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Autore: Akune_Niives    04/12/2017    6 recensioni
Piccola OS di 2351 parole nata grazie alla canzone "Per dimenticare" degli Zero Assoluto.
Derek e Jennifer si stanno per sposare e decidono di invitare Stiles al loro matrimonio.
Piccolo estratto:
"E così, il suo ex si sarebbe sposato.
Il suo ex, gay fino al midollo, si sarebbe sposato con una donna.
E non con una donna qualunque. Con la sua ex insegnante di letteratura.
Sapeva che sarebbe successo un giorno, ma non immaginava che sarebbe stato con una donna.
Cosa doveva fare? Ignorare? Rispondere? Magari con del sarcasmo? Andare e guardarlo male per tutta la cerimonia? Andare e fingere di essere felice per loro, per l’amore della sua vita e per la donna che glielo aveva strappato dalle braccia?"
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Jennifer Blake, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Derek Hale
&
Jennifer Blake
sono lieti di annunciare il loro matrimonio
che si terrà presso la chiesa di Beacon Hills
giovedì 28 Giugno alle ore 16.
Si pregano i gentili invitati di confermare la loro presenza
entro e non oltre lunedì 24 Giugno.
 
 
















 
 
Appena Stiles aveva ricevuto l’invito, era rimasto imbambolato davanti alla porta di casa per almeno 10 minuti.
La busta era semplice, c’era solo scritto il suo nome ed il suo indirizzo e non riusciva proprio a capire cosa potesse essere. Quando la aprì, invece, si irrigidì, come se fosse stato appena colpito da un fulmine in pieno petto.
Aveva posato la busta ed il suo contenuto sul tavolo del salotto e aveva iniziato a camminare su e giù per tutta la stanza, un braccio a stringergli lo stomaco e l’altro pressato sul petto mentre la mano passava dalla bocca alla guancia ritmicamente.

E così, il suo ex si sarebbe sposato.

Il suo ex, gay fino al midollo, si sarebbe sposato con una donna.

E non con una donna qualunque. Con la sua ex insegnante di letteratura.

Sapeva che sarebbe successo un giorno, ma non immaginava che sarebbe stato con una donna.

Cosa doveva fare? Ignorare? Rispondere? Magari con del sarcasmo? Andare e guardarlo male per tutta la cerimonia? Andare e fingere di essere felice per loro, per l’amore della sua vita e per la donna che glielo aveva strappato dalle braccia?

La sua mente iniziò a vagliare ogni possibile scenario e quasi non si accorse di Scott che entrava nell’abitazione.

«Hey, che stai facendo?» chiese il ragazzo quando notò il suo migliore amico che marciava silenziosamente in salotto.

Stiles semplicemente indicò la lettera sul tavolo con una mano, senza smettere di camminare.

«È arrivata posta?»

Stiles annuì.

Scott andò verso il salotto e prese il pezzo di carta tra le mani.

«Derek e Jennifer si sposano?!»

Stiles annuì.

«E ti hanno invitato?!»

Annuì di nuovo.

«E tu pensi di andarci?»

Scosse violentemente la testa.

Col cavolo che voleva andarci!!

«Mh, immaginavo. Quindi che farai?»

Si limitò solo a sospirare sommessamente, abbassando la testa.

«Va bene. Ti preparo un tè e ne riparliamo tra 5 minuti.» decretò il ragazzo lasciando nuovamente cadere la lettera sul tavolino.

Eh, diceva bene lui.
 
Che fare? Boh! Se fosse stato così facile non gli sarebbe servito così tanto tempo per poter elaborare una risposta.

Si accasciò sul divano e si prese la testa fra le mani.

Erano i primi di Maggio, sarebbe riuscito ad elaborare una risposta entro il 24. Prima, aveva solo bisogno di rilassarsi e riflettere.
 
 


























 
Due settimane dopo…

















 
 
Stiles era in fila al bar.

Una fila immensa, per i suoi gusti, bloccata da una signora sulla settantina che non riusciva a scegliere fra un croissant ai cereali e una ciambella alla crema.

Prenda quella alla crema e la faccia finita, signora! Nessuno crede al suo tentativo di mettersi a dieta!!

Avrebbe voluto urlarglielo volentieri. Forse si sarebbe data una mossa.

Magicamente comparve un’altra cameriera che iniziò a smaltire la fila e Stiles iniziò quasi a saltare sul posto per il sollievo.

