Non
pensavo di poter soffrire così, ancora.
Evidentemente mi sbagliavo.
Draco è davanti a
Silente,
disarmato, con un aria spiazzata. So che non è in grado di
farlo e ne sono
felice. Quel ragazzo non è un assassino. Greyback parla, ma
non sento neanche
cosa dice un’altra voce attira la mia attenzione.
“Severus…”
Mai avevo sentito il mio
nome pronunciato in quel modo, con amore e compassione ma anche come un
monito,
io ho promesso e Silente aspetta.
“Severus…ti prego…”
Lo guardo ancora una
frazione di secondo poi pronuncio le parole che mai vorrei pronunciare
verso di
lui, l’unico che mi abbia mai creduto.
“Avada Kedavra!”
Un lampo verde parte dalla
mia bacchetta e colpisce il petto di Silente che cade giù,
fuori dalla finestra
e atterra sull’erba sotto la torre.
Gli altri mangiamorte
esultano felici, uno dei più grandi nemici di Lord Voldemort
è morto, ma io non
posso esultare.
“Fuori di qui, sbrigatevi”
Afferro Draco per il
colletto della camicia e corro giù, per le scale fino in
mezzo alla battaglia.
Un grido mi esce da petto.
“E’
finita.”
I miei compagni
esultano e
corrono fuori dal castello per loro quelle parole racchiudono gioia ma
per me
sono tutto il contrario. È finita, io sono finito.
Corro
nel prato. L’aria fredda mi colpisce il viso ma
l’unica cosa a cui riesco a
pensare è correre. Sto correndo per
salvare Draco e per non permettermi di
affrontare la terribile verità.
Poi lo sento, Potter è
dietro di noi.
“Stupeficium!” Sento
l’incantesimo mancarmi e mi volto verso il bambino che
è sopravvissuto dopo
aver urlato “Corri, Draco!”.
“Cru..” schivo la
maledizione e contraccambio. L’odio che provo verso quel
ragazzo scorre nel mio
corpo con più forza, adesso.
“Cru..” il ragazzo ci
riprova ma io gli sorrido beffardo.
“Niente Maledizioni Senza
Perdono da te, Potter!” Sorrido ancora verso
quell’orribile fotocopia di James
Potter. “Non ne hai il coraggio né
l’abilità…”
“Incarce…” Il ragazzo
prova ancora ed io ancora una volta sorrido beffardo mentre blocco la
maledizione senza fatica.
“Reagisci!” Harry urla e
io mi pietrifico. “Reagisci, vigliacco…”
Vigliacco.
Questa parola mi fa esplodere di rabbia, come osa lui, il cui padre non
mi
attaccava mai se non era circondato, darmi del vigliacco? Dopo tutto
quello che
sto facendo, per il mondo magico, per Lily…
“Mi hai chiamato
vigliacco, Potter?” Grido. “Tuo padre non mi
attaccava mai se non erano quattro
contro uno: mi chiedo come lo definiresti…”
“Stupe…”
Non si rende conto di
quanto è ridicolo?
“Bloccato ancora, e ancora
e ancora, finché non imparerai a tenere la bocca sigillata e
la mente chiusa,
Potter!”
Ancora con il tono
beffardo mi giro verso il
biondo mangiamorte dietro di me.
“Adesso vieni! È ora di
andare, prima che arrivino dal Ministero…”
“Impedi…” Sento Potter
provare a lanciare un altro incantesimo che posso benissimo bloccare
quando un
urlò esce dalla sua bocca.
Vedo il figlio di Lily in terra che si contorce e ansima.
“No!” urlo, quasi ruggisco
verso l’incredibilmente stupido biondo. “Hai
dimenticato gli ordini? Potter
appartiene al Signore Oscuro…Dobbiamo lasciarlo
stare…Via, via!”
Mi giro e seguo i
mangiamorte verso il cancello. Nonostante tutto una parte di Lily
è in
quell’orribile creatura, è quella parte che cerco
di tenere in vita…solo
quella. Lei, Lily è dentro di lui e io cercherò
di salvarla, almeno adesso…
Poi però lo sento,
cocciuto e stupido quanto suo padre il ragazzo si è rialzato
e mi segue. Riesco
a capirlo da una parte, io ho ucciso Silente, anche
io mi odio…ma la compassione passa
fulminea quando lo sento usare il mio
incantesimo.
“Sectum…”
Agito la bacchetta e cerco
di ignorare l’odio furente che sale nei confronti di
quell’odioso ragazzo…
“Levi…”
Questa volta sta
cercando
di eseguirlo mentalmente. È
così stupido.
Non riesco più a trattenermi. Sta usando i miei incantesimi
contro di me, lo fa
con la stessa arroganza del padre e per un secondo tutto quello che ho
promesso
a Silente si cancella dalla mia mente, vorrei solo girarmi e finirlo,
ma è solo
un secondo. Quando mi giro gli occhi di Lily mi fissano, la
più grande tortura
in tutti questi anni, i suoi occhi…
Lo scaglio indietro quasi
senza accorgermene, preso dalla rabbia e dal dolore…
“No, Potter! Tu hai il
coraggio di usare i miei incantesimi contro di me, Potter? Sono stato
io ad
inventarli…Io, il Principe Mezzosangue! E tu rivolti le mie
invenzioni contro
di me, come il tuo schifoso padre? Non credo…no!”
Vedo Harry guardarmi con
rabbia e disprezzo, molto probabilmente gli stessi sentimenti impressi
sul mio
viso…
“Mi uccida, allora.”
Ansima. “Mi uccida come ha ucciso lui,
vigliacco…”
Il dolore che mi assale è
immenso. Lui sa…
Lily è morta a causa mia,
ho cercato di rimediare, lo sto facendo adesso e quel ragazzo
presuntuoso continua
a chiamarmi vigliacco.
“NON…” Urlo, il volto
contratto in un espressione disumana. “…CHIAMARMI
VIGLIACCO!” lo colpisco con
tutta la rabbia che mi ritrovo in corpo. Improvvisamente un uccello
è addosso a
me, quel’odioso ippogrifo. I suoi artigli mi graffiano la
faccia, le mani ma io
corro. Non posso rischiare di farmi vedere, non posso rischiare che
tutto vada
in fumo. Non adesso…
…Non dopo quello
che ho fatto…
…Silente non ci
sarà più.
Angolo
Autore:
Allora
per prima cosa gli
eventi e le conversazioni non appartengono alla mia penna ma
bensì a quella,
straordinaria, di J.K.Rowling.
Non so come mi sia uscita,
ansi si.
Ho
appena finito di leggere Harry Potter e il Principe Mezzosangue per
prepararmi
al film e rileggendolo dopo il settimo ho iniziato a pensare a cosa
Piton abbia
provato o sentito. Lo so che non è un grande capolavoro, ma
non è stato facile.
D’altra parte avevo la sera libera e noiosa…vi
prego ditemi cosa ne pensate.