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Autore: GurenSuzuki    24/06/2009    2 recensioni
Le vite delle persone sono come le impronte lasciate dai pattini sulla lastra sottile del ghiaccio.
Alcune si sovrappongono.
Ma è solo un secondo, prima che tornino a convergere di nuovo.
... però, chissà!
Forse un giorno torneranno ad intersecarsi!
Genere: Romantico, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gackt, Mana, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho basi per la divinazione o qualsiasi disciplina inerente tarocchi e lettura de futuro, perdonatemi le predizioni totalmente campate in aria.
Le parti di Mana sono in corsivo, quelle di Gackt sono normali. Buona Lettura.

Scostò il pesante tendone di broccato con la mano guantata e mosse qualche incerto passo al suo interno.
I tiepidi raggi primaverili del sole di Tokyo non giungevano là dentro, dove l'oscurità regnava. Una vaga e fioca luce proveniva da candele profumate, sparse per tutto il luogo. L'ambiente era arredato solo con un imponente tavolo di mogano, finemente intagliato, dall'aspetto pesante, su cui erano posti vari volumi in latino.
Tutto aveva un aura inquieta e magica. Il giovane scostò una ciocca di lunghi capelli d'ebano dagli occhi, posti dietro pesanti occhiali da sole, che provvedette a rimuovere. Strinse in modo convulso la borsa che teneva sulla spalla, mentre si addentrava nel tendone.
"Benvenuto" una voce femminile, flebile e attutita, giunse alle sue candide orecchie, facendolo sussultare.
Da dietro una tenda frangiata comparì una donna, avvolta completamente in un lungo vestito di seta rossa. Solo gli occhi restavano scoperti, occhi del colore del ghiaccio, con sfumature violacee vetrose. Ella prese posto dietro al grande tavolo, sedendosi e iniziando a mescolare un mazzo di carte con le mani avvolte di cremisi.
Il giovane rispose quasi in un sussurro "Buongiorno".
"Il tuo nome Cavalier?"
"Manabu"
"Io sono Madama Renesmèe, che viene guidata dalla mano del Saggio. Grazie alla Sua mano posso tracciare un chiaro disegno del tuo futuro, Cavalier, sempre che tu ne abbia uno..".
Parlava con tono soave, mistica, mentre mescolava le carte con incedere lento e ipnotizzante.
"sì"
Il bel giovane si era sempre divertito a consultare l'Oroscopo, a farsi leggere la mano dalla sua amica finta cartomante. Ma non aveva mai creduto nei ciarlatani che spillavano quattrini dalle tasche della povera gente, illudendola. Era entrato in quel tendone solo per pura curiosità, ma appena varcata la soglia l'aura di quel posto l'aveva avvolto e fatto sussultare, rabbrividire. E poi, Madama Renesmèe era gratis.
"Prendi posto.." si sedette in una poltrona davanti al grande tavolo, e fece danzare l'Ossidiana dei suoi occhi lungo tutto il tendone. Madama Renesmèe mescolò il mazzo per poi gettare dieci carte sul tavolo con un guizzo dell'abile polso, in un'ordinata fila.