Ordinò un caffè macchiato con una spruzzata di cacao e due muffin al cioccolato da portar via e in meno di 5 minuti si stava già avviando verso l’uscita con la sua ordinazione ancora calda fra le mani.

Stava già pregustando la sua colazione quando una voce gli fece bloccare lo stomaco.

«Stiles! Ciao!»

Derek. Con Jennifer.

Che gioia.

«Come stai?? Sempre nello stesso bar, eh? Scommetto che hai preso il solito caffè macchiato con il cacao!»

Che immenso gaudio.

«Ricordi ancora che cosa prendeva la mattina per colazione, tesoro? Sei incredibile!!»

Che felicità.

«Già! Non potrei mai dimenticarlo. Come potrei?»

Bene. Adesso la fame gli era passata del tutto.

Maledizione, pensò.

«Hai ricevuto il nostro invito, vero?» gli chiese Jennifer «Non dimenticare di darci una risposta! Almeno possiamo metterti al tavolo con persone che conosci… Come Isaac!»

«C-certo.. Vi farò sapere presto.» borbottò ad occhi bassi, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi falsi.

Derek lo osservò con attenzione e Stiles sentì come se stesse cercando di sondargli la mente alla ricerca di qualche risposta.

«Scusate, farò tardi a lavoro.» mormorò nuovamente e sgusciò via da quella situazione, senza però riuscire a trattenere una breve sbirciata agli occhi di Derek.

Dio, quanto gli era mancato quel verde foresta.
 
 




 
Arrivò in ufficio e si lanciò di peso sulla sedia dell’ufficio, sprofondandovi il più possibile.

«Che succede, dolcezza? Il lupo ti ha mangiato la lingua?»

Fulminò con lo sguardo Lydia, che stava compostamente seduta sulla sedia della scrivania di fronte alla sua.

«Allora? Il mio muffin?» chiese nuovamente, ignorando l’occhiataccia.

«Tieni, prendi tutto. Mi è passato l’appetito.»

«Questo non farà bene alla mia linea, ma se la mia nutrizionista non verrà a saperlo non accadrà niente.. Adesso mi dici che è successo?»

«Ho incontrato Derek e Jennifer al bar, poco fa.»

Lydia spostò l’attenzione dal suo muffin a Stiles, adesso preoccupata.

«Ti hanno chiesto qualcosa sul matrimonio, vero?»

«Già…» mormorò, lasciando cadere la testa all’indietro.

«Non hai ancora deciso cosa fare?»

«Già…»

«Io e Jackson abbiamo deciso di andare. Puoi sempre venire con noi… Ci ubriacheremo e li manderemo al diavolo, sfoggiando le migliori facce false che si siano mai viste..»

«Non lo so, Lyds…»

Il discorso sembrò finito lì e la ragazza ritornò a scrivere al suo pc, mandando ogni tanto sguardi preoccupati verso il suo amico.
 

 
«Io non capisco.» sbottò Stiles, dopo quasi 10 minuti di silenzio, facendo trasalire Lydia. «È stato con me per quasi 7 anni. Stavamo benissimo, eravamo abituati ognuno alle cose dell’altro, ma quando si parlava di matrimonio o di figli, si rabbuiava e non mi parlava per ore. Poi, un giorno, all’improvviso scopre il potere della vagina e puff, si rincretinisce.»

Lydia trattiene a stento una risata.

«Spiegami, ti prego. Ero io quello sbagliato? È stata colpa mia?»

«No, tesoro. Come ti dico da tre anni a questa parte, non è colpa tua se Derek ti ha lasciato. E non è nemmeno colpa tua se prima non voleva una famiglia con te e adesso invece si è abbassato addirittura ad un matrimonio in chiesa, solo per nascondere la gravidanza di Jennifer. Magari, tre anni fa gli è venuto un ictus e gli si è rincoglionito il cervello, chi lo sa..»

«Io sono sempre stato disposto a fare quei famosi cambiamenti…» commentò, alzando la testa e guardando finalmente Lydia negli occhi «Che poi, non sarebbero stati dei veri cambiamenti perché già convivevamo, facevamo la spesa assieme, pagavamo assieme le bollette, le tasse. Non ho mai avuto a che fare con i suoi genitori per ovvi motivi, ma spesso lui è andato con mio padre allo stadio, ha pranzato e cenato con noi tutti riuniti, pensava addirittura di adottare un gatto!! Adesso è pronto a rifare tutte queste cose da capo, con una donna. Anche pensare di avere un figlio. Io non capisco. Davvero. Non lo capisco. Se davvero lo fa per amore, perché non lo ha voluto fare con me?» chiese, rischiando di mettersi ad urlare e di lasciar sfuggire alcune lacrime al suo controllo.

