la sua Ginny. Cazzo. Era sua. SUA. Improvvisamente sorrise, Ginny, anche lei credeva di essere sua, nonostante il male che le avesse fatto, nonostante l’avesse lasciata, nonostante tutto, lei ancora una volta aveva scelto lui.
Si mise a correre come un pazzo verso la sala comune finchè non la trovò.
Ginny guardava Harry correre verso di lei, iniziò ad avanzare verso Harry, col cuore felice, nel suo sguardo poteva vedere che stava tornando da lei, finalmente.
Harry la sollevò in aria e la baciò, incurante degli applausi, degli sguardi gelosi dei suoi fratelli, del sorriso triste ma consapevole di Neville, delle lacrime di gioia di Molly e Arthur. La baciò e sentì che da questo momento in poi, “Casa” sarebbe stata ovunque loro due stessero insieme.
“Ti amo. Tu sei mia.” Disse Harry, appena smisero di baciarsi, per riprendere fiato.
“SEMPRE”, rispose Ginny. 
   
 
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