Non era stato facile convincerlo ad entrare. C'erano volute tre bottiglie di birra e una di sake, ma alla fine aveva ceduto e si era lasciato convincere dai suoi amici ad entrare nel tendone.
Il tutto, secondo la sua mente realista, era troppo teatrale. Polvere ovunque, tomi che probabilmente non erano mai stati consultati, pesanti tende dai colori scuri che creavano giochi di luce alquanto fastidiosi per via delle candele profumate sparse per tutto il luogo. L'odore era dolce, melenso quansi nauseante. Un odore di vaniglia, forte e intenso.
Si mosse all'interno del tendone, con scioltezza, sicuro di sè. Quando da dietro una tenda frangiata comparì una donna avvolta in un lungo vestito cremisi, il ragazzo non riuscì a trattenere una lievissima risata. Era ridicolo.
"Come ti chiami, cavalier?"
"Satoru.. per gli amici Gackt" rispose egli con aria strafottente.
"Accomodati" gli indicò una poltroncina posta dinanzi a un tavolo massiccio, su cui vi erano accatastanti tantissimi oggetti, che il ragazzo etichettò come "di scena".
Prese posto e anche la donna si sedette. Accarezzò il profilo snello del ragazzo con gli occhi vetrosi, per poi iniziare a mescolare un mazzo di carte, probabilmente tarocchi, pensò il bel ragazzo. Passò una mano tra i lunghi capelli castani, fissando con aria scettica la donna cremisi.
"Io sono Madama Renesmèe, che tutto vede e tutto predice. Non c'è alcuna bugia in ciò che pronuncio. Non vi è sotterfugio. Non sono io a muovere codeste carte, Cavalier. E' la mano del Saggio lassù, che guida tutti noi. Orsù Cavalier, vuoi conoscer il tuo destino? Sempre che tu ne abbia uno.." soggiunse le ultime parole con tono malizioso.
"Sì" rispose il castano, sicuro. Madama Renesmèe mescolò il mazzo per poi gettare dieci carte sul tavolo con un guizzo dell'abile polso, in un'ordinata fila.

Il giovane dai capelli d'ebano fissò con cura tutte le carte. Una per una. Sul dorso era raffigurato un otto, avvolto attorno al numero vi era un serpente che protendeva la lingua biforcuta verso l'alto.
Senza dire nulla, la Madama girò la prima carta, alla sua destra.
"Il Matto" esordì la donna cremisi.
Il bel giovane aspettò pazientemente una risposta, mentre Madama Renesmèe tergiversava.
"E' chiaro. Vedo un incontro nel tuo futuro Cavalier, anche piuttosto imminente."
Manabu si fece ancor più attento alle cadenzate parole pronunciate dalla Madama.
Il suo modo di muoversi, il tono che utilizzava, l'incedere ipnotico delle carte: tutto tendeva ad ammaliarlo. Forse era solo un abile trucco, frutto di anni di esperienza. Non lo sapeva. Però ci credeva, credeva ad ogni singola parola pronunciata dalla donna, senza tentennamenti. I suoi occhi vetrosi e striati di viola gli conferivano un austerità senza eguali e una parvenza di ben dosata saggiezza.
Un incontro.

Un incontro.
Ciò che gli aveva appena predetto la Madama.
"La vecchia" esordì, con voce mistica, la donna cremisi, rigirando la seconda carta posta sul tavolo, velocemente.
Satoru però era evidentemente più interessato alle proprie unghie.
"Non so dirti, Cavalier, se questo incontro sarà nel bene o nel male. Avrà molti risvolti che andranno letti da entrambe le parti.Ti posso solo dire che lascierà dentro di te una visibile impronta. Il ricordo di questa persona ti accompagnerà per il resto della vita. Vivrete e maturerete assieme."
Quanta teatralità! Insomma il troppo storpiava, si trovò a pensare Satoru, mentre la vecchia parlava come se volesse ammaliarlo. Non ci riusciva, inutile che si destreggiasse tanto.

"L'imperatrice" tuonò con voce possente la donna, osservando un'altra carta.
"Egoismo. Puro egoismo. Esso logorerà il vostro legame."
Egoismo.

Egosimo.
Mhà.
"Il serpente" nuova carta, altro teatrino.
Satoru cominciava a stancarsi.
"Lavorerete assieme, questo è certo, con molte maturazioni. Il serpente mi suggerisce che l'origine di questo Egoismo, sarà l'amore. Amore che vi logorerà..
"Non riuscirete a confessarvelo vicendevolmente..
Così facendo non solo non troverete la pace interiore..
Ma il vostro legame si spezzerà..
Irreparabilmente.
Dopo anni, guarderete indietro e capirete..
Bastavano due semplici parole per evitare che tutto ciò accadesse..
E voi non avete avuto abbastanza coraggio per pronunciarle..
Egosimo e amore non convivono.