«Non lo so, tesoro. Non ho tutte le risposte del mondo. Ti dico solo che stasera andiamo a bere, solo noi due. Intanto, invece di pensare a quei due, pensa al viaggio che ti ha proposto il capo.»

«Due anni come inviato speciale in Giappone? Non credo faccia per me.»

«Beh, potresti riuscire a dimenticarlo.»

Dimenticarlo. Certo… Come avrebbe potuto?

Loro parlano, parlano, ma nessuno di loro può capirmi. Come potrebbero? Nessuno di loro è stato mai lasciato il giorno di San Valentino, dopo una proposta di matrimonio costata quanto tre mesi di stipendio. Dopo anni di sacrifici, di battaglie e di lacrime. Nessuno di loro ha mai sentito nettamente il rumore del proprio cuore che si spaccava.

Nessuno di loro può capire.

Per fortuna.

 
 
 
 








Una settimana dopo…
 
 
 


















«Ciao, Stiles!!»

Maledizione.

«C-ciao Derek. Che ci fai qui?»

«Oh, niente… Ho portato dei miei vecchi scatti al capo. Li ho ritrovati per caso e ho pensato che gli sarebbero potuti servire.»

«Non avevi smesso di fare il fotoreporter?»

«Sì, certo! Jen ha paura che io possa finire in qualche guaio e ho detto addio alla macchina fotografica.»

«Che strano..» mormorò Stiles, accennando un sorriso sarcastico «Hai sempre amato fare fotografie. Anche io, una volta, ti chiesi di non andare più nelle zone di guerra. Ma mi rispondesti che scattare era la tua vita e che avresti smesso solo quando saresti morto.»

«Le persone cambiano, Stiles.» rispose Derek con un tono più serio.

O diventano imbecilli.

«A proposito! Ancora non ci hai dato una conferma!»

«Quindi ti sposi davvero..»

«Eh, sì.. Chi l’avrebbe mai detto, vero?»

«Già.. Beh, vi faccio i miei più cari auguri, ma molto probabilmente partirò a breve e non potrò esserci.»

«Non ne sembri molto sicuro..»

«Beh.. Perché non so ancora i dettagli del viaggio, ma molto probabilmente il 24 sarò già partito..»

«Oh.»

Oh? Stiles sentiva veramente una nota di dispiacere nella sua voce?!

«Beh, mi dispiace... Sai, per me sei una delle persone più importanti. Mi sei stato vicino quando ho perso mia sorella, quando ricorreva l’anniversario della morte dei miei genitori, sei quello con cui ho comprato la mia prima casa, con cui ho fatto la mia prima lavatrice senza andare in quelle automatiche. Sei stato quello che mi ha fatto diventare l’uomo che sono adesso e per questo avrei voluto che tu fossi al mio fianco in un giorno così speciale per me..»

«Avrei preferito stare dall’altra parte…»

«Come?»

«Se io sono stato così importante per te, perché mi hai lasciato? Perché stai per sposarti con una donna se io sono stato l’amore più grande di tutta la tua vita?!» gridò alla fine con tutta la rabbia che poteva provare.

«Stiles, ne abbiamo già parlato a lungo…»

«Stilinski, che succede?»

Il capo era uscito fuori dal suo ufficio, probabilmente attirato dalle sue grida.

«No. Io ho parlato. Tu hai solo ripetuto per mezz’ora quanto ti dispiacesse e che non avrei potuto capire.» continuò Stiles, mentre prendeva il suo zaino e si dirigeva verso l’ufficio del capo. «Ah, e per inciso: mi devi ancora tremila dollari.» aggiunse, per poi chiudere la porta dell’ufficio senza attendere risposta.

Fanculo. Avrebbe fatto quel viaggio e addio Derek.
 