L'aria frizzante del primo pomeriggio gli sollevò un poco la corta gonna nera.
Un incontro. Magari neanche tanto distante.
Chissà magari quel cantante di cui Takanori gli aveva dato l'indirizzo era quell'incontro.
Si ritrovò a ridere delle sue sciocche considerazioni.
Io, innamorarmi di un uomo? La Madama parlava di amore. Impossibile che sia lui, dunque.
Cinguettò allegro, camminando spedito verso la fermata dell'autobus, senza dare a vedere quanto fosse scosso per le predizioni della Manadama.
Ricordò le poche parole che gli aveva sussurrato ad un orecchio prima di lasciarlo andare..

L'aria pungente della sera lo avvolse.
Sollevò il bavero del lungo cappotto scuro e si diresse verso l'uscita del parco. Osservando la luna si chiese se le parole della Madama potessero essere vere.
Takanori gli aveva presentato un cd di un gruppo nuovo, che aveva perso il vocalist.. e Gackt gli aveva detto di mandare il proprio indirizzo ai componenti, caso mai fossero stati interessati a trovarsene uno nuovo.
Fare il cantante era il suo sogno.
Chissà, magari l'incontro di cui parlava Madama Renesmèe l'avrebbe fatto nella band.
Ma no, lei parlava di amore, nella band erano tutti maschi.. e lui era innegabilmente etero.
SI congelò per il timore che, forse, le parole della Madama si sarebbero avverate con un altro uomo.
Scosse la testa, ridendo di se stesso. Ciò che gli aveva propinato erano tutte cavolate.
Giunse nei pressi della macchina con le parole di addio della Madama che gli rimbalzavano in testa come se avesse avuto delle anfore colme d'acqua nelle orecchie che continuavano ad amplificare il suono di quella voce mistica:

Le vite delle persone sono come le impronte lasciate dai pattini sulla lastra sottile del ghiaccio.
Alcune si sovrappongono.
Ma è solo un secondo, prima che tornino a convergere di nuovo.
.. però, chissà.
Forse un giorno torneranno ad intersecarsi!

LadyWay's note: Idea nata mentre sonnecchiavo sul banco di scuola u.ù. Ho pensato ai due piccioncini che si trovano per caso dalla stessa cartomante, lo stesso giorno, ma in due orari completamente diversi. Indi per cui i due non si incontrano, ovvio >.<. Peccato, nè XD. Mi era subito piaciuta l'idea di una predizione a entrambi, poco prima che si conoscessero che riguardasse le proprie vite stravolte dall'arrivo dell'altro. Se poi scattera l'amour, non è dato saperlo. Preparatevi perchè appena finisco Ossidiana e Acquamarina (andatela a leggereeeee >\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\< ) penso che da questo Shoot possa ricavarne una fanfic lunghina, sul dopo Madama Renesmèe. Anche per il nome della tipa ho penato e non poco devo dire, volevo un bel nome, mistico XD.. all'inzio pensavo di chiamarla Serina, così si spiegherebbe l'assurdo nick che ha usato per i primi anni della sua carriera Mana >/////<, ma poi mentre scrivevo sono stata folgorata *OO*... bhe non è un brutto nome... o no? Eeeehm, lo so che ormai utilizzo gli stessi epiteti per Mana, "capelli d'ebano e Ossidiana incastonata tra le ciglia" ma che ci posso fare? E' un paragone che 1) calza a pennello e 2) adoro descriverlo così! *OO* E per finire, ho dipinto Gackt come un mezzo menefreghista, che noncrede assolutamente a nulla ma che si ritrova a pendere dalle labbra (nascoste) della Madama.. e Mana il povero credulone di turno XDDD... povero caro. Ovviamente i personaggi non mi appartengono (sigh ç.ç.. prepara il piano per rapirli *muahahah*) e riferimenti a fatti luogi o persone sono puramente casuali. Con questo mio scritto non intendo narrare fatti realmente accaduti e non è scritto per scopo di lucro.

   
 
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