 
 
 
 
 
 









La sera stessa…
 


 
 
 









Derek [23:56] –Mi dispiace, Stiles. Mi dispiace per tutto. Mi dispiace per come sia finita, per come ho reagito alla tua proposta (che, a dirla tutta, è stata meravigliosa e al solo pensiero, tutt’ora, mi emoziono), mi spiace di aver tradito te, il nostro amore, i nostri sogni e tutto ciò in cui credevi.
Io tengo molto a Jen, è stata la mia fidanzata del liceo e quella sera, quando la rividi, scattò nuovamente la scintilla che credevo avesse spento quando mi lasciò. Avevo ritrovato quella complicità che credevo di aver perso con te. So che oggi posso esserti sembrato freddo e distaccato, ma credimi quando ti dico che ogni volta che ti guardo negli occhi provo ancora gli stessi sentimenti di tre anni fa. Io ti amerò per sempre, Stiles, ma sono successe tante cose e adesso devo stare con Jen. Non posso lasciarla sola a crescere un figlio. Gli errori si fanno in due, ed è bene che ognuno si prenda le sue responsabilità. Anche se questo significa rinunciare a te. Ti prego, non odiarmi.-
 


Stiles [00:20]: -Se davvero è questo il tuo pensiero, la tua giustificazione, ho solo una cosa da dirti: il mio volo parte domani mattina alle 09:45 per Tokyo. Ti aspetto all’imbarco 16. Non devi essere necessariamente sposato con lei per poter crescere tuo figlio.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 











La mattina dopo…







 
 
 
 
 


Erano le 09:20 e Derek ancora non si era presentato.

A breve avrebbero chiamato per l’ultima volta i passeggeri del volo per Tokyo e Stiles sarebbe entrato in quell’aereo anche senza Derek.

A dirla tutta, stava morendo d’ansia mentre non riusciva a distogliere lo sguardo dall’ingresso per il gate, sperando di vederlo arrivare.

Ci stava sperando con tutto il cuore.
 

“Avviso ai gentili passeggeri. Il volo 254655 delle ore 09:45 diretto a Tokyo sta per decollare. Invitiamo i passeggeri ad affrettarsi e raggiungere il gate numero 16 immediatamente.”
 


Molto bene. Il tempo era scaduto. Non doveva fare altro che prendere il suo borsone e…

«STILES!!»

E si bloccò.

«Stiles, aspetta!!!»

Si voltò lentamente, quasi impaurito.

«Derek?» la voce tremò quando finalmente posò gli occhi su di lui. E sulle sue valige.

«Derek, sei…» non riuscì a continuare perché Derek lo strinse in un abbraccio mozzafiato.

«Sono qui. Sono qui e verrò con te. Ovunque tu andrai, io sarò con te.»

Stiles iniziò a piangere mentre afferrava con forza e disperazione le spalle di Derek.

Lui era lì. Fra le sue braccia. Finalmente.

 
Finalmente.


 
Finalmente…
 
 



Qualcuno sfiorò delicatamente la spalla di Stiles, facendolo trasalire.

Si svegliò, madido di sudore, con gli occhi ancora umidi.

«Signore, va tutto bene?»

Stiles si voltò e i suoi occhi bagnati incontrarono quelli preoccupati della hostess.

«Sì.. Sì, tutto bene. Credo..»

«Le posso portare qualcosa? Un bicchier d’acqua, un succo di frutta, un caffè..?»

«Rum bianco, per favore. Liscio.» rispose Stiles, con voce spezzata.

«Certamente..» rispose la donna un po’ turbata.

 

Stiles si guardò intorno e ricordò.

Era salito sull’aereo da solo e, poco prima di spegnere i cellulari, aveva visto una foto di Derek e Jennifer, postata proprio in quel momento, mentre si abbracciavano nel letto.

Derek aveva scelto lei.

Nonostante le sue parole in quel messaggio, aveva comunque scelto lei.

Sbatté un paio di volte la testa sul seggiolino.

Poi si riaddormentò.

Rimase in uno stato di dormiveglia per tutto il resto del viaggio, riuscendo solo a sognare Derek che lo raggiungeva in aeroporto e che dichiarava il suo amore per lui davanti a tutti.

Arrivato a Tokyo, prese il cellulare, salvò i numeri di telefono di suo padre, il suo capo, Scott e Lydia e poi lo gettò nella spazzatura.

Avrebbe ricominciato la sua vita senza Derek.

Si sarebbe impegnato al massimo e poi, quando un giorno sarebbe diventato famoso, se lo avesse dovuto rivedere lo avrebbe ignorato completamente.

Sì, ce l’avrebbe fatta.


Lo avrebbe dimenticato.

 
   
 
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